🔞Capitolo 7🔞

Entro in aula. Lei, così giovane, quasi infantile nei modi a volte, ma già donna fatta, e io invece, uomo maturo e ormai vicino ai 50, dotato di quel fascino che solo l'esperienza è in grado di consegnare, ma da tempo privo di quelle sensazioni che tendono sempre a svanire con l'avanzare degli anni. E soprattutto nella gabbia d'oro che è in realtà il mio matrimonio. Lei è seduta tra i primi banchi.  Io mi posiziono sulla poltrona, accendendo il pc e preparo le slides per la lezione. Compito difficile... i miei occhi cadono sempre su quella ragazza indemoniata.

"Allora, ragazzi..." comincio "Sarete d'accordo con me, se vi dico che serve più dialogo tra noi."

La classe tace, lei intanto comincia a scendere giù con la mano.

Oh no, sono rovinato. Il bello è che sono stato proprio a chiederle di farlo!

"Non voglio spaventarvi, ma dovete parlare con me se non capite qualcosa. Altrimenti se non riusciamo a superare questo ostacolo poi ci ritroviamo con un bel buco più in là, e non sarà facile rimediarvi, soprattutto in sede d'esame."

Cavolo, le sto lanciando delle occhiate assolutamente oscene.

Devo appigliarmi alla mia ferrea disciplina per continuare a dare un senso logico al discorso e proseguire la lezione. Fortunatamente il tavolo mi copre dal busto in giù la potente erezione evidente, da sotto i pantaloni. Lei gioca tenendo la matita in bocca, mordicchiandola e succhiandola in modo assolutamente depravato.

Adesso giuro che lo porto fuori dai pantaloni e glielo metto subito in bocca, non resisto più!

"Ragazzi io..." apre le gambe, e si gode il mio sguardo estasiato, affamato e giuro che in questo momento correrei lì e la sbatterei sul banco. Tutti mi guardano con un grosso punto interrogativo trapiantato in faccia. Cerco di riprendermi ma la immagino: è decisamente troppo stretta, calda, bollente... mi sta annientando.

No, ha iniziato ad accarezzarsi, no.

Sto sudando.

Ma perché questa ragazza mi fa questo effetto devastante, perché?

Istintivamente mi metto le mani nella giacca e accarezzo le sue mutandine che ho rubato poco prima. Sono finito, morto, sono un depravato lurido, ma cavolo, questa ragazza ha accesso in me delle voglie che non avevo mai avuto il coraggio di esprimere.

"Signorina." la indico. "Venga qui e mi spieghi cosa è esattamente la Filologia." la stuzzico per il semplice fatto che se continua ad aprire quelle gambe o svengo per davvero o me la sbatto davanti a tutti. Lei si alza e sbadatamente si tocca proprio lì, particolare che non sfugge alla mia erezione che sta scoppiando. Sto vibrando e fremendo e sto lottando per non umiliarmi. Lei si avvicina alla lavagna e mi regala la visione del suo splendido sedere, tondo, sodo e irresistibile. Il mio pene è così duro che mi fa malissimo.

Non dovrei comportarmi così! Non dovrei farlo assolutamente... io ho il doppio dei suoi anni, sono il suo professore e sono anche sposato! Maledetta donna che mi sta frantumando il cervello!

Ho il membro che mi esplode nei boxer e il cuore che batte impazzito. Ha un corpo da favola e un sedere da incorniciare.  Da troppo tempo non provavo un desiderio così travolgente. Anzi forse in vita mia non l'ho mai provato. Questa ragazza mi fa impazzire e non vedo l'ora di prenderla sul serio, ancora, ancora e ancora. Mi sento un animale appena liberato da una gabbia e il suo sedere così invitante mi porta a impazzire, soprattutto con la consapevolezza che non ha le mutandine!

