Capitolo 6

Il Limbo, il luogo dove nell'universo di Landon e Hope andavano le anime dopo la morte. Qui le anime dovevano risolvere i loro problemi in sospeso prima di ottenere una moneta che, data al traghettatore, le avrebbe portate verso l'Eden o la dannazione eterna. Il Limbo appariva identico al mondo dei vivi: stesse città, stesse foreste, tutto uguale, solo che era immerso in quello che potremmo definire un crepuscolo eterno. La cittadina più famosa di questa dimensione era senza ombra di dubbio Mystic Falls, dove nella foresta vicina si trovava il pontile del traghettatore.

In mezzo alla foresta, due entità stavano combattendo. La prima era un uomo di mezza età, di bell'aspetto, che indossava un elegante abito nero. Sulla sua mano destra brillava una fiamma blu. L'altra era un lupo antropomorfo con gli occhi rossi, un abito simile a un sacco nero e una falce nella mano. I due erano il Signore del Tempo conosciuto come il Necromante e La Morte, una delle sue tante manifestazioni.

La Morte era veloce. Fendeva l'aria con la sua falce, tentando di decapitare l'alieno con un fendente. Ma quest'ultimo si rivelò essere solo una copia illusoria. Quello vero si trovava dietro il lupo, pronto a incenerirlo con una fiammata di fuoco fatuo. Quando una forza invisibile li fece cadere entrambi a terra.

<< Smettetela di combattere! >> Tuonò una voce dai toni decisamente giovanili. I due alzarono la testa e videro un giovane ragazzo dall'aria un po' impacciata. Il suo volto era gentile e aveva i capelli neri e ricci corti. Indossava una camicia blu, con sotto una maglietta bianca e dei pantaloni dello stesso colore. Costui era Landon Kirby, attuale Traghettatore e signore del Limbo. Il ragazzo aveva percepito due presenze estranee al suo dominio ed era subito andato ad indagare, trovando questi due a darsi battaglia. Landon era un piccolo nerd e aveva subito riconosciuto la Morte, mentre l'altro somigliava a un attore famoso, ma non ricordava il nome.

Ok, prima di continuare, lo so già che vi state domandando che cosa ci fa il Necromante lì e come mai è un maschio, non somiglia alla versione femminile apparsa nello scorso capitolo. In breve, quando i Signori del Tempo muoiono, cambiano aspetto e personalità tramite un processo chiamato rigenerazione. Il resto lo scoprirete leggendo la storia.

Lo stregone alieno e il lupo stavano combattendo perché il Necromante aveva giocato, come al solito, con la vita e con la morte nel mondo del suo avversario, che si era non poco urtato. Il resto non è poi così importante da sapere, sono finiti qui perché mi sono spezzato ecc. ecc... andiamo oltre!

<< Tu...tu sei un mio simile >> disse la Morte indicando il giovane.

<< Si, questo però non è il tuo universo, così come non lo è quello del Signore del Tempo, venite con me >> disse lui e i due lo seguirono, entrambi sapevano che non era saggio inimicarsi il dio locale.


Intanto altrove, più precisamente nel vortice dimensionale, la console del TARDIS del Guardiano era in fiamme. La donna vittoriana stava girando intorno ad essa, pigiando alla rinfusa sui pulsanti e schivando le fiammate che uscivano dal pannello. Per colpa del caos generato dalla mia caduta, il vortice dimensionale era instabile e pericoloso, almeno nei mondi vicini a quello da cui eravamo partiti.

<< Enoch! Aziona il Controfribulatore Meridonale! >> Mi Urlò contro lei.

<< Il che? >> Le chiesi io confuso

<< Come il che?! Hai viaggiato con me per anni! >> Mi urlò contro lei.

<< Ehm, non credo, o non me lo ricordo, oppure non è ancora successo >> le dissi io, e in effetti era proprio così. Lei imprecò e continuò a manovrare la sua nave fino ad atterrare. In quel momento, da una delle tante porte che davano nei corridoi, uscì Bobby, mezzo mollo per via delle pozioni che gli erano cadute addosso. Ovviamente il cacciatore era arrabbiato come una faina: doveva solo prendere un calice e un coltello, ma per via dei movimenti causati dal viaggio gli erano cadute addosso svariate pozioni che erano situate negli scaffali.

<< Tieni il tuo stupido calice! >> Imprecò Bobby, mentre lo dava all'aliena che lo afferrava. Io me la stavo ridendo di gusto: vedere Bobby conciato in quel modo era esilarante. Ovviamente l'uomo con il berretto mi zittì all'istante con un solo sguardo. Il messaggio era chiaro: o la smetti di ridere o ti faccio finire all'inferno!

