🔞 Capitolo 29🔞

Lo guardo dritto negli occhi e nelle sue pupille leggo tutto quello che non è riuscito a dirmi a parole. Comprendo dalla lucentezza dei suoi occhi che anche lui ha paura di questa situazione che ha preso una piega che probabilmente nessuno dei due si aspettava. Mi ero buttata su di lui, per un po' di divertimento ma, conoscendolo, la sua mente si è mostrata per me, letale.

Sto cominciando a provare delle emozioni forti per lui e mentirei, se dicessi che per me è solo se**o.

"Non è pericoloso?" mi chiede lui.

"Mia mamma questa notte dormirà dal suo compagno. Siamo soli soletti. Altrimenti non ti avrei mai chiesto di salire."

"Io... dovrei tornare a casa."

"Riccardo, ti prego... voglio stare con te. Me lo devi dopo quello che è successo la scorsa notte."

Lui tentenna incerto. Lo leggo nelle sue pupille verdi che sta pensando alla cosa giusta da fare.

"Elena, io devo tornare a casa."

Lo guardo intensamente con fare insistente.

"Eddai, Riccardo..."

"Al diavolo!" grida lui e a quel punto le sue labbra mi rapiscono in un bacio eccitante e coinvolgente, uno di quelli che ti fanno bagnare all'istante.

Un bacio passionale, selvaggio, carnale.

"Andiamo..." gli dico io guidandolo verso casa mia e cominciamo a palparci e tastarci come due adolescenti, davanti la porta dell'ingresso.

Non possiamo aspettare.

Il desiderio che sentiamo entrambi l'uno per l'altra è troppo urgente e travolgente. Lui con un colpo di spugna è riuscito a cancellare tutto il male che avevo subito la sera scorsa.

Riccardo Bianchi, vede in mezzo alle tenebre la mia luce. E solo lui può.

Entriamo dentro casa mia che è avvolta dal buio e lui quando si stacca dalle mie labbra, afferra la mia mano e la posa sul suo membro splendidamente duro.

Lo guardo e sospiro forte.

"Questo un bacio... un semplice bacio, non me lo aveva mai fatto. Lo sai? Solo tu hai questo potere travolgente da quando ti ho vista la prima volta. Mi fai perdere la testa, Elena." preme la mia mano, io d'istinto lo accarezzo.

"Riccardo, da come parli sembri un ragazzetto alle prime armi..." sussurro mentre appoggio la testa sul suo petto di ferro. I suoi pettorali avvolti dalla camicia, mi fanno impazzire.

"Beh, dopo essermi fidanzato con mia moglie, non ho mai baciato nessuna altra donna. E onestamente, non ho mai provato questo impulso... ma con te è stato diverso. Ho desiderato baciarti fin dal primo momento..."

Ho troppi pensieri per la testa.

Il primo è: mi sto davvero innamorando di un uomo che ha vent'anni più di me ed il mio professore dell'Università? Ed è per giunta sposato e con figli?

Metto a tacere questi pensieri petulanti e comincio a godere del sentirmi così coinvolta, così attratta da un uomo.

Peccato, che è l'uomo sbagliato.

"E cosa provi quando baci tua moglie?"

Tremo per la vergogna.

Lui si accorge del mio imbarazzo e mi accarezza la guancia.

"Beh... sono anni che mi sforzo di credere d'avere un certo impulso verso di lei... ma la verità è che non ne ho più avuto nessun desiderio da almeno 6 anni."

"E il se**o?" deglutisco, sono perplessa.

"Beh..." improvvisamente diventa serio, molto serio. "Preferirei cambiare argomento." continua.

"In che senso? Non capisco." cerco di essere vaga e di mostrarmi serena anche se sto esplodendo di gelosia. So che è stupido provare fastidio nel fatto che lui sc**a sua moglie, mi sento stupida, ma non posso farci nulla: sono gelosa.

"Spiegami, Riccardo." ogni volta per farlo parlare devo sempre lottare.