"Sto aspettando, signorina." la invito ma in verità vorrei che si piegasse sulla cattedra e mi regalasse il suo sedere. Sono curioso di provarlo e non vedo l'ora di farlo. Il sess* anale nella mia vita non l'ho mai provato, onestamente. Perché ho sempre avuto fidanzate pudiche che non me l'hanno mai permesso. Per non parlare di Anna, non lo farebbe mai e poi mai. Anzi sono sicuro che se glielo chiedessi mi tirerebbe un bel ceffone in faccia.

Avverto il suo profumo e il mio sedere diventa duro all'istante. L'istinto di prenderla per la coda e sbatterla come ho fatto ieri mi fa perdere la testa. Lei tace, mi sfida. Vederla così sexy e provocante, mi ha fatto impazzire dalla voglia di prenderla in braccio e trascinarla nel mio ufficio, possederla e sprofondare nel suo calore.

Basta.

Silenzio Riccardo.

"Non lo so, professore. Non lo so spiegare." dice a voce alta." Se vuole posso fare altro." questa frase la sussurra talmente piano che quasi non l'avverto io che le sono a fianco. Ha uno sguardo malizioso ma la blocco perché se fa un doppio senso è la volta buona che crepo.

"Va bene, signorina, la ringrazio. Può andare a posto ma studi di più la prossima volta." guardando malizioso il seno.

"Non ha voluto rischiare, eh professore?" sussurra strizzando l'occhio in modo seducente. Ha un corpo eccitante ma ciò che mi fa andare fuori di testa è il suo viso, da bambina pestifera.

Mmmh.

Quella bocca così sensuale è la prigione del mio membro e poi i capelli rossi, fini e lunghi, sono la mia condanna. Sono un mostro, che razza di uomo sono? Cerco di calmarmi mentre lei capisce che sto impazzendo e seppur seduta, chiude le gambe. E lei cosa fa, signori miei? Invece di frenarsi, comincia a masturbarsi con una penna. Non posso continuare, non così... adesso vede che cosa gli combino, non potrà nemmeno camminare.

"Ragazzi per oggi basta così." concludo.

"Ma professore è passata solo mezz'ora." trilla una ragazza dagli occhiali più grandi del suo viso.

"Senta, il professore sono io e decido io. Intesi? Oggi mi sento poco bene. Tornate a casa e approfittatene per ripassare." ringhio e il mio tono di voce è esasperato.

Ho bisogno di venire!

Escono tutti dalla classe e lei si avvicina a me. Prontamente io chiudo la porta a chiave dell'aula perché adesso vede che cosa le succede.

"Professore..." mi chiama sedendosi sulla cattedra. Sento il suo profumo invadermi le narici e il membro pulsare sotto i pantaloni.

Sento caldo. Caldissimo!

Diciamo che lei rappresenta tutto ciò che io non ho mai avuto il coraggio di essere. È sexy, disinibita... porc*.  Ma porc* nel senso buono, una che sa godersi le vita. È un'onnivora della vita mentre io beh, sono diventato un vegano.

"Beh, allora?" la sua voce è infuocata mentre si avvicina pericolosamente a me.

Io rido.

"Cosa ride? Che aspetta ad invitarmi a cena?" le mie mani si posano sul suo sedere ma lei le sposta. Sono imbarazzato, ma quando fa così non riesco a trattenermi. Mi gelo dinanzi la sua sfacciataggine. Non posso crederci! Mi ha provocato per poi lasciarmi a bocca asciutta... maledetta!

"Noi due? A cena?" il membro è un palo di marmo, dalla cappella mi escono umori. Ho già le mutande fradice e l'acquolina in bocca.

"Perché non le piace l'idea?" il suo respiro sul collo mi provoca un'erezione pazzesca.

"Oh sì ma io..." voglio copulare adesso! Non voglio parlare di una cena!

Si allontana da me.

"Stasera alle 21.00. l'aspetto nella vietta buia qui dietro. Decida lei il locale. A presto." dice mentre mi lecca il lobo e mi fa impazzire. Poi sparisce.

Maledetta ragazzina! Che stro**!

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