Capitolo 6

Dopo avermi fatto fare il giro della stanza e avermi fatto prendere un pò di familiarità col posto, abbiamo cenato insieme; c'era un clima così rilassato che non abbiamo parlato molto. In compenso ho scoperto qualcosa in più su di loro; Leon oltre a gestire il branco al pari di Nigan è anche un insegnante di italiano nelle scuola elementare della città, mentre Nigan per quanto amasse i bambini, a detta sua, il suo temperamento gli impediva di avere a che fare con la loro istruzione così si dedicava alla parte di addestramento dei ragazzi un pò ribelli. Diceva che così poteva sfogare la sua parte più imperiosa senza risultare eccessivo ed effettivamente per quel poco che avevo visto non avrebbe potuto scegliere lavoro migliore mi dissi. 

Dopo cena le cose iniziarono a farsi imbarazzanti. Avevo già notato che i due fossero molto in sintonia ma non capii esattamente per quale motivo davanti a me sembravano trattenuti. Più volte li avevo beccati a sfiorarsi, probabilmente per abitudine, per poi vederli ritrarsi come scottati e guardarmi. Mi chiesi se fosse un comportamento normale tra compagni. Non mi aspettavo cercassero un contato fisico con me e fui molto sollevato nel constatare che così fù, non volevo affrettare le cose. Sentivo il legame con loro fortificarsi di attimo in attimo, come un lago che pian pino veniva riempito, ma non me la sentivo di inondarlo immediatamente; molti pensieri mi turbinavano in mente se pensavo a noi e desideravo potermela prendere con comodo. Eppure mentre provammo a guardare un film, le cose degenerarono velocemente. 

Io mi sistemai nel lato sinistro del divano e loro subito accanto a me, pensai fosse un buon modo per lasciarci lo spazio giusto ma ben presto iniziai a sentirmi insofferente. Percepivo i loro sguardi incendiarmi il lato destro del mio corpo, ovunque i loro stupendi occhi si potessero posare. Ero consapevole che nessuno di noi stesse effettivamente guardando il film; una commedia italiana le cui risate dei protagonisti sembravano prendersi gioco di noi. Vidi Nigan poggiare il braccio sul bracciolo del divano, poco sopra le spalle di Leon e se solo avesse voluto allungare le dita avrebbe potuto benissimo toccare la mia di spalla, mi ritrovai a chiedermi come potesse essere il suo tocco, probabilmente forte e deciso mi risposi poco dopo. Leon si mise a gambe incrociate e il suo ginocchio sfiorava il mio. 

Li guardai e un lampo di desiderio mi attraversò proprio come quella mattina in ospedale. Iniziai a chiedermi se l'idea di guardarci un film non fosse stata pessima. Avevo sempre avuto un ottimo autocontrollo ma con i propri compagni affianco... Le cose sembravano essere molto diverse. Iniziai a osservarli di sottecchi, Le lunghe ciglia di Leon che gli davano un'aria così angelica, Le labbra di Niagn e li desiderai. 

In un moto di consapevolezza però mi resi conto d'esser spaventato. Li desideravo eppure non mi sentivo pronto a portare il nostro neo-rapporto a qualcosa di più. Con questo conflitto interiore a torturarmi volsi lo sguardo alla tv, dove ora il giovane protagonista stava parlando con il suo migliore amico, chiedendogli consigli amorosi. Era certamente ciò che avrebbe voluto fare lui in quel momento ma non ricordava l'ultima volta in cui aveva avuto qualcuno affianco che gli suggerisse cosa fare, erano sempre stati lui e il lupo. Suo zio era l'unica persona con la quale aveva avuto un legame simile in passato, ma era non faceva più parte della sua vita, pensò tristemente. Si lasciò sfuggire un espressione leggermente afflitta e per risollevarsi voltò istintivamente il volto verso i suoi compagni. 

Li trovò a fissarlo e di quello non si sorprese, ciò che lo colpì furono i loro sguardi penetranti e determinati, quasi fossero concentrati nel cercare di cogliere la più piccola sfaccettatura della sua anima. Lo stavano studiando con devozione e questo gli smosse qualcosa dentro.

"Perché mi fissate?" si decise a chiederglielo, sperando che parlare lo aiutasse ad alleviare il tumulto che sentiva dentro di sè.

"Perché averti finalmente qui davanti a noi ci sembra un sogno" gli rispose Nigan. Non si voltò a guardare Leon, quasi fossero entrambi d'accordo sulla risposta, sì doveva essere certamente così. Vedendo che non solo non gli aveva risposto ma non accennava a distogliere lo sguardo da loro, continuò.

"Ti abbiamo cercato così a lungo e abbiamo così tante cose della quale parlarti che vorremmo fare le cose nel modo giusto, con calma, ma allo stesso tempo il desiderio di averti accanto, di sentirti, è immenso" sbarrai leggermente gli occhi quando disse l'ultima parte della frase con uno sguardo così intenso che pensai mi sarei sciolto, come un ghiacciolo lasciato al sole se solo non avesse smesso. Scossi leggermente la testa e prima che potessero mal interpretare il mio gesto mi affrettai a rispondergli.

"Anche per me è lo stesso." nel dirlo lessi del sollievo sui loro volti così continuai più deciso. "Io non so cosa vuol dire avere qualcuno accanto a sé, sono felice di avervi trovato, ma allo stesso tempo è tutto molto nuovo che in alcuni momenti mi sento come paralizzato". 

Questa volta distolsero lo sguardo da me e silenziosamente tirai un sospiro di sollievo, continuavo a sentirmi bruciare. Si guardarono per lunghi attimi e per un attimo mi sembrava che stessero conversando tra loro, mi chiesi se fosse effettivamente possibile ma al solo pensiero mi sentii atterrire. 

Quando tornarono a guardarmi fu Leon a parlare. "Noi lo rispettiamo e se per te va bene, direi di andare con calma", annuii in risposta e uno sfrontato Nigan ne approfittò immediatamente. "Bene, se sei d'accordo direi di azzerare la distanza tra noi che ci sta uccidendo!"

"Nigan!" esclamammo in contemporanea io e Leon, lui accompagnato da un'alzata degli occhi al cielo.

"Che c'é? Che ho detto di male? Se non lo tocco entro 5 minuti sono certo che non riuscirò più a controllarmi" rispose sbuffando e guardando Leon.

"Non è così che lasci intende di voler fare le cose con calma, Nigan" risposi prontamente io sottolineando il suo nome.

"Ma che avete capito, mh? Anche solo un bacio e dormire insieme nello stesso letto è un buon inizio per me" Questa volta fui io ad alzare gli occhi al cielo alla vista del suo sorrisetto soddisfatto, c'e l'aveva fatta, il simpaticone.

"Facciamo che ci prendiamo per mano mentre andiamo a letto mh?" propose lui. Al ché i due annuirono in risposta e subito si tirarono in piedi prendendogli le mani tra le loro. 

Sospirò contento e inspirò felicemente il loro buonissimo odore, prima di seguirli in camera da letto. 


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Ciao! 

avevo iniziato a scrivere questo capitolo partendo con l'idea di raccontarvi subito cosa succederà in camera da letto, ma poi ho pensato che fosse meglio presentarveli un pò i personaggi prima di buttarci nel fitto. Ora, secondo voi cos'accadrà in camera da letto? Ehehe vi aspetto nei commenti!

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