Scelte


Le nuvole quel giorno erano perfette. Di quel colorito che adorava. Un grigio semi-scuro, che riusciva a nascondere Fulmine perfettamente.

Victoria si guardò intorno e si preparò bene.
« Pronto, campione? » Fulmine sbuffò contrariato. Certe cose non le capiva in quella umana. Si conoscevano da un anno. Aveva cambiato tuta, ora usava una simile a quella che usava Hiccup solo dal colore verdolino. Astrid le aveva vietato di usare altri indumenti rossi, visto la facilità che c'era nel nascondere le ferite. A parlare di ferite, quella che aveva sul fianco si era finalmente cicatrizzata, ora si vedeva una leggera cicatrice, Fulmine ne aveva una simile, solo che non profonda, fatta quando aveva parato il colpo del drago bestia mesi prima.

Victoria si mise in piedi sulla groppa del drago, e contò fino a dieci prima di saltare giù. Fulmine non attese altro, la seguì in picchiata. Appena la ragazza ne fu pronta, tirò l'elastico che teneva fermo le ali di cuoio e prese quota. Fulmine da sotto la imitò, pronto a prenderla appena avesse avuto dei problemi, con un colpo leggero al fianco la ragazza azionò la pinna sulla schiena che le dava più equilibrio, ed urlo di felicità.

Per fortuna si era tolta il casco, la cosa che più amava era avere il vento tra i capelli ora più lunghi, certo le davano fastidio gli occhiali ma non poteva farci nulla.

Rimase così finché non le fecero male le braccia, Fulmine pronto la riprese sulla groppa e lei sorrise fiera. Si diressero verso Berk, felici e stanchi.

Stava per entrare in casa quando vide Hiccup uscire fuori con le mani in alto.
« Astrid, amore... posso spiegare non è come credi! »
« Non è come credo?! Sei un lurido...»
Victoria scosse il capo e si allontanò da loro, tanto era certa che sarebbero andati da lei per chiedere consiglio. Si avvicinò ad un carello con della frutta e chiese una mela. I vantaggi di essere una Haddock erano quelli, tutti a Berk le offrivano le cose, e lei accettava di buona volontà, ma pretendeva anche che chiunque avesse bisogno di qualcosa lei lo faceva senza pensarci due volte, alla fine era davvero divenuta la psicologa del villaggio, era lei che si sedeva sul trono di Stoick nel giorno delle lamentele, che erano diventati i tre giorni delle lamentele. Lo faceva con piacere e si divertiva nel farlo. Hiccup aveva come compito ora solo il controllare i Berkiani, e la parte diplomatica. Ognuno nella gang aveva un compito ora, persino i due arrivati, Leonardo e Tommaso, il primo era il vice generale, Astrid era rimasta affascinata dalla mentalità pragmatica e analitica del ragazzo. Mentre Tommaso, aiutava Hiccup nella fucina, era affascinato da quello lavoro, ma era ancora all'inizio. La ragazza passò dall'arena e vide Leonardo che si esercitava con la spada, le faceva strano vederlo con gli abiti vichinghi.
« Quell'affondo faceva tanto schifo lo sai? » Il ragazzo si fermò e le sorrise malizioso.
« Mi stai sfidando, Haddock? » Victoria rise divertita ed entrò nell'arena dirigendosi verso l'armeria, col tempo aveva fatto di se la lancia come sua arma personale.

« Pronto... Hofferson? » I due corsero uno contro l'altro, entrambi parando il colpo dell'altro. Se Leonardo era vigoroso fisicamente, Victoria era veloce. Uno mancava dove l'altro era forte, un sorriso spuntò sulle labbra del ragazzo prima che buttasse da parte l'arma e si buttasse sulla ragazza, Victoria saltò di lato buttando la lancia via, impaurita nel ferire l'amico quando si rese conto del suo errore, Leonardo le era addosso, e le faceva il solletico.
« No dai... Ti prego Leo! » La castana rideva senza controllo, non riuscendosi a liberare alzò le mani in segno di resa.

« Disturbo? » Leonardo si fermò e sorrise vittorioso a Hiccup che si massaggiava la guancia arrossata.
« Certo di no Hiccup, mostravo a tua sorella chi comanda. » Victoria sbuffò contrariata e guardò il ragazzo appena arrivato. Doveva ammetterlo che trovava sorprendente la velocità che ci avevano messo i suoi amici a imparare quella nuova lingua, il primo a parlarla perfettamente, ma proprio perfettamente fu Tommaso, già padrone della lingua inglese, sosteneva che fosse assai simile, pochi mesi dopo fu il turno di Leonardo. Ora che vivevano lì assieme a lei da oltre sei mesi, sembrano del tutto dei cittadini di Berk.

