Lotta culinaria

Passano all'incirca cinque giorni dal giorno dell'attacco. Nonostante la sventura, i Warg, dopo una riunione speciale indetta dall'Alpha, hanno reagito positivamente ed ognuno è tornato a svolgere le proprie mansioni. Naturalmente è necessario ricostruire la parte del villaggio distrutta, perciò raramente Arthur, Robert e Søren vengono a farmi visita. Solo Jake passa due volte al giorno per accertarsi del mio stato di salute e per farmi compagnia. In verità desidererei passare del tempo con Søren in modo da chiedergli chiarimenti e ringraziarlo per il suo gesto. Questo non vuol dire che abbia dimenticato l'orrore passato eppure non penso sia giusto nemmeno fingere di non apprezzarlo.

«Ray sei pronta?» Grida Leila dal corridoio.

«Sì, arrivo!»

M'infilo la maglietta di cotone e con estrema lentezza mi dirigo verso la porta della camera da letto. La ferita alla gamba tira e pulsa ancora, ma almeno il dolore è diminuito drasticamente. Per lo meno riesco a camminare ed a svolgere i miei bisogni primari. Sono sicura che se non fosse stato per le mani d'oro di Rose e le erbe di Uriel, non sarei viva né mi sarei ripresa così rapidamente. All'improvviso, a causa di un movimento affrettato, una fitta si propaga lungo la gamba destra, facendomi gemere per il dolore e stringere le mani in pugni tanto da lasciare i segni delle unghie sul palmo. Inspiro ed espiro. Alzo il capo e, con le lacrime agli occhi, proseguo per la mia strada. Non appena apro la porta, Leila compare a pochi centimetri dal mio volto. Sobbalzo sorpresa ed istintivamente arretro di qualche passo, avvertendo di nuovo il pulsare della ferita. Non riesco a trattenere il lamento, facendola preoccupare. Con un gesto la invito ad aiutarmi e lei non esita neppure per un istante, poi insieme ci dirigiamo verso la cucina. 

«Ho saputo che la madre del cucciolo ti ha scritto una lunga lettera di ringraziamenti. Non ti sarà dispiaciuto leggere tutte quelle pagine, vero?»

«Per me non è e non sarà mai un peso. Inoltre devo ammettere di esser rimasta piuttosto colpita dalle sue parole.»

«Cosa ti ha scritto?»

«Niente di esagerato, però mi sono commossa nel leggere il suo sincero ringraziamento. Per di più si è scusata per avermi giudicata prim'ancora di conoscermi, in quanto essere umano.»

«Incredibile! Finalmente hai fatto colpo su una Warg!»

Mi strizza l'occhio, lasciandomi libera dalla sua presa. La scruto incuriosita, proseguendo poi verso la cucina con lei accanto.

«Cosa vuoi dire?»

«Le Warg sono più difficili da gestire, anzi ti posso assicurare che i maschi del branco sono agnellini a confronto.» Spiega come se fosse una questione normale. «Inoltre le umane che vengono qui non sono come...te.»

«Come me?»

«Le umane scelte per saldare il debito annuo sono spesso molto belle e disponibili. Non vengono di certo scelte a caso.»

«Dunque si concedono volontariamente ai Warg?» Domando incredula.

«Accettano il loro destino senza troppe storie e poi talvolta sono loro stesse ad implorare i Warg di condividere il letto.»

«Dici davvero?!»

Acconsente sicura di sé. «Ecco perché le Warg ti detestano, però presto cambieranno idea su di te. Il tuo gesto le ha colpite molto.»

Non posso non darle torto, poiché è possibile notare già un piccolo e positivo cambiamento da parte loro nei miei confronti. Mi siedo su una delle numerose sedie che circondano il tavolo della casa di Leila. Ebbene sì...vivo a casa sua da quando mi hanno dimessa e non posso che esserne felice. 

«Prepariamo qualcosa per gli altri?»

«Pranzano qui?»

«Sì, tutti e quattro.»

«Tutti?!»

«Sì, anche Søren.» Annuncia, strizzando l'occhio con fare ammiccante.

Chino il capo mentre le gote si tingono di rosso ed il cuore comincia a pulsare più rapidamente. Il respiro s'irregolarizza e lo stomaco comincia ad agitarsi. Mi tremano le labbra e la salivazione si azzera. Che cosa mi sta succedendo?!

