LE NUOVE USCITE #3: TONIC IMMOBILITY - TOMAHAWK (MARZO 2021)

Artista: Tomahawk

Titolo: Tonic Immobility

Tipo: Full-Lenght

Genere: Alternative Metal

Data di rilascio: 26 marzo 2021

Etichetta: Ipecac Recordings

Formati: CD, Vinile, Digitale

Durata: 39 mn 24 sec

Valutazioni:

7 - metalitalia.com

7 - sentireascoltare.com

7 - shockwavemagazine.it

81 - metacritic.com

2.0/5.0 - angrymetalguy.com

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I Tomahawk, supergruppo composto da Mike Patton (Faith No More, Mr. Bungle, per nominare le band più note), da Duane Denison (The Jesus Lizard), da Trevor Dunn (Mr. Bungle, Fantômas) e da John Stanier (Helmet, Battles), finalmente, dopo ben 8 anni di pausa, ritornano nel panorama musicale con il nuovo album Tonic Immobility.

Duane Denison, chitarrista della band, ha anticipato cosa c'è da aspettarsi musicalmente da esso:

<< Tonic Immobility is almost a summary of everything we've done. There are references to previous things spread throughout the album as well as new territory. On any of our albums, you'll find those faster, high energy, abrasive, and dissonant songs. You'll also find the slower, atmospheric, groove- and tension-based moments too. There's always been a touch of, dare I say, Latin music in the form of Bossa Nova or flamenco-influenced guitar. All of those things appear on this record. >>

Tradotto: << Tonic Immobility è quasi un compendio di tutto ciò che abbiamo fatto, ci sono cenni ai precedenti lavori così come elementi innovativi. In qualsiasi nostro album troverai quelle canzoni più veloci, energiche, abrasive e dissonanti. Ma troverai anche momenti più lenti, atmosferici, basati sulla tensione e sul ritmo. C'è sempre stato un tocco di, oserei dire, musica latina nelle chitarre influenzate dalla Bossa Nova e dal flamenco. Appaiono tutte queste cose in questo disco. >>

Anche la pandemia è stata un vero e proprio motore per la creatività del gruppo:

"Tonic Immobility could just be something in the air we're feeling, It's been a rough year between the Pandemic and everything else. A lot of people feel somewhat powerless and stuck as they're not able to make a move without second guessing themselves or worrying about the outcomes. For as much as the record possibly reflects that, it's also an escape from the realities of the world. We're not wallowing in negativity or getting political. For me, rock has always been an alternate reality to everything else. I feel like this is yet another example."

Tradotto: << Tonic Immobility potrebbe essere qualcosa che sentiamo nell'aria. E' stato un anno difficile tra la pandemia e tutto il resto. La gente si sente piuttosto senza forze e senza via d'uscita, dato che non riescono a fare un'azione senza che abbiano ripensamenti o senza che si preoccupino delle possibili conseguenze. Per quanto l'album rifletta anche questo, è anche una fuga dalla realtà del mondo. Non vogliamo navigare nella negatività o dare messaggi politici. Per me, il rock è sempre stata una realtà alternativa al resto, Credo che anche questo sia un altro esempio. >>

Le parole di Denison son molto esplicative e sicuramente ci aiuteranno a comprendere meglio l'album.

Vediamo cosa ci offrono le tracce.

SHHH! apre il brano con un subdolo palm muting e con il cantato quasi parlato di Patton! Questo brano lo paragonerei a un circolo che si alterna tra momenti esplosivi e momenti di quiete, con un'interessante parentesi orientaleggiante data dalla chitarra di Duane attorno ai 2 minuti, verso la fine della canzone.

Valentine Shine comincia subito con delle chitarre pesanti e stridenti e, tra l'altro, ricalca l'andamento di SHHH!, sebbene abbia delle sonorità che si alternano tra alternative metal e punk, risentendo anche dell'influenza dei The Jesus Lizard.

Dopo una fine sgangherata e frenetica, ecco Predators And Scavengers con le vocals eteree di Patton e l'andamento a singhiozzi della chitarra! Il ritornello è molto catchy, anche grazie al riff che sembra essere ispirato al prog rock.

