11.Ombre del Passato

A sera, Krix ottenne il permesso da Solomon per poter fare visita a Will. Lo trovò poggiato con la schiena al muro, intento a centrare una ciotola di ferro con dei sassolini. Il Nano si sedette a terra, di fronte alle sbarre.

"Ho sentito che ti sei ripreso, sono contento" Krix annuì.

"Sono venuto a ringraziarti e a dirti che sono in debito. Potrei proporti per la nomina di Primo Ospite della Casa di Galad-Hal, è un grande onore"

"Non c'è di che amico. Ma se vuoi sdebitarti, potresti aiutarmi a fuggire" Krix scosse la testa.

"Ti ho già detto che non lo posso fare"

"Rifiuteresti una richiesta d'aiuto di un amico?" Krix divenne ancora più serio e strinse i denti.

"Tranquillo Krix, rilassati, non ti farei mai una cosa del genere. Però lo sai che non verrò mai a Galad-Hal con te"

"Preferisci la prigione alla più grande fortezza dei Nani?"

"Non prendertela a male Krix, ma per noi Umani rimanere rinchiusi sotto terra per dei mesi è come stare in prigione – finiti i sassolini, si alzò e andò a sedersi di fronte al suo amico – E poi ho degli affari in sospeso" Krix lo guardò, e nel suo sguardo vide una determinazione e una luce che non aveva mai visto prima e che lo spaventò.

"Affari in sospeso? Con Golìr? Mio padre mi ha raccontato tutto. Non puoi continuare a vivere così Will. I tuoi problemi con tuo padre non possono condizionare in questo modo ogni tua scelta"

"Parli così perché tuo padre è un grande condottiero e un Capo Carovana, non hai idea di cosa significhi essere cresciuto da uno come Lucien" Krix deglutì.

Non era abituato a parlare a cuore aperto con qualcuno. Ogni membro della sua famiglia lo considerava un rammollito e un buono a nulla, cosa che, nel loro mondo, era considerata una condanna a una vita da escluso. L'unico suo pregio era essere figlio di uno dei più illustri membri della gloriosa famiglia di Galad-Hal, la seconda più antica delle Sette.

"Sei sempre stato un buon amico e mi hai sempre consigliato bene. Nessuno nella mia famiglia ha avuto lo stesso atteggiamento con me, escluso mio padre, ovviamente, e ora ho anche un debito d'onore con te. Voglio aiutarti, e non solo perché devo, ma perché sei l'unico vero amico che ho. Ed è per questo – continuò Krix incrociando il suo sguardo – Che non ti lascerò affrontare dei criminali come Golìr per una questione d'orgoglio. Non voglio tornare qui tra un anno per venire a trovare la tua lapide" Dallo sguardo di Will il Nano capì che il suo amico non era affatto d'accordo, ma il tempo delle visite era finito. Krix si alzò per andarsene.

"L'offerta di venire con noi a Galad-Hal rimane. Un debito d'onore è una cosa molto importante per noi, lo sai, e ora la tua vita è anche una mia responsabilità. Nominarti Primo Ospite mi riempirebbe di gioia e mi rassicurerebbe sulla tua incolumità. Pensaci, ti chiedo solo questo" Will, infuriato, non lo degnò nemmeno di uno sguardo.

Solomon ci remuginò su per un giorno intero.

Era arrivata la risposta che aspettava dal quartier generale. La lettera, aperta sulla sua scrivania, parlava chiaro e gli ordini non arrivavano dal suo Capo, ma direttamente dal Re. La missione per cui era giunto fin lì aveva la priorità su tutto. Solomon aveva sempre creduto nella causa del Clan, anche ora che sterminare le Bestie e gli abomini delle Tenebre non era più il loro unico impegno. Non si era mai tirato indietro, e non poteva farlo nemmeno ora che il suo Re gli chiedeva di passare quei limiti che un uomo d'onore come lui si imponeva. Sapeva cosa doveva fare, e avrebbe agito a suo modo.

Lucien, appena rincasato dopo una lunga giornata di lavoro alla cartiera, aveva appena acceso il fuoco sotto la serpentina per scaldare l'acqua della vasca quando qualcuno bussò alla porta. Di rado qualcuno lo veniva a disturbare, di sera, poi, non veniva mai nessuno.

"Chi è?" chiese avvicinando l'orecchio alla porta.

"Sono il comandante Solomon Herbs del Clan dei Cacciatori, vorrei scambiare due parole con lei se non le dispiace"

Come se avessi scelta, pensò Lucien. Una volta aperti i lucchetti e la porta, Solomon lo guardò in faccia ed ebbe la certezza di aver fatto centro.

