Las dieciséis cartas

"Ragazzi, io devo dirvi una cosa importante su un vostro compagno... Marco si è... Suicidato."
Bastano quelle ultime quattro parole a far piangere i ragazzi dello studio 21 e i professori, tra cui Pablo, che l'ha annunciato.
"Perché?" Piange Francesca.
"Ha lasciato una lettera ad ognuno di voi e una a ognuno di noi professori... Ecco." Risponde, passandone una ad ognuno.
Tutti tengono in mano la propria lettera, con le lacrime che scendono,
Gregorio legge la sua, ovviamente senza voce.
"Salve, sono Marco... Non so come comportarmi con lei in una lettera, ma volevo dirle che lei è un grande professore, ma prima di tutto una grande persona.
Lei è il padre di Diego, e da quando l'ha saputo ha radicalmente cambiato atteggiamento, questo fa capire quanto tiene a lui.
Anch'io ci tengo a lui, è il ragazzo di cui sono innamorato.
So che lei si prenderà cura di suo figlio, e ne sono felice. Grazie per avermi permesso di entrare allo studio 21, grazie di avermi insegnato a ballare, grazie di tutto, davvero. Mi dispiace non poter continuare, mi sarebbe piaciuto continuare ad imparare con lei, ma la mia situazione è degenerata, e non riesco a gestire più nulla.
La prego, mi perdoni se renderò triste Diego, ma sono certo che lui mi capisce.
Grazie ancora una volta.
Addio."
Gregorio sospira, asciugandosi le lacrime.
Ripiega la lettera e la appoggia sul pianoforte, sedendosi.
Beto legge la sua.
"Salve, Beto... Sono Marco Tavelli, uno dei suoi studenti.
Mi ricordo il mio esame di ammissione, lei mi ha fatto sorridere, quando al posto di accendere lo stereo, puntava il telecomando verso di me.
A parte questo, volevo farle sapere che lei è veramente un professore fantastico.
Sono felice di essere stato parte dello studio, anche grazie a lei.
Mi è piaciuto seguire le sue lezioni, è davvero un bravo insegnante.
Continui ad essere così, sempre, ha un carattere molto simpatico e divertente, ma so che è anche intelligente e sa insegnare in modo unico.
Grazie per avermi insegnato tutto ciò che mi ha insegnato e per avermi permesso di entrare a far parte di questo posto, ma non posso andare avanti... È troppo difficile per me.
La ringrazio ancora, Beto.
Lei è una bravissima persona.
Addio."
E anche Beto piange, si toglie gli occhiali e si strofina gli occhi, appoggiando pure lui la lettera.
Angie legge la sua.
"Salve, Angie, sono Marco.
Non so bene come comportarmi con voi professori, ma siete tutti insegnanti incredibili, lei è una professoressa stupenda.
Canta benissimo e ci ha aiutato tanto, davvero.
Io amo cantare, e lei mi ha insegnato tante cose, che porto nel cuore.
Oltre questo, so che, come gli altri, lei è anche una persona meravigliosa.
Sempre sorridente e disposta ad aiutare il prossimo, e so che tutti i ragazzi dello studio sono d'accordo con me, soprattutto Violetta, che con lei ha un rapporto più stretto, chiaramente.
Grazie mille di avermi fatto entrare allo studio, per me è stata una parte della mia vita importantissima.
Però non posso andare avanti, non ci riesco...
Grazie davvero, per tutto.
Addio."
Angie piange e ripiega la lettera, lasciandola sul pianoforte, insieme a quelle di Beto e Gregorio.
Antonio sospira, leggendo la sua.
"Salve Antonio, sono Marco.
Sono felice che lei abbia fondato questo posto così bello, per le persone che amano il ballo, il canto, la musica...
Purtroppo non l'ho vista spesso, ma so che lei è una grandissima persona.
Sul serio, anche se non la conosco bene, lo so.
Ho amato questo posto con tutto me stesso, con tutto il mio cuore, come lo amano tutti gli altri ragazzi che ne fanno parte e tutti i professori.
Grazie di avermi permesso di essere parte delle vostre vite e dello studio 21.
