🌹6. Fiamma 🌹


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Una volta che Minerva lasciò i ragazzi nella stanza VIP, si diresse verso un tavolo dove ad attenderla vi era Dalia con il telefono in mano che appena la vide lo abbassò e gli sorrise.

<<Cosa stavi facendo?>>

<<Niente...>>

<<Dalia... Gli stavi mandando un messaggio a Jimin, vero?>>

La castana sospirò abbassando il capo, anche se avevano litigato e stavano in fase di stallo, lei ci teneva a dirgli dove si trovava e almeno domandargli se sarebbe venuto.

<<Volevo solo vedere se sarebbe venuto... Anche se non mi aspetto di vederlo qui da un momento all'altro...>>

Sorrise amaramente mordendosi poi il labbro cercando di trattenere le lacrime, si era ripromessa che quella serata era solo per lei e le sue amiche e non avrebbe pensato a Jimin e tutto ciò che lo circondava, sorrise un pò di più quando sentì l'abbraccio di Minerva ricambiandolo.

<<Vedrai che si sistemerà tutto con lui... In caso andiamo io e Rox, lo prendiamo a cazzotti e te lo portiamo...>>

<<Lo lascerete intero almeno?>>

<<Non posso assicurarti niente... Già è tanto se ancora è in vita...>>

Ridacchiarono entrambe venendo poi interrotte da un'altra cameriera che informò la mora di essere attesa per degli ordini al bancone.

<<Io vado, appena ho finito torno da te ok?>>

<<Min tranquilla... Come minimo mi godrò la pace senza te e le tue idee...>>

<<Ah ah ah spiritosa...>>

La ragazza sbuffò mentre andava al bancone dove ad attenderla vi erano due vassoi pieni di bicchieri ognuno di diversa misura e colore.

<<Questi sono per la stanza VIP...>>

La voci di Taehyung la distolse da i vassoi e quando alzò il viso notò subito il suo sguardo addosso.

<<Ho capito...>>

Prese il primo vassoio e poi il secondo dando le spalle al bancone quando la voce del moro la fece fermare.

<<Riguardo ciò che ho detto...>>

<<Tranquillo ho capito cosa pensi di me in realtà... Facciamo finta che tra noi non sia mai successo niente e teniamo il nostro rapporto solo come colleghi...>>

Non aggiunse altro andando via e lasciando un Taehyung con l'amaro in bocca a quelle parole, tutto voleva tranne che ferirla in quel modo, sospirò spostandosi verso la cassa dove ad attenderlo vi era San che lo guardava con un sopracciglio alzato.

<<Che c'è?>>

<<Gli hai chiesto scusa?>>

<<Si... E ha messo in chiaro che ora il nostro rapporto è solo di lavoro...>>

<<Almeno sei stato fortunato che non ti abbia rotto il naso come la rossa...>>

<<Spiritoso... Ho ancora la mandibola che mi fa male per via del cazzotto... Dovresti portarla in palestra con te e farci una lotta sul ring, sarei curioso di vedere chi vince...>>

<<Ci stavo pensando sai... Però avrei dato modo a lei di usare te come sacco da box...>>

I due si guardarono e scoppiarono a ridere fino a quando le luci non si abbassarono.

<<Parli del diavolo... La tua preferita sta iniziando...>>

San non rispose alle parole dell'amico portando la sua completa attenzione sul palco dove al centro solo si vedeva un palo illuminato, una leggera nebbiolina artificiale iniziò a diffondersi...

Una figura ancora avvolta in un mantello nero si avvicinò lenta al palo mentre una melodia dalle note leggere e ritmiche iniziava a diffondersi in tutta la sala, le persone presenti portarono subito il loro sguardo su quel palco rimanendo sorpresi nel vedere che sotto a quel mantello vi era una ragazza dai lunghi capelli rossi e mossi vestita con un abito bianco.

Gli occhi di San non si muovevano dalla sua figura squadrandola da capo a piedi e notando come quelle vesti la rendessero un angelo peccaminoso che si muoveva sulle note di Lose Control, ma anche un'altra persona era stata attirata da quella fiamma ardente che aveva iniziato a muoversi a ritmo di quella melodia sensuale e malinconica allo stesso tempo, Wooyoung poteva dire di amare ogni tipo di arte che andava dal disegno alla musica e quella ragazza sembrava avere in lei tutto ciò.

Nessuno in quel locale riusciva a distogliere lo sguardo da i movimenti lenti e a volte veloci della fiamma, il gioco che vi era tra la nebbia e il movimento di quel vestitino bianco che la rendevano leggiadra, e quella melodia che lei stava interpretando al meglio colpendo in pieno tutto il pubblico.

<<Wow... Quella ragazza...>>

<<E arte.>>

Felix portò lo sguardo sul suo amico notando come si stesse mangiando quella ragazza, ed era proprio così, Wooyoung si stava mangiando con lo sguardo quella fiamma ardente desiderando che in alcuni momenti essere quel palo ed essere toccato così lento.

Chissà perché lo stesso pensiero sembrava sfiorare anche la mente di San, che per tutto il tempo non aveva detto neanche mezza parola... Si scosse da i suoi pensieri quando la musica si fermò e lei con essa sentendo gli applausi degli ospiti.

<<E stata bravissima...>>

<<Perfetta è dire poco...>>

Taehyung guardò l'amico e per la prima volta oltre la moto poteva dire di vederlo interessato a qualcos'altro, ridacchiò dandogli una pacca sulla spalla.