«Ehi, Ray.» Leila mi guarda preoccupata e pone una mano sulla mia spalla. «Sicura di star bene? Hai il viso arrossato...»

«Sì, stai tranquilla.»

«Se non ti conoscessi bene, penserei che ti fossi innamorata di Søren.»

«COSA?!»

«Calmati.» Mormora mentre trattiene a stento le risate. 

«Come posso star tranquilla se insinui una cosa del genere?»

Leila s'immobilizza e mi osserva con più intensità per poi irrompere in una risata senza eguali. Di tutta risposta m'imbroncio, incrocio le braccia al petto e volgo il capo dall'altra parte. Per quale dannato motivo devo reagire in modo così sconsiderato quando nomina quel Warg? Detesto non avere il pieno controllo di me stessa. 

«Vi sono corde, anche nei cuori più indifferenti, che non si possono toccare senza provocare un'emozione.»

«Come prego?» 

«Il tuo corpo ha già scelto per te ed a quanto vedo pure il tuo cuore. Adesso ti tocca accettare la decisione già presa.»

Leila lascia disperdere volutamente le sue ultime parole nella stanza. Scuto il capo, scacciando via l'insinuazione, e con un sorriso sforzato la invito a metterci all'opera, poiché i Warg non tarderanno ad arrivare. 

«Ti avviso però che sono una frana in cucina.»

«Non ti preoccupare.» Sogghigna maleficamente. «In verità il pranzo l'ho già cucinato, manca solo il dolce da preparare.»

Rimango sorpresa dalla sua intraprendenza, ma non posso star ferma. Non abbiamo tempo da perdere perciò le passo gli ingredienti mentre Leila cucina la torta. Vorrei davvero aiutarla però, l'ultima volta che provai a preparare un dolce, fuoriuscì un intruglio incommestibile e probabilmente radioattivo. 

«Ray cosa mi hai passato?!»

«Il...sale?»

«Cosa?!»

Per poco gli occhi della mia amica non fuoriescono dalle orbite per l'incredulità.

«Il sale per fare un dolce?»

«Ops.» Sorrido imbarazzata, grattandomi la nuca. 

«Allora tu...»

Non riesce a terminare la frase, poiché della farina le impasticcia il viso. Irrompo in una risata di pancia mentre i suoi occhi mi scrutano febbrili e luminosi come non mai. All'improvviso sul suo volto compare un ghigno. Smetto di ridere e temo il suo contrattacco, che non tarda ad arrivare. Leila mi bombarda con farina, zucchero e semi vari, mentre tento disperatamente di scansare i suoi attacchi e non sforzare troppo la gamba destra, dato che i punti potrebbero non reggere e la ferita si potrebbe riaprire. A causa della lotta violenta perdiamo la cognizione del tempo quando all'improvviso udiamo il suono metallico della serratura del portone. Ci guardiamo negli occhi incredule, rendendoci conto soltanto ora del tempo trascorso. Accidenti! Smettiamo di respirare mentre i quattro Warg avanzano in cucina. Non appena si rendono conto della situazione, le loro chiacchiere si dissipano, lasciando spazio ad un silenzio colmo di incredulità. La cucina è sporca e tutta sottosopra mentre io e Leila sembriamo due fantasmi con acconciature folli. Involontariamente mi giro verso di lui e mi accorgo che mi sta studiando piacevolmente sconvolto. Avvampo e Leila mi sorride ammiccante, poi tossisce e prende parola con una tranquillità disarmante: «Penso sia necessaria una doccia, concordi?» 

«Assolutamente.»

«Si può sapere cos'è successo?» Domanda Arthur, guardando la moglie.

«Abbiamo fatto un dolce, o almeno ci abbiamo provato.» Cerca di giustificarsi. «Non sappiamo come ma all'improvviso ci siamo ritrovate in una lotta culinaria.» 

«A me sembra sia passato un tornado.» Risponde Jake sotto shock.

«Simpatico.» Mormoro ironica.

«Come il sale nella torta.» Conclude Leila, lanciandomi uno sguardo divertito.

