Capitolo 1 - I Pevensie

Anakin si ritrovò di nuovo a pancia in giù e di nuovo privo di sensi.

Solo che questa volta era sdraiato su una superficie fredda e bagnata.

Si tirò su notando di essere in una foresta completamente innevata, il suo mantello non era sufficientemente pesante per poter sopportare temperature così basse, cercò a tentoni la spada laser e la trovò a pochi metri di distanza rispetto a dove si trovava lui.

La recuperò e tese le orecchie, pronto a captare ogni minimo movimento.

Avvertiva quelle che sembravano risate.

Si strinse nel mantello, fin troppo leggero per quelle basse temperature e si diresse in direzione delle voci.

Ascoltando meglio si rese conto che erano voci giovani, quasi di bambini.

Che fossero i ragazzi di cui gli aveva parlato il Leone?

Forse, Anakin non poteva esserne certo.

La Foresta era completamente imbiancata, il freddo gli entrava nelle ossa, se fosse andato avanti così si sarebbe preso un raffreddore che lo avrebbe costretto lontano dai campi di battaglia per un bel pezzo, con immensa gioia di Padmé.

Al pensiero di sua moglie una morsa gli strinse il cuore.

Gli mancava tantissimo, non la vedeva da cinque mesi e aspettava da tempo di poterla riabbracciare, la guerra si stava protraendo per troppo tempo, avrebbe dovuto finire già qualche tempo prima.

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da una palla di neve che gli arrivò dritta in faccia come un proiettile.

-Ma cosa? - domandò il ragazzo sorpreso e leggermente irritato.

In quel momento le voci tacquero, e Anakin comprese che avrebbe dovuto fare il primo passo.

-Chi è là? - domandò una voce di ragazzo molto giovane.

-Mi chiamo Anakin - fu la risposta dello Jedi mentre usciva dalla boscaglia mostrandosi ai ragazzi.

Davanti a lui vi erano due ragazze e due ragazzi.

Quello che aveva parlato aveva i capelli biondi, occhi color del cielo, indossava dei pantaloni grigi con delle bretelle, e fissava il nuovo venuto con aria sospettosa.

Dietro di lui vi era una ragazza che doveva essere di poco più giovane, dai lunghi capelli castani e gli occhi grigi.

Il terzo aveva i capelli corvini e gli occhi castani che condivideva con la più piccola di loro.

Tutti loro indossavano abiti abbastanza strani, ma Anakin detta la colpa al fatto che anche loro non erano di quel mondo.

-Come hai detto che ti chiami? - domandò ancora il ragazzo più grande.

-Anakin, sono Anakin Skywalker - rispose di nuovo lo Jedi.

-Io sono Lucy Pevensie e loro sono i miei fratelli, Peter, Susan ed Edmund - la più piccola si fece avanti tendendo la mano verso Anakin che gliela afferrò sorridendo.

-Cosa ci fai qui? - chiese ancora Peter.

-Mi hanno mandato qui per una missione, ma non mi hanno detto nulla al riguardo - mentí Anakin, non poteva rivelare la verità, non ora.

-Avete una meta? - questa volta fu Anakin a porre la domanda.

Lucy spiegò a grandi linee dove fossero diretti oltre a raccontare il motivo per cui fossero giunti a Narnia.

Lo Jedi si mise ad ascoltare e sorrise appena, quando un brivido di freddo lo scosse.

Si era dimenticato che il suo mantello non era abbastanza pesante per sopportare quelle basse temperature.

-Non possiamo camminare nella neve con questi vestiti. - dichiarò saggiamente Susan.

-No, ma penso che al professore non dispiacerà se prendiamo queste - dichiarò Peter infilandosi in quello che sembrava il fondo di un'armadio.

-E comunque possiamo dire - iniziò a dire il ragazzo tendendo una pelliccia a Susan - A rigor di logica -

-Che non le facciamo nemmeno uscire dall'armadio - concluse Peter tendendo l'ultima pelliccia ad Edmund.

-Ma quella è da donna! - protestò il ragazzino.

-Lo so- fu la risposta del fratello maggiore.

Anakin ridacchiò davanti alla faccia scocciata di Edmund, mentre anche lui recuperava una pelliccia.

Avrebbe tenuto sicuramente più caldo del suo mantello che era oltretutto zuppo per colpa della neve che, nel frattempo aveva ricominciato a cadere dal cielo.

Lucy aveva iniziato a fare strada ai fratelli e al loro nuovo amico lungo le lande innevate, seguendo sentieri e strade che, probabilmente, già conosceva e ad Anakin non sembrava così strano.

I suoi sensi di Jedi erano all'erta al massimo, avvertiva il pericolo intorno a loro, ma non sapeva dire esattamente da dove provenisse.

Era come se non avesse presenza fisica, ma fosse nell'aria, nella terra, nella stessa neve che cadeva dal cielo.

Di una cosa lo Jedi era certo, il pericolo era ovunque e Narnia era una terra che stava soffrendo.

Soffriva per la mancanza di un sovrano legittimo.