Mille grazie, veramente, ma non posso uscire dalla mia situazione in altro modo, e vivere è diventato troppo doloroso, mi scusi davvero.
Addio."
"Povero ragazzo..." Mormora Antonio, togliendo gli occhiali e asciugandosi un occhio, mentre appoggia la lettera sul piano.
Pablo legge.
"Salve, Pablo.
Sono Marco Tavelli.
Purtroppo mentre legge questa lettera, io sono già un ricordo del passato, perché non ce l'ho fatta ad andare avanti.
Ho sofferto così tanto e... Non potevo resistere oltre.
A parte tutto ciò...
Lei è il direttore migliore che possa esserci.
Sa fare il suo lavoro in modo fantastico ed è una persona stupenda.
La ringrazio veramente moltissimo per avermi permesso di entrare allo studio 21, di avermi insegnato, aiutato...
Ho amato tutti i momenti vissuti in questo incredibile posto, anche se purtroppo devo lasciarlo.
L'ho già lasciato, veramente, e fa male, però ho dovuto.
Non riuscivo più ad andare avanti, era diventato tutto buio nella mia situazione.
Le chiedo scusa e la ringrazio ancora una volta per tutto.
Addio."
Pablo sta piangendo, sospira, appoggiando anche lui la lettera.
I cinque professori stanno lì, a piangere silenziosamente, mentre gli alunni leggono le loro lettere.
Violetta legge.
"Ciao Vilu, sono Marco.
Sì, purtroppo ormai me ne sono andato, perché stavo soffrendo tanto e... Non riuscivo a uscire da questa situazione orribile.
Sono stato felicissimo di averti conosciuta, sei una ragazza fantastica e una bravissima amica, una cantante e ballerina stupenda.
So che tra le ragazze quella che resterà più ferita è Francesca, quindi ti prego, aiutala e prenditi cura di lei.
So che lo farai...
Non volevo farle del male, non volevo fare del male a nessuno, ma stavo davvero malissimo, non potevo uscirne.
Perdonami per aver fatto soffrire te e gli altri, non era mia intenzione, la mia unica intenzione era smettere di soffrire, e questo era l'unico modo per farlo, ho provato di tutto, ma... Non è servito.
Ti voglio bene, ne voglio a tutti.
Continua sempre ad essere come sei, una ragazza incedibile.
Addio Violetta ☆."
"Oh, santo cielo..."
La ragazza singhiozza, avvicinandosi ai professori.
Appoggia la lettera e abbraccia Angie, che le bacia la testa.
Ludmilla sbatte gli occhi velocemente, mentre legge la sua lettera.
"Ciao Ludmilla, sono Marco... Non so se ti ricordi di me, ero quello bassino, con tantissimi capelli e le ciglia lunghe...
Beh, vabbè, insomma...
Volevo dirti che, anche se non siamo mai andati d'accordo, so che sei una cantante e ballerina fantastica.
Dovresti cercare di essere più amichevole, ti accetterebbero tutti, sei unica, come tutti noi siamo unici, e saresti più contenta, secondo me.
Ovviamente è solo un consiglio, non devi seguirlo, ma spero lo farai, perché ti stai perdendo tante cose, stando così.
Io purtroppo ho sofferto tanto e non riesco ad uscire dalla mia situazione, è da tempo che ci provo, ma mi sono arreso.
Tu e gli altri non dovete arrendervi mai, né nella carriera, né soprattutto nella vita.
Io ero disperato, non potevo andare avanti.
Spero davvero che seguirai il mio consiglio, sei una ragazza intelligente e, dentro, buona. Non meriti di stare sola...
Addio Ludmilla ☆."
La ragazza sente le lacrime che scendono lungo le guance, mentre si avvicina a Violetta.
Appoggia la lettera e la abbraccia forte.
Violetta ricambia, piangendo con lei.
Broadway legge la sua.
"Ciao Broadway, sono Marco.
Non abbiamo parlato tantissimo, ma abbastanza per conoscerci bene.
Sei un ragazzo simpatico e fantastico, canti e balli in modo magnifico, davvero.
Sai persino la capoeira!
Continua sempre a dare il massimo e ad essere chi sei, purtroppo per me invece... Non era possibile andare avanti.
Stavo soffrendo tantissimo, cercavo di nasconderlo e probabilmente ci sono riuscito... Ma poi mi sono reso conto che non potevo più sopportare quello che passavo e... Ho dovuto farlo.
