Nostalgia estiva (Narrativa generale)
Il sole, quel giorno, era sorto più presto del solito e la luce aveva già cominciato a illuminare il mare delle Canarie. Il gruppo di amici era già in spiaggia, erano tutti e cinque sugli scogli a parlare di vita e del futuro, appostati in una posizione perfetta per ammirare l'alba: il cielo cominciò a colorarsi di arancione, un color pesca nello specifico, con qualche sfumatura di fucsia. I cinque amici avevano scattato una marea di foto che avevano poi mandato ai loro genitori entusiasti, il piccolo Henry, il quale non possedeva un cellulare, decise di salvare il momento fotografandolo con una polaroid, pensava che fosse un modo perfetto per iniziare la giornata migliore dell'anno, ovvero il giorno del suo decimo compleanno. Quando Henry abbassò lo sguardo sull'acqua trasparente limitrofa agli scogli notò dei piccoli granchietti che giacevano minuscoli e che facevano "Ciao ciao" con le chele.
-Attento a non cadere- gli raccomandò Marta, la sua protettiva sorella maggiore, mentre si chinava dallo scoglio,
-Si si- rispose e ascoltò il suo consiglio tenendosi ben saldo alla roccia. Fissò i granchietti fare, come diceva lui, cose da granchietti.
Appena il sole sorse completamente, gli amici fecero a gara per andare in mare a fare il primo bagno della giornata, la sabbia fresca luccicava sotto i primi raggi del sole, proprio come le onde brillanti e tranquille ti facevano voglia di tuffarcisi immediatamente. L'acqua era quasi gelida ma a loro non importava, la meravigliosa sensazione di spensieratezza e gioventù li spronava a godersi il momento, si facevano scherzi a vicenda, schizzandosi, ridendo e sputando acqua salata. La spiaggia a quell'ora era occupata solo da loro e da altre persone che si godevano le onde sui piedi e l'aria che odorava di sale, camminando sulla riva.
-Sei silenziosa- disse Nash nuotando verso Jade che giocherellava con la sabbia nella acque basse,
-Mi piace ascoltare il mare, le onde, i gabbiani... La quiete me la immagino così- spiegò sorridendo al pel di carota, le guance paffute misero in risalto le tante lentiggini di cui lui era follemente innamorato, tutto di lei lo faceva impazzire, tutto di lei lo emozionava. Si conoscevano dalle medie, da lì erano diventati amici e da lì lui fu sempre più cotto, perché non si fosse ancora dichiarato lo sapeva solo lui, dicevano gli altri,
-Stai bene qui?- chiese lui,
-Certo... Non ero mai andata così lontano da casa ma qui è fantastico- lui sorrise, così felice nel vederla felice,
-E' il regalo di natale più bello che potessero farmi... In ritardo- ridacchiò lei contagiandolo. Nello sguardo di Jade c'era tanta devozione, due smeraldi che al sole assumevano un colore quasi dorato. Nash tirò fuori una conchiglia a forma di chiocciola quasi perfetta, i due coetanei la osservarono,
-Ce ne sono così tante qui- osservò Jade ma Nash non ce la faceva più,
-Ti amo- sembrò quasi un disperato mentre lo affermava e forse, quasi quasi lo era veramente. Aveva passato anni, sprecando occasioni più che perfette per la paura di una ferita da amore non corrisposto, per poi scoprire che tutte le risposte di cui aveva bisogno erano sempre state lì davanti a lui. Gli smeraldi di Jade incontrarono gli occhi di Nash,
-I tuoi occhi hanno il colore del mare...- disse lei e lui osservò l'orizzonte,
-... E io amo il mare- Nash si rivoltò verso di lei con un cuore che gli batteva all'impazzata ma che finalmente era colmo di ciò che gli mancava. Da lontano, Marta, Alex e Henry erano impegnati a costruire un castello di sabbia enorme, il secondo di questi lanciò un'occhiata ai due piccioncini nell'acqua che si guardavano come se esistesse solo una l'anima dell'altra.
-Secondo te scoperanno?- chiese Alex, brutalmente onesto come sempre, Henry scoppiò a ridere,
-Alex!- lo riprese Marta,
-Eddai guardali! Si vede che vogliono mangiarsi a vicenda-
-Dagli tempo, loro non sono come te- affermò Henry lasciando Alex di stucco mentre Marta rideva in sottofondo, sarà anche stato un bambino ma era dotato di un'estrema intelligenza. Fino all'ora di pranzo si accinsero a finire il capolavoro di sabbia.
Quel pomeriggio, Alex e Marta si offrirono come volontari per andare a prendere i gelati in gelateria: Marta aveva optato per una coppetta con frutti di bosco e fior di latte, non le piacevano i coni, a parer suo sapevano di cartone, Henry al contrario prese un cono con nocciola e gianduia e si divertiva a creare delle facce con la lingua nel gelato, Alex prese un cono con cocco e mango, in pan dan con la sua maglia a tema tropicale, Nash prese un cono con pistacchio e fior di latte, mentre Jade optò per una granita al lampone blu. Si erano riuniti tutti a tavola con la loro merenda, sotto il venticello fresco dell'aria condizionata, a decidere che serie si sarebbero guardati quella notte, a fare after invece di dormire.
La sera ordinarono delle pizze e passarono quasi un'ora in videochiamata con i loro genitori: il tempo volava mentre raccontavano quanto fosse bello il mare, pulito e trasparente, mentre raccontavano quanto si fossero divertiti a fare i castelli di sabbia e a giocare a uno davanti paesaggi e cieli spettacolari, mentre raccontavano quanto quella settimana fosse stata indimenticabile. La mamma di Marta e Henry si commosse nel vedere come il suo piccolo angioletto stesse crescendo.
Quella sarebbe stata l'ultima notte alle Canarie e nonostante dovessero recuperare sonno per poter affrontare il viaggio del ritorno il giorno dopo, nessuno se la sentiva di dormire. Si sedettero fuori in balcone, sotto al cielo scuro puntinato di bianco, mentre, a turno, si spruzzavano lo spray anti-zanzare e rimanevano incantati da quello spettacolo di luci stellate.
-Qui è bellissimo, dobbiamo rifarlo!- esclamò Henry strattonando il braccio di Marta, Jade gli diede ragione stringendo la mano di Nash sotto il tavolo mentre Alex controllava soddisfatto se la casa fosse stata disponibile anche per il prossimo anno. La mattina dopo, Henry scoprì di essere l'unico ad essersi svegliato, avevano dormito molto poco ma erano felici, il bambino prese in mano la prima fotografia del giorno prima: l'alba... Si affacciò alla finestra rivivendo il momento ma concluse che quella del giorno del suo compleanno era semplicemente più bella, mitica e speciale.
Spazio autrice:
Avevo voglia di mare, fra un po' di giorni ci vado per una settimana e non vedo semplicemente l'ora... Giusto per staccare la spina ;)
Grazie della lettura! :)
(L'immagine è di Pinterest)
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