Bestiario
Qui di seguito sono elencate tutte le creature, gli esseri e i mostri comparsi all'interno dei capitoli di questo primo libro. Alcuni sono degli schizzi disegnati da me, altri, per fortuna, sono rappresentati da immagini trovate sul webbe che si avvicinavano il più possibile alla mia idea. Li troverete qui sotto in ordine di apparizione.
Animali
Consiglio caldamente di leggere la scheda del Piumartiglio solo se avete già letto il capitolo 11, onde evitare spoiler. Le altre schede possono essere lette appena l'animale in questione viene citato per la prima volta.
Cornadoro
I Cornadoro sono i destrieri per eccellenza dei Custodi del Nord: impavidi, fedeli, aitanti e agili. Grazie alle sinuose zampe possono raggiungere al galoppo i 60 km/h, su qualsiasi terreno per giunta. Le lunghe corna ramificate vengono usate perlopiù in difesa, ma non esitano a sfruttarle per aiutare il proprio padrone se la situazione lo richiede. La criniera dorata, di cui si fa riferimento nel nome, e il folto pelo dello stesso colore che ricopre loro il corpo, li rendono perfetti per i freddi e sterili territori del Nord. Grazie alla vista sorprendente e al fiuto persino migliore, i Custodi affidano loro il ruolo di sentinelle inafferrabili. La loro coda, infatti, in caso di pericolo si ingrossa fino a triplicare le sue dimensioni. Anche le femmine di Cornadoro, sebbene più piccole, hanno le stesse caratteristiche delle loro controparti, a eccezione del fatto che a causa della stazza ridotta sono persino più rapide e sfuggenti. I palchi nel loro caso sono più corti e non si ramificano, bensì si attorcigliano su se stessi fornendo loro un'arma affilata per compensare la statura e permettere loro di difendere i cuccioli insieme ai compagni. Ci sono stati avvistamenti di Cornadoro dal pelo bianco invece che dorato, ma esemplari del genere sono molto rari e nessun Custode ne ha mai cavalcato uno.
Citato per la prima volta: Capitolo 1 - Marvìa. Godwyn e Igor arrivano alla capitale in groppa ai loro Cornadoro.
Comparso per la prima volta: Capitolo 1 - Marvìa. Stessa occasione.
Piumartiglio
Il Piumartiglio è il predatore in cima alla catena alimentare del Nord (ex Dominio Ishkra). Il motivo del suo successo è semplice: è dotato di lunghi e affilati artigli per sventrare le prede, ha grandi occhi adattati alla vita notturna che gli permettono di vedere fino a una distanza di un chilometro, possiede un becco da rapace uncinato, ha un udito sopraffino e, come se non bastasse, è enorme. Se credete che non possa diventare più letale di così, sappiate che durante l'infanzia e l'adolescenza le ali che si diramano dalle possenti zampe anteriori sono forti abbastanza per permettergli di alzarsi in volo e sfruttare le conifere per micidiali attacchi a sorpresa dall'alto. In queste fasi della sua esistenza, la coda che da adulto risulta atrofizzata e incredibilmente corta, può raggiungere due terzi della sua stazza totale ed è prensile. Nella fase adulta, che raggiunge intorno ai sei/sette anni, il peso corporeo aumenta fino a un massimo di 400 chili (se maschi) e 450 chili (se femmine), con un'altezza di circa due metri (tre se alzato sulle zampe posteriori), rendendogli impossibile volare come in gioventù, ma trasformandolo in un carro armato di pelo e piume. Gli Ishkra avevano un rapporto speciale con queste bestie, che li affiancavano persino in guerra. Dall'invasione del Dominio con il conseguente sterminio quasi totale degli elfi, i Piumartiglio si sono mostrati sempre più aggressivi nei confronti delle altre razze, in special modo degli Umani, diretti responsabili del genocidio. Ultimamente, tuttavia, sembrano essersi calmati un po' e cercano di evitare il più possibile il contatto con gli Umani, cosa molto facile dato che le città nell'impervio Nord sono poche rispetto alla norma delle altre regioni.
Citato per la prima volta: Capitolo 1 - Marvìa. Igor ripete un vecchio adagio: "Il Piumartiglio frettoloso non sopravvive al Gelo". I Piumartiglio che si ritirano in letargo prima di aver accumulato abbastanza grasso per restare in vita durante il gelido e insostenibile inverno del Nord, sono destinati a non svegliarsi mai. Si tratta di un avvertimento contro l'impazienza efficace contro la maggior parte dei ragazzini, ma non con Godwyn.
