5. Ingranaggi Letali

Will percorse gli ultimi metri riflettendo e ripassando la sua parte. La strana sicurezza che aveva percepito pochi istanti prima che gli venisse spiegato il piano lo accompagnava ancora, rendendo il tutto molto più semplice di quanto egli stesso aveva immaginato. Vestito da battitore, con il suo bastone da cammino in mano, giunse con la faccia stanca di fronte all'ingresso del magazzino alle porte della città portuale di Deyn. Fermatosi all'ingresso per prendere fiato, venne incalzato immediatamente dalle guardie con la divisa blu e i pantaloni neri della dinastia Oris.

"Non puoi stare qui" lo apostrofò il primo avvicinandosi minaccioso con la mano sull'elsa della spada. Will, piegatosi sulle ginocchia, fingeva di essere esausto.

"Mi scusi guardia, sto camminando da due giorni e sono molto stanco"

"Non sono affari miei, non puoi stare qui" anche l'altra guardia si avvicinava, lentamente, guardinga. Erano tutti e due grandi e grossi, come Golìr.

"Oh, lo so. Non voglio creare problemi, davvero, ho solo bisogno di un po' d'acqua e di riposare le ginocchia per qualche minuto. Vengo da Folkrith e sono diretto alle montagne, me ne starò seduto sotto un albero, non darò fastidio promesso"

"Non hai sentito? Devi andartene"

"No no, calma. Guardate, ho anche del denaro, vi pagherò..." continuò infilando una mano nel pesante mantello. Le due Guardie si fecero più vicine, e la prima, allarmata, aprì il pesante cancello d'acciaio con fare minaccioso.

"Togli le mani da lì, mettile in vista" Will obbedì, mentre la prima guardia apriva il cancello e la seconda estraeva l'arma. I due dardi soporiferi sibilarono nell'aria, colpendo le due guardie simultaneamente. Svennero all'istante, mentre Widon e Il Grigio comparivano dai boschi attorno al magazzino. Tutti e tre assieme si affrettarono a trascinare via i corpi, legarli e imbavagliarli. Nel frattempo, i fratelli entrarono e si piazzarono sulla porta d'entrata. Quando gli altri tre li raggiunsero, Will riconfermò gli ordini.

"Due fuori, ne rimangono tre" Sam annuì e bussò alla porta come era d'usanza tra le guardie. Appena la porta si schiuse, Sam ci si buttò con tutto il suo peso, seguito dal fratello Neil. La guardia all'ingresso non ebbe nemmeno tempo di capire cosa stava succedendo che si trovò schiacciata al muro, prima di venir tramortita dal destro di Neil. Sam, Neil e Will non persero tempo e si allontanarono, mentre Widon legava e impagliava la terza guardia e il Grigio teneva d'occhio l'esterno. Will sentiva un brivido salirgli lungo la schiena. Quel livello di professionalità era completamente diverso da quello a cui era abituato Will. Tre guardie tramortite e legate in pochi secondi.

Salirono le scale sul lato Nord e, estratte le lame corte, progredirono passo passo cercando le due guardie rimanenti. Un corridoio conduceva a diverse stanze, tutte vuote durante la notte. Senza far rumore avanzarono abbassati fino alla stanza dove c'era la porta blindata. Will non aveva mai visto niente del genere. La porta occupava un'intera parete, era dotata di chiavistelli, cingoli e perni, borchie smaltate e grossi tubi cromati. I fratelli, al contrario, non perdevano tempo, e stavano già tirando fuori dalle loro sacche il necessario per aprire la porta blindata. Mentre Sam preparava il composto corrosivo, Neil applicava il combustibile sui cardini della porta. Era la prima di tre fasi che servivano a forzare delle porte blindate di quella portata. Will, ripresosi dallo stupore, si avvicinò alla finestra dove la luna proiettava i suoi riflessi azzurri. Tracciò una linea con un carboncino, e un'altra perpendicolare che seguiva il bordo dell'ombra. Calcolò velocemente dove tracciare l'altra linea e rimise tutto in ordine nel mantello. A mezzanotte esatta ci sarebbe stato il cambio della guardia, quando l'ombra della luna avesse toccato la seconda linea tracciata da Will.

Tornò dai fratelli.

"Fatto" disse fiero. Sam era ancora impegnato a creare il composto, mentre Neil, finito di piazzare l'accelerante, seguiva il resto del processo scuotendo la testa.

"Che problema c'è?" chiese il ragazzo. Neil si guardava attorno, in ascolto, preoccupato.

"Le altre due guardie, dovrebbero essere qui"

"Vado ad avvisare Widon e il Grigio. Aiuta Sam" Will non ebbe nemmeno il tempo di protestare che rimase solo.

Il composto corrosivo andava versato sulle borchie dei pesanti cardini per scioglierli e renderli poltiglia. Non sarebbe bastato ad aprire la porta blindata, ma erano organizzati anche per il resto. Anche Will, però, cominciava ad avere qualche sospetto. Guardie armate in un magazzino di una città portuale. Se non bastava quella stranezza, c'era qualcosa in quella stanza che non lo convinceva, e anche la porta blindata era strana. Non c'era nessun arredamento, la forma della finestra, a doppia guglia, non formava due archi tondi, ma squadrati e con il bordo finemente decorato. Volse lo sguardo alla sommità della porta e riconobbe il simbolo. La stella a sette punte.

Mentre rifletteva, Sam aveva finito il composto e lo stava già versando sui cingoli.

