🔞 Capitolo 48🔞

Il cuore mi batte fortissimo, sembra quasi che mi stia per uscire dal petto. Mi rimetto in sesto e tento di ripristinare, come meglio posso, un aspetto decente.

La donna affacciata al balcone è mia madre!

Sapere che si è affacciata fuori dal balcone, perché ha sentito le mie grida e i miei gemiti se**uali mi imbarazza fortemente.

"Elena, chi diavolo è quell'uomo? Che sta succedendo?" strilla lei mentre noto che tenta di aguzzare lo sguardo ma non ci riesce. Ha una forte miopia e non riuscirebbe mai a vederci chiaramente.

E per fortuna, se scoprisse che vado a letto con uno di quasi 50 anni mi distruggerebbe! Ne sono certa! Dopo quello che ha fatto mio padre, ossia scappare con una ragazza giovanissima, penso sia il minimo, odiare l'age gap.

Sta di fatto che anche se mia madre è impossibilitata a vedere Riccardo, la situazione comunque, mi agita terribilmente.

"Elena, dove sei stata questi giorni?! Con chi sei sparita?"

Riccardo è diventato paonazzo in volto, sembra davvero un fantasma.

"Senti, forse è meglio che io vada..." mi dice lui agonizzante.

"No! Quello lì sotto non se ne va affatto! Non ci pensare minimamente, Elena! Salisse sopra e si facesse vedere in faccia! Devo conoscere chi ti sequestra, mi sembra il minimo..." strilla mia madre come un'ossessa. Frattempo, Riccardo si sta sistemando in macchina. Lo vedo troppo agitato, capisco che la situazione lo abbia messo in soggezione ma non vedo il motivo di tanta ansia.

Del resto è mia madre... non la sua!

"Ciao Elena! Ti scrivo io..." mi sussurra lui dileguandosi come fosse Lupin.

E un po' ci rimango male.

Certo, non mi aspettavo che salisse sopra e si presentasse a mia madre, ma nemmeno che fugisse via come un malvivente.

"Ah, bene. È andato via... uno dei soliti str***i che prima ti sco** e poi ti tratta come una pu**ana, svanendo nel nulla. Quando c'è da prendersi delle responsabilità, gli uomini... tutti ma proprio tutti... scappano via. Incredibile!" dice mia madre rincasando. Io rimango con lo sguardo fisso sulla strada e dopo pochi secondi scoppio a piangere.

Non so nemmeno io perché ho avuto questa reazione!

So solo che le parole di mia madre scivolano lentamente dentro di me come fossero una cascata di macigni insopportabili.

Ha ragione, prima mi sco** e poi scappa via!

Ha ragione, ca**o!

Mi odio per non riuscire ad odiarlo!

Mi detesto perché non riesco a farlo uscire dalla mia vita, consapevole che mi sta rovinando ogni giorno che passa sempre di più. Mi sta cuocendo a fuoco lento e prima o poi finirà per farmi bollire per poi farmi evaporare per sempre.

Quando torno a casa mia madre è seduta in salotto, mi guarda in maniera introspettiva.

"Che sta succedendo?"

Scoppio a piangere e mi butto fra le braccia di mia madre, in cerca di un rifugio. Vado alla ricerca di parole che possano confortarmi e cancellare il dolore che provo in questo momento.

La storia del nostro amore sarà per sempre così: lui fuggirà in eterno e io mi nasconderò per non farmi beccare da sua moglie.

Non ne posso più!

Sento di stare per impazzire!

"Dimmi cosa succede, Elena..." mi accarezza la nuca mentre io provo a tranquillizzarmi.

"È un casino, mamma. È un casino."

"Perché è un casino? Dimmi... perché non mi parli? Perché non mi racconti? Mi sono accorta che frequentassi un ragazzo. Sai, certe cose una madre le capisce. Come facevo a credere alla ca**ata che per giorni sei andata a dormire da Arianna? Era ovvio che ti fossi concessa una fuga romantica e ti trovassi in dolce compagnia.
E non sono qui per farti la spiega. Assolutamente no. Sei abbastanza grande da badarti da sola. Però tesoro, a tutto c'è un limite. Ti ha s**pata per strada con una foga che... mi ha ricordato un evento terribile del mio passato..."

La guardo dritto negli occhi.

"Mamma di cosa stai parlando?" tremo perché le sue parole mi inquietano parecchio.

"Niente, tesoro. Non voglio ricordare. Ma sappi che questa non è una situazione sana. È fuggito via come fosse un furfante, scrollandosi delle sue responsabilità e ti ha lasciata sola nelle tue lacrime. Questo episodio ha rievocato alla mia mente qualcosa di molto brutto."

"Cos'è successo, mamma? Devi dirmelo."

Lei ha gli occhi rossi, un dolore raro che nella mia vita non ho mai visto nello sguardo di nessuno.

