🔞 Capitolo 31🔞

Quando arrivo di fronte all'università, Gabriele mi viene incontro con una espressione contrariata, nemmeno il tempo di scendere dalla macchina che subito comincia a gridarmi contro.

"Tu mi devi raccontare SUBITO TUTTO! Cosa intendeva l'altro giorno quella ragazzina?"

Io mi accendo una sigaretta e non rispondo.

"Te la sei sco*ato?" sembra che la mascella gli stia quasi per cadere.

Non capisco perché sia così stupito quando lui è il primo a infilarlo ovunque!

Forse è basito perché io sono stato sempre serio e composto, al contrario suo, che sco**rebbe a vista qualsiasi alunna.

"Gabriele, per favore. Non ho voglia di parlarne."

Ed è vero: non ho proprio voglia di parlare di Elena in questo momento.

Con lei è sempre così: un giorno ho la sensazione di toccare il cielo con un dito e l'attimo dopo invece sono nel peggiore degli inferni.

Lei mi fa diventare pazzo di gelosia!

E prima il night e adesso la serata in discoteca e... basta!

Si crede per caso che io non conosca gli uomini e la reazione che lei riesce a provocare in un pisello? Non ci voglio nemmeno pensare perché altrimenti mi inca**erei parecchio più di quello che già sono.

"Invece devi parlarmene! E anche subito! Cos'è questa storia?! Ti sc*** una tua alunna, sei impazzito? Potresti perdere tutto! Ti rendi conto?"

"Vuoi farmi anche tu la paternale? Spiacente non ci sto." biascico mentre butto a terra la sigaretta ed esco dalla mia automobile con la ventiquattr'ore in mano.

"Perché chi altro ti ha beccato?"

"Mia sorella." siamo uno di fianco all'altra e procediamo a passo lento con l'obiettivo di infilarci dentro i tristi corridoi dell'Università.

"Cosaaaa?!?!" grida eccessivamente lui richiamando l'attenzione di un gruppo di studenti che si voltano verso di noi.

"Abbassa la voce." lo ammonisco ma lui mi ignora perché ha sul viso una espressione isterica.

"Ma scusa, tua sorella non sta a Pescara? Com'è possibile? Come ha fatto a beccarti?"

Lui mi guarda pensieroso.

"Un attimo, l'hai portata con te giù? Ma ca**o! È morta tua madre! Come diavolo ti è saltato in mente?"

"Gabriele, dai basta."

"Basta un c***o! Tu sei completamente scemo, ca**o! Capisco la debolezza del momento, dopo 20 anni e passo che stai con tua moglie ci può stare ma... avresti dovuto darle qualche botta e nulla di più. Che ca**o la porti giù dove c'è la tua famiglia!! Ma sei scemo? È solo se**o tra voi... come ti salta in mente di portarla con te?! Ti vuoi giocare tutto per una ragazzina che ha solo un bel cu**o e un bel paio di te**e?"

Lui mi guarda dritto negli occhi.

"Oh, è vero che è solo se**o vero?"

Non rispondo, sento il respiro venire meno, perché ammettere che mi sto impelagando in questa storia mi costa parecchio.

Io , un uomo, tutto di un pezzo, ho perso la testa per una ragazetta di 20 anni... cavolo!

E come se non bastasse ci litigo come fossi anche io un ragazzino deficiente, geloso e morboso della sua fidanzatina!

Ma che diavolo mi prende? Non mi riconosco!

Adesso, io la verità debbo dirvela: di Anna non sono mai stato geloso. Per me questo sentimento morboso è del tutto nuovo e non so affatto come gestirlo. L'idea che un altro uomo possa anche solo pensare di sfiorarla, mi fa uscire di testa. Sicuramente effettuo questa considerazione perché ho visto quando al night si esibiva e ho trapiantato nella mia mente lo sguardo di quei maledetti infoiati schifosi.

Ca**o, solo a ripensarci vado su tutte le furie se me la immagino ballare in quella maniera in discoteca.

È decisamente una situazione atipica.

