capitolo 38
Salgo sull'auto postale che mi porta alla stazione.
Più vedo allontarsi quel posto meraviglioso dove sono stata tanto felice più mi si stringe il cuore.
"Non potevo restare in quella casa dove sono stata ingannata".
Sono le deci e trenta quando salgo sul treno diretto per Milano.
Vado a stare per qualche giorno da una mia vecchia collega di lavoro che ho contattato questo pomeriggio, lei conosce un posto dove affittano camere per studenti, credo proprio facciano il caso mio, domani stesso andrò a vederle
Salgo sul treno che tanto sto odiando. Attraversando la frontiera che mi riporterà direttamente a dinuovo a Milano.
Dieci minuti dopo essere partita ..
-Documenti e biglietto prego!-
Mi ero quasi addormentata quando un controllore della dogana mi fa sobbalzare.
-Come? Si subito! -
Velocemente e molto impacciata tiro fuori dalla mia borsetta quello che ha chiesto .
L'uomo in divisa mi guarda sospettoso..
Io capisco che cosa vuole insinuare con suo guardo questo cretino
A mia volta gli lancio un occhiata infastidita.
" sono disperata non ubriaca o drogata, per chi mi ha scambiata questo?"
Mi restituisce i documenti ed il biglietto e prendo lo specchietto nella borsetta per controllarmi il viso.
Bhe, in effetti ho gli occhi molto rossi e gonfi, ho pianto davvero tanto.
Grazie Bryan, grazie mio eroe per questo!.
Io ti amavo davvero perché mi hai fatto questo?
Come se non avessi già abbastanza guai per conto mio.
Ora non piango più sono furiosa, sono furiosa con lui e sono furiosa con me per esserci cascata.
" PROSSIMA STAZIONE MILANO CENTRALE "
l'annuncio al microfono mi distoglie dai miei pensieri.
Arrivo a Milano a notte fonda, ad attendermi c'è la mia collega con un suo amico.
- Siete stati gentili a venirmi a prendere a quest'ora sarei venuta in taxi -
- Ma figurati Karen abbiamo finito adesso di lavorare e volevamo fare una passeggiata, questo è Marco mio caro amico e socio in affari -
- Piacere, io sono Karen-
L'uomo si presenta; ha trentadue o trentatré anni all'incirca. Capelli castani come gli occhi.
Mi sorride e mi tende la mano.
- Ho la macchina di là, andiamo pure, sarai stanca -
Mi chiede gentilmente,
- Un pò -
gli dico
-Dormi da da me stasera, poi domani con calma andrai a vedere io tuo alloggio, che ne dici Karen? -
Mi chiede la mia ex collega che da ora in poi sarà il mio capo, ha aperto un piccolo albergo in centro qui a Milano e dal momento che parlo bene tre lingue mi ha chiesto dì lavorare per lei alla recezione.
Venti minuti dopo arriviamo a casa di Nadia.
-Ti ringrazio Nadia, accetto volentieri -
La macchina di Marco si avvia a percorrere le strade di Milano.
"Dinuovo qui, dinuovo in questo caos, non mi è mancata per niente questa città,
mi ero abituata male a vivere il quella distesa di verde, a guardare i cieli stellati in agosto e respirare aria pulita, le braccia di Bryan che mi stringevano di notte, ma ora, è tutto finito, sono dinuovo qui, da sola, come è sempre stato.
Assorta dai miei pensieri quasi mi scende una lacrima ma cerco di scaccialrla.
Sono arrivata a casa di Nadia.
-Puoi dormire qui , questa è la stanza per gli ospiti, c'è tutto quello di cui hai bisogno, e di qua c'è il bagno privato.. è tutto tuo -
- Fantastico ,grazie, e grazie per avermi accolta così all improvviso e di avermi dato un lavoro nel tuo albergo -
-No grazie a te di essere venuta, sono senza personale ero davvero disperata, ho tante di quelle cose di cui occuparmi, e sono sicura che tu sei la persona giusta.
Ma dimmi come mai hai lasciato la Svizzera in fretta e furia? Che è successo , non stavi bene? -
Abbasso lo sguardo IP mio viso diventa dinuovo triste, i miei occhi stanno dinuovo per riempirsi di lacrime.
-Ho capito, c'entra un uomo eh!-
Annuisco con la testa.
-Ti dispiace se ne parliamo in un altro momento?, non mi va proprio di parlarne ora -
-Si si certo hai ragione, sarai stanca, ti lascio riposare adesso buonanotte Karen, a domani -
Cado in un sonno profondo ero troppo stanca.
Sono le le tre del mattino quando mi sveglio di sopra salto con una stretta allo stomaco, nei miei incubi vedevo Bryan e Miriam abbracciati nel letto del mio alloggio alla villa
Sto male ho la nausea, mi vedo costretta ad alzarmi e andare in bagno a vomitare.
Mi scuaccquo la faccia e mentre mi asciugo il viso mi guardo bene allo specchio.
- Non posso lasciarmi andare adesso, devo tirarmi su, cancellerò Bryan dai miei ricordi-
Tiro un respiro profondo e torno a letto.
Dalla finestra le luci gialle di Milano illuminano la stanza.
Cinque giorni dopo ...
L'atrio dell'hotel è tutto in marmo nero i pavimenti brillano il personale ha davvero fatto un ottimo lavoro, e nell' angolo difronte all'ascensore, Marco ha fatto mettere tantissime piante tropicali.
Sono state brave anche le ragazze dei piani.
Io sono vestita in tailleur nero tacchi alti e capelli raccolti . Per fortuna che sono seduta
su di una comoda poltrona di pelle rossa, altrimenti non avrei retto i tacchi alti tutto il giorno.
Suona il telefono e risponsubito sia in italiano che in inglese.
- Buon giorno "Principe Hotel" dica pure .
Si due notti, matrimoniale con vasca idromassaggio .
Vi aspettiamo -
Apro l'apparecchio telefonico alla mia sinistra e chiamo il personale ai piani di sopra.
- Alberto fa preparare la stanza 215 per due persone, si grazie -
Nadia è davvero molto impegnata con i fornitori, è sempre impegnato giro e con lei anche il suo socio , la gestione del personale l' ha affidata Interamente a me, ho dovuto occuparmi anche delle assunzioni, per fortuna che gli annunci erano tantissimi questa settimana.
Alberto fa il portiere, lui l'ho chiamato io perché lo conoscevo già, lavorava al bar con noi anni fa .
Ha più o meno la mia età, ed è un don Giovanni incallito, non auguro a nessuna di innamorarsi di lui ma è un buon amico.
Squilla dinuovo il telefono
-Principe Hotel buongiorno, sono karen -
Questa è la mia giornata lavorativa stacco per adesso alle nove di sera ma sto cercano qualcuno per dividermi i turni.
I tempi della divisa gialla ormai sembrano lontani, e Bryan anche ..
-Bryan-
Sospiro, mi manca da morire ogni volta che ci penso mi sale la nausea.
Un altro squillo mi distrae dai miei pensieri.
- Buongiorno Principe Hotel, sono Karen, come posso esserle utile?.
Pronto? -
Non parla nessuno.
-Pronto? -
Niente
Aspetto un pò e poi metto giù.
Fine capitolo
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