So che soffrirete per me, ma non volevo farvi del male, per niente...
Volevo solo non soffrire più.
Comunque te lo ripeto, sei fantastico, un amico eccezionale, sul serio, sii sempre come sei!
Addio Broadway ☆."
Il ragazzo piange, mentre appoggia la lettera con quella degli altri, abbracciando Violetta e Ludmilla.
Andrés si morde il labbro inferiore, mentre sta leggendo la sua lettera.
"Ciao Andrés, sono Marco.
Volevo dirti che sei un ragazzo molto simpatico e gentile, un grande amico e un bravo musicista.
Canti e balli molto bene, sai?
Non lasciarti abbattere, tutti noi crediamo in te, anche se non ci sono più, credo anch'io in te.
Stai sempre accanto agli altri, loro ti vogliono bene e tu ne vuoi a loro, meritate di essere felici, insieme.
Non soffrire troppo per me, la mia situazione era precipitata, e non potevo più farcela, perché ho sofferto moltissimo.
Non volevo che nessuno di voi stesse male, ma non volevo più soffrire... Mi dispiace tanto...
Grazie di essere stato mio amico.
Addio Andrés ☆."
E anche lui piange, piange e piange.
Porta la lettera al pianoforte e la appoggia, abbracciandosi agli altri tre.
Maxi si siede, leggendo la sua lettera.
"Ciao Maxi, sono Marco...
Volevo ringraziarti per tutto, sei un amico fantastico e un ragazzo meraviglioso.
Ho la certezza che sfonderai nel mondo della musica e ritroverai il ragazzo che ami, ricordo che si chiama Tomàs e che l'hai sempre amato.
Sono sicuro sul serio che tu e lui diventerete marito  e moglie e sarete felici.
Continua ad essere il ragazzo che sei, perché sei davvero meraviglioso.
Mi spiace tantissimo di non poter più essere lì, con voi, non vi vedrò mai più...
Ma dopo aver sofferto in quel modo, è meglio così. Non ce la facevo veramente, soffrivo tantissimo e volevo smettere di stare male.
Non pensare a me, io ora sto bene.
Pensa a vivere e sfruttare tutto quello che hai nel migliore dei modi, insieme agli altri, tu che puoi.
Ti voglio bene.
Addio Maxi ☆."
"No, Marco..." Singhiozza Maxi, andando ad abbracciare gli altri, dopo aver lasciato anche lui la lettera appoggiata.
Camilla guarda gli altri e poi legge la sua lettera.
"Ciao Camilla, sono Marco.
Volevo dirti di lottare sempre per i tuoi sogni e per le persone che ami.
Non farti ostacolare da nessuno, e non buttarti giù, sei eccezionale anche tu, come tutti, ma unica.
Difendi le persone che ami e il tuo sogno, ed essendo l'altra migliore amica di Francesca, ti chiedo di starle accanto, perché so che per colpa mia soffrirà...
Giuro che non volevo ferirla, come non volevo ferire te e gli altri, ma ho il cuore spezzato, ho sofferto veramente tantissimo.
Comunque... Sei fantastica e intelligente e so che puoi fare quello che vuoi e che realizzerai tutti i tuoi sogni.
Lo meriti.
Addio Camilla.☆"
Si asciuga le lacrime, appoggiando la lettera e abbraccia forte i suoi amici che hanno già letto.
"Ciao León, sono Marco.
Io e te non abbiamo parlato più di tanto, ma so che sei un magnifico ragazzo, che canti e balli in modo incredibile, e che tieni a tutti i tuoi amici.
Ti ammiro molto, non molli mai.
Io, sfortunatamente, non sono per niente forte, non sono riuscito a resistere oltre, ho sempre sofferto molto, ed è diventato sempre peggio...
Mi dispiace molto che non sarò più lì, allo studio 21, con voi... So che ci starete male tutti, soprattutto Francesca tra le ragazze e Diego tra i ragazzi... E mi dispiace, ma non l'ho fatto per farvi del male, l'ho fatto per smettere di essere triste... Ora sono felice e sto bene, voi andate avanti con le vostre vite e siate felici, lo meritate.
Addio León ☆."
León sospira, piangendo silenziosamente.
