🔞🔥Capitolo 58 🔥🔞
Vorrei poter tornare ad essere felice , come lo ero prima, quando dopo una giornata di lavoro, tornavo a casa da mia moglie e dai miei figli. Amavo la semplicità e odiavo la confusione. Mi sentivo pieno di vita anche se ero stanco morto e quando mi sedevo a capo tavola, mi sentivo la persona più ricca del mondo. Mi sentivo amato da mia moglie e non avrei mai e poi mai pensato che mi sarei comportato in questa maniera.
Ma la verità è che non tornerò mai più quello di prima.
Non sarò mai più felice.
Ma almeno sono felice le persone intorno a me: mia moglie e i miei figli. Sono stato troppo egoista in passato e non rifarò mai più gli errori di cui mi pento amaramente.
E non è un caso che la prima frase di questo diario comincia con "Non so esattamente definire che cosa mi ha spinto ad infrangere il rigido
regolamento del senato accademico". Perché davvero , oltre al ca**o non so cosa mi ha spinto a fare tutto questo casino.
Ripenso a tutto quello che ho fatto con lei e mi faccio schifo da solo: tutte le bugie, le omissioni, le sco**te funeste a destra e manca come se fossimo due fuggitivi.
Se mi piacerebbe tornare indietro?
Beh... certo che mi piacerebbe.
Mi manca lei, ma non mi manca quello che ero io quando ero con lei. Quella parte di me doveva rimanere nascosta e invece lei me l'aveva cacciata fuori con prepotenza. Quel capitolo terribile della mia vita , lei me lo butta sempre davanti ogni volta che incrocio i suoi occhi blu e i suoi capelli rossi.
Gli stessi occhi di sua zia. La donna che è morta a causa mia.
Causa della mia perversione.
A causa del mio egoismo.
E anche se non fosse finita a Disneyland la nostra storia, sarebbe finita lo stesso perché ci sono troppe bugie sotto, troppe omissioni. Come potrei mai raccontarle del mio passato? Di sua zia? Della sorella di mia madre.
Mi ritrovo a guardare fuori dalla finestra, il cielo è blu e sto per partire per Pescara. Ho deciso di portare la mia famiglia giù per due settimane al mare dato che ormai siamo a giugno.
Il peso della mia scelta mi schiaccia, lasciandomi senza respiro.
Ogni giorno mi chiedo se ho fatto la cosa giusta.
Ho scelto di rimanere con Anna, mia moglie, per il bene della nostra famiglia. I nostri figli hanno bisogno di stabilità, di una famiglia unita, di serenità.
Ma dentro di me c'è un vuoto che non riesco a colmare.
Elena.
Ogni pensiero ritorna a lei, come un'ossessione che non riesco a scacciare. Non la vedo da un mese ma mi sembra un'eternità. Non sono più andato in università per la fobia di poterla anche solo vedere da lontano. Ho sfruttato i giorni di malattia che avevo per stare solo con i miei pensieri e per scrivere dato che con il romanzo ero e sono ancora indietro.
Ma Dio quando mi manca!
Non riesco a dimenticare il suo sguardo, pieno di dolore e incomprensione, quando a Disneyland me ne ha urlate cento e uno. Vedevo la delusione nei suoi occhi, e sapevo che la stavo ferendo profondamente.
Ma cosa potevo fare?
Come potevo abbandonare Anna e i nostri figli?
Come potevo resistere e scappare dopo la minaccia di Anna di togliersi la vita?
No!
La storia non poteva ripetersi.
Meglio che qualcuno soffra, piuttosto che qualcuno muoia. O no?
Ogni sera, mentre Anna dorme accanto a me, mi sento un estraneo nella mia stessa vita. Il nostro matrimonio è fatto di abitudini, di una routine che non riesco più a sopportare. Mi sforzo di essere un buon marito, un buon padre, ma dentro di me c'è una tristezza che non posso condividere con nessuno.
Ho perso Elena, e con lei una parte di me stesso.
Eppure, nonostante tutto, provo ad andare avanti. Sorrido ai miei figli, parlo con Anna di cose banali, cercando di nascondere il tumulto dentro di me. Ma la notte, quando il silenzio cala sulla casa, la realtà mi assale. Mi chiedo se un giorno questo dolore si attenuerà, se riuscirò mai a trovare un po' di pace.
Per ora, continuo a vivere una vita che non mi appartiene del tutto, sperando che il tempo lenisca le ferite. Ma il ricordo di Elena rimane, una ferita aperta che mi ricorda costantemente il prezzo della mia scelta.
"Amore?" mi sento chiamare da Anna e torno alla realtà.
"Sì?"
"La tua valigia è pronta?"
"Quasi..."
"Ok... io vado un attimo a farmi la doccia"
"D'accordo..." le rispondo distratto mentre lei mi posa un bacio sulla guancia.
"Sai, pensavo che tutto quello che abbiamo passato ci è servito da lezione. Il nostro amore è cresciuto e sono troppo felice"
Sorrido debolmente.
"Già..."