<<Mi sa che ti ho perso amico...>>

<<Di che parli?>>

<<Non lo vedi? Quella ragazza ti attira... È come una sirena che ti sta attirando a lei con il suo canto dolce e peccaminoso...>>

<<Non dire stupidaggini... Non è così...>>

Disse sbuffando prendendo il suo drink e andando verso il suo studio sentendo le risate del suo amico, però una cosa era vera... Quella ragazza lo attirava e anche parecchio.

Una volta scesa dal palco Roxanne si era ritrovata circondata dalle sue colleghe che gli facevano i complimenti per l'esibizione, cosa che la rese felice, andò nel camerino che era stato assegnato a tutte le ragazze e si sedette davanti lo specchio osservandosi.

<<Ce l'hai fatta Rox... Tutti quegli applausi erano per te e per la tua arte...>>

Sentì il suo telefono squillare notando che era un messaggio di Dalia, lo aprì vedendo che era un video e quando notò che era dell'esibizione sorrise mentre lo guardava... Di solito era molto dura su come si esibiva trovando difetti su difetti... Ma stavolta si doveva complimentare realmente con sé stessa... Non era facile interpretare quella canzone specialmente per il tema che rappresentava, però lei ci era riuscita al meglio visto che quella canzone in parte rispecchiava un pezzo del suo passato che aveva con difficoltà dimenticato...

Mandò un messaggio all'amica avvisandola che si sarebbe cambiata e sarebbe andata da lei e così velocemente si struccò e mise un pantalone di pelle nero stretto con un toppino bianco, prese la borsa con il telefono e uscì dal camerino fermandosi quando davanti a lei vi era proprio il suo capo.

<<Signore...>>

<<Chiamami San, non amo tanto gli appellativi...>>

<<Mi scusi sig.... Cioè scusa... Abitudine...>>

<<Tranquilla... Volevo farti i complimenti per la tua esibizione, hai lasciato tutti a bocca aperta...>>

Roxanne arrossì per via di quel complimento, non doveva essere così visto che era per la sua esibizione, però sembrava come se dietro a quelle parole vi era altro... Altro che non capiva.

<<G-grazie... Ora vado... La mia amica mi aspetta...>>

<<Vai, se vedi Minerva dille che può anche lei prendersi una pausa...>>

San sorrise e la superò andando verso le altre ballerine che appena lo videro iniziarono a comportarsi come delle galline, cosa che fece alzare gli occhi al cielo alla rossa.

<<Galline...>>

Sussurrò dandogli le spalle e raggiungendo Dalia che appena la vide l'abbracciò facendole mille complimenti.

<<Tutti che ti guardavano... Nessuno riusciva a distogliere lo sguardo dalla tua esibizione... Cavolo Rox...>>

<<Grazie Dal, ero così tesa all'inizio ma appena la musica è iniziata...>>

<<Tutta la tensione è sparita e sei entrata nel tuo mondo.>>

<<Si, proprio così Dal... Poi sentire tutti quegli applausi, sono così felice che hanno apprezzato...>>

<<Questo è un motivo in più per festeggiare allora...>>

La voce di Minerva le fece girare e sorridere nel vedere che aveva con sé una bottiglia di spumante.

<<Quella dove l'hai presa?>>

<<Davvero fai una domanda del genere Dal?... Comunque è offerta dalla casa.>>

<<E dimmi puoi bere? Sei a lavoro...>>

La mora si avvicinò poggiando la bottiglia sul tavolo, iniziò ad aprirla sotto lo sguardo divertito delle amiche nel vedere che era una frana nel farlo.

<<Lavora come cameriera ma non sa aprire nemmeno una bottiglia Rox.>>

<<Infatti... Secondo ma l'hanno presa solo per via del suo bel faccino...>>

<<Tsk qui vi sbagliate... Anche per il corpo.>>

Disse seriamente facendo spallucce mentre le altre due risero, Roxanne vedendo che non riusciva gli tolse la bottiglia aprendola lei con molta facilità.

<<Hai avuto la strada facile... Già l'avevo smossa io...>>

<<Si infatti, allora perché non ci sei riuscita?>>

<<Semplice Rox, non c'è riuscita perché la bottiglia non voleva...>>

<<Infatti colpa sua, io la volevo aprire con tata facilità e tranquillità ma lei non ha voluto... Il tappo si è gonfiato per rendermela difficile...>>

Se la fantasia era un optional, Minerva ce l'aveva compresa nella sua testa fin dalla nascita... Ogni tre per due se ne usciva con una stupidaggine che portava le due amiche a ridere di ciò, proprio come in quel momento.

<<Ahhh smettetela di ridere è vero...>>

<<Min... L'unica cosa vera sono le tante cazzate che dici ogni giorno...>>

<<Dal... Se non ci fossi io voi sareste annoiate a vita... Mi merito una statua per ciò...>>

<<Ohh si ci annoieremo sempre... Come passeremo le nostre giornate senza di lei Rox?>>

<<Le passeremo deprimendoci guardando telenovelle o a piangere sul latte versato...>>

Minerva fece una faccia sconvolta alle loro parole scoppiando poco dopo a ridere seguita dalle altre due, così erano le loro giornate, una diceva una cavolata e le altre la seguivano a ruota fino a quando non scoppiavano a ridere... Era un loro modo per evadere anche pochi minuti da tutto quello che le circondava.

<<Allora brindiamo...>>

Roxanne riempì tre flute porgendoli alle sue amiche, li alzarono.

<<Brindiamo a noi... A questa nuova esperienza che sto vivendo... E a tutte le cose belle che sono sicura porterà...>>

Fecero tintinnare il bicchiere mandando giù una buona parte di liquido subito dopo, diedero inizio così la loro serata, dove Minerva ne approfittava ogni tre per due per tornare da loro e scambiare qualche parola, mentre loro si divertivano a ballare.


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