🔥🔞 Capitolo 59🔞🔥

Ambedue non avevano alcun ritegno alle mutue prodigalità della carne e dello spirito.
Provavano una gioia indicibile a lacerare tutti i veli...
a palesare tutti i segreti... a violare tutti i misteri...
a possedersi fin nel profondo... a penetrarsi...
a mescolarsi... a comporre un essere solo.

— Gabriele D'Annunzio

Queste parole mi accompagnano mentre sono in viaggio sul treno e non posso fare a meno di pensare a lui, a noi, e a tutto quello che abbiamo perso.

Certo, perché quando finisce una relazione la colpa è di entrambi, è chiaro.

Ma non è sempre così.

Io non ho nessuna colpa, ho solo subito gli effetti di un amore tossico, malato, manipolatore.

L'unica colpa che ho è quella di essermi irragionevolmente innamorata di un uomo sposato.

Come diavolo ho fatto?

Come ho potuto credere al suo amore?

Come ho potuto farmi manipolare in questa maniera?

Sapevo fin dal primo momento che con lui non sarebbe stato solo se**o eppure ho voluto lo stesso ficcarmi dentro a questo terribile mare di mer**a.

Sono stata così sciocca a credebbe che avrebbe potuto lasciare sua moglie per vivere una storia vera e sincera con me.

È chiaro, no? Che sono stata solo un solazzo per il suo pe** ?

Il giocattolo é andato bene fin quando poteva appagare i suoi bisogni primitivi, poi quando il giocattolo ha iniziato a pretendere di più, si è rotto e lui l'ha buttato via.

Ogni tanto mi chiedo se lui mi pensa come lo penso io.

Se a lui manco, come lui manca a me!

E mi sento così stupida, maledizione!

Mi illudo del fatto che siccome io l'abbia bloccato, lui mi abbia riempito di messaggi ma non è affatto così. Lui è sparito e lo so perché una sera, presa dalla brama di chiamarlo, l'ho sbloccato e non ho trovato niente.

Nulla!!!

Ho trovato solo tante foto su Instagram con sua moglie, immagini che lo ritraggano abbracciato ai suoi figli nell'ultimo mese, immagini in cui bacia la moglie.

Ho il vomito!

Leonardo che aveva detto che lo avrebbe odiato per sempre, addirittura è ritratto in una foto dove sono abbracciati insieme allo stadio mentre guardano la partita della loro squadra del cuore.

Ma com'è possibile??

Come immaginavo: lui è stato assolto dai suoi peccati , perdonato e invece... indovinate? Io rimango la pu**Ana che lo ha sedotto e ha tentato di sfasciare la famiglia. Fossi almeno, riuscita in questo tentativo mai auspicato, potrei anche capire... ma voglio dire... lui non vuole me.

Purtroppo, il dolore che sento è qualcosa che non riesco a descrivere a parole. Mi sembra di avere un vuoto dentro che nulla riesce a colmare. Riccardo, l'uomo che pensavo fosse il mio futuro, ha deciso di restare con la sua famiglia e praticamente di non lasciare sua moglie.

Mi ha lasciata!

Per cercare di alleviare questa sofferenza, ho deciso di allontanarmi per qualche giorno e andare al mare a Pescara, la città di mia madre. Devo schiarirmi le idee e posso farlo solo davanti al mare. Spero che l'aria salmastra e il suono delle onde possano lenire un po' il mio dolore, o almeno distrarmi.

Non sento Riccardo da tanto tempo e non lo vedo da altrettanto.

Ho cercato di allontanare ogni pensiero di lui, ma è stato impossibile!

Io lo amo e non posso accettare che sia finita così tra noi. Non ci riesco, spero tanto che lui mi riscriva, che lui ci ripensi... che torni da me. Ma so che non sarà affatto così ormai... dopo quello che ho combinato a Parigi non penso proprio che lui torni sui suoi passi e credo che sia anche giusto così.

Dovrei odiarlo!

Dovrei detestarlo!

Dovrei assolutamente non averlo nel mio cuore e invece... lui c'è.

