Capitolo 1: "Di quando Voldemort uscì e cominciò a tremare"

Fuori tirava un vento della malora e, porca Morgana, ci mancava solo che si prendesse un raffreddore!

Voldemort alzò gli occhi da serpente verso il cielo, dove un attimo prima aveva scorto la luce, e notò che sì, si stava facendo più nitida, ma per un motivo disastroso: la misteriosa  fonte di luce stava infatti precipitando.

E non stava precipitando in un punto a caso.
No.
Stava cadendo proprio su di lui. O
Sulla mirabolante pelata del Signore Oscuro.

Per l'amor di Salazar, perché?
Perché a lui tutte le disgrazie?

Prima era cresciuto in un orfanotrofio come uno stupido bulletto disagiato, circondato da bambinetti ancor più idioti.

Poi, dopo aver scoperto di essere un mago, un vecchio strampalato si era intromesso nella sua ricerca dell'immortalità.

Dopo aver creato la sua setta satanica per l'eliminazione dei babbani, dei sanguemarcio e di tutti i maghi con i capelli lunghi, una dannatissima pazza, probabilmente strafatta di qualche sostanza stupefacente, aveva declamato una profezia (che in pratica era una poesia in rima, pronunciata con voce profonda e che, purtroppo, si sarebbe avverata realmente)
sulla sua presunta morte ad opera di un neonato.

Un N E O N A T O .

Ok.
Tutto molto normale.

Il mago più potente di tutti i tempi sconfitto da un moccioso.

Una domanda carissima Trelawney: quanta roba ti eri fumata prima di elargire questa perla di saggezza a quei poveri  mortali?

Secondo il modesto parere del qui presente Signore Oscuro, troppa.

In ogni caso il suddetto marmocchio aveva adempiuto la sua parte di profezia e lui era diventato un fantasmino.

Sì.

Un dannatissimo fantasmino che si era dovuto rifugiare nelle sperdute foresta dell'Albania ad aspettare non si sa bene cosa.

Fortunatamente, dopo molti anni passati a mangiucchiare topolini, si era presentata l'occasione giusta per tornare e, finalmente, eliminare quel bambinetto.

Salvo per il fatto che il bambino in questione aveva rivelato di avere una  così sfacciata fortuna, perché di questo si trattava, da riuscire a sfuggirgli per sei anni lasciandolo sempre con un palmo di naso.

D'accordo, forse non proprio con un palmo di naso, dato che il suo era praticamente inesistente.

Mmm... forse era vero che nell'attimo precedente la morte si rivedeva tutta la propria vita.

In quel momento vi era solo una frase che passava per la mente di Colui-che-non-deve-essere-nominato e che riusciva a riassumere perfettamente tutta la propria vita.

"Oh, Salazar! Che vita di merda!"

Mentre Voldemort era immerso nei suoi pensieri alzò lo sguardo al cielo.

La luce era vicinissima e lui si preparò mentalmente alla morte.

Chiuse gli occhi, prese un profondo respiro e poi li riaprì.
Sentì un colpo alla nuca seguito da un sonoro tonfo e poi solo buio.

***
Angolo Autrice

Bene, spero che sia questo sia il precedente capitolo vi siano piaciuti, o almeno vi abbiano strappato una risata come è successo a me mentre lo scrivevo.

In quanto alla qualità...
Ok.
Sono mentalmente pronta.
Tiratemi pure pomodori o altri frutti e ortaggi strani.
Preferibilmente fragole o mango, grazie.

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