« Oh un Hofferson che comanda un Haddock, questa non mi è famigliare » Da dietro Hiccup apparve Astrid che sorrideva vittoriosa.
« Mi dite che succede? » Chiese Victoria mentre Leonardo la liberava.

« Finalmente io e Hiccup ci sposiamo! » A quelle parole i due ragazzi dal futuro rimasero a bocca aperta.

-

Sapeva che l'avrebbe trovato lì, ne era più che certa.
Stava silenzioso, osservando le onde portarsi via la sabbia per poi riportarla di nuovo. Persino il suo drago, sdraiato al suo fianco osservava con in silenzio il mare.

Le venne il dubbio di disturbarlo, rompere quella quiete, di riportarlo dietro. Ma doveva farlo.

« Hic? » Il ragazzo quasi saltò sul posto, Sdentato sbuffò una risata divertita.

« Vic... ciao... non ti avevo sentita » Victoria rise in silenzio e si sedette vicino, Fulmine rimase seduto dietro, pronto a lasciare i due un momento in solitudine, saltò addosso a Sdentato e i due draghi iniziarono a giocare lungo la spiaggia. Erano passati sei mesi da quando Victoria aveva detto a Hiccup e gli altri cavalieri delle sue origini, sue e dei suoi migliori amici. I gemelli e Moccicoso non diedero nessun valore, anzi le fecero le domande più idiote possibili i primi tempi, poi sembravano aver dimenticato. Hiccup invece, da quel giorno era più silenzioso, ogni volta che rimaneva solo con Victoria passava del tempo ad osservarla perso in chi sa quale universo. La ragazza temeva che fosse per il fatto di non avergli detto la verità, e che ciò lo avesse ferito, in realtà il ragazzo era più che curioso sul fatto che lei fosse veramente del futuro.

Il silenzio che si era creato in quel momento, interrotto solo dai versi dei due draghi che combattevano giocosamente, sembra uno di quelli che la ragazza aveva iniziato ad odiare.

« Ti sposi quindi... finalmente eh? » Si diede della stupida per essersene uscita con quella frase, credendo di metterlo ancora più in imbarazzo, ma Hiccup si era perso di nuovo nel osservare il mare. « Sono incinta di Moccicoso » Riprese Victoria notando che non rispondeva, sbuffò contrariata e raccolse in una mano un mucchio di sabbia. Si alzò in piedi e la lasciò cadere all'interno dei vestiti di Hiccup. Lo vide che saltava arrabbiato in piedi confuso.

« Ma che diamine! Victoria! Perché l'hai fatto?! » La ragazza incrociò le braccia la petto e lo guardò leggermente divertita.

« Non hai sentito niente eh? Ho sganciato la notizia del secolo e tu nada? » Hiccup si fermò e sorrise divertito.
« Moccioso non è il tuo tipo, lo sai... Mamma ed io tifiamo per...» Prima che il ragazzo continuasse Victoria lo spinse giocosamente per terra. Col tempo anche lei era diventata forzuta, no come il vichingo, ma a forza di aiutare gli altri Berkiani e volare con Fulmine si era rinforzata col tempo.

« Vuoi la guerra sorellina? »
« Pronto a mangiare la mia sabbia, fratellone? »
I due ripresero a ridere e a scherzare finché Victoria non alzò le mani in segno di resa, aveva della sabbia in punti che neanche lei sapeva di avere. Si sedettero stanchi sulla sabbia e vicino a loro anche le due furie, sfinite dopo aver giocato.

« Sai... da un bel po' di tempo... io e te non parliamo di quella cosa. »
« Dici delle tue origini? »
« Esatto. » Victoria con l'indice si era messa a fare disegnini sulla sabbia, non era sicura di aver scelto bene quel momento per trattare di nuovo quel discorso.
« E di che vorresti discutere? »
« Beh... del fatto che nei ultimi sei mesi mi guardi e sembri perso in qualche mondo che solo tu hai l'accesso? »
Hiccup sorrise e strinse la ragazza in un abbraccio di lato.
« Ho paura, che da un giorno all'altro mi risveglio e tu non ci sei più, è una di quelle paure che ho assieme a quelle di svegliarmi e scoprire che ho ancora sedici anni, che i draghi sono nemici... che tutto beh è stato un sogno. » Victoria rimase in silenzio lasciandosi stringere.

