L'eredità di Morrigane
Amy Lee alzò lo sguardo verso la luce che entrava dal lembo leggermente aperto della sua tenda.
Diantha dormiva in un lettino poco lontano dal suo , ma la donna sapeva che non sarebbe riuscita a chiudere occhio tutta la notte. Ailea, sua madre, dormiva su un letto poco distante da quello della figlia.
La tenda di Amy Lee era abbastanza grande con tre letti, una sedia e un tavolo. Era illuminata dalla fioca luce di due lanterne che spandevano un leggero calore.
Troppi pensieri affollavano la mente della giovane, la maggior parte dei quali riguardavano Emeral.
Suo marito era scomparso nel nulla, temeva che fosse stato catturato, se Emeral era finito nelle mani del tiranno allora erano davvero guai.
Bargund non avrebbe mai perdonato il figlio per averlo tradito. Aveva avuto poco a che fare con Bargund, ma aveva avuto più di una volta l'istinto di stritolarlo.
Bargund aveva ucciso suo padre, nel modo peggiore in cui un uomo poteva essere ucciso. Condannato per alto tradimento e decapitato sulla pubblica piazza, davanti agli occhi suoi, di sua madre, di Emeral che aveva tentato in tutti i modi di salvare Morrigane dal boia e di Luce che aveva appena otto anni.
Lei era appena più grande, ma la drammaticità di quell'evento l'aveva scossa nel profondo tanto che ci aveva messo un po' per accettare la proposta di matrimonio di Emeral.
Suo padre avrebbe voluto vederla sposata con un uomo coraggioso e forte come Emeral. Quella sera quando si era presentato alla loro porta con gli abiti strappati e le braccia ferite, aveva spaventato molto la ragazza.
Chiuse gli occhi per riportare alla mente le immagini di quella sera di qualche anno prima.
Flashback
Era quasi l'imbrunire del terzo giorno dalla morte di Morrigane, quando bussarono alla porta della casa della famiglia di Amy Lee.
La ragazza era andata ad aprire e si era trovata davanti Emeral con i capelli spettanti, i vestiti strappati e le braccia ferite.
-Emeral, cosa è successo? - gli aveva chiesto Amy Lee con preoccupazione.
-Ciao Amy. - Aveva tentato di sorridere il ragazzo, ma era evidente che non stava per niente bene.
-È una lunga storia amore mio, e non ho molto tempo - aveva risposto il ragazzo mentre Amy Lee faceva entrare in casa Emeral.
Ailea arrivò in quel momento e sorrise appena quando vide che era Emeral e non una delle guardie di Bargund.
-Vi chiedo perdono Ailea.- Aveva detto il ragazzo chinando il capo come se volesse scusarsi.
Ailea aveva sorriso appoggiando la mano sulla spalla di Emeral.
-Non è colpa tua, non avresti potuto fare niente comunque. Morrigane , ovunque lui sia, non ti incolpa per la sua morte e nemmeno Luce.
Emeral aveva sorriso poi il suo sguardo si era posato su Amy Lee, trovandola ancora più bella di quanto non lo fosse il giorno prima.
-Io volevo chiedervi il permesso di sposare vostra figlia madama Ailea.
Emeral aveva di nuovo chinato il capo. Una delle più antiche tradizioni di Ekbor imponeva che fosse l'uomo a chiedere al padre della futura sposa la mano della figlia. In mancanza della figura paterna, si sarebbe dovuto chiedere alla madre, ed Emeral era determinato a seguire quella tradizione.
Ailea aveva di nuovo sorriso e annuito.
-Ti concedo la mano di mia figlia, Emeral.
Fine flashback.
Amy Lee aprì gli occhi e si diede della sciocca. Si era lasciata travolgere dai ricordi e non era riuscita a tenerli lontani dalla sua mente.
Si alzò dalla sedia dove si era accomodata poco prima e guardò oltre il lembo aperto della tenda. Il buio aveva lambito l'accampamento dei ribelli e soltanto le sentinelle percorrevano i sentieri sconnessi che attraversavano tutto il perimetro dell'avamposto.
La donna era preoccupata per il fratello, come al solito Luce non faceva sapere niente quando partiva per una missione. Solo che questo faceva preoccupare sia lei che Ailea.