<< Andiamo >> ci ordinò la nostra oscura e seriosa padrona, e noi obbedimmo. Ci trovammo davanti a quella che potrei definire come una villetta americana.exe. Avete presente, no? Quelle belle casette di provincia, con staccionata bianca, giardino ben curato, un piccolo portico e così via. Praticamente un'abitazione di una banalità assurda, che sembrava dire: Ciao, qui ci vive un umano medio che fa cose medie e mediocri. Comunque non era questo il caso, visto che questa era la casa di Ryan Clarke, un ex Golem che viveva una vita tranquilla con sua moglie Trudy, che somigliava a uno dei Croods. Adoro i Croods e il loro strano mondo.

La donna vittoriana bussò alla porta e le aprì un ragazzo magro, con i capelli ricci castani e una camicia. Sembrava un banale impiegato.

<< Metti il tuo sangue qui dentro >> gli ordinò lei, per poi entrare. Ovviamente noi due la seguimmo. Una volta dentro Lei e Bobby spostarono il tappetto rosso e pregiato e cominciarono a disegnare un cerchio con vari simboli per terra, simboli che io riconobbi.

<< Quello è Enochiano >>

<< Si, ora taci e lasciaci lavorare >> mi rispose secca lei, facendomi un pò urtare.

<< Guardiano, si può sapere che ci fai a casa mia? >> Le chiese l'ex Golem e lei lo guardò stupita.

<< Come fai a conoscermi? Ancora viaggio nel tempo? >> Ricordando l'avventura che aveva avuto con Sam, Dean e il gashadokuro . Finalmente ora aveva capito come i due l'avevano conosciuta.

<< Conosco tua figlia, Emily >> le rispose lui, e lei sorrise. Emily era la ragione per cui era riuscita a superare la depressione e tornare a salvare il cosmo: sapere che in futuro avrebbe avuto quella bellissima e intraprendente ragazza l'aveva motivata. Lo so, lo so, Emily appartiene al futuro del Guardiano, ma ripeto: viaggi nel tempo e blah blah blah. Comunque, questa è un'altra storia intitolata "Il diario di Emily", che arriverà prossimamente, forse. Magari avrà un altro titolo, boh, non importa. Chiedete a Sayman in caso.

<< Ragazza in gamba, comunque sbrigati a mettere il tuo sangue nel tuo calice >> gli ordinò lei e lui lo fece, anche se a malincuore. Non è bello tagliarsi una mano.

Una volta finito il tutto, il Guardiano prese la coppa con il sangue di Ryan e la mise al centro del simbolo. Poi intonò alcune parole in una lingua antica. Subito emersero delle fiamme verdi che li inglobarono e li risputarono nel limbo.

<< Cosa hai fatto? >> Le chiese Ryan.

<< Il tuo fratellino è nella merda e noi siamo qui per salvarlo >> gli risposi io.

<< Il tuo sangue è servito per localizzare la sua posizione >> gli spiegò Bobby.
 

<< Landon? Cosa sta succedendo? >> chiese allarmato l'ex golem e gli spiegai a grandi linee ciò che stava accadendo. Inutile dire che il poveretto era rimasto senza parole.

<< Dobbiamo sbrigarci >> disse l'aliena, mentre da una delle sue tasche più grandi all'interno tirava fuori due fucili, datole in precedenza da Bobby.

<< Ma salve >> disse la Morte, che ci era appena arrivata alle spalle

<< Oddio, un lupo parlante >> disse Bobby, ormai le aveva viste davvero tutte.

<< Allora...dov'è mio fratello? >> Chiese Ryan.

<< Guarda quanto sono caduti in basso i potenti >> mi sfottè la Morte e io di tutta risposta lo guardai male. << Landon è al suo solito pontile, è vicino, io mi occupo di tenere a bada le anime dannate >> detto ciò, sparì nella notte.

Dopo aver camminato per un po', venni atterrato da un vampiro e morso alla spalla. Il dolore era atroce, e soprattutto alieno per uno che prima di allora era invulnerabile. Eccetto la caduta, non avevo mai provato dolore fisico: per me era un disagio ultraterreno. Con il senno di poi, il vampiro mi aveva lasciato solo un taglietto, visto che era stato prontamente accoppato da Bobby, ma per me era orribile. A peggiorare il tutto erano le visioni che avevo avuto durante il dolore:

Nella prima visione mi trovavo a Roma, in una libreria. Stavo cantando una ninna nanna in italiano e tenevo in braccio un piccolo e paffuto neonato che mi guardava con due occhioni grandi e azzurri. Dallo sguardo del piccolo si capiva che io per lui ero il mondo: ero forse suo padre? Guardandomi le unghie, però, notai che erano decisamente femminili. Poi mi ritrovai in quello che sembrava un deposito abbandonato, dove ero ammanettato a una sedia. Davanti a me vi era un gruppetto di demoni dalle forme più disparate.

