Capitolo 3 - La diga dei castori

-Che carina - affermò Lucy avvicinandosi al castoro.

-Oh è una cosuccia, c'è ancora molto lavoro da fare, ma finita, sarà un piccolo capolavoro - rispose il signor Castoro con una nota fiera nella voce.

Nota che fece sorridere Anakin, mentre scendevano lungo il pendio, stando attenti a non scivolare, lo Jedi notò che Edmund continuava a guardare verso un punto preciso, come se cercasse di vedere qualcosa.

Qualcosa che a loro era precluso, e il suo istinto gli suggeriva che il ragazzo fosse già stato lì, ma chi avesse incontrato e cosa gli avesse detto era un mistero.

O meglio, Anakin avrebbe potuto usare i suoi poteri mentali per leggere la mente di Edmund, ma sarebbe stato inopportuno.

-Signor Castoro, sei tu? Mi hai fatto stare in ansia, se scopro che sei andato a zonzo con Tasso, io... - la voce femminile che i ragazzi avevano sentito mentre si avvicinavano alla casa apparteneva alla moglie del Signor Castoro, e si sentiva che doveva essere abbastanza irritata con il marito, ma si bloccò quando vide i ragazzi.

Il suo sguardo si illuminò e ad Anakin comprese che forse dai castori avrebbe potuto capire qualcosa di più sul leone e sulla missione che gli era stata affidata, anche se ancora non aveva avuto il coraggio di parlarne.

-Ma questi non sono tassi o non avrei mai creduto di vedere questo giorno - affermò la Signora Castoro per poi avvicinarsi al marito e sussurrare :

-Guarda in che stato sono, potevi avvertimi almeno dieci minuti prima? -

Quelle parole da una parte fecero sorridere Anakin, dall'altra gli fecero capire che c'era veramente qualcosa sotto.

-Oh beh entrate, vediamo di darvi qualcosa da mangiare - la Signora Castoro si fece da parte per far passare i ragazzi.

-Dopo di voi - sorrise Anakin facendo passare Peter, Susan e Lucy mentre Edmund rimaneva ad osservare sempre lo stesso punto, verso le montagne.

-Ti stai godendo il panorama, eh? - domandò il Signor Castoro, ma Edmund scosse il capo.

Erano ben altri i pensieri che si agitavano sotto i suoi capelli neri.

Aveva promesso alla regina di portare con sé anche i fratelli, quando fosse tornato, ma non era certo che loro sarebbero stati disposti a seguirlo, non dopo quello che avevano trovato a casa di Tumnus.

Immerso in quei pensieri il ragazzo seguí i fratelli e Anakin dentro la casa dei castori.

Lo Jedi, appena aveva varcato la soglia aveva sondato con i suoi poteri ogni angolo dell'abitazione, per sincerarsi che non ci fossero pericoli, ma non c'era da preoccuparsi, i castori dovevano essere gente per bene.

La casa dava idea di una grande praticità, non vi erano poltrone, come in quella di Tumnus, ma un tavolo, un caminetto in cui scoppiettava un allegro fuorcherello (molto gradito ad Anakin), una credenza piena di piatti e stoviglie di ogni tipo, in un angolo vi era una macchina da cucire.

Anakin si sedette di fianco al caminetto, non lo avrebbe mai ammesso, ma soffriva terribilmente le temperature glaciali di Narnia, forse per via del fatto che era nato su un pianeta desertico.

Nonostante la pelliccia, il freddo gli era penetrato nelle ossa e ci sarebbe voluto un po' di tempo per scaldarsi.

Edmund prese posto vicino alla porta, mentre Lucy, Peter e Susan intorno al tavolo davanti al Signor Castoro.

-Non c'è niente che possiamo fare per aiutare Tumnus? - domandò Peter.

-Lo avranno portato alla casa della Strega e pare, siano pochi quelli che una volta varcati quei cancelli ne siano poi usciti - rispose il signor Castoro con aria grave.

-Volete dire che una volta superati i cancelli del castello, nessuno sa cosa succeda ai prigionieri? - intervenne Anakin trattenendo uno starnuto, dovuto al freddo, probabilmente.

-È esattamente così, figlio di Adamo - rispose ancora la bestiola, mentre Anakin sospirava, era come temeva, dal castello della Strega non si usciva vivo.

-Pesciolini e patatine - annunciò la signora Castoro tornando verso il tavolo con un piatto pieno del suddetto cibo portandone poi una porzione anche al Jedi che si mise a mangiare, mentre sbirciava i movimenti di Edmund.

Niente poteva togliere dalla testa di Anakin l'idea che Edmund sapesse qualcosa, il ragazzino era troppo silenzioso.

Ogni volta che lo guardava, lui distoglieva lo sguardo era certo che stesse nascondendo qualcosa.

Nel frattempo il signor Castoro aveva attirato la sua attenzione dicendo un semplice nome Aslan e disse anche altro riguardo al fatto che li stava aspettando alla tavola di pietra.

Della quale Anakin aveva già sentito parlare dal leone, inoltre il signor Castoro mi mise al corrente di una strana profezia che riguardava proprio la venuta di due figli di Adamo e due figlie di Eva, i quali avrebbero sconfitto la Strega Bianca e riportato la pace a Narnia.