I Warg ci guardano privi di speranza per poi prendere in mano la situazione: loro ripuliscono la cucina mentre noi ci laviamo al piano superiore. Non appena ci riuniamo, consumiamo le ottime vivande e discutiamo sull'ultimo attacco dei Vuoti e delle decisioni prese a riguardo. Dopo aver terminato il pasto, ci spostiamo in salone e concludiamo con dei deliziosi biscotti e del caffè. 

«Partiremo domani.» Sentenzia Arthur.

«Perché?» Gli chiede Leila, visibilmente preoccupata. 

«Dobbiamo entrare nelle mura e parlare con gli Eccelsi quanto prima.» 

«Per quale motivo?» M'intrometto incuriosita. 

«Bisogna capire se i Vuoti sono già arrivati in città e se hanno attaccato altri branchi.» Ribatte Jake. 

«Inoltre dobbiamo discutere anche con i capi umani della città, poiché tra un mesetto verrà organizzata una cerimonia importante.» Conclude Robert. 

«Di che si tratta?» Chiedo con garbo. 

«Lo saprai a tempo debito.» Sentenzia Arthur. «Se sarà necessario.»

«Lo sarà.» S'impunta Leila, appoggiandomi e guadagnandosi un'occhiata torva dal marito.

Cambiamo discorso e parliamo ancora per qualche minuto per poi salutarci. Prima d'andar via, Jake mi chiama in disparte: «Vedo che stai meglio.»

«Mi sento in forma...quasi.» Ammetto sorridente.

«Sono contento per te. Sappi però che, non appena toglierai i punti, tornerai ad allenarti con il sottoscritto e non ammetterò scuse.»

«Non vedo l'ora! Anzi devo ringraziarti per avermi insegnato qualche tecnica...sicuramente se non fosse per il tuo aiuto, sarei morta.»

«Ne sono lusingato, ma il merito è anche di Søren.»

Istintivamente lo guardo e lo sorprendo a fissarmi senza timore. Poiché il Warg non distoglie lo sguardo, le gote mi si arrossano, perciò volgo il capo verso Jake, non capendo la reazione del mio corpo. 

«Comunque toglierò i punti la prossima settimana.» Farfuglio malamente.

«Bene.»

«Ray!» Mi richiama Leila.

Saluto e ringrazio ancora una volta Jake per poi avvicinarmi a Leila. Non appena Arthur chiude il portone, mi ordina: «Prendi le tue cose e torna a casa con Søren.»

«Perché?»

«Perché sì.» S'intromette il diretto interessato.

Lo guardo indispettita mentre mi si avvicina con il suo corpo massiccio, facendomi sembrare ancora più piccola ed indifesa. 

«Con lui sarai al sicuro.» Esordisce Arthur.

«Ma se domani partirete!» Esclama Leila visibilmente contrariata.

«So cosa sto dicendo, mia Luna.» Ribatte con tono duro l'Alpha. «Non farei mai nulla che possa nuocere la tua amica.»

Leila acconsente, sospirando stanca e sconfitta. Fisso il pavimento, avvertendo lo sguardo di Søren bruciarmi la schiena. Il corpo viene pervaso da una potente scossa e le labbra tremano. Il cuore scalpita in petto e la gola mi si secca. Fortunatamente poco dopo Leila m'accompagna al piano superiore, aiutandomi a raccattare i pochi vestiti che possiedo, per poi ritornare in salone. Saluto Arthur e lo ringrazio sia per l'ospitalità che per le cure, invece dopo stringo a me Leila. Le prometto di rivederci presto e le sorrido rassicurante. Mi permette d'andar via con Søren, il quale m'aiuta a salire in macchina. Involontariamente mi tocca il fianco destro, facendomi fremere sotto il suo tocco deciso. Non appena prendo posto, il Warg ritrae la mano come fosse scottato per poi fare il giro dell'auto e salire sul veicolo. Mette in moto e sfreccia lungo le vie della vallata mentre osservo disinteressata il panorama alla mia destra. Farei di tutto pur di non incrociare il suo sguardo in questo momento!

Heilà Dreams...allora che ne pensate? Lotta culinaria eh?😂😂 Io nella vita reale me la cavo abbastanza bene ma ogni volta che faccio un dolce la cucina diventa un campo di battaglia 😂😂.

Voi invece siete ferrati in cucina?

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Un bacio grande grande e vi aspetto al prossimo capitolo 😘😘

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