20. Un Problema che Riguarda Tutti
Il processo non accontentò nessuno.
I Fresyr-Hal fecero cerchio attorno al loro Capo Famiglia, insistendo che la pena per Otox doveva essere quantomeno l'esilio. Anche Golan Rowir-Bat espresse il suo dissenso, eppure le parole assennate di Solomon cominciavano a fare breccia nelle menti dei Nani. L'atmosfera di festa, comunque, sembrava irrimediabilmente compromessa. Re Fyllion fece convocare capo Otox e Solomon nei suoi appartamenti, in un colloquio privato che tale doveva restare.
Lo trovarono assieme al suo secondo mentre provava la corona d'oro e argento fatta forgiare apposta per l'occasione in una delle settantadue forge di Galad-Hal. Il simbolo rovesciato delle Sette Famiglie luccicava al centro della placca frontale, mentre le placche laterali erano finemente lavorate. Solomon e Otox attesero finchè Fyllion non sentì che quel copricapo gli scendesse bene sulla testa. Rimasti soli, il Re li invitò a sedersi.
"Allora, Otox, c'è niente che devi dirmi?" Capo Otox era al limite della sopportazione, lo stress accumulato in quei giorni lo aveva logorato.
"No, mio Re"
"Piantala, testardo di un Galad-Hal" il tono di voce gli uscì più duro di quanto avesse voluto. Solomon era senza parole, possibile che ancora una volta la cocciutaggine dei Nani stesse per rovinare tutti i progressi fatti?
"Cosa vorresti che ti dicessi?"
"Grazie, tanto per cominciare" Otox stava per saltargli addosso, ma Fyllion aveva già ricominciato a parlare.
"Pensi che mi abbia fatto piacere prendere il comando della tua fortezza e metterti sotto processo? Io e Argek abbiamo parlato. Sapevo tutto prima dell'Assemblea. Se al posto mio fosse salito Rorx, quei due piantagrane di Golan e Atheius lo avrebbero convinto a farti morire di fame tra i ghiacciai delle montagne. Ho preso il potere per salvarti la testa e permetterti di aiutarmi" Otox non c'aveva minimamente pensato.
Era così preso dalla gestione dei segreti che si portava dentro che non aveva mai pensato di potersi fare aiutare da altri. Da Argek, forse, certamente non da Fyllion. Condividere quel peso con qualcuno era sicuramente un sollievo, rimaneva un unico problema che, ora, era davvero impossibile da risolvere se non mostrando le proprie carte. Solomon Herbs.
"Per tutte le Ombre, cosa ti è saltato in mente, si può sapere? Portare un Aladel qui senza dirlo a nessuno, come pensavi che sarebbe finita?" calò il silenzio. Otox avrebbe voluto scusarsi, più per liberarsi la coscienza che per senso di colpa.
"Ora siamo soli. Dimmi di cosa avete parlato tu e l'Incoronato al Santuario" Otox, a testa bassa, diede una fugace occhiata al Cacciatore, perso nell'indecisione.
"Argek mi ha riferito le parole dell'Incoronato. Uniti contro il nemico comune, le Bestie. Solomon si è schierato dalla tua parte per salvarti la pelle, merita di sapere. Riguarda il Cuore della Terra, vero?" Otox, stupito, non ebbe più esitazioni. Annuì, alzando lo sguardo sul Re.
"Tu come lo hai saputo?" Fyllion sospirò, togliendosi la corona e poggiandola sul tavolaccio di fronte a lui.
"Non ho mai creduto che le gemme che Argek stava cercando servissero da riserva magica come volevi farmi credere. Me lo ha detto Krog"
"Il Cuore della Terra? Di cosa si tratta" chiese Solomon, finalmente in grado di avere accesso a quelle informazioni.
Otox parlava con un tono così basso che Solomon faceva fatica a sentirlo. Per la prima volta da quando lo conosceva, sembrava che il Capo Famiglia di Galad-Hal avesse perso ogni maschera e stesse parlando a cuore aperto.
"Non ne siamo sicuri – cominciò il Nano – Gli Sciamani stanno tentando di far luce sulla questione da decenni. Le antiche leggende parlano di una Bestia che controllava tutte le altre Bestie. Invincibile, inarrestabile, capace di muoversi alla Luce e di distruggere intere città in pochi istanti. Belenhur riuscì a sconfiggerla con l'unica arma in grado di disintegrare la sua anima, la Lancia dell'Eterno" Fyllion annuì, continuando la storia, tramandata dall'inizio dei tempi di padre in figlio.
"Le storie narrano che nello scontro finale, Belenhur riuscì a infilare un solo colpo, che penetrò nel Molok, uccidendolo. La Lancia, però, si disintegrò all'istante, in migliaia di pezzi, e Belenhur si rese conto che il Molok era stato sconfitto, ma non definitivamente, e nei pezzi della Lancia era racchiuso il segreto del suo ritorno"
"A cosa servono dunque le gemme?" chiese Solomon confuso. Toccò di nuovo a Otox rispondere e continuare il racconto.
"Le Gemme sono infuse di conoscenza. Possono svelare i segreti più arcani, ma solo per chi ha la capacità di capire i messaggi in esse contenuti, come Sciamani, Chierici e Sacerdoti. Per secoli abbiamo brancolato nel buio, finchè Argek non ne ha trovata una molti decenni fa, e da essa ha ricevuto un'indicazione. Dovevamo cercare il Cuore della Terra. Tutto qui. Nessuno sapeva cos'era, nessuno ne aveva mai sentito parlare" Fyllion ascoltava con attenzione. Le sue informazioni finivano lì, e, come Solomon, bramava di sapere il resto della storia.