"La sera dell'attacco ero a casa, non ne so molto, se è venuto per questo. Come posso aiutarla comandante?"

"A dire il vero è più una visita di cortesia, posso entrare?"

Lucien non sembrava felice mentre lo invitava in casa sua. Solomon aveva sentito parlare di Lucien molto tempo prima di giungere a Folkrith, e sapeva bene che l'argomento che stava per tirare fuori non gli avrebbe fatto piacere, doveva essere cauto nei modi e misurato con le parole.

"Stavo per preparare la cena, se vuole gradire"

"No grazie, sono apposto. Mi chiedevo se ha mai sentito parlare di me o della mia famiglia" Lucien si fermò sulla porta che immetteva dal salotto alla cucina. Tornando indietro squadrò Solomon, cercando di capire.

"No mi dispiace, dovrei?"

"Sono il nipote di Eliana Connor"

Quando sentì quel nome Lucien ebbe un fremito. Eliana era la sorella di Lucas, partita in giovane età per seguire il migliore amico di suo nonno, Cacciatore anche lui, assegnato al comando centrale del Clan a Rock Crystal. Suo nonno aveva menzionato la sorella in un paio di occasioni durante la sua infanzia tormentata, senza mai aggiungere nulla sulla famiglia che si era fatta laggiù. Lucien si dimenticò della doccia, della cena, di tutto.

"I nostri cugini dalla capitale – disse dopo qualche secondo di imbarazzato silenzio – Se non ricordo male, tuo nonno dev'essere Corwin Herbs" Solomon annuì.

"I nostri vecchi si sono riempiti d'onore prima di abbandonare questo mondo"

Qualcosa nella mente di Lucien lo inchiodava su un ricordo che, in quel momento, proprio non riusciva a visualizzare.

Lucien rinnovò l'invito a cenare assieme. Preparò dello stufato e del formaggio di capra, la curiosità di Lucien era talmente grande che decise di tirare fuori una bottiglia di vino che teneva per quelle grandi occasioni, le quali, in una vita da eremita come la sua, scarseggiavano da tempo. Consumata la cena, rimasero a parlare ancora a lungo, finchè Solomon fu sicuro di poter infilare nelle chiacchiere l'argomento per cui era andato a trovare il suo lontano parente.

"No – disse rispondendo a una domanda di Lucien – Non mi sono mai sposato ne ho avuto figli. Con la vita che faccio sarebbe stato più un problema che altro" Lucien annuì con un sorriso amaro che al comandante Herbs non sfuggì.

"Ho saputo che tu hai un figlio, Will"

"Già. Non siamo esattamente in buoni rapporti"

"Si l'ho incontrato. Mi dispiace. A dire il vero volevo parlarti anche di questo" Lucien cambiò espressione, incuriosito.

"Il nostro intervento alla Festa di Fine Estate non è stato casuale. Eravamo assieme agli Esploratori Aladel per un motivo.

So che anche tu hai avuto delle esperienze in passato con gli Aladel e i loro segreti. Prima di dirti perché sono venuto, però, sento di doverti chiedere se te la senti di aiutarmi. Se per qualsiasi motivo non te la sentissi, capirei" Lucien finì di bere il suo bicchiere di vino e rimase qualche istante in silenzio.

Aveva sempre saputo che il passato sarebbe tornato a tormentarlo, e che quel vuoto nella sua memoria sulla fine di sua sorella in qualche modo lo avrebbe riportato a confrontarsi con gli odiati Aladel.

"L'ultima volta che ho intrapreso questa strada sono successe delle cose molto spiacevoli. Tuttavia, non sono così stupido da ignorare un problema che mi riguarda. Forse potrei esserti d'aiuto, ma ne ho abbastanza dei giochetti del Clan. Se vuoi il mio aiuto, dovrai convincermi che siete dalla parte giusta" Solomon si fece serio. Afferrata la bottiglia però, constatò che era vuota.

"Ci vuole qualcosa di più forte" disse Lucien alzandosi. Tornò dopo qualche secondo con una caraffa di vetro cesellato, un oggetto d'antiquariato preso chissà dove. Versati due bicchieri di brandy prese posto, in attesa.

"Vent'anni fa – cominciò Solomon – Dopo quello che ti è successo, il Clan ha fondato una sezione speciale per indagare sulle Bestie e sul mistero di come facciano ad attraversare i Mondi senza usare i Portali. La chiamiamo Sezione Nove. Da quel momento abbiamo messo in moto una serie di operazioni segrete per spiare Nani ed Aladel, per capire se c'erano informazioni che non condividevano con noi.