"Beh... l'ultima volta che ci ho provato con lei non è andata molto bene."

Sto per esplodere di gelosia... non gli basto io? Cerca anche la moglie!

"Prometti che non ti farò pena?"

"Ok." rispondo.

"Io ero andato in bagno per farmi una s**a e stavo guardando la tua immagine del profilo su Telegram..."

Lui arrossisce ma lo lascio parlare perché questo episodio risale agli albori della nostra conoscenza e ciò mi solleva parecchio.

"E lei è entrata interrompendomi. Ero eccittato e quindi ho provato a fare se**o con lei. Ma io pensavo di continuo a te. Insomma, ero eccitato perché immaginavo te e quando mi ha respinto sono tornato alla realtà e il pisello è morto. Quando ti ho videochiamata e ho visto anche solo le tue labbra, beh... sono tornato a vivere."

"Ah... ?"

"Sì. Da lì niente più tra me e lei."

"Quindi il nostro rapporto intacca la vita se**uale del tuo matrimonio?"

Non faccio in tempo a finire la frase che lui subito scuote e prende parola.

"No, Elena. Non c'entra nulla. Mia moglie, è una donna estremamente pudica. Io invece, sono un fuoco vivo e lei nel corso degli anni mi aveva spento. Quando ho conosciuto te, mi sono riaccesso e lei non ha gradito ciò. È da un bel po' che non ci sc*po, anzi da quando ho conosciuto te, io e lei non abbiamo avuto più rapporti. L'ultima volta mi ha fatto un pomp*** in cucina, la mattina in cui ti ho conosciuta... ma me lo ha rinfacciato, dicendo che sono stato un porco schifoso, sottolineando che non mi avrebbe più concesso una cosa del genere."

Sono improvvisamente infastidita dal pensiero che loro due possano scop**** ma sollevata che di fatto non lo facciano.

"Beh..." balbetto. "Sarò sincera con te: non posso scop*** con un tizio che lo infila dentro un'altra. L'idea mi fa vomitare. Per tanto se vuoi continuare a scop*rmi..."

Lui mi blocca e annuisce.

"Stai tranquilla. Non lo farò. So che ti darebbe fastidio, piccolina. Senza che ti sforzi per ammetterlo."

"Lei non te la da ma... ti piacerebbe averla?"

"No, Elena. Io voglio te e per me è stato sconcertante vivere per la prima volta la se**ualità in questa maniera che tanto bramavo."

"Quindi mi stai dicendo che anche per te è la prima volta?"

Annuisce.

"Sì, sei la mia prima schiava."

"Prima e ultima." rettifico.

"Va bene ragazzina gelosa. Prima e ultima." inarca un sopracciglio, sorride, poi mi bacia come solo lui sa fare.

"Con te è tutto diverso: amo vederti venire, leggere l'orgasmo montare nei tuoi occhi, possederti, sottometterti e punirti."

"E quindi ti piace addestrare la tua piccolina curiosa?"

"Mmmh decisamente sì." risponde lui facendo dei piccolo cerchi con la punte delle dita sul mio ventre.

"Adesso però parlami del tuo rapporto con le altre donne."

"Non c'è nessuna oltre te. Io non vedo nessuno oltre te." balbetta insicuro, sento che sto per scoprire qualcosa che non mi piacerà affatto.

"Dimmi la verità..."

A quella domanda sbuffa. E io mi rendo conto che sto diventando una rompi palle gelosa.

"Ho 45 anni e nonostante le mie prodezze se**uali non sono un por**o divo quindi..."dice con quel maledetto sorrisetto ironico.
Scoppia a ridere, poi torna serio in un secondo, troppo velocemente da turbarmi.

Ha una risata così travolgente...

"Quindi?"

"Quindi mi sembrava chiaro che ti stessi concedendo l'esclusiva, no?" continua a shignazzare.

"Ti stai divertendo per caso?"

