Approfondimento: Leisha
In questi capitoli sono elencati tutti i popoli e gli esseri senzienti del continente di Phoel. Dato che non sono in grado di realizzare schizzi di persone (e qualcuno direbbe neanche degli animali guardando certi obbrobri del Bestiario lol) i personaggi sono rappresentati da immagini trovate sul web che si avvicinano il più possibile alla mia idea. L'ordine in cui li troverete non è cronologico e non ha significati in sé per sé. I quattro popoli originari e gli Umani sono apparsi su Phoel nello stesso arco di tempo, dunque non si può parlare di un popolo nativo univoco.
Premetto che le informazioni che state per leggere sono già presenti nel corso del libro; questa raccolta non è in alcun modo una scorciatoia narrativa, il suo scopo è l'essere un glossario consultabile dal lettore in qualunque momento per saziare eventuali dubbi e rinfrescarsi la memoria.
Leisha/Fate
I Leisha, tradotto nella lingua comune con il termine "fate", sono uno dei popoli originari di Phoel insieme agli Uruls, gli Ishkra e i Dural. Si presentano come umanoidi leggermente più alti del normale con pelle dalle sfumature verdognole, chiome più simili a cespugli o radici che capelli e sangue di colore verde; sono i più fragili fisicamente tra le razze di Phoel. Nascono nella regione orientale di Phoel, caratterizzata da lussureggianti foreste, specchi d'acqua e, a ridosso della costa, esotiche spiagge di sabbia bianca e finissima. La loro capitale, Crila, sorgeva proprio nella baia più grande della ragione, nel punto in cui si narra le fate fossero emerse dalla spuma di mare dopo il mito della creazione, e parte della città si trovava sommersa. A dispetto del loro indissolubile legame con l'acqua, solo una minuscola frazione di fate, ovvero le Idromanti, erano capaci di respirare sott'acqua e di controllare le acque stesse; era grazie a loro che la parte sommersa della città era in grado di ospitare qualsivoglia fata, dato che crearono delle gigantesche bolle d'acqua solida al cui interno era presente aria respirabile. La regione dell'Est sotto il loro dominio prese il nome di Contea Leisha, ed era appunto governata da una Contessa Idromante. Il ruolo di Contessa si trasmetteva per via ereditaria alle sole figlie femmine, così come il potere dell'Idromanzia che non si è mai risvegliato in Leisha di sesso maschile, nella famiglia delle Flas. Parlano il Leishfa, una lingua melodiosa e cadenzata le cui parole cambiano significato a seconda della maniera in cui sono pronunciate; ciò la rende piuttosto ostica da riprodurre ed è molto più semplice scriverla a causa dell'alfabeto Leisha essenziale e intuitivo. Al contrario delle società Uruls e Dural, e similmente alla società Ishkra, i Leisha erano un popolo di stampo matriarcale. Anche la loro divinità, il Leviatano, era considerata di sesso femminile (così come la Fenice). Nonostante le vare somiglianze tra Leisha e Ishkra, i due popoli non andavano affatto d'accordo, anzi, nelle guerre si trovavano sempre in fazioni diametralmente opposte. Gli alleati dei pacati Leisha erano gli altrettanto pacifici Uruls mentre i loro nemici giurati erano i Dural (così come Uruls e Ishkra erano nemesi) che divoravano le risorse naturali dei territori che esploravano per massimizzare il potenziale bellico, spesso distruggendo le foreste millenarie delle fate e insozzando le loro limpide acque. Come già accennato, i Leisha rifuggivano la violenza in ogni sua forma, ma se attaccati rispondevano con fermezza e velocità sfruttando la propria terra. Sono la specie più longeva tra tutti i popoli di Phoel, con un'aspettativa di vita che varia tra i 200 e i 260 anni, con alcuni individui che hanno addirittura sfiorato i 300 (si suppone che sia merito del loro DNA a metà strada tra quello di un umanoide e una pianta). Nel corso dei millenni si interessarono particolarmente alle arti oratorie, alla filosofia, alla meditazione e alla diplomazia; è merito loro se innumerevoli guerre sono state concluse in maniera pacifica e fu grazie a loro che si ottenne quasi un secolo di breve pace tra tutti i popoli di Phoel. Quando l'Ordine dei Custodi fu istituito in questo periodo, furono nominati rappresentati Leisha, Uruls, Ishkra e Dural al fine di far perdurare questo raro equilibrio; il rappresentante Leisha tramandò ai Custodi le tecniche diplomatiche del suo popolo e trasmise loro l'amore per la pace, creando dunque la branca dei Custodi mediatori.
isclaimer: ignorare la pelle pallida, le orecchie a punta e le corna del Leis di sesso maschile qui sopra. Immaginatelo con la carnagione verdastra.