"Tesoro no. Non te lo dirò mai. È un dolore troppo grande che non voglio per nessun motivo, far uscire dal mio cuore, altrimenti finirei per impazzire. Sappi solo che devi stare molto ma molto attenta."

Tiro su con il naso e lei mi stringe forte. Mi lascio cullare da lei perché in questo momento, ho davvero bisogno dell'affetto di mia madre. Lei per me è una figura assai ambigua, ma in questo momento, ho bisogno del conforto che solo una madre sa dare. Lei è la donna che mi ha messo al mondo e solo lei può conoscere i veri motivi che mi spingono a scegliere questo schifo di relazione.

"Mamma cosa dovrei fare?"

"Non è un ragazzo, vero?"

Abbasso lo sguardo e adesso sì che mi sento una poco di buono. So che mia madre ha sofferto molto per il fatto che mio padre avesse un'amante e adesso, parlare con una donna che ha subito un tradimento e ne ha parecchio accusato, non è piacevole, ecco.

"No, mamma è un uomo adulto..."

Lei sgrana leggermente gli occhi.

"È sposato?"

"Sì..." se lo aspettava e non sembra affatto stupita.

"Devi lasciarlo..."

"Mamma io non ci riesco! Non ci riesco proprio! Ogni volta che provo ad allontarmi da lui, non ci riesco. Quando lui si allontana da me, io mi sento morire e non riesco a fare a meno di lui."

Lei sospira.

"Cosa è successo poco fa? Non ti vergognare. Non ti giudicherò. Per consigliarti devo sapere ciò che è accaduto."

Prendo un bel respiro e decido di sputare il rospo. Ho bisogno di confrontarmi con qualcuno e farlo con una persona adulta, quale mia madre, potrebbe farmi davvero.

"Da quando ci siamo conosciuti è scattato qualcosa di magico, un'attrazione incredibile. Sono follemente innamorata di lui. È un uomo unico nel suo genere. È elegante, distinto, intelligente, passionale, dolce, romantico. Non gli manca niente davvero. Sembra essere uscito da uno di quei romanzi che ho sempre letto."

Lei mi interrompe.

"Beh, ha un unico grande difetto. È un manipolatore..."

"No, mamma. Non lo è. E sai perché? Perchè ho scelto io. Sono stata io ad averlo sedotto e cosa peggiore... sono stata io ad accettare tutta questa situazione. Lui mi ha sempre ribadito che fosse sposato. E mi odio per avere scelto consapevolmente di essere condannata a questo dolore che mi sta spaccando in due giorno dopo giorno."

"Elena, tesoro... tu sei giovanissima e può succedere di prendere delle scelte sbagliate. L'importante è rinsavire. Tu dici che non è manipolazione. E invece lo è. Questi tipi di relazioni possono diventare rapidamente tossiche. Poniamo il caso che lui abbia 50 anni... beh, può uscire legalmente con una donna come te di 20 anni ... certo, ma, considerando il punto in cui si trova nella sua vita, ciò che fa è immorale. E sai perché? Perché alla sua età ha tutti gli strumenti per approfittarsi di te e della tua ingenuità. Lui sa che può manipolarti in modo da poter ottenere ciò che vuole. E quanto dico me lo sta confermando la tua dipendenza verso quest'uomo che ti rende vulnerabile. Talmente vulnerabile da renderti incline allo sfruttamento. Lui sa bene che può metterti a credere tutto ciò che vuole..."

Sospiro forte.

"Lui mi dice di continuo che devo dargli tempo. Che lascerà la moglie ma che devo essere paziente..."

"Non lo farà. Fidati. Potrà poetare come D'Annunzio ma la verità dei fatti è che , ogni sera torna a casa da sua moglie."

"Ma non lo ama. Lui ama me." mi sento così sciocca, sembra che io stia cercando di autoconvincermi quando invece, quello che dice mia madre è totalmente vero.

"È evidente che per tradire la moglie deve dire che non l'ama più, sarebbe piuttosto strano sentire il contrario. Tuttavia ti ama ma non riesce a lasciare la moglie, giusto?"

"È così. Dice che gli serve del tempo."

"È perché non è pronto ad affrontare il cambiamento, soprattutto le conseguenze della separazione. Ha degli figli giusto?"

Annuisco.

"Due."

"Tesoro, lui farà di tutto per tutelare i bambini..."

"Lo so! Ed è giusto che sia così non voglio che si comporti come papà! Non lo voglio per nessun motivo al mondo!"

Mia madre chiude gli occhi.

"E allora o accetti la situazione, oppure ti fai da parte, tesoro. Perché è normale che una relazione extraconiugale distrugga la famiglia. Hai avuto l'esempio in casa nostra. Perché ti sei messa in mezzo a tutta questa situazione? Sapevi che sarebbe finita così. Cosa ti aspetti? Che lui dica tutto alla moglie e lei con estrema felicità ti accolga in famiglia come terza incomoda?"