Soffriva per il dolore che la Strega Bianca, autoplocamatasi regina di Narnia, stava infliggendo a quella terra che non le apparteneva.

Erano cento anni che Narnia non vedeva il calore dell'estate.

Tutto questo Anakin lo aveva percepito tramite i suoi poteri.

Era forse Narnia stessa a voler fare in modo che lui sapesse?

Forse, il ragazzo non poteva saperlo, tuttavia una cosa la stava imparando, l'incontro con il leone non era stato casuale.

Quel leone gli aveva dato una missione e lui l'avrebbe portata a termine a qualunque costo.

Edmund pareva il più cupo di tutti, sembrava immerso in altri pensieri, e pareva abbastanza nervoso.

I ragazzi svoltarono l'angolo, proprio mentre Lucy spiegava che genere di accoglienza le aveva riservato il suo amico fauno.

Ma proprio in quel momento la bambina si bloccò, come pietrificata.

Anakin notò solo in quel momento una porta ricavata sul fianco della roccia che formava una parete, la quale si diramava verso il cielo.

Ma quella porta era stata divelta da qualcuno.

Lo Jedi portò la mano alla spada laser.

Non avrebbe esitato ad usarla se fosse stato necessario, i suoi sensi però non captavano nemici nelle vicinanze.

-Lu?

La voce di Peter parve risquotere la bambina che iniziò a correre verso la casa del fauno.

-Lucy!

I ragazzi e Anakin seguirono la bambina fin dentro la casa.

Essa era scavata nella roccia stessa, ma non fu difficile comprendere che qualcuno li aveva preceduti e aveva messo a soqquadro tutto.

Le poltrone erano ribaltate, i libri buttati a terra con alcune pagine strappate, due tazze distrutte giacevano vicino ai resti di un camino spento.

-Chi può aver fatto una cosa del genere? - domandò Lucy stravolta.

-Qualcuno che probabilmente cercava qualcosa da quel fauno - rispose Anakin.

La sua attenzione venne attirata da una foto, la quale giaceva per terra e raffigurava una creatura con le corna caprine che sorrideva all'obiettivo.

Certo il soggetto era molto particolare, ma fu altro ad attirare l'attenzione di Anakin, tanto che prese in mano la foto per osservare meglio.

Il vetro della cornice era infatti lacerata da quelli che sembravano artigli.

-Credo di aver trovato qualcosa - affermò Anakin.

-Sí, anche noi - rispose Peter, staccando da un pilastro un foglio di pergamena.

Anakin li raggiunse mentre Peter cominciava a leggere quello che sembrava un messaggio lasciato lì apposta per intimidire chiunque si fosse imbattuto in esso.

-Il fauno Tumnus è colpevole di alto tradimento verso sua maestà imperiale Jadis, regina di Narnia, per aver accolto il nemico e fraternizzato con gli umani. Firmato, Maugrim, comandante della polizia segreta. Lunga vita alla regina -

-Allora, dovremmo tornare indietro subito - dichiarò Susan con la solita praticità.

Anakin avrebbe voluto protestare, ma si trattenne.

-Ma che si fa con il signor Tumnus? - domandò Lucy con apprensione.

-Già, infatti - intervenne lo Jedi guadagnandosi gli sguardi di tutti.

-Se è stato arrestato solo per aver frequentato un umano non credo che ci sia molto da fare - rispose Susan.

-Tu non ti rendi proprio conto, vero? Sono io l'umano, Jadis deve aver scoperto che mi ha aiutata - dichiarò Lucy.

-Questa regina deve avere qualcosa contro gli esseri umani - mormorò Anakin a mezza bocca.

Edmund in tutta quella faccenda non ci aveva capito nulla.

Perché la regina aveva fatto catturare Tumnus?

E se quello che gli aveva detto quando si erano conosciuti fosse stato solo un diversivo per attirarli fin lì?

Il giovane scosse la testa, no non era possibile.

-Forse potremmo chiamare la polizia - affermò Peter.

-Ma sono loro la polizia - rispose Susan sventolando il messaggio firmato dal comandante della polizia segreta sotto al naso del fratello maggiore.

-Infatti non mi sembra una buona idea - Anakin si strinse nelle spalle.

-Non preoccuparti, Lu, ci inventeremo qualcosa - affermò Peter cercando di rassicurare la sorella minore.

-Perché? Insomma è un criminale - intervenne Edmund dando voce ai suoi pensieri per la prima volta.

-Non penso che fraternizzare con gli umani possa essere considerato un reato, Edmund, a meno che non ci sia sotto qualcos'altro - rispose Anakin.

Quella storia puzzava terribilmente.

Vi era qualcosa di losco sotto.

La Strega temeva l'arrivo degli esseri umani.

Già, ma perché?

Il Leone non gli aveva dato molte spiegazioni al riguardo.

La sua attenzione fu attirata da un rumore di ali.

Fuori dalla porta, appoggiato ad un ramo di uno degli alberi vicino alla casa si era posato un passero.

-Pssst.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo chilometrico, spero vi piaccia :)

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