Il palazzo delle meraviglie

Emma: va bene, resteremo.
Julieta: rimarremo qui fino a che non capiremo come tornare a casa, ma un momento, non ci tratterete male vero?
Cureharmony: cosa? No, certo che no! Nel nostro regno l'ospitalità è sacra, spero che possiate sentirvi a casa anche qui...
Curearcobaleno: concordo con la mia socia, in più noi stesse vi abbiamo chiamate qui, per cui sarebbe matto pensare che vi faremo del male, giusto?
Julieta: avete ragione, maestà.
Cureharmony: oh, non chiamateci così. È vero che noi siamo le regine, ma qui siamo tutti amici. Beh, quelli del Regno Oscuro no, ma è da anni che non combattiamo più...
Curearcobaleno: vero, saranno vent'anni che non facciamo battaglie, ma è meglio così. Siamo anziane oramai, non potremmo fare granché, nonostante i nostri poteri.
Guardia!
Subito arrivò la guardia che le aveva accompagnate all'interno del castello, seguita da due ancelle.
Cureharmony: portate le ragazze nella camera che abbiamo preparato loro. Poi date loro da indossare due dei miei vestiti, con gioielli e tutto. Vorrei che si sentissero come delle vere principesse.
Guardia: certo, mia regina. Seguiteci ragazze.
Emma e Julieta si guardarono un po' sorprese, ma non lo dettero a vedere e seguirono le due ancelle reali in silenzio. Attraversarono un corridoio pieno zeppo di dipinti e sculture, la Real Galleria d'Arte, e arrivarono ad una scalinata di cristallo incantato, che loro non avevano mai visto prima. Era di un colore tra il rosa e il lilla, come di perla d'ostrica, e risplendeva di luce.
Emma: da dove proviene questo cristallo?
Rosa(un'ancella): in realtà non lo sappiamo, si dice però che provenga da una grotta, situata in un luogo sconosciuto da tutti, boh
Mia(l'altra ancella) vero, mah...
Julieta: è bellissimo... Credo che sia un quarzo rosa, ma non ne ho mai visti di simili. Se Livia fosse qui forse lo saprebbe... Lo sanno tutti che vuole fare mineralogia all'università.
Emma: giusto.
Salirono le scale e poi percorsero uno splendido corridoio simile all'altro, ma con arazzi che rappresentavano le varie avventure di Cureharmony e Curearcobaleno.
Le due li guardarono ammirate, e ne notarono uno che rappresentava loro due che combattevano contro qualcuno. Non lo si vedeva molto bene, ma era molto simile a una fenice, solo che non riusciva a capirlo bene.
Camminarono ancora un po' e arrivarono davanti ad una porta d'argento tempestata di gemme.
Mia: eccovi alla vostra camera. Manderemo la Real Stilista per aiutarvi con gli abiti. In questo modo sembrerete vere principesse e darete meno nell'occhio.
Emma: d'accordo.
Le due entrarono e furono stupite da quello che videro. Due letti a baldacchino con tende di velluto rosso ricamato in oro, un lampadario fatto di cristalli di diamante, colonne di marmo bianco con splendidi capitelli corinzi e una zona relax con divani e poltrone in tessuto prezioso.
Subito si stesero sui letti, Emma scelse quello rosa e argento e Julieta quello oro.
Poco dopo la porta si aprì ed entrò una ragazza bionda, che indossava un completo all'ultima moda.
Julieta: salve, lei deve essere la Real Stilista, giusto?
Real Stilista: sì, chiamatemi pure Stella. Voi due siete Emma e Julieta?
Emma: si, siamo noi.
Stella: seguitemi, che il cambio di look abbia inizio!
Stella aprì una porta e le ragazze videro un'enorme sala piena zeppa di vestiti di ogni genere.
Stella: allora, iniziamo da Emma. Secondo me questo ti starebbe d'incanto. Con i tuoi capelli l'azzurro è il colore più adatto.
Disse mostrandole un abito azzurro, lungo e pieno di lustrini sul corpetto.
Emma: è molto bello, non lo nego, ma non sono una grande amante degli abiti eleganti...
Stella: non ti preoccupare, cara. Per te posso consigliarti quest'abitino argentato semplice. Provalo!
Emma lo provò e le calzava a pennello. In più le stava bene!
Emma: è... Meraviglioso! Mi sento una principessa!

Julieta intanto stava provando un vestito lilla ricamato d'argento e dei gioielli in argento con pietre di un colore simile. Appena si guardò allo specchio non poteva credere che fosse veramente lei, quella ragazza. Era così bella, come una regina. Si sentiva, stranamente, a suo agio in abiti regali, come se le appartenessero da sempre, benché non riuscisse a comprenderne la ragione.

Le due ragazze, non appena furono pronte, si incontrarono fuori dal Salone della Moda e scesero le scale. Volevano vedere un po' il palazzo.
Si diressero in un corridoio ampio verso quella che sembrava la sala da ballo, decorata in oro puro e con lampadari di cristallo lucente. A Julieta quasi venne voglia di ballare, le piaceva molto infatti creare coreografie, per poi mostrarle a chi più amava. Ogni tanto anche Emma si univa a lei e insieme erano ancora più brave. Alessandra diceva sempre che forse avrebbero potuto diventare idol, ma le due sorelle erano molto timide e per lo più il kpop non interessava molto a loro.

Giunsero poi in un salone lungo con un tavolo immenso e già apparecchiato a festa. Era la sala dei banchetti, che veniva usata solo nelle occasioni più speciali, come matrimoni o importanti ricevimenti.

Ma Julieta era molto curiosa e, mentre Emma si diresse verso la sua stanza per farsi una doccia, la sorella prese una strada opposta, verso una torre molto alta. Dopo molti gradini di una scala a chiocciola, arrivò a una porta in legno, che si aprì magicamente con un forte rumore. Una stanza in penombra la accolse, illuminata dalla luce di alcune candele. Vi erano molte mappe e telescopi, da questo Julieta intuì che fosse la torre di astronomia. Prese una mappa stellare e la lesse per bene. Rappresentava chissà quale galassia sconosciuta, con meravigliosi pianeti mai visti. Ma notò che c'era un posto vuoto. Magari vi era un satellite o un piccolo pianeta che era andato via dalla sua orbita, pensò. Solo che sentiva che era presente, anche se non c'era segnato sulla mappa stellare. Sentiva di avere un legame speciale con quell'energia ignota, ma non sapeva che questo le avrebbe cambiato la vita per sempre...


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