"Fermo" gridò Will, ma era tardi.

Degli scatti meccanici attivarono una serie di ingranaggi all'interno delle pareti e la stanza cominciò a vibrare

"Usciamo di qui, è una trappola" riuscì a dire Will. Prima che potessero muovere un passo, la stanza venne invasa da un'ondata di fumo. Will perse immediatamente di vista Sam. Sentiva la testa pesante, la nausea salire improvvisa. Il gas li stava stordendo. In ginocchio provò a strisciare verso l'uscita, mentre la stanza veniva invasa da sventagliate di dardi accuminati. Di Sam nemmeno l'ombra. Trattenne il respiro e provò a seguire il corridoio, quando una mano lo afferrò saldamente e lo trascinò via. Giunti alle scale riuscì a prendere fiato e vide Neil accasciato su di lui, ansimante e sporco di sangue.

"Cos'è successo?" chiese Will.

"Abbiamo trovato le guardie – Tagliò corto l'altro – Qui che diavolo è successo piuttosto"

"Era una trappola. Non credo che Sam ce l'abbia fatta" Neil diede un pugno contro il muro che aveva di fronte.

"E' un avamposto dei Nani" disse Will tossendo e mettendosi a sedere contro il muro. Neil lo guardò stupito.

"Come fai a saperlo?"

"Sopra la camera blindata c'era la Stella e Sette Punte, il simbolo delle Sette Famiglie. Avrei dovuto pensarci prima, chi sarebbe in grado di costruire una porta blindata così complessa? e comunque non ho mai visto un deposito sorvegliato da guardie armate fuori Rock Crystal. Perché il Grigio non ci ha detto nulla a riguardo? Non è un'informazione da niente"

"Vorrei saperlo anch'io – esordì Widon comparendo dalle scale – Purtroppo credo che dovremmo fare a meno di lui" Gli altri due si girarono a guardarlo senza capire.

"Il Grigio se l'è data. Ho provato a fermarlo ma non c'è stato nulla da fare" Neil, infuriato, si alzò in piedi di scatto, picchiando il muro e le scale.

"Traditore maledetto. Andiamocene da qui" sbottò il gigante. Widon, però, estratta la pistola dal fianco, gli piantò una pallottola in mezzo agli occhi senza pensarci due volte. Will, ancora stordito dal gas, sconvolto dal tradimento del Grigio, ora era paralizzato dalla paura, sicuro che di li a poco una pallottola sarebbe toccata anche a lui. Widon però non perse tempo e, rinfoderata l'arma scarica gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi.

"Se non hai di meglio da fare sarebbe il caso di andare via di qui" Will, ormai in balia degli eventi, non potè fare altro che fidarsi.

Corsero giù dalle scale e, appena usciti sul piazzale, sentirono il rumore dei cavalli. Fuggirono abbassandosi verso la boscaglia. Will correva guardandosi alle spalle, mentre voci di guardie si rincorrevano e sembrava che un'intera guarnigione fosse accorsa al magazzino. Mentre terrorizzato si chiedeva cosa mai potesse contenere di così importante quella camera blindata, giunse alla radura dove avevano lasciato i cavalli e trovò Widon che si guardava attorno e imprecava.

"Ha tagliato le corde dei cavalli e li ha lasciati liberi. Bastardo"

Urla provenivano dal magazzino. Le guardie erano dirette verso la loro posizione.

"Verso la costa. Tu va avanti e cerca un'imbarcazione, io confondo le tracce, ti raggiungo il prima possibile"

"No – ribattè Will d'istinto – Come faccio a fidarmi di te, hai freddato Neil senza nessun motivo" Widon guardò in direzione del magazzino, dove le luci delle lanterne già cominciavano a illuminare la notte.

"Dobbiamo parlarne proprio ora?" Will annuì, cercando di mantenere al meglio quel briciolo di risolutezza che gli era rimasta.

"D'accordo. E' probabile che il Grigio ci abbia traditi a causa mia. Sono un infiltrato del Clan dei Cacciatori, e so anche che tu non sei un criminale come quei due, può darsi che mi abbiano scoperto all'ultimo. Ora però dobbiamo fuggire"

"Se sei del Clan allora perché non lo spieghi alle guardie?"

"Perché il Clan caccia le Bestie, non altri umani. Diciamo che non è esattamente un incarico ufficiale. Possiamo andare adesso?" Will sentì i latrati dei cani farsi sempre più vicini, entro pochi minuti li avrebbero trovati. Fuggirono verso Est, immersi nella boscaglia che scendeva verso la costa, tra foglie marce e rocce frantumate del sottobosco, a ogni passo rischiava di cadere e rompersi una caviglia. Quando, finalmente, emerse dal fitto della boscaglia, si ritrovò sulla spiaggia, solo, di fronte a lui una distesa di sabbia e mare scuro, di imbarcazioni nemmeno l'ombra. Alle sue spalle le voci degli inseguitori si avvicinavano, e le sue opzioni diminuivano drasticamente, finché giunse all'unica conclusione possibile.

Widon l'aveva mandato lì apposta perché si facesse arrestare, perché seguissero Will e permettessero a lui di fuggire. E lui c'era cascato, come un pivello.

Pensava a questo, pensava a perché il Grigio liaveva traditi, al fatto che forse Widon gli aveva mentito, a quanto stupido erastato a infilarsi in una cosa più grande di lui. Nel frattempo, le guardieuscivano dal bosco e lo circondavano, intimandogli di mettersi in ginocchio ealzare le braccia.     

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