Comunque, vi dicevo, che di Anna non sono mai stato geloso perché non ne ho mai avuto realmente modo. Lei è stata, sin da ragazza, sempre riservata e timida e detestava attirare l'attenzione. Dunque, si truccava ben poco e vestiva con abiti che personalmente non avrebbero messo voglia nemmeno al più allu***to degli uomini. Io adoravo la sua semplicità e la sua bellezza acqua e sapone che l'hanno sempre resa ai miei occhi unica. Anna ha sempre dato poca confidenza al generale maschile e infatti, che io ricordi, nessuno le ha mai fatto il filo perché lei non ha mai permesso a nessuno di avvicinarsi. Odiava gli ambienti modaioli, specialmente le discoteche ed evitava di frequentare persone frivole e dedite agli eccessi. Gabriele, il mio migliore amico sin dall'infanzia, abruzzese come me, mi ha sempre detto:

"Nessuno accimenta ad Anna, perché è una cessa"*

*(Nessuno dà noia ad Anna perché è bruttina).

E io mi incarognivo quando lui diceva queste bazzecole perché io ho sempre visto mia moglie molto bella, anche con i kili in più dovuti alle gravidanze, anche con le sue frustrazioni legate al suo lavoro e anche con le occhiaie dovute ai turni di notte. Io sono sincero, ho sempre pensato di amarla ma questo sentimento che sto sentendo nascere nel mio cuore è potente e non riesco assolutamente a controllarlo. Paradossalmente, ho sempre ripudiato donne eccentriche e fatalone, e adesso, scherzo del destino, sono cotto per una che letteralmente ama far perdere la testa agli uomini. So solo che questa ragazza la chiuderei per tutto il giorno nella mia camera da letto, tutta colpa della sua indole che è capace di accendere il desiderio e di spingere la fantasia verso idee piene di eros e di voglia di trasgredire senza limiti.

"Riccardo, sto parlando con te." mi riporta alla realtà il mio migliore amico che mi porge il caffè , rituale del mattino che ci concediamo prima di ogni lezione.

"Dimmi."

"Madonna, questa mattina, non ti si può proprio parlare. Sei proprio sconesso! Non dirmi che..."

Lui mi guarda indagatore.

"Ti stai innamorando di quella!"

"Gabriele, no..."

"E invece sì! Porca tro*a!"

"Smettila di parlarmi come se fossi un ragazzino! Io non sono te che ho perso tutto per sco*are con una ragazzetta ok?"

"Io ti sto parlando così proprio perché tu non sei me e perché ti voglio bene e ti reputavo più intelligente del sottoscritto! Ma evidentemente mi sbagliavo, ca**o! Non ti è bastato assistere alla mia fine? Ho perso mia moglie, ho perso mia figlia e stavo per perdere il posto di lavoro!"

Sono totalmente in imbarazzo che non so cosa rispondere e così decido di abbandonare la conversazione con il mio migliore amico per andare ad abbozzare qualche riga del mio romanzo nel mio ufficio. In realtà, non sono per nulla ispirato e ciò che scrivo non mi piace affatto e ogni riga che butto giù, quando la rileggo la cancello immediatamente. Il pomeriggio, arriva in fretta e quando torno a casa i miei figli mi accolgono buttandosi fra le mie braccia.

"Mi sei mancato papà." urla la piccola Rebecca, facendomi sentire il più vile degli uomini.

"Anche tu, amore mio."

Ripenso alle parole di Gabriele.

Voglio davvero giocarmi tutto quello che ho costruito, per una ragazza instabile e discontinua?

Non lo so.

So solo che sono confuso e non poco.

Così decido di spegnere il telefono e di recuperare il tempo perso con i miei figli, gustandoci sul divano un bel film Disney che so che la mia Rebecca ama. Verso le 19.00 quando mia moglie torna da lavoro, mi saluta a stento e così decido di seguirla in bagno mentre Leonardo e Rebecca sono nelle loro rispettive camere a svolgere i compiti.

"Ciao Anna."

Lei nel frattempo, si sta togliendo il camice e mi guarda a malapena.

"Tutto bene? Com'è andato il lavoro?"

"Stressante, come sempre."

Io mi avvicino e l'abbraccio da dietro.

