6.
La domenica la passo così, dopo aver studiato, mi metto a vedere una serie tv, e purtroppo quando mi fisso, sono capace di finire l'intera serie in soli tre giorni, restando senza cibo, né acqua, e senza luce del sole.
Il weekend passa in fretta, e le giornate calde stanno iniziando a finire, infatti stamattina quando sono uscita dalla porta di casa, il venticello mi ha fatto rabbrividire, così essendo uscita in anticipo ho avuto il tempo di andare a prendermi un giacchino.
Sono seduta alla fermata dell'autobus con le cuffie nelle orecchie, perché la mattina l'unica cosa che mi rilassa è la musica, quando un ragazzo si siede affianco a me, mi volto, e il mio buongiorno non potrebbe essere migliore, è bello anche quando si è appena alzato.
<<Da quando prendi il pullman?>> mi chiede
<<Da quando i miei genitori hanno deciso di trasferirsi, e non ho avuto il tempo di prendere la patente, tu invece?>> rispondo un po' impacciata.
<<La mia macchina serviva a mia madre stamattina, quindi ho deciso di venire in autobus>> sorride e mi dice <<Ma per caso ti metto in imbarazzo?>> domanda sfacciato
<<No, no affatto>> mento
Non so perché ma quando mi rivolge la parola, sento le guance andare a fuoco, penso se ne sia accorto anche lui, ed odio questa reazione che ha il mio corpo. Con mio stupore, oggi il pullman non è affollato come sempre e non ne capisco il motivo, essendo lunedì e c'è scuola. Mi siedo infondo, dove c'è un posto libero, e con mia grande sorpresa Daniel viene a sedersi affianco a me. <<Non mi va di sedermi con qualcuno che non conosco>> mi dice, ed io gli sorrido come un ebete. I 15 minuti più belli di sempre, mi ha chiesto quali canzoni stessi ascoltando, e ho scoperto che anche lui ama la musica come me, anche se generi un po' diversi.
Arrivo a scuola con la testa tra le nuvole, e alla prima ora di lezione presto poca attenzione. Quando arriva l'ora di matematica, non faccio altro che guardare l'orologio, e mi sembra che i secondi siano diventate ore, quando finalmente suona la campanella, mi dirigo verso la mensa, ma mi blocco immediatamente quando sento qualcuno che mi dice <<Ti ricordo che mi devi un gelato>> mi trovo Austin tutto sorridente a pochi passi da me, con i suoi libri in mano che mi guarda con aria divertita.
<<Certo, quando vuoi Potter>> lo guardo, e rido. Dall'altro giorno in biblioteca, ho deciso che lo chiamerò così, infondo non è molto antipatico, bipolare si però. A mensa mi siedo al solito tavolo, parlando del più e del meno, mentre Ambrose ci fa ridere tutti con le sue battute sconce, su ogni ragazza che passa, e non scherzo, penso abbia qualcosa da dire, su ognuna delle ragazze che si trova in questa mensa.
Quando finalmente suona la campanella dell'ultima ora, mi dirigo verso l'uscita, vedo Austin parlare con una ragazza molto carina, più bassa di lui, capelli lunghi, ma sinceramente non riesco a vederla perché è di spalle, lui sembra con la testa su un altro pianeta, tipo come quando parlo con Daniel. Smetto di fissarli, e continuo a camminare, quando sto per mettermi le cuffie, noto che una macchina rallenta e abbassa il finestrino, <<Ti serve un passaggio a casa?>> mi chiede Austin <<Se hai un po' di tempo libero, ti offro quel gelato>> Fa un cenno con la testa, e salgo in macchina.
Non mi aspettavo davvero di avere così tante cose in comune, e anche lui è sembrato sorpreso. Sono contenta di trovare qualcuno così uguale a me. L'ora che siamo stati insieme è stata davvero divertente, per un momento mi è sembrato di stare con il mio migliore amico a New Orleans, e non escludo il fatto che Austin possa prendere il suo posto. Ovviamente però non azzardo a trarre conclusioni affrettate, visto che con Jason eravamo amici da anni, stavamo insieme praticamente tutti i momenti di tutti i giorni, ma quando la sua fidanzata gli ha detto che si sarebbe dovuto allontanare da me, non ha opposto molta resistenza; decido di non pensarci perché altrimenti mi sale la malinconia e rovinerei lo splendido pomeriggio passato con Potter.
Il pomeriggio di ieri l'ho passato tra i compiti e le serie tv, perché dopo che sono tornata a casa, non ha fatto altro che piovere. Penso che in quei giorni, in cui il rumore della pioggia è più forte dei tuoi pensieri, bisogna passarli a letto, tra una cioccolata calda e serie tv.
Quando suona la sveglia, e apro gli occhi, mi fermo un po' a guardare la pioggia che scorre sulla mia finestra. Dopo aver fatto colazione, prendo una felpa dall'armadio, ed entro in macchina di mia madre, il pullman sarà sicuramente troppo affollato per via della pioggia, e nonostante la fermata sia vicina mi bagnerei tutta. Il cielo è ancora grigio, ma penso che i nuvoloni passeranno presto, visto che in questo periodo il tempo è instabile. Sono uscita di casa esattamente 10 minuti fa, e se mi volto riesco ancora ad intravederla, anche se c'è molta nebbia, c'è così tanto traffico che nonostante sia uscita di casa, in anticipo rispetto al solito orario, penso che farò ritardo, di nuovo.