Le sue parole mi fanno parecchio male e non sono affatto stupita che mi dica queste cose.

"Mamma lo so! Infatti questa mattina abbiamo litigato selvaggiamente, perché ha dimenticato che oggi fosse il compleanno di sua figlia. Così sua moglie gli ha fatto una bella romanzina per telefono. Gli ha inoltre, ricordato che domani partiranno per Disneyland per festeggiare il compleanno della bambina. Io sono impazzita e l'ho lasciato..."

Lei mi guarda perplessa.

"E dunque? Come siete finiti a copulare come due selvaggi sotto casa nostra, sul cofano della sua macchina? Ci siete finiti perché lui esercita potere su di te e tu soccombi. Questa non è una scelta, ricordatelo."

"Non lo so! Lui riesce a sedurmi e quando mi si avvicina non riesco a rifiutarlo. Beh, sono come stordita... il suo tocco mi paralizza... e mi odio per questo." lei mi prende una mano e me la stringe forte.

"Praticate Sottomissione?" quando mi fa questa domanda , sento le guance andare a fuoco.

"Io..." balbetto.

"È il tuo Padrone?"

"Mamma..." non voglio rispondere, non ci riesco. Mi sento davvero una stupida.

"Dimmelo."

"Sì..." sospiro.

"E ti s**laccia?"

Beh... diciamo che queste domande sono imbarazzanti anche per me che sono Miss Sfacciataggine.

"Mamma, perché mi fai queste domande? Sono imbarazzanti."

Lei mi prende il polso e lo fissa.

"Ti ha lasciato dei segni..." sembra sconvolta quando si trova a scutare i segni lasciati dalle corde.

"Gli hai permesso di imprimere il suo potere sulla tua pelle..." stringe di nuovo la mano e se la porta sul cuore.

"Mamma io..." mi blocca.

"Nel tuo vuoto c'era posto per lui..."

Questa frase probabilmente, non la dimenticherò mai.

"Figlia mia, ti sto mettendo in guardia perché una persona molto importante della mia vita, ha vissuto un rapporto del genere e non è finita affatto bene, anzi... è finita nel peggiore dei modi. E io non permetterò che ciò si ripeta. Quindi adesso spegni il telefono e vatti a preparare stasera usciamo. Devi dimenticare quest'uomo. Assolutamente." prendo il telefono e lo spengo come dice mia madre. Vado in camera a prepararmi e sento la necessità di sdraiarmi sul letto. Chiudo gli occhi e mi fermo a pensare, mi contorco tra le lenzuola e rifletto su ciò che mi ha detto mia madre.

Da cosa mi sta mettendo esattamente in guardia?

Dopo qualche minuto, scelgo di non aprire gli occhi sin quando non sento una presenza di fianco a me.

"Perché non rispondi ai miei messaggi?" è la sua voce roca che mi sbatte contro il collo e mi fa vibrare come una corda di violino.

Abbasso lo sguardo senza rispondere, profondamente colpita della sua presenza.

"Come ca**o fai a trovarti qui?" sussulto e mi vergogno di me stessa.

"Non sono affari tuoi. Ti ho fatto una domanda e gradirei ricevere una risposta." dice lui mettendosi su di me e bloccandomi i polsi contro il materasso.

"Tu sei pazzo!!"

"Sì che sono pazzo e te lo dico sempre il perché: è la tua fi** che mi fa impazzire! Lo vuoi capire??!!"

"Riccardo, basta, ti prego deve finire tra noi! Basta!"

Si china in avanti, fisso nei miei occhi.

"Vuoi davvero che finisca?"

"Sì..."

Mi mostra la mano, guardo la punta del suo dito mentre lui fissa me.

"Adesso lo vediamo..."

Mi infila dentro il dito forte, deciso... e inizia a muoverlo come solo lui sa fare. Godo da morire e allora lui mi guarda dritto negli occhi.

"Guardami! Lo vedi quanto ti desidero?"

"Sì..." tremo.

"E allora come fai a dire che deve finire?"

"Perché tu mi manipoli. Vattene, Riccardo. Stai cercando qualcosa che non avrai più. Mi hai resa la tua schiava, bravo, complimenti. Ti piace esercitare il potere e il controllo su di me. Ma ora basta. Mi sono svegliata... quando poco fa mi hai sco**to in quel modo e poi sei fuggito via per tornare al calduccio da tua moglie, mi hai distrutta."

"Questo non sono io! Come fai a non capirlo?! Chi ti ha messo a credere queste cose?! Le tue parole mi uccidono, non darmi queste colpe, ti prego. Non dipingermi come quello che non sono. Io vedo la tua luce. Tu vedi la mia luce. Ti ricordi?" biascica lui, riprendendomi. "Guardami..."