Quando scendo dal treno, esco subito dalla stazione con l'intenzione di accendermi una sigaretta ma la folla mi spinge lungo viale che mi porta ben presto per le vie del centro. Pescara è una cittadina vivace e dinamica che merita di essere scoperta e così decido di immergermi nel suo animo. Opto per entrare in un noto store di intimo perché voglio comprare una lingerie nuova, con la speranza che stasera possa incontrare qualche bel fusto e distrarmi.

Anche se io penso solo a lui.

Mi ritrovo a vagare tra gli scaffali di questo negozio, alla ricerca di una lingerie sexy ma non faccio che pensare se possa piacere a Riccardo o meno.

Maledizione!!!

Maledetto!

Basta pensare a lui!

Sono qui per divertirmi, per allontanare i pensieri che mi affollano la mente.

Ma il destino, a volte, ha un modo crudele di giocare con noi.

Alzo lo sguardo e lo vedo.

Riccardo.

Che ca**o ci fa qui??!!!

Il cuore mi balza in petto e per un attimo mi manca il respiro.

Sto per morire??

Forse!!

Panico. Emozione. Apnea. Batticuore.

È lì, in piedi davanti a me, a pochi passi.

È vestito di tutto punto con un completo azzurro che gli sta da dio. Ha i capelli tutti tirati all'indietro e ha l'aria di  un uomo che sta cercando il suo posto nel mondo.

Ma lui sa che il suo posto nel mondo è in mezzo alle mie gambe.

Tuttavia lui è con lei, sua moglie.

Lei sorride, e lui le sta mostrando un completino intimo che tiene tra le mani. Un'ondata di gelosia mi travolge, un sentimento che pensavo di aver seppellito da tempo. Il mio viso diventa pallido ed entro nel pallone.

Cosa dovrei fare esattamente?

D'improvviso, i nostri sguardi si incrociano e sento un'esplosione di emozioni, rabbia, frustrazione ma amore e passione che mi esplodono dritti nella fi**. Lui si ferma e poi mi guarda sbalordito, con gli occhi sgranati.

Il mio viso diventa rosso non so cosa fare, dovrei fuggire immediatamente ma non ci riesco. I miei pensieri tornano al tempo trascorso insieme. Alle emozioni che sentivo a sfiorare il suo corpo e al se*so fantastico che facevamo. Mi eccito sempre di più.

I suoi occhi sono fissi nei miei, e in quel breve attimo tutto ritorna: l'amore, il desiderio, l'eccitaziine. Non c'è spazio per la ragione, solo per quel sentimento che ci ha legati così profondamente e ci lega ancora.

Quando arrivo ai camerini, sento che lui mi segue. Non ci sono parole tra di noi, solo silenzio carico di passione e lussuria. Apro la tenda e lo tiro dentro un camerino con me.

"Che diavolo stai facendo qui, Riccardo?" La mia voce è più acuta di quanto volessi.

Non voglio sembrare debole, ma non riesco a nascondere la rabbia ma anche la voglia che ho di lui.

"Elena, che ci fai tu semmai nella mia città!!! Ma sei impazzita? Cosa diavolo ci fai qui?" controbbatte lui. Le sue parole contribuiscono a far divampare il fuoco che sento dentro perché la sua voce è dannatamente sensuale.

"Riccardo! Io sono qui a comprare lingerie mentre tu sei con lei a... a..?"  Non riesco nemmeno a finire la frase che mi prende per la vita e mi bacia sbattendomi sul muro.

"Risparmia il fiato, ti servirà tra poco" sussurra mentre sussurra fra le mie labbra dandomi un bacio furioso e disperato. Io rispondo con la stessa intensità, tutta la rabbia e l'amore che ho represso esplode in un istante di pura passione. Gemo e gli stringo i capelli con le dita. La sua lingua calda mi bacia e mi lecca, mi sento fremere e odio la mia impotenza. Mentre mi bacia la sua mano sale lungo la mia coscia e io spalanco le gambe perché voglio che mi tocchi. La sua mano scivola dentro i miei pantaloni e attraverso il perizoma sente quanto sono bagnata.

