LE NUOVE USCITE #14: MERCURIAL PASSAGES - GHASTLY (GIUGNO 2021)
Artista: Ghastly
Titolo: Mercurial Passages
Tipo: Full-Lenght
Genere: Death Metal
Data di rilascio: 28 maggio 2021
Etichetta: 20 Buck Spin
Formati: CD, Vinile, Digitale, Cassetta
Durata: 40 mn 21 sec
Valutazioni:
80 - metallized.it
7.0 - grindontheroad.com
8 - metalitalia.com
69 - loudandproud.it
9.2 - grimmgent.com
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L'album che recensisco oggi è Mercurial Passages della band death metal finlandese Ghastly.
Già dalla cover art, opera dell'artista Riikka Pesonen, così surreale e razionalmente costruita, si capisce che potremmo trovarci di fronte a un death metal non incentrato su temi splatter - che non disprezzo, ma a volte credo possano essere too-much - infatti già le lyrics che ho letto prima di ascoltare quest'album, sono molto astratte!
Certamente non è cosa nuova nemmeno affrontare temi astratti in questo sottogenere, ma son comunque curiosa di capire se questo punto di partenza si riflette anche nella sfera musicale, quindi seguitemi in questa recensione track by track!
Apre il disco Ouroborus, che a primo impatto ha un'aria orientaleggiante con quel giro di note che la inaugura e risente del sound alla Cynic. Finisce però per evolversi in un blackened death metal a tinte doom, che può ricordare sia i Morbus Chron - band svedese non più attiva - che i primi Katatonia, per via della prevalenza della melodia e delle parti con le chitarre in pulito che danno un senso allucinato alla canzone!
Di altro tono Out Of The Psychic Blue che immediatamente incomincia con un pesante blast beat e con un sound abbastanza old school death metal che poi si eleva con solenni cori: in questo caso, se proprio si dovesse fare un paragone, sembra essere un incrocio tra sonorità alla Morbus Chron e alla Obliteration (band death metal norvegese). E' decisamente più diretta e energica della precedente!
La terza Sea Of Light riprende l'energia di prima in un incrocio tra un black metal degno dei Mayhem e un tecnicismo alla Darkthrone di Soulside Journey: l'atmosfera è più statica e c'è meno varietà, cosa che però non è male dopo la precedente canzone che era molto veloce.
Perdition riprende la melodicità dell'intro della prima canzone che si ripresenterà in vari punti della canzone in un senso dissonante e decadente - direi abbastanza affine al titolo - ed allo stesso tempo mantiene la vocazione per la "vecchia scuola".
Parasites per la prima volta inserisce un po' di thrash metal alla ricetta che è prevalente in questo album, risultando la traccia più "ruvida" e tradizionale di questo album!
La penultima Dawnless Dreams è più atmosferica rispetto alle altre e con più sfumature, specialmente nella seconda metà della canzone, reminiscente non solo dei Morbus Chron, ma anche degli Edge Of Sanity, in un intermezzo che ricorda vagamente il classico prog rock anni '70, ma anche l'aria orientale della prima canzone, ora estremizzata e dal sound più ipnotico.
Il full-lenght si conclude con Mirror Horizon: riprende l'atmosfera precedente in una declinazione più black metal - anche qui Darkthrone docent - , dai colori a volte "doom" e con un finale egualmente melodico al precedente, ma decisamente meno eclettico.
Finito l'album, è il tempo di tirar le somme!
Penso che quest'album sia ottimo per chi ama il sound old school death metal, ma voglia sentire anche qualcosa che non si attenga perfettamente alla tradizione!
Infatti non è assolutamente un album sperimentale, nè proprio innovativo: non è ostico proprio perchè i vari sottogeneri presenti sono dosati nel modo giusto.
Non meno importante, è sia a prova di persona che vuole fare del buon headbanging sia di persona che vuole ascoltare in contemplazione un buon album!
Quindi...
IL MIO VOTO PER QUEST'ALBUM E': 8
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Anche questa recensione è finita! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Intanto vi lascio i link ai canali ufficiali delle band nei commenti!
Alla prossima uscita!
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