Le cose che non sai di me - parte IV
I minuti successivi videro il bassista col gomito puntellato sul finestrino. Osservava fuori, intento ad ascoltare ciò che la ragazza raccontava fra i singhiozzi. Si massaggiava le tempie con il pollice e l'indice, mentre con l'altra mano tamburellava nervosamente su una coscia. Venne a conoscenza di come, dopo la morte dei suoi genitori per un incidente, lei venne rinchiusa in una sorta di clinica psichiatrica, di come ne scappò dopo un anno e s'intrufolò in un treno che la portò in una metropoli ostile e di tutto quello che dovette passare prima di trovare un alloggio. Fame, sporcizia, vagabondaggio, malattie ed elemosina. Il doversela cavare in liti per la sopravvivenza, il dover divenire a tutti i costi la più forte per non soccombere. E, infine, di quando uccise un ragazzo in una disputa, fino a ricollegarsi al giorno in cui Jag l'aveva portata con sé agli studi.
Quando la confessione terminò con un "ecco tutto", lui tirò un sospiro, staccò le chiavi dal cruscotto e scese richiudendo la macchina dietro di sé. "Che cazzo di storia complicata" pensò mentre si accendeva una sigaretta.
Poco dopo l'auto si accostò al parcheggio degli studi. Nef scese per primo e andò ad aprire la portiera della ragazza la quale continuava a guardare in basso, senza la minima voglia di muoversi. "Forza" la incoraggiò.
Posò un piede a terra e a stento uscì dall'abitacolo. I minuti successivi passarono in silenzio con lei che avanzava strisciando sui pattini e lui al seguito, fino a che raggiunsero la porta della camera della ragazza. "Adesso vai a farti una doccia, starai sicuramente meglio"
"Resta qui" venne colto di sorpresa. In realtà anche lui aveva il dannato bisogno di ripulirsi da quella giornata, ma accettò.
La stanza della ragazza si presentò in ordine ai suoi occhi, fatta eccezione dell'improvvisato angolo cucina in cui, per mancanza di spazio, le cose erano accatastate alla meno peggio. Si sedette sul letto, mentre lei si slacciò le cinghie dei pattini e li sfilò. Continuò a spogliarsi dinanzi a lui, si tolse prima i pantaloni che lasciò cadere a terra e poi la felpa, sotto la quale aveva un maglione e un altro paio di maglie a maniche lunghe. Mano a mano che le toglieva, la sua figura si assottigliava. L'uomo concentrò di nuovo lo sguardo sulla cicatrice nell'esile gamba, questa volta, però, sentì il dolore ricucito in essa.
La ragazza rimase solo in slip e canottiera e gli si avvicinò posandogli le mani sulle spalle e spingendolo a sdraiarsi sul letto mentre gli saliva sopra a cavalcioni. Inaspettatamente lo scavalcò e gli si rannicchiò a fianco posandogli la testa sul petto. Non fece altro.
Nef si ritrovò in quella scomoda e incomprensibile piega di eventi senza sapere che fare. Generalmente dopo aver fatto sesso non permetteva a nessuna di rimanere con lui, "Per non rischiare di rimanere fregato" aveva spiegato più volte ai suoi amici quando raccontava delle sue conquiste "Se permetti a una donna di rimanere a dormire con te, quella comincia a farsi strane idee su futuri possibili, poi passa al matrimonio e alla progenie e, prima che sia mattina, tu sei bello che incastrato!" ripeteva cercando di far entrare in testa il concetto al ben più romantico Ted. A ogni modo, dopo ogni notte passata a spassarsela, era sua usanza che o se ne andava lui o cacciava via la pollastra di turno.
Ma in quel caso era leggermente diverso, in primo luogo non avevano fatto niente, e poi c'era tutto il resto...
Decise che sarebbe stato meglio aspettare che lei si addormentasse, quindi la osservò. I suoi capelli erano diversi dalla notte in cui se l'erano spassata. Si riversavano mal sparpagliati sul cuscino, ruvidi e appiccicosi per via della cera che lei usava per 'accroccare' la strana acconciatura. Aveva nascosto il viso incuneandolo nell'angolo formato fra il suo braccio e il torace probabilmente per impedirgli di vedere le sue espressioni mentre con la mano si teneva aggrappata di una presa debole alla sua camicia, aveva racchiuso le gambe in posizione fetale, svettava solo la sua lunga cicatrice, bianca. Ancor più bianca della sua pelle chiara. Nef sbuffò arrendendosi a quella inattesa situazione sperando che non sarebbe mai venuta a galla fra i corridoi degli studi.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top