capitolo 18

Apro gli occhi e sorrido quando vedo Bryan avvinghiato al mio corpo.

Li apre anche lui.

-Buongiorno -

Mi sorride e mi stringe più forte.

Alzo gli occhi alla sveglia che sta posizionata sopra il mio comodino.

-Ho mio dio! Bryan! Sono le tre del pomeriggio, ci dobbiamo alzare! -

-Umm, e allora? Non vorrei alzarmi più da qui, sto così bene-

Sorrido.

-Um, si hai ragione, si sta proprio bene tra le tua braccia-

Gli dico mentre mi riempie la faccia di baci delicati.

-Dai alziamoci.  È tardissimo-

-Si tesoro ora ci alziamo-

Mi infila le mani delicatamente nella mia intimità.

-Ma? Bryan! Sei terribile! -

-Si si, sono terribile, sei tu che mi fai diventare così.... ti voglio karen-

Ha già il fiato affannato, e con una mossa da vero maestro è già dentro di me .

Dio se mi fa impazzire il  suo forte desiderio che ha verso di me. 

Tiene le sue mani intrecciate alle mie.

Non stacchiamo lo sguardo fino a che non raggiungiamo insieme il piacere.

Ora ci dobbiamo alzare per forza.
Ci Laviamo insieme  e dopo io  preparo il caffè.

Lo beviamo al piccolo tavolino della mia cucina, io lo bevo nero con poco zucchero lui Ci mette il latte.

Fuori i grilli cantano sempre più forte.

-Dici che si sono accorti della tua assenza? -

- No , ieri sera prima di uscire ho disfatto il letto  -

Mi dice con un ghigno.

-Che furbo! Avevi già organizzato tutto, sapevi già  che avresti dormito con me . Accidenti! Mi manipoli e io te lo lascio fare, ma com'è possibile -

Si avvicina e mi abbraccia da dietro.

- Ti manipolo come voglio,  per questo mi fai impazzire-

-Ha si eh,  ti piace  avere il controllo sulle tue vittime he!?

Faccio per tirargli uno schiaffo ma lui mi ferma il braccio, poi mi prende per baciarmi e cerco di tenerlo indietro con la mano.

-Cretino! Ora vai su, potrebbero cercarti se non ti vedono per tanto tempo-

-Ok vado , ciao -

Mi ruba un bacio a stampo e sparisce velocemente dietro alla porta.

È andato, sento già un grande vuoto, la camera sembra essersi ingrandita di quattro volte.  Me ne ritorno a letto e accendo la tv.
Resto così tutto il pomeriggio e la sera rimango a letto .

Squilla Il cellulare, è  lui .
Sorrido quando appare il suo nome sullo schermo. 

-Che vuoi padrone-

Gli faccio sarcastica

-Niente, sapere cosa stavi facendo-

-Guardavo un film in TV-

- Che film?-

- "La rivincita delle bionde"-

-Donnucola-

-Hei donnucola a chi?
Domani ti faccio vedere io chi è la donnucola -

-Um non vedo l'ora, che hai intenzione di farmi?-

-Ma sei davvero un maiale tu, si è fatto tardi, chiudo, buona notte-

-Va bene, a domani, buona notte amore mio -
Sento un tonfo al cuore quando sento la parola amore mio.-

- Buona notte-

Riattacco .

È  lunedì mattina, dopo il caffè  cominciano le pulizie al piano di sopra.

Ho fatto tutte le camere ma Bryan dorme ancora, e oggi mi tocca pulire camera sua, mi sa che sono costretta a svegliarlo altrimenti resto arretrata con le pulizie.

Entro piano nella sua stanza, è tutto buio

-Brayan, Brayan-
Lo chiamo sotto voce ma non mi risponde, dorme profondamente.

Mi avvicino piano, mi viene da sorridere. 

Poi mi siedo sul letto accanto a lui credendo di non essere notata.

Ma all' improvviso mi sento afferrare il braccio  e tirare verso di lui , così gli cado addosso.

-Buongiorno!, che bel risveglio stamattina, vieni qui -

Mi tira con sé nel letto, mi stringe forte al suo corpo e per un attimo resto li a godermi il calore accogliente del suo corpo.

-Buongiorno a te, gli dico -

Ci baciamo e poi restiamo ancora per un attimo abbracciati , lui poggia la fronte su la mia.

-Tesoro dai alzati , devo pulire la tua stanza, altrimenti rimango arretrata con gli orari-

-Va bene, ora mi alzo e vado giù a bere il caffè così ti lascio lavorare in pace -

Ci alziamo dal letto e lui scende giù.

Sono sola finalmente, procedo con le pulizie.

Mentre tolgo la polvere sulla scrivania,  urto il suo porta penne che cade a terra , si svuota del suo contenuto sul pavimento, ovvero due penne, un temperino, un oggetto non identificato di forma cubica,  una gomma per cancellare, ed infine una piccola bustina trasparente. Si può vedere benissimo cosa c'è dentro.

-Cosa?-

Inizio a tremare dalla rabbia.

Due pastiglie colorate, una gialla e una rossa.

-Ma questa è... droga!! Sono pastiglie di extasy!-

Una lacrima scende sul volto, ora capisco tante cose.

Le metto in tasca al grembiule e finisco di fare le pulizie.

Dopo un pò  sento aprire la porta.

È  lui , è  tornato in camera.

-Hai finito? Posso entrare? -

Mi chiede con un tono allegro e sorridente.

Ma gli muore il sorriso in faccia quando vede il mio sguardo per niente amichevole.

-Che c'è Karen?-

Continuo a guardalo male.

Hei piccola, che c'è?-

-Cosa sono queste? -

Gli mostro le pastiglie.

Lui sgrana gli occhi, poi si ricompone.

-Ma che vai a pensare, tesoro, sono medicine, per il mal di gola, è  tanto che le tengo, dammele che dopo le butto -

La mia rabbia sale ancora di più quando mi accorgo che cerca di prendermi in giro.

-Ma chi credi di prendere in giro? Almeno lo sai da dove vengo io? Tu a me ingiro non mi prendi, queste sono pastiglie di extasy, le riconosco bene!    
- E va bene si, sono pastiglie di Md e allora?  Le prendo solo quando mi sento un pò giù, che c'è  di male? E poi non sono affari tuoi, dammele!-

Si avvicina per prendermele ma gli mollo d'istinto un ceffone  che gli lascia le cinque dita in faccia.            
Ecco perché quel giorno eri così prepotente, hai abusato di me facendomi del male per colpa di queste vero? E per colpa di quel maledetto strano ragazzo che te le ha portate interrpendoci quel pomeriggio vero? -

Lui inizia a piangere, mi si spezza il cuore, sembra un bambino in questo momento.

-Perdonami, non volevo farti del male quel giorno te lo giuro -

Lo vedo inginocchiarsi a terra e tenersi a me , come per supplicarmi.

-Certo che non volevi, non eri tu, eri sotto effetto di questa merda che ti brucia il cervello!-

Esco dalla stanza e mi  dirigo verso il bagno lui mi segue .

-Che fai?-

Butto le pastiglie nel water e tiro lo scarico.

-Mi dispiace, ma io con te non voglio più avere niente a che fare se so che usi questa roba, fammi pure licenziare se vuoi, me ne vado, ma non cambio idea, fammi passare.

Gli chiedo implacabile.

Poi torno giù lasciando solo Bryan con la sua tristezza.







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