La loro madre temeva che Luce facesse la stessa fine di Morrigane, era quasi un ossessione ed Amy Lee temeva per la sua salute.
Diantha si mosse appena scoprendosi ed Amy Lee sorrise.
Sapeva bene che non sarebbe riuscita a dormire quindi doveva trovare qualcosa per tenere impegnata la mente, ma soprattutto le mani.
Il suo sguardo fu attirato dal baule che Morrigane le aveva lasciato in eredità. Dentro vi erano alcune cose che gli ricordavano il padre. Si alzò e aprì il baule.
Dentro vi erano un'armatura da donna, una spada, e un lungo scrigno di legno finemente decorato.
Amy Lee lo tirò fuori e lo appoggiò per terra aprendolo.
Dentro vi era un lungo arco di legno scuro dai bracci flessuosi e dalle estremità ricurve adagiato su un drappo di velluto viola. Intarsi d'argento e di foglie di alloro decoravano le punte e l'impugnatura dell'arma. A fianco c'era una faretra colma di frecce dall'impennaggio di candido cigno. Oltre alle armi vi era anche uno strano gomitolo dal filo d'oro.
Oltre vi era una lettera scritta con la calligrafia elegante di suo padre. Amy Lee sentì il cuore stringerle in una morsa.
Morrigane le mancava ogni giorno che passava. Era sempre difficile per una figlia quando il padre veniva a mancare, soprattutto quando moriva in quel modo. Non ne aveva mai parlato con Emeral, suo marito si sentiva già terribilmente in colpa ed Amy Lee non voleva peggiorare il suo stato d'animo.
Emeral non si era mai perdonato per il dolore che era stato causato da Bargund alla famiglia della sua amata, si sentiva comunque responsabile.
La donna cercò di scacciare quei pensieri e aprì la lettera.
Mia adorata Amy Lee, se stai leggendo queste poche righe allora sono già stato giustiziato.
Ti starai chiedendo il motivo per il quale non mi sono ribellato ad una sentenza tanto ingiusta, beh, mia cara, il motivo è che non potevo.
Quello che leggerai su questa lettera è la storia del ricatto che Bargund mi ha giocato. Ha minacciato di uccidervi se mi fossi opposto. Credimi che avrei tanto voluto non poter sottostare ad un ricatto così orrendo, ma non potevo sacrificare voi che siete la luce della mia vita e la sola ragione per il quale ho scelto di morire in questo modo così poco onorevole.
Nel baule troverai un armatura da donna che ho fatto forgiare per te da un mio amico nano che vive sulle montagne. La spada, Starlight, ha la lama di diamante in grado di tagliare qualunque cosa, pietra compresa, fanne buon uso. L'arco è un dono degli elfi. Te l'hanno regalato il giorno della tua nascita, la regina in persona è venuta a casa nostra per potartelo.
Lo so mia cara, pensi che vi ho abbandonati, e in un certo senso, purtroppo, è così...Non ho potuto starti vicino nel momento in cui avresti scelto marito...Non ci sarò per il tuo matrimonio né per la nascita del tuo primo figlio... Non sai quanto dolore mi provoca pensare a tutto questo e sapere che non potrò veramente esserci.
Piccola mia, spero che Emeral ti sia vicino in questo momento perché voglio dire un paio di cose anche a lui e se non c'è ti prego di riferirgliele appena lo vedrai.
Digli di non colpevolizzarsi, perché lui non c'entra niente con la decisione presa da suo padre...
Se ti ha chiesto di sposarti o se ha idea di farlo riferiscigli che ha la mia benedizione.
Un ultima cosa, questa volta per tuo fratello, Luce.
Digli di non votare la sua vita alla vendetta, perché non voglio che il suo animo così nobile venga corrotto... Proteggilo da se stesso, piccola mia, ti supplico.
Dì a tua madre che la amo e che anche nella morte non l'ho dimenticata.
Ti auguro una vita felice figlia mia.
Un abbraccio
Tuo padre
Amy Lee scoppiò a piangere. Suo padre le aveva lasciato l'eredità più importante che esistesse. Le sue parole. Era ancora più convinta che Bargund dovesse essere sconfitto. Ora ne era certa.
Angolo autrice: E dopo millenni ecco un nuovo capitolo delle Guerre :) cosa ne pensate? :)
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