Come previsto entro in classe quando la campanella è già suonata, ma questa volta sono stata fortunata: grazie macchinetta del caffè, che ci hai messo più tempo del solito.
Per non so quale fortuna arrivata in classe noto che il prof non è ancora arrivato, mi dirigo al mio posto e mi accomodo. La mia calma finisce quando vedo entrare il professore di matematica, inizia a salirmi l'ansia, e sento che ciò che ho mangiato sta iniziando a ballare la tarantella nel mio stomaco. Vedo troppi fogli nella mano del professore, e inizio a dubitare che abbia fatto ritardo per il caffè, visto che in mano oltre a quella pila di fogli ha solo la sua valigetta. Come temevo, il professore ci annuncia fiero:
<<Mettete i vostri libri sulla mia cattedra, insieme ai telefoni, oggi compito in classe a sorpresa, fate presto perché quando suona la campanella ritiro tutto>> in classe si sente un lamento generale, ma dopo l'occhiata del professore, rimaniamo tutti in silenzio
Ora, mi potete spiegare quale persona con un po' di sanità mentale fa un compito in classe la 2 settimana di scuola, per di più su cose vecchie? Sono sicura che questa sarà un'insufficienza assicurata, perché di matematica non capisco assolutamente nulla, e quando ero a New Orleans riuscivo a prendere la sufficienza, grazie solo ed esclusivamente a Jason, che passava interi pomeriggi a spiegarmi tutto.
Come previsto, al suono della campanella, ho fatto 3 esercizi su 8 e dubito fortemente che li abbia svolti correttamente. Mentre penso a come potrò mai recuperare questa insufficienza assicurata, sento dei passi dietro di me. <<Com'è andato il compito?>> mi dice Daniel piazzandosi davanti a me, <<Direi che peggio non poteva andare!>> rispondo sorridendo, con quella faccia che ho solo quando parlo con lui, di lato vedo uscire Alison, che appena ci vede, viene verso di noi, e mi fulmina con lo sguardo come se stessi toccando qualcosa di SUA proprietà. Siccome non ho bisogno di una sua sfuriata, saluto Daniel prima che lei possa arrivare e lo supero, quando mi passa accanto con quell'aria superiore la saluto e mi dirigo verso la prossima lezione.
Austin a pranzo quando ha sentito che in matematica ero una frana, si è proposto come mio tutor, inizieremo domani, perché oggi ha un appuntamento con una ragazza. In realtà non ho chiesto a nessuno se fosse la sua ragazza, o una ragazza che le piaceva, e non lo chiederò, perché nonostante sono molto tentata dal farlo non voglio sembrare invadente, quindi metto da parte la mia curiosità.
Le lezioni sono finite in fretta, con le ragazze avevamo appuntamento al cinema verso le 20, ma ha iniziato a piovere, quindi abbiamo deciso di rimandare a venerdì sera, e andare tutti a casa di Melody, visto che i suoi genitori partono per il weekend.
Anche il secondo mercoledì di scuola è finito, sto aspettando Austin vicino alla sua macchina, quando lo vedo abbracciato ad una ragazza, penso proprio che sia la sua fidanzata, è molto carina anche se sembra più piccola. Saliamo in macchina, ed alza il volume della radio, e mi viene da ridere quando inizia a canticchiare un paio di canzoni, ricordando che quando stavamo in macchina di Ambrose, e cantavamo, ci stava guardando in maniera sconcertante.
Dopo tutto il pomeriggio passato a studiare, con qualche interruzione, visto che mia madre entrava circa ogni 30 minuti per chiederci se avessimo fame, ma sono sicura anche per controllare se stessimo studiando sul serio, si sono fatte le 20.30. Quando scendiamo, e Austin sta per salutare, mia madre dice: <<Scusa se mi sono permessa, ma ho chiamato tua madre per dirgli che se avessi voluto, per ringraziarti del tuo aiuto, avresti cenato qui>> Non avevo idea di ciò che avesse intenzione di fare mia madre, ma sapevo che lei e Helena, la mamma di Austin, speravano qualcosa in più dell'amicizia. Non capisco perché mia madre non miri più su Daniel, non che non mi faccia piacere avere Austin a cena, ma avere un rapporto più intimo con il ragazzo che mi sta facendo perdere la testa da quando sono arrivata, non sarebbe male. Dopo aver cenato tutti insieme, e si sono fatte le 22 passate, Austin ci saluta, ed io finalmente posso mettermi nel letto, perché il mio cervello dopo quello studio intenso di matematica ha deciso di abbandonarmi.
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Ciao a tutti. Come sempre non ho nulla da aggiungere se non: lasciatemi le vostre opinioni!
Ci sono alcuni capitoli di passaggio per arrivare agli avvenimenti principali, ma spero vivamente che non vi annoino!
Alla prossima!❤
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