Lascia la lettera sul pianoforte e abbraccia gli altri ragazzi, appoggiandosi con la testa sulla spalla di Andrés.
Federico apre la sua, cercando di stare tranquillo.
"Ciao Federico, sono Marco, credo tu sappia, più o meno, chi sono...
Ci conosciamo veramente poco, so che sei Italiano, come Francesca, e che hai un talento enorme.
Hai anche vinto il concorso di youmix l'anno che non c'ero.
Anche se so poco di te, mi sei simpatico e so che sei un grande amico.
Sai, io... Ho sofferto molto, in particolare in questo periodo è stato tutto difficilissimo.
Non ho avuto il coraggio di parlarne, ma era irrisolvibile, ormai ero come caduto in un buco nero dal quale non sarei potuto uscire mai più...
Sono sicuro che arriverai in altissimo, così come i nostri compagni, fatevi compagnia e forza a vicenda.
Anche se non ci conoscevamo bene, sei una persona alla quale ho tenuto molto, sul serio.
Addio Federico ☆."
L'Italiano si morde il labbro, piangendo.
Lascia la lettera sul pianoforte e si abbraccia con gli altri, uno per uno.
Nata apre la lettera, sospirando piano.
"Ciao Nata, sono Marco.
Mi sento un po' ripetitivo, ma lo devo dire a tutti, è ciò che provo.
Sei una ragazza stupenda, non farti oscurare, lotta per essere felice, non devi obbedire a qualcuno ed essere la sua ombra, sei una persona che merita di realizzare i propri sogni.
Ho consigliato a Ludmilla di cercare di essere più amichevole e consiglio a te di provare ad essere più sicura di te.
Canti e balli benissimo e sei una persona magnifica, davvero magnifica, non devi stare all'ombra di un'altra persona.
So che realizzerai tutti i tuoi sogni, per me ormai non c'era speranza, mi sono ritrovato in una situazione dalla quale non sarei uscito mai più... Purtroppo ho sofferto molto, e voglio stare tranquillo, senza soffrire...
Addio Nata ☆."
"Grazie..." Sussurra.
La ragazza si avvicina agli altri, mettendo sul pianoforte la nota, assieme alle altre, e abbraccia forte i ragazzi.
Francesca e Diego si guardano, con in mano le loro lettere.
Le aprono nello stesso momento.
(La lettera è uguale a quella dell'altro, cambiano solo i nomi, per questo ci sarà scritto tipo Fran/Diego o cose del genere, e le stanno leggendo nello stesso momento)
"Cara Francesca/Caro Diego, sono Marco.
Per prima cosa ti dico che non volevo ferirti, non avrei mai voluto farlo, ma avevo bisogno di smettere di soffrire.
Era irrisolvibile ormai... Adesso ti voglio raccontare la mia storia, che racconterò anche a Diego/Fran, perché voi due siete le persone più importanti per me.
La lettera di Diego/Francesca sarà uguale alla tua.
Quando ero un bambino di sei anni sono stato rapito da un uomo al supermercato, per circa tre mesi.
Mi ha picchiato, urlato... E violentato.
Ero piccolissimo e non sapevo cosa fare, ero terrorizzato da lui, perché mi feriva tantissimo, l'ha fatto talmente tante volte...
Un giorno la polizia mi ha salvato, ed io sono tornato a casa, avevo già compiuto gli anni a casa del mio rapitore, per cui avevo sette anni.
Mio padre ha detto che mia madre non c'era più, era morta per colpa mia...
Papà ha cominciato a picchiarmi, quindi sono uscito da un inferno, entrando subito in un altro.
Ho chiesto scusa, l'ho abbracciato e lui ha cercato di strozzarmi.
La situazione è andata avanti fino a che non ho compiuto undici anni, e ha cominciato ad usare anche la cintura.
Io sono diventato autolesionista.
A scuola venivo bullizzato o ignorato, preferivo quando mi ignoravano, ma la maggior parte mi bullizzava.
Mi facevano cadere dalle scale, mi lanciavano cartacce con scritto di ammazzarmi e che ero una di quelle persone che vende il proprio corpo per soldi...
Poi hanno cominciato a dirmi che ero una balena, e più mi guardavo allo specchio, più sembrava vero.
O meglio, era vero.