"Un pochino, piccolina. Mi piace vederti gelosa." trattiene un risolino.

Non ci posso credere... Che sfacciato! E io per scherzare gli tiro un colpetto sulla spalla.

"Il tuo sarcasmo è seccante pari quello di Cicerone!"

"Peccato, che non ti piaccia, amavo tradurre le sue versioni al liceo. Comunque dovrò annotarmi tutti i suoi insulti, sono divertenti."

Lui mi stringe forte e mi ingabbia nel suo abbraccio.

Ho paura verso quello che provo. Mi sta risucchiando in un vortice e io non posso fare altro che lasciarmi andare.

"Sono così felice che tu sia qui con me..."

"Anch' io piccolina, adesso fammi entrare dentro di te. Ti prego."

Lo conduco nella mia camera da letto e lui preso dalla smania che lo contraddistingue, mi butta sul materasso e si mette sopra di me.

"Ti voglio tantissimo."

Sembra che non mi sc**a da secoli quando in realtà mezz'ora fa stavamo facendo se**o come due animali.

Mi dà una pacca sulle t****, piuttosto intensa.

"Sai, a volte pure io mi chiedo se qualcun'altro ti sc***. Penso a cosa vorrebbe farti, forse quello che sto facendo io in questo momento, e mi sento morire."

Mi accarezza le natiche.

"Ma... Mi sento molto sicuro di me stesso, su tutti i fronti. Così come sono sicuro che tu non sarai mai di un altro uomo."

"Sei troppo sicuro di te stesso..."

Allargo le cosce, lo invito a prendermi, senza indugiare nei preliminari.

"Certo sono molto sicuro di me stesso, ma in fin dei conti ho ragione, hai forse mai conosciuto un uomo più bello, colto e affascinante di me?"

"Credo di no, sei il sogno proibito di tutte le ragazze dell'Università."

Lui si morde il labbro inferiore.

"Azz', buono a sapersi." gli do una pacca sulla spalla in segno di gelosia.

"Shhh, lo sai che sono tutto tuo."

"Lo spero per te."

Lui comincia a leccarmi il collo in maniera divorante strusciando la sua erezione sulla mia intimità.

"Ti voglio sentire... Riccardo." sussurro tra gli ansimi.

Arriva un altro schiaffo sul seno destro, ancora più potente, ma molto eccitante.

"Piccola insolente, non hai ancora visto niente. Vedrai cosa succede se provi a guardare anche solo un altro uomo. Tu sei mia, hai capito?" strilla sferrandomi uno schiaffo sul basso ventre.

Sembra arrabbiato, ma so che è tutta una scena per sottomettermi al piacere. Poi infila un dito nella mia intimità facendomi sussultare per questo contatto inaspettato.

"Oh, piccola curiosona, sei fradicia... Hai gradito gli schiaffi, allora!"

Quel verde così vivo delle due iridi sembra volermi mangiare nell'attimo in cui lui entra dentro di me.

"Mi fai impazzire, mi riempi tutta, fino in fondo..."

Chiudo gli occhi.

"Non tenere gli occhi chiusi." mi sussurra.

"Guardami negli occhi." e io eseguo ciò che mi chiede.

"Tu mi fai sentire viva..." ansimo sentendo l'orgasmo arrivare mentre le ultime spinte mi portano a godere oltre i limiti umani.

"Dimmi che sono il padrone del tuo cuore e del tuo corpo. Dimmi che sei totalmente mia."

"Oh sì, sì!" gemo "Sono tua, totalmente tua!" grido.

I suoi colpi diventano furiosi, piacere e dolere si fondono in una calvario erotico sin quando non sento invadermi del suo seme caldo.

Vivo l'orgasmo più travolgente della mia vita, un piacere ancestrale che non mi permette neanche di prendere del tempo per respirare.

Vengo con le lacrime agli occhi.

Lui è mio, solo mio e non rinuncerò a lui.

PER NESSUN MOTIVO.

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