LE NUOVE USCITE #9: TANKER SOM RIR NATTEN - DJEVEL (MAGGIO 2021)
Artista: Djevel
Titolo: Tanker Som Rir Natten
Tipo: Full-Lenght
Genere: Black Metal
Data di rilascio: 14 maggio 2021
Etichetta: Aftermath Music
Formati: CD, Vinile, Digitale
Durata: 56 mn 51 sec
Valutazioni:
67 - metallized.it
7 - metalitalia.com
9 - metalutopia.com
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Nonostante il fatto che la band che sto per recensire oggi sia norvegese e black metal, non l'ho mai ascoltata fin'ora, quindi parlerò di quest'album senza avere delle aspettative, ad eccezione dell'attrazione per il logo essenziale e differente rispetto a quelli tipicamente illegibili!
Direi di cominciare subito.
La prima traccia, dal lungo titolo come quelle che seguiranno, Englene som falt ned i min seng, skal jeg sette fri med brukne vinger og torneglorier incomincia lenta e cupa, con sonorità che ricordano i primi lavori di Burzum (del resto sono connazionali, quindi l'influenza è inevitabile) e con cupi cori.
Il riffing è inconfondibilmente norvegese e tradizionale, ma, prima di esprimere la mia opinione, mi permetto di citare Fenriz:
<<La magia del black metal è finita nel 1993. Da allora il genere musicale è diventato come una disciplina olimpica: se ne giudica la prestazione, la tendenza alla perfezione, lo stile... ma non l'anima.>>
E non posso che essere d'accordo! Infatti, sebbene questa traccia non sia innovativa, ne percepisco l'ispirazione e lo spirito: freddo, volto a smuovere l'anima dell'ascoltatore con la parte più atmosferica e melodica di essa. E' una traccia che ha un qualcosa di etereo e, in parole più povere, mi ha coinvolta dall'inizio alla fine.
La seconda Maanen skal være mine øine, den skinnende stierne mine ben, og her skal jeg vandre til evig tid incomincia senza indugi con riffs drammatici e solenni, mantenendo questa forte maestosità glaciale.
Anche qui si impiegano i cori, in pulito e in linea coll'energia che nel complesso trasmette questa canzone, che trovo ancora più emozionante della opener track: è oltretutto ornata di una bellissima parte acustica, che, seppur breve, la rende ancora più intrigante.
Dopo il finale mozzafiato della canzone precedente, ecco En krone for et øie som ser alt, tusind torner for en sønn som var alt: ci troviamo a metà disco.
Questa recupera il feeling della opener, con una punta in più di angoscia e malvagità: la definirei transilvanica.
Dopo questo inizio così veloce, abbiamo, verso i 3 minuti, un rallentamento di tempo "alla Mayhem": sia le vocals che le sonorità, mi ricordano De Mysteeris Dom Sathanas e, in generale, un approccio più old school.
Anche questa dura quasi 10 minuti come le precedenti, ma ammetto che in questo caso ho percepito la lunghezza della canzone, mentre per le altre mi sembrava che quei 10 minuti fossero 5: in poche parole, penso sia il punto un po' più debole dell'album, dove l'attenzione non resta sempre costante.
Tanker som rir natten, la title track, è un ottimo intermezzo acustico che fa da spartiacque nell'album.
Naar maanen formørker solen i en dødelig dans, ber jeg moder jord opp til en siste vals, la penultima traccia riprende le precedenti sonorità acustiche, fondendole a delle sonorità atmospheric: è un brano lento e dall'aria intimistica, che però si ravviva verso gli ultimi 3 minuti, che sono i più imponenti.
E' un brano da ascoltare con la dovuta tranquillità e con un mood adeguato.
Conclude il disco Vinger som tok oss over en brennende himmel, vinger som tok oss hje, funerea e fosca, con quel subdolo basso che domina l'introduzione.
Riffs distorti, ma monotoni e melodici, vengono succeduti da armonie acustiche e cori puliti: sembra di assistere ad una specie di liturgia, ma vi assicuro che non è tediosa.
Passiamo alle conclusioni.
Questo nuovo album degli Djevel di certo non sconvolgerà il black metal e di certo non c'è nessuna volontà di innovarlo in esso.
E' un album che parla direttamente all'anima, un album tutto istintivo, dalla produzione lontana dalle origini degli anni '90, ma non eccessivamente pulita; è un album che gioca tutto il suo potenziale sull'atmosfera e sulle melodie e, per lo più, riesce a coinvolgere completamente l'ascoltatore, nonostante la lunga durata delle canzoni.
E' un album che soddisferà chi si vuole avvicinare al genere, chi vuole ascoltare del buon black metal tradizionale e cerca solo delle emozioni forti e chi è in grado di ascoltarlo in contemplazione, con la giusta mentalità.
Di certo non soddisferà chi cerca innovazione, ma dubito che anche chi ricerca ciò, alla fine non si lasci emozionare!
Fatte tutte queste considerazioni, è giunta l'ardua ora del giudizio, che cercherò di renderlo più oggettivo possibile, quindi...
IL MIO VOTO PER QUEST'ALBUM E': 7,5
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E' finita anche questa nuova recensione!
Fatemi sapere cosa ne pensate, intanto vi linko i canali ufficiali della band nei commenti!
Alla prossima uscita!
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