Non abbiamo ottenuto nessun risultato, fino a cinque anni fa. L'Alto Sacerdote del Tempio di Belenhur, a Rock Crystal, ha avuto una visione. Una tempesta di sangue si abbatterà sul Mondo della Luce, e la terra verrà inondata da una marea di morte nera. Non conosciamo il significato di queste parole, ma Re Olivander non prende sotto gamba le visioni dell'Alto Sacerdote, e infatti aveva visto giusto. Dopo la visione, il potere taumaturgico dei Sacerdoti è venuto meno, e le nostre spie hanno riferito che anche i poteri dei Chierici della Porta Rossa e degli Sciamani Nani si stava indebolendo. Da quel momento le Bestie sono ricomparse sempre più spesso, e una voce ha cominciato a circolare" fece una pausa.

Quella storia sembrava maledettamente seria e complicata, e Lucien percepiva tutta la pesantezza di quei ricordi che aveva cercato di sotterrare nella sua memoria per tutto quel tempo.

"I Nani sono alla ricerca di una cosa chiamata Il Cuore della Terra, da molto prima che l'Alto Sacerdote avesse la visione. Abbiamo provato a capire di cosa si tratta, ma non ne parla nessuno, è come se ne avessero il terrore. Gli Aladel hanno ridotto al minimo gli scambi diplomatici, l'Incoronato non riceve più nessuno e il nostro Re è molto preoccupato. Se puoi riferirci qualcosa che può aiutarci a risolvere il mistero ci aiuteresti a far luce sulle trame dei Nani e degli Aladel, ogni informazione è utile" Lucien scosse la testa mentre rigirava il bicchiere tra le dita.

"Chi ha dato avvio alla Sezione Nove?"

"Norman Flynn. L'ha fatto per ordine del Re, e perché era amico di tuo nonno e aveva a cuore te e tua sorella Valerie" a quelle parole, Lucien fissò lo sguardo su Solomon e intuì che il Cacciatore era a conoscenza di ciò che gli era capitato vent'anni prima.

"Odio gli Aladel più delle Bestie – Continuò Lucien in uno spruzzo di rabbia – Io vi aiuterei anche, ma non ho informazioni utili, purtroppo. Comunque sia, cosa ha a che fare tutto questo con Will?"

"Ho fatto mettere i prigionieri del Presidio sotto la mia responsabilità. So per quale reato l'hanno arrestato, e ho già un piano. Se le cose vanno come dovrebbero, Will potrebbe aiutarmi ad entrare a Galad-Hal, che ormai è l'unico modo per fare luce su cosa sia il Cuore della Terra e perché i Nani ne abbiano il terrore. Prima di fare tutto questo, però, voglio che tu mi dia il permesso per farlo. Non voglio tentare di raggirarti, ho bisogno di lui, lo userei per i miei scopi,e questo è quanto. Se la cosa non ti va bene, troverò un altro modo"

Dare in pasto un parente al Clan dei Cacciatori. Di nuovo. Lucien rifletteva, pensava a come aveva fallito come padre, come marito, come fratello e come nipote. Quel mistero che aveva indagato e che lo aveva ferito così profondamente era stata un ossessione che lo aveva consumato dentro per tutti quegli anni.

Che il segreto nel loro sangue riguardasse anche quello? L'incapacità della stirpe dei Connor di stare lontano dagli inganni e dalla morte? Forse era giunto il momento che un altro membro della famiglia svelasse quel mistero, e lui, per Will, non poteva fare più nulla. Meglio che la sua vita continuasse col Clan piuttosto che finire nel sangue versato da un criminale come Golìr.

Versati altri due bicchieri, annuì con la morte nel cuore.

"Porta Will con te. Cerca di dargli una vita migliore di quella che sono riuscito a dargli io" poi si alzò e sparì in cucina.

Solomon capì che era ora di andarsene e di lasciare Lucien al suo dolore.

Rimasto solo, Lucien si recò in camera da letto.Aprì l'ultimo cassetto dell'armadio a muro fino in fondo. Tolse vestiti ecalzini e, in un angolino, trovò il sacchetto di pelle. Sciolse i lacci e, dopovent'anni, tirò fuori di nuovo quello strano pezzo di ferro che Norman gliaveva detto di conservare gelosamente, chiedendosi se i suoi incubi stavanotornando a tormentarlo, e se mai avesse avuto modo di affrontarli una volta pertutte.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top