"Ah comunque... nel frattempo che vado a farmi la doccia, mi ritrovi quella foto che mi hai scattato il mese scorso in giardino? Quella che mi piaceva tanto? Voglio farla vedere a Nicole, la mia nuova collega. Dice che il giardino di casa sua è enorme ma forse non ha visto il nostro!!!"
Annuisco mentre lei esce dalla nostra camera da letto e io rimango perso nei miei pensieri. Sto sfogliando distrattamente le foto sul mio telefono, cercando la foto da mostrare ad Anna.
È solo un attimo, un errore che non avrei mai dovuto fare.
La vedo.
Elena.
In intimo.
La foto è apparsa come un fulmine a ciel sereno, un'immagine che avevo dimenticato di cancellare. Il suo corpo, perfetto, avvolto in una lingerie che ricordo fin troppo bene.
Dio!
Il desiderio mi colpisce come un fulmine . Un'ondata di calore mi travolge, mi ritrovo a fissare quella foto, incapace di distogliere lo sguardo.
Ricordo ogni curva, ogni dettaglio, le sue te**e, la sua fi**.
Il suo calore quando entravo con un solo colpo dentro di lei.
Il suo liquido va**nale che mi bagnava talmente tanto il Ca**o che la sera quando tornavo a casa per farmi la doccia, sentivo ancora il suo profumo.
Dio mio!
Mi sale una voglia che mi eccita come un adolescente ritardato che non ha mai visto una fi**. Ma con lei purtroppo, è sempre stato così. Sono sempre stato debole e non sono mai riuscito a resisterle. Di belle donne la vita me ne aveva regalate tanto, ma per me la fedeltà è sempre stato un valore imprescindibile. Ma con lei ho spazzato via tutto, ho buttato nel ces*o, anni e anni di sacrifici.
Mi eccito come non mi accadeva da un mese e mi ritornano in mente tutti i nostri momenti, tutte le nostre sco**ate. Il pise**o si indurisce come il marmo. Purtroppo, posso controllare la mia mente ma non il mio corpo e il mio cuore. Il pantalone si sta gonfiando in corrispondenza della mia patta, un rigonfiamento assai evidente che preme e spinge sulla stoffa.
Non riesco.
Non riesco ad ignorare l'eccitazione anche perché il mio ca**o non ne vuole sapere di abbassarsi. Provo a cercare su internet foto disgustose per farmi ammosciare l'erezione ma niente da fare. Il mio soldato è sull'attenti e non vede l'ora di venire.
So che dovrei cancellare questa foto, ma non riesco a farlo.
Non riesco a cancellare Elena dalla mia vita, nonostante la scelta che ho fatto.
Mi accorgo che il mio respiro è diventato irregolare, la mia mente è in tumulto.
Fallo, masturbati, su questa foto... tanto Anna non lo saprà mai. Ti comporterai bene. Del resto che c'è di male nella masturbazione. Non stai mica tradendo tua moglie, non stai mica tradendo i tuoi figli. Stai solo concendendoti un attimo di pura e semplice trasgressione.
Ma non è vero!!!
Combatto un po' con me stesso.
No. Non te lo cacciare.
Sì, cacciatelo. Tanto che fa??
Tanto che fa??
Che vuoi che sia? Una pi**a ? Una se**? Non stai tradendo la tua famiglia!
Ok... è vero : non sto tradendo la mia famiglia. Le se**e se le fanno tutti!
E così mi convinco.
Sulla poltrona della camera, allargo le gambe, e mi stendo leggermente sullo schienale, socchiudendo gli occhi.
Non resisto.
Ho resistito un mese e ora non ce la faccio più!!!
Mi infilo la mano nei pantaloni e palpeggio con una mano il membro che comincio a diventare sempre più turgido. Mi concentro sulle sue te**e e le immagino imbrattate dal mio liquido. Faccio su e giù velocemente, perché ho paura di essere beccato da Anna ma paradossalmente, questa piccola trasgressione mi eccita oltre ogni dire. Premo sulla mia capella insistentemente mentre zoommo sul suo seno sodo e prosperoso. Ora se fosse qui con me le strapperei di dosso quel completino intimo e la sfonderei.
Giuro che sono talmente eccittato che sono sicuro che con tutto questo seme che ho nelle pa**e la metterei incinta di due gemelli.
Lei accende in me un desiderio primordiale che mi ha fatto diventare talmente duro che fatico a mastur**rmi. Le vene del pi**llo sono talmente tanto gonfie che mano fatica a lavorare.
Sto per venire nel momento in cui immagino il mio pi**llo fra le sue te**One ma purtroppo, sul punto più alto dell'eccitazione...
"Amore, hai ritrovato la foto???"
La voce di Anna mi costringe a spegnere lo schermo del telefono ma il volto di Elena rimane impresso nella mia mente. La tentazione di scriverle, di chiamarla, è forte, quasi insopportabile.
Ma so che non posso farlo.
Ho preso una decisione, una scelta dolorosa ma necessaria.
Devo rispettarla, devo restare fedele alla mia famiglia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top