I VOSTRI CONSIGLI #2: ALLES WIEDER OFFEN - EINSTÜRZENDE NEUBATEN (MARZO 2021)

Nella seconda puntata tutta dedicata ai vostri consigli, oggi commenterò un album che mi è stato consigliato da baenni ! Ti ringrazio ancora per averlo suggerito!

Il full-lenght in questione è...

Alles Wieder Offen degli Einstürzende Neubauten, uscito nel 2007!

Alla fine del commento darò un "grado di gradimento" all'album, vi riporto qui la legenda:

- NON MI PIACE = " 🔴 "

- NEUTRALE = " 🔵 "

- MI PIACE = " 🟢 "

- ADORO = " ❤️ "

- AMORE A PRIMO ASCOLTO = " ❤️✨ "

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Non ho mai ascoltato questa band, ad eccezione di una canzone, Yü-Gung (Fütter Mein Ego), che ho commentato nella seconda puntata de "Le Canzoni Della Settimana" (link nei commenti!). Non era molto easy-listening come canzone, quindi ammetto che non ci ho ripensato durante la settimana.

Comunque, per una felice coincidenza mi è stato consigliato questo loro album, quindi cercherò di scrivervi le mie impressioni, sperando di essere accurata! Cominciamo!

Die Wellen apre l'album con delle tastiere e le lyrics parlate e poi cantate, in una climax sonora resa ancora più incisiva dai violini, tali che potrei quasi definire una poesia a tutti gli effetti, per questo ve le riporto per intero, tradotte in inglese e poi tradotte da me in italiano, perchè credo meritino di essere lette:

What should I do with you, waves, you who can never decide/whether you're the first or the last?/ You think you can define the coast with your constant wish-wash,/ it down with your coming and going.
And yet no one knows how long the coastline really is,/ where land stops, where land begins, and you're forever changing/ the line, length, lay, with the moon and unpredictable.

Consistent alone is your inconsistency.

Ultimately victorious since, as so often evoked, this wears away/ the stones, grinds the sand down as fine as needed for/ hourglasses and egg-timers, as required for calibrating time,/ for telling the difference between hard and soft.

Victorious also because, never tiring, you win the contest who of us/ will be the first to fall/ asleep, or you, being the ocean still, because you never sleep. (*)
Although colourless yourself, you seem blue/ when the sky is gently mirrored on your surface/, the ideal course/ for being strolled upon by the carpenter's son, the most changeable element.

And inversely, when you are wild and loud and your breakers thunder/, I listen between the/ peaks of your rollers, and from the highest waves/, from breaking spume, a thousand voices break away, mine/, yesterday's ones that I didn't know, that otherwise just whisper/, and all the others too, and in their midst the Nazarene.
Over and over again those stupendous five final words/: Why have you left me?

I hold my own, shout at each single wave/: Are you staying?/ Are you staying?/ Are you staying, or what?

* questa parte di traduzione in inglese mi risulta un po' strana, quindi in italiano ho cercato di interpretare intuitivamente il testo, sperando di aver colto il senso.

Tradotto:

Cosa dovrei fare con voi, onde, voi che non potete mai decidere/ se siete le prime o le ultime ad arrivare?

Pensate di poter disegnare la costa con il vostro costante lavacro/ con il vostro girìo.

Eppure nessuno sa quanto veramente è lunga la costa,/ dove si ferma la terra, dove incomincia, e cambiate sempre/ la linea, la lunghezza, la disposizione, assieme alla luna e all'imprevedibile.

E' solo costante la vostra inconsistenza.

Alla fine vittoriosa perchè, evocata spesso, questa/ consuma le rocce, frantuma la sabbia finemente, come necessario per/ le clessidre e i conta-minuti, come necessario per calibrare il tempo/, per riuscire a distinguere ciò che è forte e ciò che è debole.

Vittoriose perchè, mai stanche, vincete sempre la scommessa su chi di noi/ sarà il primo ad addormentarsi, perchè voi, essendo l'oceano, non dormite mai.

Sebbene siate incolori, sembrate blu/ quando il cielo si specchia gentilmente su di voi/, siete il sentiero ideale per le passeggiate del figlio del carpentiere, / siete l'elemento più mutevole.

E, al contrario, quando siete selvagge e chiassose e le vostre onde si infrangono/, odo tra i picchi delle vostre creste, e dalle onde più alte, / dallo sciabordio della spuma, la fuga di mille voci,/ della mia/, di quelle di ieri, a me sconosciute, che altrimenti sussurrano soltanto/, e anche delle altre, e tra di loro quella del Nazareno. Ancora e ancora quelle stupende parole finali/: Perchè mi hai abbandonato?

Resisto, urlo ad ogni singola onda: resti?/ Resti?/ Resti?/ Vuoi restare, o cosa?

Dopo questa suggestiva apertura, segue Nagorny Karabach, canzone da un inizio dimesso e in seguito caratterizzata dal ritmo costante e dai synths gotici e oppressivi.

Weil Weil Weil ha un intro che potrei definire noise e un ritmo tribale molto coinvolgente, contraddetto da Ich Hatte Ein Wort, grazie a sonorità acustiche, quasi folk e blues, nel complesso più tradizionali.

Il quinto brano, Von Wegen, inizia col suono del vento e con delle sonorità classicheggianti per poi procedere verso un crescendo, dato anche dal passaggio al cantato sottovoce a quello più appassionato e ad alta voce, conferendo una particolare teatralità all'insieme.

Let's Do It A Dada riprende un po' lo stile della quarta canzone, aggiungendo delle suggestioni psych-rock, che trovo interessanti.

Giunti alla title-track, ritroviamo suggestioni da bands come Depeche Mode e Nine Inch Nails.

Di diverso tenore, Unvollständigkeit, di ben 9 minuti dalla base angosciante e dalla potenza variabile, oscillante tra toni sottomessi e toni aggressivi accompagnati da sonorità rumoristiche e caotiche.

La penultima Susej, sorprende con un inizio ambient e con il suono monotono e costante del basso, poi complimentato dai violini che danno drammaticità alla traccia.

L'album termina con Ich Warte, aperta da un soave arpeggio di chitarra classica e mantenendo una calma, poi infranta agli ultimi 2 minuti da una parentesi di synths abrasivi.

Giungiamo alle conclusioni: che impressioni ho avuto durante l'ascolto?

Il sound complessivamente è sperimentale, unisce diversi generi disparati e apparentemente incoerenti tra di loro, inoltre vi è una forte tendenza alla teatralità e al lirismo e questo comporta il fatto che non è un ascolto che si può fare con delle distrazioni, infatti le tracce che potrei eccezionalmente definire easy-listening e più tradizionali, sono Let's Do It Dada e Ich Hatte Ein Wort.

In generale, posso dire di aver apprezzato l'album e mi sento di consigliarlo, avvertendovi però del fatto che ci vuole più di un ascolto per capirlo appieno, quindi dovrete dedicargli del tempo con la dovuta concentrazione! 

GRADO DI GRADIMENTO: 🟢

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Bene, anche questa puntata è finita! Fatemi sapere cosa ne pensate: è stata interessante e/o accurata?

Se avete suggerimenti su album, EP o canzoni da ascoltare, scrivetele nello "Spazio Consigli"! (Link nei commenti!)

Ci vediamo alla prossima puntata!

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