1. Inizio

Nota autrice: avrei dovuto pubblicare questa storia fra diverso tempo, ma ci tengo così tanto che non riesco a tenerla ancora nascosta, voglio condividerla con voi, e sapere il vostro parere. Spero vi piaccia, sarà un bel viaggio!
Buona lettura 💗

Alzo il viso verso l'alto appena una goccia d'acqua mi cade addosso e mi rendo conto immediatamente che sta venendo a piovere. Solo ora, visto che per tutto il giorno sono stata presa da mille cose, vedo che il cielo è scurissimo, è completamente coperto da delle nubi nere, mi sa proprio che ci aspetta un bel temporale.

Lancio uno sguardo al mio orologio e, vedendo che sono le diciotto passate, decido di andare nella stanza della mia migliore amica, Maya, così da poter chiacchierare un po' e poi andare a mangiare insieme alla mensa per gli studenti.

Quando stamattina ho salutato mia madre ( che mi ha fatta andare via solo dopo avermi fatto mille raccomandazioni e aver buttato giù litri di lacrime nemmeno stessi partendo per una lunga guerra) e poi, con l'auto, sono andata a casa della mia migliore amica per darle un passaggio, mi sentivo stranamente tranquilla.

L'idea di iniziare il college, e quindi una nuova fase della mia vita, tra l'altro lontana da casa mia, non mi ha fatto provare nemmeno un filo di ansia e\o terrore, anzi. Mi sentivo così eccitata all'idea che non ho chiuso occhio tutta la notte, in attesa che giungesse l'alba e potessi prepararmi e partire verso una nuova avventura.

Una volta arrivate qua al campus, io e Maya ci siamo divise, visto che ognuna doveva sistemarsi nella propria stanza e poi sistemare tutte le varie altre cose, ma ora finalmente è arrivata l'ora di rincontrarsi.
Ho proprio bisogno di parlare con qualcuno, visto che per tutto il giorno sono stata quasi sempre sola, non ho nemmeno conosciuto la mia compagna di stanza, perché da quanto mi è stato detto arriverà solo domani.

Entro nei dormitori dopo aver mostrato la tessera, che attesta che sono una studentessa, alla guardia che sta all'ingresso e salgo fino al quarto piano, ossia dov'è la stanza di Maya. Rileggo la chat con la mia amica, per ricordare quale sia il numero esatto della camera, e dopo averla trovata busso alla porta di legno.

Sento della musica provenire da dentro e mi acciglio immediatamente, sembra stiano dando una festa, perciò busso ancora più forte, in modo che mi sentano.

La porta si apre e mi appare davanti un ragazzo evidentemente più alto di me, con addosso solo i pantaloni della tuta. Il suo sguardo confuso si posa su di me e riesco a notare che i suoi occhi, che sono di uno strano e mai visto prima color grigio, sono arrossati e socchiusi, è palesemente fatto. - Tu sei? Ti sei persa?-

- In realtà no, sto cercando Maya, questa dovrebbe essere la sua stanza.- guardo leggermente dietro di lui e vedo che ci sono anche altre persone dentro la camera, stanno ridendo tra le chiacchiere e fumando erba, infatti l'odore è inebriante anche da dove sono io.

- Maya? Non la conosco, forse è la compagna di stanza della mia amica.- si gira verso dentro e indica una ragazza con i capelli viola - Luna, la tua nuova compagna di stanza si chiama Maya?-

La ragazza, che ho appreso chiamarsi Luna, si alza dal suo letto e si avvicina a noi, sorridendo in modo cordiale. - Ciao, tu dovresti essere Cloe, Maya mi ha detto che è venuta qua con te. Comunque è andata giù in lavanderia, al piano terra.- si gira verso il suo amico e lo fulmina con lo sguardo - Te l'ho presentata dieci minuti fa Maya, come fai a dire che non la conosci? Vabbè che te lo chiedo a fare, visto quanto hai fumato.-

Lui scoppia in una fragorosa risata e poi si passa la mano tra i capelli biondi, quasi rossi, facendo un occhiolino alla sua amica, a mo di presa in giro. - In realtà non ti stavo nemmeno ascoltando, come quasi sempre.-

Sentendo queste parole lei gli dà un pugno scherzoso sul petto, alzando gli occhi al cielo, mentre io trattengo un sorriso davanti alla scenetta comica e strana allo stesso tempo.

- Beh Luna, ti ringrazio tantissimo.- mi intrometto io, per congedarmi, poi le sorrido in segno di ringraziamento e lei mi fa il tipico saluto militare prima di tornare dentro, senza aggiungere altro. Lancio un ultimo sguardo al ragazzo che mi ha accolta, che è appoggiato allo stipite della porta con lo sguardo perso, e, dopo aver salutato anche lui, torno giù, alla ricerca di Maya.

Faccio velocemente le scale e, seguendo i cartelli di indicazioni che sono appesi sopra le porte, mi ritrovo praticamente subito davanti alla lavanderia.

Appena entro vedo Maya seduta su una delle lavatrici, con le gambe a penzoloni, intenta a leggere un libro, con le cuffie nelle orecchie. Mi avvicino lentamente a lei e le tocco una spalla di soprassalto, facendola così sussultare.
Scoppio immediatamente a ridere davanti alla sua espressione spaventata e poi la osservo mentre si leva le cuffie di colpo e si porta una mano sul petto, rendendosi conto che sono io.

- Mi hai fatto venire un infarto, ma sei cretina?- continuo a ridere davanti al suo essere così melodrammatica, finché lei mi dà un piccolo schiaffo sul braccio. - Finito di ridere? Piuttosto come mi hai trovata?-

- Sono passata in camera tua e mi hanno detto che eri qua.-

- Capisco... Luna è simpatica, ma avevo bisogno di relax dopo la giornata caotica, perciò mi sono dileguata dalla serata musica e erba.-

Sorrido comprensiva, visto che per me è stato lo stesso. È stata una giornata così movimentata che non ho avuto un minuto nemmeno per mangiare qualcosa, ma va bene così, in realtà mi sento felice, sono nella scuola che ho sempre sognato, con una delle persone più importanti della mia vita.

-Mi ha aperto la porta un ragazzo carino, peccato fosse talmente fatto che secondo me non si è nemmeno reso conto che ero umana e non un unicorno fatato.- rido davanti alle mie parole e lei fa lo stesso, seguendomi a ruota.

- Sì, era già palesemente partito quando Luna me l'ha presentato, non oso immaginare in che condizioni fosse quando l'hai visto tu.-

Scuoto piano la testa, continuando a ridere e poi mi metto a sedere nella lavatrice accanto, mi fanno malissimo i piedi. Li sento protestare a gran voce.

- E se invece di andare alla mensa del campus, visto che sta diluviando, non andiamo in camera mia e ordiniamo una pizza da qualche posto qua vicino?- propongo, con un sorriso fintamente ingenuo stampato sul viso, sapendo che accetterà senza ombra di dubbio, e poi bisogna pur iniziare a capire quale pizzeria sia la migliore della zona, no?

Le si illuminano gli occhi e annuisce con vigore, sorridendo - La vita al college mi piace già.-

Mi sento di dire che sono completamente d'accordo e siamo solo all'inizio.

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