Comparso per la prima volta: Capitolo 10- ... e bestie. Una Piumartiglio difende la propria prole scontrandosi con una Chimera.
Balzafuoco
Perdonatemi per la prospettiva ubriaca e le proporzioni sotto acidi di quest'altro disegno.
La Balzafuoco è un rettile originario dell'Ovest, ex Impero Dural, territorio prevalentemente vulcanico e montuoso. Le temperature bollenti e il terreno impervio hanno spinto questo animale a sviluppare possenti zampe anteriori artigliate capaci di penetrare le pareti rocciose, a cui di solito si aggrappa, e scattanti zampe posteriori che gli permettono di compiere ampi balzi (da qui il nome) e di saltellare con allegria e serenità tra fiumi di lava e profondi crepacci. A dirla tutta, non avrebbero neanche bisogno di stare alla larga dal magma gorgogliante dato che, in verità, i mortiferi vulcani sono proprio il loro habitat naturale. Sono creature piuttosto schive che raramente apprezzano la compagnia delle specie senzienti di Phoel, sebbene si affezionino con facilità a padroni generosi con il cibo. Si nutrono soprattutto di carne, tuttavia il loro stomaco di ferro è in grado di digerire qualunque cosa e, in caso di carestia, gli studiosi li hanno osservati ingurgitare sassi, terra e persino le loro stesse uova. Non possiedono una vista eccellente, ma compensano ampiamente questa mancanza grazie alla lingua biforcuta, ricoperta di recettori, e alle membrane di pelle, tra l'altro velenose, che oltre a regolare la temperatura corporea fungono anche loro da recettori.
Citato per la prima volta: Capitolo 1- Marvìa. Un Uruls criocineta (controlla il ghiaccio) si esibisce assieme alla propria Balzafuoco, guadagnandosi da vivere allietando i turisti.
Comparso per la prima volta: Capitolo 1- Marvìa. Stessa occasione.
Grugnispino
Prima di iniziare, mi scuso, mi scuso dal profondo dell'anima per questo schizzo malriuscito.
Ad ogni modo, il Grugnispino è una cavalcatura dal manto color carbone o fango impossibile da controllare e con un caratteraccio aggressivo e testardo che rende un'impresa addomesticarne un esemplare. Persino i più capaci addestratori Ishkra hanno avuto vita difficile con queste bestie selvatiche ma, incredibilmente, i Dural hanno un legame unico e inspiegabile che li avvicina ai Grugnispino. Tra i nani sono i destrieri più diffusi e affidabili, che nei loro confronti si dimostrano leali e talvolta addirittura mansueti. A dispetto di quanto il loro carattere potrebbe presagire, queste belve sono erbivore. Gli aculei (che dovrebbero assomigliare a quelli di un'istrice, ma non è questo il caso) servono principalmente per la difesa contro i predatori, anche se pochi animali sarebbero così folli da inimicarsi un Grugnispino. Se attaccati, usano le robuste gambe per sferrare calci letali e si imbizzarriscono caricando il nemico, per poi roteare nel tentativo di infilzarli con i propri aghi. La loro popolazione è diminuita drasticamente nel secolo che ha seguito la Conquista dell'Impero Dural, ma i numeri sono di nuovo in crescita ora che i nani, proliferati nei cento anni di pace, sono tornati a curarsi di loro.
Citato per la prima volta: Capitolo 1 - Marvìa. Godwyn rischia di essere investito da un Grugnispino bruno cavalcato da un Dul, ma viene salvato da Maestro Igor.
Comparso per la prima volta: Capitolo 1 - Marvìa. Stessa occasione.