Doomsday Fatigue ha sonorità più misteriose, sebbene non in senso minaccioso, infatti lascia spazio a un chorus dall'attitudine pop, in contrasto con gli accenti horror disseminati lungo la canzone.

La quinta Business Casual ricorda esplicitamente le sonorità di 101 North dall'esordio Tomahawk, ma a livello tematico non è lontanamente paragonabile, infatti qui i temi trattati sono il colesterolo alto, problemi di peso e via discorrendo, quindi vi è un vibe decisamente più ironico rispetto al primo lavoro della band.

Di altro tenore è Tattoo Zero che ha un inizio lento e vagamente doom, contraddetto dallo scream pazzoide di Mike e dai complessi giri della chitarra di Denison. L'intermezzo in pulito concede respiro allo spettatore, prima di demolirlo nuovamente col finale!

Fatback inizia frenetica con un potente basso e mantiene una certa pesantezza anche nelle parti meno veloci: da notare il meraviglioso solo a più di metà canzone, dal gusto diviso tra post-punk e metal tradizionale.

Howlie, a mio parere, risente delle influenze latine menzionate dal chitarrista, ed è particolarmente interessante per l'alternanza tra sonorità malinconiche, melodiche e sommesse alle sonorità più dark e grezze. Penso sia la più suggestiva di tutto l'album.

Dopo una serie di screams indiavolati, Eureka sembra al limite del drone nei primi 40 secondi, per poi introdurre solitarie note di chitarra desolate e vocals spiritiche.

Un singolare filler per inaugurare le tastiere di Sidewinder, dove Patton dimostra di avere ancora le stesse abilità vocali di un tempo. Completamente inaspettate le sonorità distorte e creepy, poco prima dei 2 minuti che segnano l'inizio del cantato più aggressivo, anche nelle parti più tranquille.

La penultima Recoil è più happy e pop, anche grazie ai cori che anticipano il consueto rafforzamento della traccia.

Dog Eat Dog chiude il disco in modo piuttosto schizzato: è un calderone composto da cori retrò, sonorità metal tradizionali, note malinconiche e falsetti folli.

Analizzato i brani dell'album, passiamo alle conclusioni.

Innanzitutto, sebbene Tonic Immobility riprenda le sonorità adottate dalla band durante la loro lunga e discontinua carriera (come anche, doverosamente, ha sottolineato Denison) ha un atteggiamento completamente differente dai primi Tomahawk e Mit Gas, ma è allo stesso tempo un salto in avanti al più recente Oddfellows.

Per quanto riguarda il vibe generale, vi è decisamente più ironia e soprattutto ho percepito un divertimento, una gioia nel comporre le canzoni. Certo, non ero nello studio a vedere il work in progress, ma credo che quando un gruppo prova entusiasmo, ciò è percepibile dall'ascoltatore.

Insomma, dimenticatevi l'inquietudine dei primi 2 album: qui se c'è, quelle poche volte, è solo in un senso teatrale e enfatizzato.

Per quanto riguarda invece il confronto con l'ultimo lavoro del 2013, secondo me, sebbene abbia a grandi linee la stessa "atmosfera", Tonic Immobility è decisamente più ispirato, complesso e variegato a livello di scelta sonora e di contaminazioni, basti pensare alle influenze (e a come sono state incorporate) metal, punk, latine, pop e addirittura doom, che ho riscontrato lungo il disco. Dunque, ho poco compreso i vari 7 dati dalle recensioni nostrane: secondo me i Tomahawk son ritornati in grande stile e mostrano un'energia tremendamente giovanile, nonostante i componenti abbiano tra i 50 e i 60 anni!

Certo, si potrebbe obiettare che è molto sfruttata la struttura tensione-rilascio-tensione-rilascio, ma a me non è risultata tediosa, proprio per tutti questi fattori che ho precedentemente affrontato.

Quindi,

IL MIO VOTO PER QUEST'ALBUM E': 8

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Anche questa recensione è finita! Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti? E' il vostro primo incontro con i Tomahawk? Sono stata troppo generosa col voto?

Fatemi sapere! Intanto, vi linko i siti ufficiali della band nei commenti!

Alla prossima uscita!

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