Una profezia impegnativa, simile a quella che Anakin aveva sulle spalle, in quel caso però si parlava di equilibrio nella Forza.

Restava solo un ultimo dubbio da togliersi e ci pensò Edmund a porre quella domanda.

-E chi è Aslan? - domandò Edmund.

Il signor Castoro fece una mezza risata, pensando forse, a torto, che il ragazzo stesse scherzando.

-Davvero non lo sapete? - domandò il signor Castoro incredulo.

-Non siamo qui da tanto - rispose Peter.

-Per caso questo Aslan è un leone? - intervenne Anakin.

I due coniugi si votarono verso di lui, increduli.

-Così narrano le leggende, ma tu come fai a saperlo? - domandò la signora Castoro.

Anakin si decise a prendere a due mani il coraggio e a spiegare quello che aveva visto prima di trovare i Pevensie.

-Perché prima che mi ritrovarsi a Narnia, ho incontrato un leone parlante, enorme, sembrava un re e penso che lo fosse, il quale mi ha affidato una missione, proteggere voi - affermò il ragazzo fissando i Pevensie.

I ragazzi erano scettici, come era normale che fosse, chi avrebbe mai creduto di essere parte integrante di una profezia che potrebbe salvare il mondo?

Nessuno, beh a parte Anakin, il quale era ben a conoscenza della profezia che lo riguardava.

-Adesso dobbiamo tornare a casa - dichiarò Susan.

I due castori provarono a controbattere, ma era inutile i ragazzi avevano già deciso.

-Andiamo, Ed. Ed? - Peter si guardò in giro alla ricerca del fratello minore, ma il ragazzo era sparito.

-Ma io lo uccido - dichiarò poi il maggiore dei ragazzi.

-Forse non ne avrai bisogno, Edmund è già stato a Narnia prima d'ora? - domandò il signor Castoro.

-Sí, ci è stato - fu la risposta di Anakin.

-Cosa hai detto? - volle sapere Susan.

-Quello che ho detto, adesso andiamo a cercarlo - affermò Anakin correndo fuori dalla casa.

Non era difficile per uno come lui individuare le impronte del ragazzino, visto che erano fresche.

Andavano verso ovest, nella stessa direzione dove lo aveva visto guardare prima che entrassero nella casa dei Castori.

Dovevo immaginarlo! Edmund è già stato qui e ha incontrato qualcuno fu il pensiero di Anakin mentre seguiva le impronte.

Edmund doveva essere passato di lì non da molto tempo, probabilmente cinque minuti non di più, ma era comunque in vantaggio su di lui che lo inseguiva.

L'operazione era resa ancora più difficile dalla neve, la quale rallentava il suo procedere.

Le impronte proseguivano verso la collina, senza mai cambiare direzione e Anakin intuì che la neve doveva aver rallentato anche Edmund.

Eppure, nonostante lui fosse più grande e più veloce non riuscì a raggiungere il ragazzo in tempo.

-Anakin! - lo chiamò Peter che lo raggiunse sulla collina, da cui si dominava la vista del castello della regina, appena in tempo per vedere le grandi porte del castello della strega chiudersi alle spalle di Edmund.

-EDMUND! - urlò Lucy, forse sperando che il fratello tornasse indietro.

-Sssh! Così ti sentono - affermò il signor Castoro.

Anakin, senza pensarci su due volte scattò di corsa verso il castello, ma il castoro gli si attaccò al braccio (quello umano) bloccandolo.

-Fermo!

-Lasciami! L'ho promesso! - dichiarò il ragazzo, ma il castoro era irremovibile.

-Lui è l'esca! La strega li vuole tutti e quattro!

A quelle parole Anakin si fermò. Era inutile tentare di entrare nel castello, sarebbe morto entro cinque minuti.

No, doveva proteggere gli altri tre.

-È tutta tua la colpa - dichiarò Susan andando incontro al fratello maggiore.

-Mia la colpa? - domandò Peter alterato.

-Niente di tutto questo sarebbe successo se mi avessi dato retta fin dall'inizio - rispose Susan furiosa.

Anakin aveva una mezza idea di intervenire, ma desistette poco dopo, meglio non immischiarsi.

-Ah allora tu sapevi tutto - Peter disse quelle parole in tono canzonatorio.

-Non sapevo cosa sarebbe successo! Ma sentivo che dovevamo sbrigarci ad andarcene - fu la risposta furiosa di Susan.

Anakin questa volta era deciso ad intervenire, ma lo precedette Lucy, la quale si dimostrò molto più matura dei suoi fratelli maggiori.

-Smettetela! Così non aiutiamo Edmund - dichiarò la bambina guadagnandosi l'attenzione di tutti e l'ammirazione di Anakin.

-Ha ragione, solo Aslan può aiutare vostro fratello - affermò il signor Castoro e Anakin fece cenno di sì con la testa.

Dovevano andare da Aslan e in fretta anche, il tempo stringeva.

-Accompagnaci da lui - si arrese Peter.

Il signor Castoro annuì, proprio mentre un ululato squarciava il silenzio della notte.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo, dopo secoli, ma purtroppo le idee mi vengono a spezzatino. È frustrante, ma spero che questo capitolo vi piaccia :) alla prossima e che la Forza sia sempre con noi :)

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