Sono diventato bulimico, mangiavo e poi mi venivano i sensi di colpa e vomitavo...
A quindici anni, quasi sedici, sono entrato allo studio 21...
Ho conosciuto te e Diego/Fran, e mi sono innamorato di entrambi.
Siete stati i miei primi amici, mi avete fatto avvicinare a tutti gli altri, mi avete fatto sentire felice...
Circa sei mesi dopo che ero entrato, mio padre mi ha chiuso fuori casa tutta la notte.
Un uomo mi ha violentato, come quando avevo sei anni, ma ovviamente ormai era diverso, ero un ragazzino passivo, quindi avevo anche il ciclo.
Sono rimasto incinto.
Avevo una paura tremenda, non sapevo cosa fare, però più i giorni passavano, più sentivo che quel bambino, nonostante concepito in modo orribile, era fantastico.
Lo amavo, anche se ero spaventato.
Avevo deciso di tenerlo, anche se non sapevo come dirlo, quindi ci stavo riflettendo...
Al terzo mese cominciava a notarsi e mi vestivo apposta con vestiti larghi e saltavo sempre le lezioni di ballo...
Una sera, tornato a casa, ero tranquillo sul letto e pensavo ancora a cosa dire a tutti riguardo la mia gravidanza.
Avevo deciso che prima l'avrei detto a te e Diego/Francesca, invitandovi ad un bar a fare colazione e poi agli altri, ma non ho potuto.
Mio padre è rientrato ubriaco e mi ha ammazzato di botte, ha ucciso il mio bambino...
E io sono come caduto in un buco nero.
Ho cercato di andare avanti, per due mesi ho provato.
Ma sentivo troppo dolore, ripensavo a tutta la mia vita, tutta la violenza subita e al fatto che il mio bambino non c'era più.
La gravidanza mi aveva aiutato a smettere di essere bulimico, perché sapevo che al bambino serviva cibo.
Comunque...
Sia mia madre, sia mio figlio, sono entrambi morti per colpa mia...
Non ce la facevo più ad andare avanti, mi dispiace tantissimo avervi ferito, soprattutto a voi due.
Siete stati, siete e sarete sempre le persone che ho amato di più.
Sia come amici, sia come amore.
Dovete vivere, fatelo per me.
Sarebbe bellissimo vedervi come coppia, sapete?
Non so se cosa provate l'uno per l'altra ma stareste bene insieme.
Mi sarebbe piaciuto molto essere il vostro fidanzato, stare con entrambi, ma non era possibile stare in tre,  e anche se fosse stato possibile io ero troppo timido per dirvi cosa provavo e cosa, comunque, tutt'ora provo per voi, anche se adesso lo sapete.
Sono certo che un giorno sarete due cantanti, ballerini e musicisti incredibili, ma già lo siete.
Se fossi stato più forte, mi sarebbe piaciuto continuare a cantare, suonare e ballare con voi, ma non ci riesco.
Ah, comunque guardate nella busta della lettera, ho lasciato un dvd a tutti, a te e Diego/Francesca ne ho lasciati due, ma quelli bianchi sono uguali a quelli degli altri, anche il contenuto, e vorrei lo guardate insieme.
Invece i due dvd di colore azzurro li avete solo tu e lui/lei, quindi guardateli da soli o insieme voi due. Ne ho fatte due copie, una per uno, ma il contenuto è lo stesso per entrambi, così come il contenuto dei dvd bianchi è lo stesso per tutti.
Non so cos'altro dire, se non che vi amo.
Vi amerò sempre, ricordatelo, vi amo con tutto il cuore.
Perdonatemi.
Addio Francesca e Diego♡/Diego e Francesca♡.
Il vostro Marco."
I due ragazzi sono entrambi in lacrime.
Tengono strette a loro le lettere e si abbracciano, singhiozzando.
Gli altri si avvicinano a loro, abbracciandoli forte.
Dopo qualche minuto si separano.
"Dovremmo guardare il dvd... Marco ha detto che ha lasciato a tutti un dvd uguale, che possiamo guardare insieme. Usiamo la mia copia..." Dice Diego, prendendolo, mentre continua a piangere.
Pablo monta il tutto e Diego inserisce il dvd.
"Ciao ragazzi e professori, vi voglio tanto tanto bene. E... Beh, Francesca e Diego, vi amo.
Volevo solo darvi questo ultimo regalo... A tutti.