« Hic... ho intenzione di partire con i ragazzi. »
« Lo immaginavo, tornerai...? » La giovane non rispose, gli diede un bacio sulla guancia e si alzò togliendosi la sabbia dall'armatura. Hiccup ancora seduto la guardò in silenzio, erano giorni che non usava la sua di armatura. Ormai la usava solo per salvare i draghi dai cacciatori, e non più per puro sfogo. Sdentato sembrava aver adottato anche lui questo nuovo stile di vita, certo restava il giocoso drago di sempre ma non aveva più quella voglia innata di volare alla prima occasione, come Alpha, gli bastava restare al fianco di Hiccup.

Hiccup guardò Victoria andare via, seguita da Fulmine e non disse nulla. Dentro gli sembrava che non era un vero e proprio addio, e poi aveva delle commissioni da fare, un matrimonio da celebrare... e una testa da salvare, la sua. Astrid era stata molto chiara, o si sposavano entro due settimane o lui avrebbe conosciuto il Vahalla prima del previsto. Si alzò di scatto.

« Venerdì prossimo, non tardare! » Urlò, Victoria che era ancora a passo d'udito girò il viso verso di lui è sorrise radiosa.

« Non mancherò » Disse prima di salire in groppa a Fulmine e volare via.

-

Tommaso non disse nulla, è che mai avrebbe detto? Victoria era stata più che chiara, e come sempre non poteva che darle ragione. Alzò lo sguardo verso Leonardo, e vide che anche lui era preoccupato.

« Ehm, Vic? » La ragazza in questione volava davanti, in silenzio da ore, girò il viso di lato verso Tommaso e rimase in attesa. « Sei sicura? »
Victoria annuì e riprese a concentrarsi sulla mappa che aveva in grembo, i due si guardarono di nuovo e fu Leonardo ad avvicinarsi alla ragazza.
« Vic... sei proprio sicura che è quello che vuoi? » Victoria chiuse la mappa e sorrise dolcemente al ragazzo che le volava al suo fianco.
« Si, è arrivato il momento. » Non dissero altro, un paio di ore dopo, volavano sopra il mercatino romano dove Victoria aveva scoperto che Berk esisteva. Si fermarono davanti alla foresta, un po' lontani dal vociare dei commercianti. Ognuno prendeva le sue cose dalle selle dei draghi e li salutavano. Victoria appoggiò la fronte contro quella di Fulmine e sorrise tristemente.

« Se non torno... torna a Berk... sii felice per me, va bene? » Il drago annuì e le leccò la guancia. Victoria trattenendo le lacrime si girò e camminò verso gli alberi, pochi minuti dopo i due ragazzi la seguirono. Camminarono per un tempo infinito, e proprio quando si stavano arrendendo riconobbero il salice piangente. La luna era alta nel cielo. Il bar che li aveva ospitati era chiuso e sembrava da tanto, si diressero verso il parcheggio per salire sulla macchina quando videro che essa non c'era.

« Ero sicuro di averla parcheggiata qui...» Victoria fece un passo in avanti e vide che non c'erano neanche le strisce per terra per indicare il parcheggio, un sorriso radioso le spuntò sulle labbra.

« Ti prego dimmi che è come penso io » Bisbigliò prima di fischiare con le dita, in pochi secondi un Uncinato Mortale dalle squame celesti apparve con un ramo in bocca, lo buttò ai piedi di Victoria e la ragazza lo prese e lo tirò lontano, pochi secondi il drago riapparve felice come mai in vita sua.
« Se lui è qui... questo significa che...» Leonardo si fece vicino e guardò la ragazza tirare di nuovo il bastone.
« Che il mio piano forse avrà successo! » Victoria sorrise ancora radiosa al ragazzo, Tommaso si fece avanti curioso.
« Piano? »
« Si, ve ne parlerò dopo... devo ancora studiare delle cose che solo qui nel presente avrei trovato, andate a casa, state con i vostri cari... vi chiamerò poi per fare la vostra più grande scelta. »
« È sarebbe? » Chiese Leonardo iniziando a sospettare qualcosa.