<< Michael Seraphim, finalmente ti abbiamo catturato! Ora non fai più il gradasso, vero? >>

Osservai lo specchio e vidi un grosso ragazzone di colore: aveva la testa rasata e un corpo grande e forte. Sembrava un uomo di colore del Sud America. Indossava dei vestiti eleganti simili ai miei, solo più logori, tanto che la cravatta era slacciata. Dopo questa visione, mi ritrovai a correre a quattro zampe attraverso una foresta: ero potente e libero, il re del mondo. Quando mi avvicinai a un fiume per bere, potei intravedere il mio aspetto, che era quello di un bellissimo lupo bianco con gli occhi azzurri.

Dopo di che tutto tornò alla normalità e mi ritrovai faccia a faccia con il Guardiano, che aveva messo le sue dita nelle mie tempie per bloccare le mie visioni con la telepatia. Dopo di che mi aiutò a rialzarmi.

Noi due ci guardammo negli occhi e il messaggio era chiaro: quelle persone erano me, gli altri miei frammenti, che a quanto pare vivevano una vita umana. Questo avrebbe complicato non poco le cose, ma almeno mi aveva dato un'idea su come tornare nell'altro dei cieli: avrei dovuto localizzare tutti i miei frammenti e tornare ad essere una sola entità.

Lì per lì ero quasi contento, perché finalmente avevo un obiettivo chiaro. Se solo avessi saputo cosa avrei dovuto affrontare... ma, lo vedrete.

<< Non è così profonda, posso capire che fa male, ma basta fare la fighetta! >> Mi rimproverò Bobby, mentre mi guardava la ferita.

<< Immagina di vivere una vita beata, una vita in cuoi il dolore per te è una cosa aliena.. poi immagina di provarlo per la prima volta, è questo quello che sta provando Enoch >> mi difese l'aliena.

Ryan mi guardò comprensivo, anche lui aveva provato la brutta esperienza di provare il dolore per la prima volta. La prima ferita da umano aveva fatto male, parecchio.

<< Oh giusto, anche tu devi aver provato una cosa simile >> gli disse l'aliena.

<< Prima ero fatto di argilla non avevo un sistema nervoso >> spiegò lui.

<< Il mio primo dolore più straziante è stato il mio primo cambio di sesso. C'è chi dice che la prima rigenerazione sia la peggiore e fa male, ma quella che ti muta i genitali è qualcosa di orrido >> disse l'aliena ricordando l'avvenimento. Anche se, l'invasione della Terra di Mezzo da parte di Sauron aveva mitigato un po' il dolore, aveva altro a cui pensare, tipo salvare la vita a Boromir.

<< Si, il cambio di sesso è qualcosa di atroce >> disse una voce maschile. Era il Necromante che ci era venuto in contro. << E' un piacere rivederti Guardiano >>

<< Chi cazzo dovresti essere tu?! >> Gli chiese Bobby.

<< La tipa che ci ha inviato il messaggio di Landon, solo che lei era il suo futuro >> gli spiegò la donna vittoriana e Bobby annuì, anche se non ci stava capendo poi molto.

<< Necromante, che ci fai qui? >> gli chiese la usa ex amante, nemica, amica e quant'altro.

<< Sono finito qui per sbaglio, mentre combattevo contro la Morte, beh una delle tante, il lupo >> spiegò lui.

<< Si, lo abbiamo incontrato >> disse il fratello di Landon.

<< Dopo di che il dio locale ci ha assoldati per dargli una mano a mantenere le anime buone, è successo qualcosa che ha destabilizzato le barriere del Limbo e gli spiriti ne stanno approfittando per fuggire >>  ci spiegò lui.

<< Il Necromante non prende ordini da nessuno >> disse il Guardiano

<< Beh, non proprio da nessuno >> disse lui con un occhiolino e lei sbuffò.

<< Comunque, ho solo ritenuto vantaggioso allearmi con Landon, tutto qui >> disse lui e lei annuì.

<< Andiamo da mio fratello >> disse Ryan e il Necromante ci fece strada.