I Leisha indossavano solitamente poco vestiario in confronto agli altri popoli; questa tendenza era dovuta soprattutto al clima piuttosto mite e umido della Contea. I capi venivano realizzati sfruttando al meglio le risorse naturali della regione, curandosi di restituirle più di quanto le prendessero. Il loro legame con la magia spirituale e imperturbabile del Leviatano li rese potenti utilizzatori. Le tipologie di magia innate dei Leisha erano:
-Idromanzia. Si tratta della forma di magia più vicina a quella della Dea Leviatano. Le Leisha dotate di questo potere sono le più potenti tra i loro simili (e rivaleggiano con i Manipolatori dell'Etere Uruls, le Piromanti Ishkra e i Manipolatori del Suolo Dural) e sono capaci di comandare le acque, provocare la pioggia, respirare sott'acqua e accedere allo spirito delle persone. Non sono stati ancora nominati utilizzatori di questo tipo di magia.
-Sussurro dello Spirito. Con questo nome piuttosto altisonante, i Leisha si riferivano alla capacità di alcuni di loro di entrare in comunione con gli spiriti altrui, sentire ciò che sentivano, vedere ciò che vedevano, persino condividerne il dolore, fisico o emotivo che fosse. Si narra che i più potenti tra i Sussurratori fossero in grado di percepire le emozioni di una persona persino a distanza di leghe intere, abilità che li rendeva scout perfetti, di instillare sensazioni o di attivare i centri del piacere e del dolore nei corpi di un un individuo al solo tocco; i Sussurratori erano armi belliche dal potenziale inimmaginabile, ma i Leisha li schieravano in battaglia soltanto quando la situazione era realmente disperata e scegliere la pace avrebbe voluto dire l'estinzione della loro specie. Si ha un solo resoconto storico di un plotone di Sussurratori sceso in guerra e, a quanto riportato, sterminarono l'esercito Ishkra invasore in un solo giorno; si racconta che le urla degli Ishkra morti di dolore furono udibili in ogni regione di Phoel e che quella fu l'ultima volta che degli invasori si addentrarono così tanto nella Contea da scorgere in lontananza la Capitale Crila. Non sono stati ancora nominati utilizzatori di questo tipo di magia.
-Comunione con la natura. Certi Leisha erano così in armonia con le foreste della Contea che furono in grado di gemellare la propria anima con il territorio, acquisendo l'abilità di comandare le foreste stesse. I Leisha più potenti nati con questo dono potevano persino espandere la propria coscienza nelle piante che muovevano e fungere da perfetti osservatori invisibili. Ciò spiega perché non si è mai verificata un'imboscata o un attacco a sorpresa ai danni dei Leisha e perché potessero sempre anticipare le mosse dell'avversario. Un utilizzatore di questo tipo di magia è Shilaf "Arthur" Sael, apprendista Custode della Gilda della Fenice.
Diclaimer: No, il Leviatano non dovrebbe essere così incazzoso, considerando che è l'araldo della pace, ma purtroppo è la foto più simile alla mia idea che sia riuscita a trovare e quindi mi sono dovuta accontentare. Immaginatelo mentre fa attraversare la strada alle vecchiette o salva le tartarughe scortando le barche del WWF.
Come già accennato, i Leisha veneravano il Leviatano, Aliva, e la consideravano una vera e propria divinità. La leggenda narra che furono il Leviatano, il Drago, la Fenice e il Grifone a creare i popoli di Phoel combinando le loro essere: spirito, volontà, vita e corpo. Nei Leisha lo spirito prevalse e l'essenza del Leviatano permise loro di diventare il polo spirituale di Phoel, di conoscere più di chiunque altro il significato della parola "spirito" (inteso come anima) e di vedere con chiarezza i fili del destino che collegano ogni essere vivente. Il Leviatano incarna gli ideali di armonia e clemenza, pilastri stessi della società Leisha.
Per indicare un singolo individuo si usa il termine "Leis", per un gruppo di individui, o in senso più ampio l'intero popolo, si ricorre al termine "Leisha". Con la parola "Leishfa" invece ci si riferisce alla loro lingua.
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