« Seguire me, o rimanere qui, mi sembra ovvio »

-

Due settimane, aveva atteso due dannate settimane per ricevere sue notizie. Si stava già arrendendo quando vide Scemo, il suo Terribile Terrore dare delle testate alla porta. Avevano i cellulari di nuovo ma a lei piaceva comunicare con loro in quel modo. Sorrise di lato mentre prendeva il foglio e rispondeva al messaggio. Aveva pochi minuti per prepararsi e farsi trovare pronto. Prese un foglio e scrisse un veloce addio a sua madre, non che ne avrebbe sentito la mancanza, ormai era arrivato a detestare quella figura, detestare proprio quella vita. Apri la finestra, sotto un bellissimo Incubo Orrendo stava mangiando del pesce, era il drago che si era fatto regalare al suo decimo compleanno, ma che non ricordava avendo Victoria cambiato il corso delle loro storie.
« Dolore Acuto, pronto? C'è una Haddock che ci aspetta, non sia mai che un Hofferson arrivi in ritardo » Il drago sbuffò contrariato, e si alzò in volo, Leonardo con un salto gli era ingroppa. Non stava portando nulla con se, non aveva il bisogno. Chiese a Dolore Acuto di lasciarlo davanti al salice piangente come chiesto da Victoria, ed infatti pochi minuti dopo apparve con l'Uncinato Mortale che avevano incontrato la sera che erano tornati dal passato.
« Allora com'è stato.. dico l'addio? » Chiese la ragazza sorridendo allo sbuffare di Leonardo.
« Ma che addio e addio, ho scritto un messaggio, non vedevo l'ora... spero che funzioni se no mi tocca tornare a casa prima di lei e togliere il bigliettino. » Victoria rise divertita, pochi secondi dopo apparve Tommaso con il suo Gronkio, era più forte di lui amava quelle creature docili e allo stesso cosi forti.
« Non trovate divertente? » chiese attirando l'attenzione dei due ragazzi.
« Cosa Tom? » Gli rispose Leonardo mentre la ragazza rimaneva in silenzio.
« Che i draghi prima... erano mitologicamente nemici, creature orribili... poco fa un prete mi ha fermato complimentando il mio drago per essere una bellissima creatura del signore. »
« Beh... ce ne sono voluti di secoli, ma la chiesa ha riconosciuto i nostri amici come creature buone, come nemici dell'oscuro. Beh è non hanno tutti i torti i draghi sono neutrali, la colpa è di chi li addestra. » Fu Victoria a rispondere e i due sorrisero di lato, pensando al passato che avevano a Berk.
« Ora che facciamo Ci hai chiamato qui... » Chiese Tommaso, e Victoria sorrise mentre accarezzava il muso del drago che si era portata.
« Ragazzi, io come vi ho scritto... ho detto ai miei la verità, che torno nel passato, non ci hanno creduto ovviamente ma hanno notato che ero seria, hanno pianto, ed io ho pianto con loro... ma sento che sia giusto, tornerò a Berk. Metterò in atto il mio piano, ed ho bisogno di voi ragazzi, perciò siete con me di nuovo? »
« Certo » Dissero in coro i due e Victoria rise divertita, tolse la sella del Uncinato Mortale, e lo liberò. Si avvicinò al salice piangente e sussurrò una preghiera. Non era rivolto a nessuno, chiedeva solo di tornare a casa, un vento le scompigliò i capelli e lei riconobbe un odore famigliare, il mare di Berk. Corse disperata verso quella direzione, e fu seguita subito dai suoi amici. Corsero per minuti finché una nebbia iniziò a disperdersi attorno a loro, si fermarono pronti per riprendere quando un suono famigliare li fermò.
« Fulmine! » Il drago in questione apparve dalla nebbia e saltò addosso alla ragazza leccandole il viso. « E dai! Lo sai che non si leva! » Dietro di lui apparvero l'Uncinato Mortale di Leonardo, ed il Gronkio di Tommaso.
« Ce l'hai fatta... di nuovo » Le disse Tommaso e Victoria sorrise felice mentre si levava la bava di Fulmine.
« Ed il piano qual è? » Le chiese Leonardo.
« Di viaggiare, torneremmo prima a Berk. Aiuteremmo con i preparati per il matrimonio del secolo, e poi viaggeremmo... faremmo capire a tutti che i draghi sono amici... Sconfiggeremmo tutti i cacciatori che incontreremmo... »
« È come sai che ci riuscirai? » Le chiese Leonardo.
« Beh... perché nel presente nostro... ci sono i draghi. »

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