"Sì?"

"Mi ami?" domanda guardandomi serio.

Deglutisco.

"Sì... ma amarti mi tormenta, mi ha tolto la pace. Mi sento impotente dinnanzi a tutto questo."

"E qui che ti sbagli. L'amore ti rende vulnerabile e non impotente. Stai abbassando le difese e ti stai affidando a me come io lo sto facendo con te. Qui non stiamo muovendo le fila di una battaglia dove c'è un sottomesso e un desposta, assolutamente no. Quella che stiamo vivendo è una relazione fra pari e la posta in gioco è alta per entrambi. Anzi, forse per me è ancora più alta. Quindi non vedo perché parli di manipolazione, dato che qui, chi ci deve mettere la faccia e prendere una decisione sono io. Insieme però abbiamo un unico obiettivo che è quello di stare insieme."

"È qui che ti sbagli... non sei l'unico che deve prendere decisioni qui. Mia, deve essere la decisione di aspettarti e di darti del tempo."

"Certo che è tua. Ma voglio che sia chiaro il fatto che non ti sto portando per il naso. No. La mia intenzione sai benissimo qual è. E non te lo dico perché sono uno st**nzo che vuole prendere tempo e avere piedi in due staffe. Te lo dico perché io ti voglio e sono disposto a cambiare la mia vita. Ma lo farei a prescindere e non solo perché ho un'amante. Voglio che questo sia chiaro. Non sono qui perché ti voglio prendere in giro o manipolare come dici tu , pensando che sono un cinquetenne arra**to che ha intenzione di sc**are, illuderti e poi, tornare in eterno a casa da sua moglie. No..."

Le sue parole mi sollevano e sono disposta a credergli.

"Vorrei che fosse così..."

"Mi credi?"

Annuisco.

"E allora credimi: tornerò da Parigi e la lascerò e andremo a vivere insieme. Io e te." mi sussurra baciandomi sulle labbra.

"Ti amo, Elena. E adesso vieni per me..." dice infilandosi dentro di me con un solo colpo. Il suo pene duro è pazzesco, mi genera brividi ovunque. Non appena il suo glande tintinna il mio clit***de, vengo potentemente.

"Tu sei mia e basta. Ca**o. Io sono tutto tuo. Ti sarò fedele, sempre. Ho bisogno solo di te, credimi. Solo di te..."

"Sei mio e lo sarai sempre, non esisto quando non ci sei tu. Non so nemmeno respirare..." sussurro e poi vengo travolta da una voce acuta.

"Elenaaaa?! Sei pronta?!" è la voce di mia madre che mi richiama alla realtà.

Stavo sognando!

Non ci posso credere!

Mi sono addormentata e ho finito per immaginare tutto, non può essere vero!

"Sì mamma..." rispondo alzandomi dal letto per poi, raggiungerla in cucina.

Ho ancora il telefono spento quando usciamo di casa.

Non cosa aspettarmi. Davvero... mi manca già terribilmente!

Ad ogni modo mi mancava trascorrere del tempo con mia madre. Da quando mio padre è andato via, non avevamo avuto più modo di concederci un po' di tempo per noi. Lei ha un nuovo compagno, che io per il momento non conosco ancora, so che la fa stare bene e a me va bene così. Siamo in auto e ci stiamo dirigendo verso un ristorante, il nostro preferito. Lo capisco perché conosco la strada a memoria. Nel frattempo, fisso il telefono, vorrei accenderlo ma quando mia madre se ne accorge mi scaccia via la mano dal display.

"Per l'amor del cielo! Sembra che ti abbia drogata, lui ti confonde, ti manipola e tu sei ancora aggrappata a un filo di speranza inesistente!!"

Meglio cambiare discorso.

"Dove stiamo andando, mamma?"

"So che non navighiamo nell'oro ultimamente ma so anche che mangiare in quel ristorantino che tanto ti piace potrebbe farti stare meglio. E poi voglio presentarti il mio..." lei si interrompe.

"Il tuo compagno?"

Lei annuisce.

"Già. Sai, oltre ad essere un uomo fascinoso, è anche molto intelligente. Pensa che fa il professore! Potrebbe aiutarti a studiare, non trovi?"

"Potrebbe, sì..." rispondo secca mentre mi sento morire perché mi manca lui, ma cerco di combattere contro questo bisogno impellente.

"È separato e ha due figli. Mi sembra una brava persona. Mi fa stare bene e..."

Si blocca e arresta la marcia dell'automobile.

"Devi conoscerlo. Eccolo proprio qui di fianco al nostro parcheggio!"

Quando scendo dall'automobile, rimango scioccata perché trovo davanti a me...

Gabriele!

Non può essere!

Gabriele Rinaldi è il nuovo fidanzato di mia madre!!

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