Ambientazione 1: Villa Galimberti

La casa
Villa Galimberti sorge in un ridente (ma cos'ha da ridere?) paese del sud italia, di quelli col mare a pochi passi. È uno di quei paesini in cui si conoscono praticamente tutti, io alle volte immagino il mio paese. Circa ventimila persone, due centri storici, due torri (sì, qua dobbiamo fare tutto a doppio, storia lunga). Il mio paese è così.
Quello dove sorge Villa Galimberti, è un po' più tipico. Ha stradine strette, quelle in cui uno con le spalle un po' più larghe non ci passa. Le auto sono poche (e magari fosse uguale da me!), la gente sembra rimasta un po' indietro.
In questo piccolo paesino, sorge la maestosa villa Galimberti, che era di proprietà di nonna Ava Galimberti, morta non prematuramente all'età di 107 anni. Anche Ava è ispirata a una persona vera, by the way, una persona che vive ancora nei miei ricordi con la sua risatina un po'... particolare.
Villa Galimberti è immersa nel verde, con un ampissimo giardino, di quelli antichi, un cancello di ferro che ripulito dalla ruggine mostra tutto il suo splendore.
I paesani hanno visto Greta stessa armata di antiruggine arrampicata su una scala mentre lo ripuliva.
Non si è limitata a far cadere giù i santi, a un certo punto sono venuti giù pure gli dei indiani, quelli egizi... i santi finiscono, eh?
Torniamo a Villa Galimberti: è molto ottocentesca, gotica, spettacolare alla vista.
Ha una trentina di camere da letto, e all'arrivo di Greta, erano tutte come i precedenti proprietari le avevano lasciate.
Nella stanza di Giacomo c'era ancora il suo violino, ma quando Greta ha provato a suonarlo, la finestra si è aperta violentemente. Giacomo non ama si tocchino le sue cose, è buono, ma molto possessivo, e quel violino l'ha vinto a una scommessa quando aveva solo dieci anni.
Villa Galimberti adesso, ripulita e sistemata, è diventata un bed and breakfast infestato. Certo, a infestarlo è Giacomo, che a spaventare non è tanto bravo, ma non si può avere tutto dalla vita, no?
Tra gli scherzi preferiti di Giacomo ci sono selfie con i turisti.
Una volta entrati, Greta vi farà firmare un vecchissimo libro, di quelli alti, grandi, che è difficile prendere in mano.
Poi trascrive tutto al pc, ma intanto avrete avuto l'impressione di essere entrati un hotel nel secolo scorso.
Greta vi guiderà poi per le stanze. Le ha ripulite, ma gli oggetti personali dei precedenti proprietari sono ancora là. Foto di famiglia, piccole bomboniere di nozze, abiti lasciati negli armadi. I vostri
vestiti staranno in un altro armadio, non dovrete spostare le cose dei morti. Potrebbero non gradire.
Dormirete in quelle stanze sentendovi intrusi, forse Giacomo di notte vi soffierà in faccia, forse lo farà il fantasma di Amelia o qualsiasi altro spirito che abita la casa. Neanche Greta li conosce tutti.
Qualche volta, alle tre del mattino, potreste sentire un duetto di violino.
Altre volte, a mezzanotte, il mannaro Max ululerà alla vostra finestra.
Greta non lo paga per farlo, è lui che si diverte.
Al mattino dopo sarete ben poco riposati e un po' spaventati, ma dopo una doccia potreste andare a fare un giro nel paese.
Paese cui prima o poi dovrò dare un nome e un'ubicazione precisa, per ora posso dirvi solo che è vicino Bari, quindi sapete cosa aspettarvi.

Ringrazio
boooooia per le copertine :)
Lin servizio cover:

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