Artista: Nekromantheon

Titolo: The Visions Of Trismegistos

Tipo: Full-Lenght

Genere: Thrash Metal

Data di rilascio: 30 aprile 2021

Etichetta: Indie Recordings

Formati: CD, Vinile, Cassetta, Digitale

Durata: 32 mn 44 sec

Valutazioni:

8 - metalitalia.com

90 - loudandproud.it

 8 - metalhead.it

9.5 - grindontheroad.com

9.5 -  metal-observer.com

 95 - grizzlybutts.com

9 - metaltrenches.com

88% - metal-archives.com

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Recensii in una puntata precedente i singoli rilasciati dai Nekromantheon, in attesa dell'uscita di The Visions Of Trismegistos, e,  come implicitamente promesso, oggi sono qui per recensire l'album per intero.

Sarà a prova di headbanging e air-guitar, e, soprattutto, avrà un qualcosa che lo renderà memorabile nel mondo tradizionale e nostalgico del thrash metal?

Non ci resta che affrontare le tracce!

La title-track apre epicamente il disco con del classico thrash martellante, ultra-veloce, con vocals graffianti. E' reminiscente dei migliori Slayer (penso all'album Hell Awaits, ad esempio), ma anche del sound tipico dei Big 4 del thrash teutonico. Un ottimo biglietto da visita di sicuro!

Segue Seven Rulers Of Fate, sempre esplosiva, ma con più suggestioni: il thrash/death dei Possessed e il thrash/black dei connazionali Aura Noir. Pura potenza, condensata in soli 2 minuti e 40.

Faustian Rites colpisce dalle prime note: l'intro è un puro caos di chitarre-basso-batteria, a mo' di arme letali che investono subito l'ascoltatore! Bellissima la sezione delle chitarre che, verso i 2 minuti, ha una strana aria dark-orientale (mi ricorda i Death), dando una parentesi borderline-melodica a una traccia che si basa tutta sull'aggressività e sulla velocità!

Neptune Descent stupisce con la suo intro quasi atmosferica e le tonanti note delle chitarre! Anche questa a metà tra thrash e black, eguaia la bellezza della canzone precedente, con una parentesi lenta che dà respiro all'ascoltatore e quasi la rende maestosa.

Al momento queste ultime due canzoni son quelle che preferisco!

Scorched Death ha di nuovo un'introduzione d'effetto, che tutto sommato non sta così male, considerando che le lyrics parlano di forze superiori che manipolano il cosmo a loro piacimento, con tanto di scie di distruzione e morte lasciate dalle stesse. Molto metal come tema, mi dicono!

La fine di questa canzone e l'inizio della successiva Dead Temples mi ricordano molto l'energia ed i riffs di Power And Pain dei Whiplash! Fatto sta che Dead, pur essendo tremendamente aggressiva, penso che sia facilmente ricordabile da chi ascolta quest'album per la prima volta: mi sembra più diretta rispetto alle precedenti, ma con più personalità rispetto alle 2 tracce di apertura.

La penultima Thanatos porta avanti la stessa energia di prima, per poi essere seguita dalla "slayerana" Zealot Reign, che chiude il disco: sempre veloce, con qualche secondo di tregua grazie al sentore apocalittico in mezzo alla canzone e con un buon finale.

Passiamo alle conclusioni.

Se si cerca l'originalità nel thrash ispirato alla vecchia scuola, si parte già col piede sbagliato (errore che ho fatto la scorsa volta nel recensire i singoli), piuttosto bisogna ricercare l'efficacia, la capacità dei musicisti e la potenza delle canzoni che devono coinvolgere chi ascolta l'album e, come anche confermano le valutazioni dei maggiori siti dedicati nazionali e internazionali, questo album ha queste caratteristiche.

Dunque, se ricercate un riferimento alla tradizione, senza che si cada nel tremendo errore di copiare senza creatività i mostri sacri del genere, questo è il disco per voi: come dimostrano i pezzi che ho preferito, non vi è un'aggressività cieca, ma c'è anche uno story-telling - infatti i Nekromantheon si ispirano alla mitologia greca - e nei momenti giusti vi è una certa complessità.

Considerate tutte queste cose,

IL MIO VOTO PER QUEST'ALBUM E': 8

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E anche questa puntata è finita! Avete già ascoltato quest'album? Vi ha abbastanza incuriosito questa recensione?

Fatemi sapere nei commenti!

Alla prossima uscita!