"Sei così bagnata! Ti voglio, ti voglio!" ci spogliamo mentre ci baciamo. Lui si abbassa i pantaloni e io invece mi tolgo completamente i pantaloncini. Rivedere la sua erezione mi provoca una eccitazione senza eguali. Il suo Ca**o imponente mi svetta davanti alla faccia, lo prendo con due mani e lo se*o lentamente, guardo le pa**e sono depilate, un po' mi da fastidio che è così pulito per sua moglie ma cerco di non pensarci.

"Scusami amore. Scusami. Ho sbagliato" sussura chiudendo gli occhi. Trattengo il respiro mentre osservo il suo ca**o tutto depilato crescermi nella mano. Lo accarezzo poi lo lecco, scorro con la lingua lungo l'asta, fino alla cappella ci giro intorno. Lo sento sospirare, con le labbra succhio solo la cappella, poi apro la bocca e mi infilo tutto il suo ca**o in bocca, lo sento battere alle mie tonsille, lo spompino lentamente.

"Sei stupenda come sempre..." sussurra per poi farmi alzare, costringendomi ad aprire le gambe e le sue dita penetrano profondamente la mia fi** bagnata facendomi gemere.

"Vuoi sentire il mio ca** duro nella tua bella fi** bagnata?"

"Sì... mi sei mancato Riccardo. Mi sei mancato come l'aria. Io ti sono mancata?'

Lui mi guarda con occhi che non scorderò mai.

"Amore... secondo te? Hai visto com'è in tiro il mio pisello? E' tutto merito tuo" questa è una frase che mi accende profondamente.

"Ho visto... ed è anche tutto depilato" serro le labbra e gli mostro la mia gelosia.

"Amore , io vedo solo te! Senza di te non riuscivo nemmeno a respirare!Tu sai rapire la mia mente, accendere il mio corpo e custodire il mio cuore completamente. Ogni cosa mi ricordava di te, soprattutto il tuo profumo dopo aver fatto l'amore. È un ricordo che coccolo, che mi stringo addosso, che cerco di conservare, privatamente e gelosamente insieme all'odore della mia pelle, quando la sera vado a dormire, solo. Perché è quello che sono senza di te. Solo nel mondo"ed è così che la passione divampa come un fuoco selvaggio e così lui si siede sullo sgabello del camerino e io mi posizioso sopra di lui. Prendo in mano il suo pene e strofino il suo glande lungo le mie labbra bagnatissime.

"Come mi sei mancata..." mugugna lui e intanto sento il suo ca**o entrare dentro di me. Riccardo inizia a sbattermi e la mia fi**a gronda di umori mentre con la mano mi tappa la bocca.

"Sì, sì,  scopa**, così... sì , così.. finalmente sento il tuo ca**o dentro di me.. mmmm" Mi mordo le labbra per trattenere i miei gemiti, non voglio farmi sentire da fuori il camerino, anche se sinceramente ne trarrei piacere se fosse sua moglie a sentirci. Riccardo continua a muoversi dentro di me e sento il suo ca**o uscire e rientrare tutto dentro di me, sento le sue palle sbattere contro di me.

Quel suono mi è mancato terribilmente.

Non resisto più sento il mio orga**o arrivare.

Vorrei urlare ma mi trattengo e inplodo internamente.

Sento i miei muscoli va**nali che si contraggono come tutto il mio corpo, soffoco i miei gemiti sul suo collo e lo mordo. Lui continua a sco**rmi.

"Fammi sentire come godi pu**Ana mia..." lo sento muoversi dentro di me, lentamente quasi ad farmi assaporare quel momento e vengo. Mi lascio travolgere da l'orgas**o che è lungo e violento.
Geme silenziosamente e lo sento diventare ancora più duro dentro di me poco prima di venire. Esce all'improvviso da me e il suo seme comincia a colarmi sulle gambe. Così, prendo delicatamente il suo pene in bocca per pulirlo tutto con la lingua. Mentre lo lecco , diventa di nuovo duro.

"Stasera ti vengo a prendere..."

Ci guardiamo, consapevoli del caos che abbiamo creato, ma anche della realtà che dobbiamo affrontare.

"Non possiamo farlo," sussurro con una tristezza che mi spezza il cuore.

"Ti passo a prendere stasera" ripete.

Esce dal camerino lasciandomi sola con la consapevolezza che, nonostante tutto, quest'amore così travolgente esiste ancora, anche se non potrà mai essere nostro.

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