"Perciò – chiese Solomon cercando di mettere assieme i pezzi – Cosa ha a che fare questo Cuore della Terra con il popolo Aladelco?"
"Argek venne contattato da Abanasthas Lindell, sommo Chierico di Thorynrad. Anche loro avevano trovato una gemma, e la gemma aveva dato loro un'immagine, la stella a sette punte, il simbolo delle Sette Famiglie, e il Guardiano della Natura gli aveva ordinato di mettersi in contatto con noi.
Da quel momento cominciai a collaborare con l'Incoronato per condividere le informazioni che riuscivamo a raccogliere, ma le pochissime gemme che riuscimmo a esaminare non ci diedero nessun nuovo indizio per capire. In seguito, attraverso la loro magia, Sciamani e Chierici riuscirono a capire solo che il Molok sarebbe tornato nel nostro mondo, e che il Cuore della Terra era da qualche parte nelle nostre miniere"
"Quindi – concluse Fyllion – Non abbiamo idea di cosa sia ne di dove sia. Sappiamo solo che può svelare il mistero che avvolge la seconda venuta del Molok" Otox annuì.
Solomon riflettè velocemente. Doveva esserci dell'altro.
"Questo non spiega la presenza di Lunar" Fyllion sembrò illuminarsi, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso l'altro Nano. Otox sentiva i loro occhi piantati su di lui. Doveva liberarsi di quella sensazione di oppressione.
"Quello che ho detto è vero, è qui perché dovevamo giustificare la nostra riconciliazione. Tuttavia, sapete come so io che le trame degli Aladel sono fitte e impenetrabili. Non so quale sia il vero motivo per cui Lunar è stato mandato qui" Otox tenne lo sguardo basso, pregando Belenhur e gli altri Dei che la menzogna funzionasse.
"Non ti credo" affermò il Cacciatore con tono duro.
"Io si – intervenne infine il Re – Capo Otox ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede, e resta un Nano. Se vuoi lo stesso tipo di trattamento di uno di famiglia e il diritto di parlare in questi termini a un Capo Famiglia devi guadagnarti il rispetto dei Nani, e per farlo devi dimostrare il tuo valore. Ho tollerato la tua alzata di testa al processo perché sapevo la verità, ma fossi in te non mi prenderei ulteriori libertà"
"Tutto questo è ridicolo..."
"Lo è? Allora guardami negli occhi e dimmi che tu e quel Will siete finiti qui per puro caso" Solomon e il Re si affrontarono in silenzio per diversi secondi. Non aveva più un Capo Famiglia di fronte, ora Fyllion Hulum-Bat era Re dei Nani, era un suo superiore, e se non voleva compromettere la posizione degli Umani e di Re Olivander doveva tenere la testa bassa.
"Cosa vuoi che faccia?"
La mattina seguente fervevano i preparativi.
Re Fyllion aveva ordinato a Duruk Galad-Hal di guidare una missione di ricognizione sul Pilastro. Due navi, due capitani. Duruk avrebbe pilotato la Orovel, l'ammiraglia della piccola flotta di Galad-Hal, mentre Solomon, imbarcato sulla Vortex, avrebbe seguito il comandante Herx Hulum-Bat, in appoggio.
Le due fortezze volanti erano grandi come tre carri, equipaggiate con un numero impressionanti di armamenti. Balestre e arpioni, spara-dardi a otto canne rotanti, oltre a una decina di rastrelliere ricolme di lance, archi e frecce di svariati materiali e un'invenzione recente che dovevano ancora testare sul campo. Prima della partenza, Solomon scese al settimo livello per incontrare Will. Il ragazzo aveva passato diverse ore con Krix, per aiutarlo nelle sue faccende e, in quel periodo di tempo, aveva raccolto informazioni preziose.
"I Nani sospettano che Lunar sia portatrice di sventura. Il processo li ha turbati parecchio, a quanto pare mettere in discussione l'onorabilità di un Capo Famiglia è una cosa piuttosto grave. Ma la cosa più grave di tutte è che sono pronti a prendere le armi gli uni contro gli altri. Fresyr-Hal e Rowir-Bat fanno fronte comune contro i Galad-Hal. Grax-Khan e Oleg-Kyr sostengono gli Hulum-Bat contro chiunque voglia scavalcare l'autorità del Re – si guardò attorno, per assicurarsi che nessuno li sentisse – Qui si sfiora la pazzia. Sono pronti a prendere le asce e macellarsi a vicenda"
"Non una buona notizia considerando che staremo tutti qui rinchiusi per dei mesi. Anche ai piani alti comunque la situazione sembra piuttosto tesa. A quanto pare stanno davvero cercando qualcosa che si chiama il Cuore della Terra, ma non sanno cosa sia o dove si trovi"
Solomon vide il capitano Herx chiamarlo da lontano.
"Io mi devo imbarcare sulla Vortex per una ricognizione sul Pilastro. Fino al mio ritorno stai vicino a Lunar e fai in modo che non le succeda nulla. Ancora non mi è chiaro il motivo della sua presenza" Will annuì. Il Cacciatore si fermò a guardarlo. Il ragazzo aveva uno sguardo serio e determinato, velato da una punta di preoccupazione data, con tutta probabilità, dall'essersi reso conto della gravità della situazione e della loro posizione delicata in mezzo a tutta quella .
"Will – disse avviandosi verso le rampe che portavano all'eliporto – Sta attento"
Il ragazzo gli strinse la mano.
"Anche tu"
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