Alasporca
Gli Alasporca sono animali onnivori e, occasionalmente, saprofagi, che vivono prevalentemente nelle città e si nutrono dei rifiuti e degli avanzi prodotti dai cittadini (e a volte dei cittadini stessi). Hanno grandi ali che, negli esemplari in buona forma fisica, permettono loro di volare con agilità tra i tetti e di sfuggire agli animali domestici, che sono i loro principali predatori. Purtroppo, sono conosciuti per la loro fame insaziabile; alcuni mangiano tanto da diventate troppo pesanti per librarsi in aria. Per fortuna, le loro zampette, dotate di piccoli ma letali artigli, li rendono molto rapidi e sfuggenti anche a terra. Sono una razza capace di riprodursi a velocità straordinaria, con ogni nidiata che varia dai cinque ai dieci cuccioli; la maggior parte, però, non sopravvive all'infanzia per via dei predatori e dei cittadini, che li odiano profondamente in quanto insozzano di scarti, oggetti luccicanti e feci qualsiasi luogo in cui scelgono di vivere. Sono cacciati in particolar modo a Marvià, città in cui i negozianti vivono di turismo e le cui attività vengono penalizzate dalla presenza di questa specie. Nonostante la cattiva nomea, sono animali piuttosto pacifici e affettuosi se abituati fin da piccoli alla presenza umana. Per dimostrare il loro affetto ai padroni, sono soliti portare in dono gingilli scintillanti, non necessariamente di valore, ma di sicuro belli da guardare. Al contrario dei nostri gatti, tuttavia, in caso di improvvisa morte del padrone, non ne mangiano il cadavere. Alasporca 1 - Gatti 0.
Citato per la prima volta: Capitolo 1- Marvìa. Uno stormo di Alasporca si raduna sui tetti dei palazzi per l'esecuzione del giovane elfo, in attesa di divorarne il cadavere.
Comparso per la prima volta: Capitolo 1- Marvià. Stessa occasione.
Squamabaffo
Lo Squamabaffo è un animale che si è adattato al meglio sia per la vita sulla terraferma che in acqua. Sul terreno, grazie alle sottili zampe e al corpo longilineo, è una scheggia. Stessa cosa nei laghi, fiumi e cascate, suoi habitat naturali, in cui si destreggia con facilità con la coda poderosa. Non ha una vista o un udito particolarmente acuti, ma i baffi arrotolati ricoperti di recettori lo rendono capace di percepire vibrazioni di ogni tipo, dal battito di un cuore al riverberare di un urlo. Le orecchie rimangono abbassate per la maggior parte del tempo se si trova sulla terraferma; si alzano solo quando è sorpreso per permettergli di captare quante più informazioni possibile dall'ambiente che lo circonda e di sviluppare una reazione adeguata. Si tratta di una bestiola onnivora, che non disdegna né i frutti della terra né quelli dell'acqua. Per acquisire abbastanza nutrimento, è solito ingoiare alghe, muschio, edera. Il suo stomaco però non è abbastanza sviluppato per digerirle completamente, quindi di tanto in tanto lo Squamabaffo vomita ammassi verdi ormai prosciugati da vitamine e fibre. Attorno al collo ha tre strati di pelo molto sottile che è in grado di stendere per spaventare un possibile aggressore e indurlo a credere di essere più grande di quel che è in realtà. Infine, le membrane che si allungano dalle zampe anteriori gli donano un'agilità sorprendente in acqua e gli permettono di virare bruscamente senza smettere di muovere la coda. Lo Squamabaffo ha un carattere problematico e sembra non abituarsi mai totalmente alla vita da animale domestico. Di solito mantiene la propria indipendenza, ma se un padrone gli va a genio in modo particolare è disposto a trattare, e ci riesce benissimo grazie alla straordinaria capacità di adattamento. Arlun ne è l'esempio lampante: non solo ha sviluppato un attaccamento profondo a Fraxinus e Kalika, ma a volte pare avere comportamenti più simili a quelli di un umanoide che a quelli di un animale. Basti pensare che se sente un'alterazione nel battito cardiaco dei suoi amati proprietari, subito lo si vede avvolgere la propria coda attorno alle loro gambe per dimostrare affetto e supporto.
Citato per la prima volta: Capitolo 2 - Un incontro voluto dal fato. Lo Squamabaffo Arlun spunta dalle acque limpide della fontana di Asclor e rimette una palla di muschio sugli stivali di Maestro Igor.
Comparso per la prima volta: Capitolo 2 - Un incontro voluto dal fato. Stessa occasione.
Occhiofino
In lavorazione...
Furbobecco
Mi scuso tantissimo anche per questo sgorbio, di cui non ho ancora deciso l'aspetto completo dato che le gambe mi sembrano orribili non importa come le disegno. Spero non vi faccia sanguinare troppo gli occhi.