"Mi manchi Riccardo. Mi manca quello che eravamo. Ti sento così distante..."

"Non è così. Io ci sono sempre per te." le dico voltandola verso di me e incrociando i suoi occhi scuri.

"Mi parli come se fossi la tua migliore amica."

"No, ti parlo come si parla ad una moglie. Smettila di essere sempre così sospettosa nei miei riguardi. Io sono tuo marito e ti amo. Intesi?"

Mi sento un verme mentre lei mi annuisce debole.

"Lo so, Riccardo ma dopo che è successa quella cosa a Gabriele sai... ho paura! Ca**o si è invaghito di quella ragazzetta e ha distrutto la sua famiglia. Io ho paura."

"Ma smettila Anna. Io non sono Gabriele. "

" Lo so ma, insomma, guardarmi sono diventata grassa e questi kili dopo aver partorito non li ho mai più persi. Ho le occhiaie per i turni in ospedale. E... Le t*tte mi sono calate da sembrare quelle di una vacca. Per non parlare del cu** che si è completamente appiattito. E invece guardati tu... hai 45 anni e sembra che ne hai 30. Sei bellissimo, sexy e... sono sicura che tutte ti vorrebbero! Potresti avere chiunque e invece ti trovi al tuo fianco... me!"

La guardo stupito. Mi rendo conto che di tutte queste sue paranoie, io non me ne ero mai accorto. Insomma, lei ha sempre reputato queste cose superficiali e invece adesso, mi sta mostrando le sue insicurezze.

La stringo a me, la bacio sulla fronte.

"Shhhh. Non voglio sentire questi discorsi superficiali. Adesso, fatti una doccia, mettiti il tuo vestito più bello e andiamo a cena."

Esco dal bagno e aspetto mia moglie in camera da letto mentre lei si prepara accuratamente per me. Passa qualche minuto e per passare in tempo decido di accendere il telefono, ma la tentazione è talmente forte che non posso fare a meno di entrare su Telegram. La mente non riesce ad allontanarsi dal pensiero di lei. Quando entro sulla chat, vedo che mi ha mandato un video qualche minuto fa.

Prendo al volo le cuffie e serro i pugni.

Non posso crederci, me lo ha davvero mandato quel video che le avevo chiesto questa mattina!

Pensa di ammansirmi con un video? Si sbaglia di grosso.

Maledetta ragazzina, prima mi fa arrabbiare nero e poi... mi stuzzica!

Ha disubbedito al mio ordine ossia di non prendere iniziativa di scrivermi messaggi, ma non posso assolutamente inca**armi di fronte un video del genere.

C'è poco da fare, riesce a spiazzarmi come nessuna.

Decido di essere il più discreto possibile e di aprirlo senza diventare un ragazzino arrapato.

Lo vedrò di sfuggita senza dargli troppo conto. In fondo, ho 45 anni e sono in grado di controllare il mio testosterone. E poi, sono ancora arrabbiato con lei e non le darei mai la soddisfazione d'avermi in pugno.

Forse pensa di aver trovato il mio punto debole.

Spiacente!

Decido di riprodurre il video con indifferenza.

Ma appena vedo in primo piano la sua faccia, le sue labbra, e i suoi occhi blu, il mio membro diventa subito duro come il marmo.

Fregato!

Povero illuso!

Ecco, che di nuovo il mio scarso controllo è andato a fare il cu**, maledizione!

Ho una violenta erezione!

Quello sguardo da sfacciata provocatrice è in grado di mandarmi letteralmente su di giri. Con lei io divento un porco di prima categoria e non so a lungo andare di che morte morire, di questo passo.

È davvero bellissima, sembra che l'abbiano disegnata seguendo i miei desideri più reconditi!

Ho ora voglio godermi tutto...soprattutto questo video.

Lei d'un tratto si sdraia sul letto e mi mostra il suo intimo: ha un tanga bianco tutto merlettato che fa intravedere i peli della fi**a, un reggiseno a balconcino senza la parte anteriore, che tiene su le sue te**one, sode e piene.

Mamma mia! Sto impazzendo!

Sento un lungo brivido lungo la schiena, mi sto eccitando a guardare un video, alla mie età, vi rendete conto!