"Valió la pena
Todo hasta aquí
Porqué al menos
Te conocí

Valió la pena
Lo que vivimos
Lo que soñamos
Lo que conseguimos

Valió la pena
Pude entender
Que cada historia es una razón
Para estar juntos
Para creer
Para que suene nuestra canción
Hoy somos tantos, hoy somos más
Hoy más que nunca
Puedo volar

Todo vuelve a comenzar
Juntos sin mirar atrás
Siente, sueña como yo
Vive, tu destino es hoy

Sabes cuál es la verdad
Es el latido de tu corazón
Sabes que lo puedes escuchar
Junto al mío

Junto al mío

Yo sé que puedo confiar en mí
Quién soy ahora ya descubrí
El mundo es casi perfecto ya
Y casi es todo, es mi realidad
No tengo miedo, ya sé quién soy
Sé lo que busco
Y a dondé voy

Todo vuelve a comenzar
Juntos sin mirar atrás
Siente, sueña como yo
Vive, tu destino es hoy

Sabes cuál es la verdad
Es el latido de tu corazón
Sabes que lo puedes escuchar
Junto al mío

Todo vuelve a comenzar
Juntos sin mirar atrás
Siente, sueña como yo
Vive
Valió la pena
Todo hasta aquí..."

Il ragazzino cerca di sorridere e poi la registrazione è finita.
Tutti sono in lacrime, singhiozzano e si abbracciano.
Ormai Marco è un angelo.
La sera successiva, dopo il funerale, Francesca e Diego sono a casa di lei.
"Sei pronto?" Domanda lei, mettendo il dvd.
Diego annuisce e la ragazza preme play.
"Ciao Fran e Diego...
Vi chiedo ancora scusa, davvero.
Perdonatemi... Questi dvd uguali sono solo per voi due, perché come vi ho detto sono innamorato di voi.
Ora vi faccio vedere un video che ho fatto io..."
Il ragazzo nel video sparisce e appaiono foto, una per volta, di loro tre insieme, a volte insieme agli altri, ma quasi sempre solo loro tre insieme, con di sottofondo loro tre che cantavano insieme Yo soy así.
L'ultima foto sono Francesca e Diego che baciano Marco sulle guance, lui è tutto rosso e intorno c'è un cuore e scritto "I L♡VE U".
Sparisce la foto e riappare Marco.
"Se volete potete farlo vedere agli altri ora, ma è per voi due, si capisce... Spero vi sia piaciuto.
Adesso devo andare, starò bene.
Vi amo, Diego e Fran..."
Il video si interrompe.
I due si abbracciano, con gli occhi pieni di lacrime, ma felici che il loro grande amore stia bene.
Anni dopo Francesca e Diego si sono sposati e conservano tutti i ricordi del ragazzo che amano dentro un baule che tengono nella loro camera, dietro al letto.
Ogni giorno vanno a far visita al ragazzo al cimitero e gli portano dei fiori una volta a settimana.
Hanno anche avuto un bambino, che hanno chiamato Marco, come il loro amato.
Tengono una foto di loro due e Marco Tavelli, il ragazzo che hanno amato più al mondo, che sorridono, sul comodino.
Marco vivrà per sempre nei loro cuori.

(Angolo autrice: So che le lettere sono praticamente tutte uguali e ripetitive, ma ho avuto quest'idea tanto tempo fa e volevo pubblicarla a tutti i costi, quindi eccola qua. A parte il fatto che è ripetitiva, a me è piaciuta, spero anche a voi. Io ho pianto, scrivendola.
Ciao!)












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