Una volta arrivati trovammo Landon che combatteva con la sua falce contro alcuni mostri. Quando li vide, guardò male Ryan:

<< Che ci fai qui? >>

Dovete sapere che il rapporto tra i due fratelli non è buono, anzi, è pessimo. È una storia troppo lunga da spiegare in questo momento, ma diciamo solo che quando Ryan era ancora fatto di terra cotta aveva ferito gravemente il suo fratellino.

<< Sono qui per aiutarti... che ci facciamo qui? >> Chiese al Guardiano. In effetti non aveva ancora capito come mai la Time Lady li aveva trascinati fin qui, nessuno di noi lo aveva fatto.

<< Perché ho trovato il modo per riportarti da Hope. La felicità dei ragazzi che proteggo è una delle mie priorità e Hope è molto triste senza di te >> spiegò lei e lui annuì. Avrebbe voluto essere felice, purtroppo aveva le emozioni dimezzate, altra lunga storia davvero, nel caso guardatevi Legacies o una wiki. Questo mi ha ricordato che vi devo spiegare anche alcune cosine riguardo i miei libri. La faccio breve: 

Se mentre leggete questa storia trovate riferimenti a storie che conoscete, come ad esempio Legacies, vuol dire che questa storia è pensata proprio per la vostra realtà. Se invece abitate sul pianeta Blogon Five e sapete poco o niente di tutti questi strani fandom terrestri, non troverete queste citazioni. Queste cronache sono magiche e si adattano a voi, apparendovi nel miglior modo possibile per farvi capire la storia, aggiungendo o togliendo spiegazioni o riferimenti.

È vero che qualche capitolo prima sono stato io stesso a dire che se abitavate in determinati mondi non avreste capito alcune cose e che era un problema vostro, ma vabbè, io sono io, e so di essere un tipo piuttosto incoerente e simpatico. Oppure le cronache si sono adattate a voi fornendovi quel dialogo, chi lo sa? Ora torniamo alla storia.


<< Come vorresti fare? Io ho un compito qui, sono legato a questo mondo >> disse Landon.

<< Non più >> disse la Morte che era appena tornato indietro << con i legami di questo mondo sfaldati sei libero di andare dove vuoi, per quanto riguarda le tue emozioni... >> Il canide si avvicinò e toccò la fronte del ragazzo con due dita. << Le ho appena ripristinate, consideralo un favore tra colleghi >>.

Landon sorrise sentendosi subito vivo, dopo di che che teletrasportò tutti a casa del fratello.

<< Questa casa puzza di vecchio >> disse il ragazzo facendo sbuffare Ryan.

<< Allora...stai bene? >> gli chiese Ryan.

<< Si e no, il limbo era una mia responsabilità ed ho fallito >> disse lui mesto. Si sentiva in colpa per non aver potuto fare molto per arginare il disastro.

<< Non è colpa tua >> lo consolò il fratello.

<< In realtà è colpa mia >> dissi imbarazzato.

<< Non è vero, non sei caduto perché hai scelto di farlo. Non hai colpa di questo. Capisco che gli altri possano incolparti, ma se lo fanno sono dei cretini >> mi disse Landon. Lui era davvero un bravo ragazzo con un gran cuore. Sentendo questo discorso, il Guardiano si sentì un po' imbarazzata per essersi subito scagliata contro di me. Era arrabbiata, quindi...

<< Ora cosa dobbiamo fare? >> Chiese il proprietario della casa.

<< Andare ad aiutare i miei ragazzi e gli altri >> disse Bobby

<< Non io, non vi ho detto che la fuga massiccia di anime dal Purgatorio era guidata da Inadu, devo fermarla >> disse Landon.

<< Lei è già andata nel mondo di Bobby, visto che Hope si trova li >> gli spiegò l'aliena e lui annuì. << Inoltre sei stato proprio tu ad avvertirci, insieme al Necromante, ma non questa versione di lui >>

<<Quindi, finita questa storia, devo registrare il messaggio per poi darlo a lui che ve lo darà quando sarà il momento, giusto? Adoro i viaggi nel tempo! >> Disse un euforico Landon.

<< Bene...fatemi parlare un attimo con mia moglie, poi verrò a darvi una mano >> disse Ryan, per poi andare di sopra.

<< Morte ha ripristinato i tuoi poteri di fenice? >> chiese il Guardiano a Landon.

<< No, ma sono comunque un Dio della Morte, questo non è cambiato >>

Ryan tornò con un borsone pieno di armi, poi partimmo verso la battaglia imminente. 

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