I Furbobecco sono le cavalcature più diffuse nell'Entroterra, terra natia degli Umani, che è caratterizzata da vaste pianure in cui questi animali danno il meglio di sé. Le loro lunghe e possenti zampe li rendono corridori impareggiabili con una resistenza tra le migliori della fauna di Phoel. Nonostante la loro indubbia utilità per i viaggiatori, sono spesso trattati con disprezzo a causa del loro carattere difficile e dell'indole testarda; molti addestratori inesperti li considerano anche incredibilmente stupidi per il cranio di dimensioni infime rispetto al corpo, ma queste voci non hanno fondamento scientifico. In realtà gli studiosi hanno notato un comportamento particolare che li ha spinti a nominare questa fiera Furbobecco: alcuni esemplari sfruttati fino allo stremo nelle fattorie o come postini a lunga distanza hanno intenzionalmente svolto un lavoro via via peggiore per scoraggiare i padroni a porre fiducia in loro; tra gli individui che hanno adottato questo atteggiamento, una buona percentuale ha finto un infortunio. I Furbobecco sono erbivori incalliti e insaziabili, si stima infatti che debbano mangiare almeno metà del loro peso corporeo in cereali, frutta ed erba ogni giorno per mantenere la muscolatura in perfetta forma. Se attaccati, non hanno altra scelta che darsi alla fuga e, in casi estremi, difendersi a suon di beccate ben assestate. Le code fungono spesso da distrazione per permettere loro di guadagnare preziosi secondi per scappare.
Citato per la prima volta: Capitolo 4- ... e di Castel Neve. Kalika incontra un Furbobecco nelle stalle di Marvìa poco prima di lasciare la città.
Comparso per la prima volta: Capitolo 4- ... e di Castel Neve. Stessa occasione.
Dentedolce
Mi scuso in anticipo con animalisti e vegetariani per il destino crudele che ho riservato a questa specie.
I Dentedolce hanno un carattere piuttosto ingenuo e un intelletto scarso, per queste ragioni sono stati i primi animali ad essere avvicinati e allevati dalle popolazioni senzienti di Phoel. Purtroppo, a causa della loro carne tenera e saporita e della loro sviluppata capacità riproduttiva, vengono macellati senza sosta da quando i Dural forgiarono le prime armi e ne assaggiarono un esemplare. Erano, infatti, una specie autoctona dell'Impero Dural, ma vennero esportati in ogni regione di Phoel dai mercanti nanici qualche millennio prima degli eventi attuali della storia, quando i vari popoli non ancora avevano scoperto di non essere soli nel continente. Hanno un senso dell'olfatto sviluppatissimo, che salva la vita agli esemplari più dotati, i quali vengono usati come segugi per la ricerca di erbe, funghi o fiori medicinali o afrodisiaci. Anche il loro senso dell'udito è eccellente, dato che si è evoluto in modo da rendere loro possibile individuare una minaccia da svariate leghe di distanza, permettendo loro di fuggire maldestramente sulle zampe grassocce con un vantaggio sufficiente a scamparla. Sotto certi punti di vista, l'assenza di esemplari in natura è addirittura un'azione necessaria. I Dentedolce sono una specie eccessivamente invasiva, nota per magiare qualunque cosa l'ambiente offra fino a esaurire ogni risorsa vegetale. Alcune zone di Phoel un tempo lussureggianti sono diventate desertiche e sterili dopo aver ospitato un branco di Dentedolce. Questi sono in espansione continua grazie ai tempi di gestazione brevissimi, circa quattro mesi (ma dopo un mese una femmina può figliare di nuovo), e alle ingenti quantità di cuccioli che una coppia è in grado di sfornare (dai sette ai dieci esemplari). In caso di carestia, non è raro che divorino i propri cuccioli o i propri partner. In condizioni normali si limitano ai membri del branco morti.
Citato per la prima volta: Capitolo 8- Il banchetto. Idunn arrostisce un paio di Dentedolce per il banchetto di benvenuto di Kalika e Fraxinus.
Comparso per la prima volta: Capitolo 8- Il banchetto. Stessa occasione.
Zannafredda
In lavorazione...
Mostri
Chimera
In lavorazione...
Citato per la prima volta: Capitolo 11- ...e bestie. Maestro Igor è sollevato quando scopre che i suoi tre allievi sono usciti indenni da uno scontro con una Chimera, rivelando loro il nome dell'essere che li aveva attaccati.
Comparso per la prima volta: Capitolo 9- Nella Foresta d'Alabastro... Una Chimera di grosse dimensioni attacca il gruppo di Maestri e apprendisti in escursione per la foresta al limitare della Gilda della Fenice.
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