Mi guarda in silenzio, consapevole che mi sta offrendo una visione meravigliosa. Vuole proprio provocarmi, non capisco se per cercare di mettermi in difficoltà, per vedere fino a dove mi posso spingere con l'inc***tura o perché vuole semplicemente farmi impazzire.

Mi volge le spalle, ho di nuovo la visione del suo cu** splendido.

Sta diventando impossibile rimanere immobile con la consapevolezza che mia moglie è qualche centimetro lontana da me, chiusa in bagno a prepararsi.

Adesso ho davanti alla faccia il suo cu**, vedo distintamente le labbra va**nali umide dove è sparita la stoffa del perizoma.

Immagino il suo odore.

Lo aspiro, lo sniffo, mi inebria.

Accidenti ma questa oggi che vuole da me? Perché non può lasciarmi stare?!

Poi lei allunga la mano sulla sua fi*a, è come piace a me: liscia, morbida e già lubrificata.

Nooooo! Il mio arnese diventa come di ferro.

Non riesco a spegnere il video, devo toccarmi, ora! Ma devo essere prudente perché questa volta mi gioco tutto: se Anna mi becca è la fine.

Mi appoggio allo schienale del della poltroncina...svaccato, comodo. Butto indietro la testa e mi rilasso qualche momento provando a controllarmi, ma non ci riesco.

Non farlo, non toccarti. Ripensaci. Mi grida la mia coscienza.

A fatica mi sollevo. Ho il c**o così duro che mi fa male dentro i pantaloni.

Non ci riesco così, è più forte di me!

Non resisto mi devo masturbare!

Alla fine, come si voleva dimostrare, mi sono trovato a cedere.

Ca**o, non posso fare a meno e così mi metto la mano nei miei pantaloni e inizio a segarmi silenziosamente mentre la osservo inebriato.

Mi mordo leggermente un lato delle labbra per non emettere suoni strani ed emetto un profondo respiro. Cerco di allontanare la mente, ma la mia mano inizia a sfiorare il pisello ed immagino che sia la sua. Intanto mi massaggio le palle, piano come tanto mi piace, la cappella ora è completamente fuori.

"Riccardo?!" è la voce di mia moglie ma decido di non rispondere perché sento l'orgasmo avvicinarsi sempre di più. "Sono quasi pronta eh!"

"Oh, sì. Fai con calma." strozzo la voce e cerco di nascondere l'orgasmo che mi sta per sconquassare tutto. Continuo noncurante a masturbarmi, anche se col pisello ormai da fuori pregando che Anna non mi interrompi proprio ora sto per venire.

"Prendimi, professore, prendimi!" è la voce di Elena che mi fa vibrare le ossa. La telecamera inquadra, ad un tratto, la sua fi*a vogliosa e calda che viene posseduta ferocemente dal vibratore.

Che maiala che è!

È una schiava perfetta.

Mi lascio andare completamente. Sto godendo in modo incontrollabile, perverso e pericoloso. Le venature lungo il pene si evidenziano quasi vogliono scoppiare e il glande si riveste di una luce propria. Sono lei è in grado di farmi godere in questa maniera. Mi sto masturbando furiosamente guardando sullo schermo, fissando con il replay l'esatta sequenza in cui viene inquadrato il vibratore che la scuote nella sua intimità.

"Sono tua Riccardo." la sento dire dal video. "Sono tua e sto immaginando il tuo c***o che mi sfonda." a quelle parole non mi trattengo e raggiungo un orgasmo fortissimo capace di farmi schizzare sul display del cellulare, proprio all'altezza della sua fi*a.

Wow, vivo un orgasmo che mi fa rinascere dalle ceneri spente del mio triste e abitudinario matrimonio.

Il mio è un bello schizzo e faccio per pulirmi con un fazzoletto ma la voce di mia moglie mi gela.

"Eccomi, Riccardo."

Mia moglie entra nella camera da letto mentre io ho rimesso saggiamente a posto il mio pisello nei pantaloni.

Sto rischiando tanto.

Forse troppo.

Ma al diavolo, è troppo bello ciò che vivo!

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