🌹5. Figlio di papà 🌹


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Era da ore che si guardava allo specchio per scegliere la camicia migliore, ore in cui sentiva il suo amico sdraiato sul letto che si lamentava per via di come era perfettino... Si perché Jung Wooyoung era anche un perfettino, oltre che essere un figlio di papà e uno a cui piace spendere soldi su soldi... Almeno era quello che voleva mostrare a chi faceva parte di quell'ambiente... Un ambiente dove il lusso era all'ordine del giorno e con esso tutti i ricami che si celavano dietro.

<<Hai finito?>>

Sbuffò a quella ennesima domanda del suo amico, si girò e portò le mani su i fianchi guardandolo male.

<<Se continui a mettermi fretta certo che non ho finito...>>

<<Dai Woo... Faremo tardi e le pollastrelle migliori rischiamo di perderle...>>

Il ragazzo alle parole dell'amico alzò gli occhi al cielo, a volte si chiedeva come poteva essergli amico se il suo unico pensiero era dare sfogo al suo uccello.

<<Tanto anche se perdi le migliori alla fine finisci per portarti anche le peggiori... Esempio la settimana scorsa...>>

<<Ma quella è stato un caso...>>

<<Si, un caso che al posto della patata aveva la banana... Vero Felix?>>

<<Non è colpa mia se da come si muoveva e la sua voce erano di una donna... E poi... Non era male alla fine ci sono stato pure.>>

<<E dimmi chi ha vinto il gioco di spade tu o lei?>>

Wooyoung ridacchiò nel vedere come sulla faccia dell'amico si formò un ghigno sapendo già la risposta.

<<Più tosto hai prenotato al BR? Sai che non amo fare file...>>

<<Tranquillo Woo, ho prenotato e appena hanno saputo che eri il figlio del presidente si sono prestati subito a darti ogni servizio che meriti...>>

<<Merito... Li merito solo per via del cognome e non perché ho fatto oppure detto qualcosa di speciale...>>

Ecco una delle cose che odiava di più del suo cognome, il fatto che era legato al presidente della nazione e quindi gli apriva le porte per ogni cosa anche se non lo meritava.

Sbuffò scegliendo finalmente la camicia mettendosi poi le scarpe, si guardò velocemente allo specchio ricevendo un dito su da parte dell'amico.

<<Dovresti goderti di più questa cosa Woo... Non tutti se lo possono permettere... L'unica cosa che mi dispiace e che non ti conoscono per ciò che sei realmente... Il tuo cognome oltre che aprirti le porte offusca anche te come persona...>>

<<Lo so... Per questo ho deciso che presto andrò via...>>

Felix non gli domandò dove volesse andare o no, si poteva dire che ormai lo conosceva come le sue tasche, si alzò e si mise dietro di lui poggiando le mani sulle sue spalle, lo guardò dallo specchio e sorrise.

<<Io appoggerò ogni tua scelta sappilo... Ora andiamo senno chi la sente Irene...>>

<<Grazie Lix... Si non facciamo adirare Irene senno ci romperà per tutta la sera...>>

Ridacchiarono uscendo dalla camera e scendendo per uscire di casa ma si fermarono quando la voce del padre di Wooyoung li richiamò dal salone, contro voglia il ragazzo sbuffò e si avvicinò notando subito una persona che non conosceva.

<<Sei qui figliolo... Vieni voglio presentarti un amico...>>

L'uomo fece un mezzo sorriso al figlio alzandosi e poggiando la mano sulla sua spalla, un gesto che il ragazzo sapeva bene cosa significava... "Comportati per bene e si gentile o vedrai.", sospirò facendo un piccolo inchino verso quello che sembrava essere un ragazzo come lui, forse poco più piccolo di lui o viceversa... Non era tanto bravo a capire le età... La cosa che lo colpì fu il suo sguardo tagliente che sembrava penetrarti e leggerti dentro.

<<Salve io sono Jung Wooyoung...>>

Fece un mezzo sorriso di cortesia porgendo la mano al ragazzo che subito venne stretta.

<<Io sono Choi San...>>

Persino la sua voce per Wooyoung era tagliente ma profonda, un'accoppiata che farebbe tremare le gambe a ogni donna.

<<Figliolo devi sapere che lui è il proprietario del famoso locale Black and Red...>>

Lo sguardo confuso che ricevette da parte del figlio lo fece ridacchiare.

<<Signore credo che da tutti è conosciuto come BR...>>

<<Ohh... Capisco... Non sapevo di queste cose... Comunque figliolo mi sono permesso di invitare qui il signor Choi sapendo che tu stasera andrai lì...>>

Se prima era stranito dal fatto di trovare il proprietario del BR in casa sua, ora stava mettendo tutti i tasselli al suo posto... Questo era un'altra cosa che odiava profondamente di suo padre, il mettersi sempre in mezzo a tutto quello che faceva, voleva urlagli contro e dirgliene quattro ma il timore di ricevere altre punizioni da parte del padre non lo aggradava minimamente.

<<Comprendo... Credo però che ora debba andare, i ragazzi mi aspettano...>>

<<Con questo penso che anche io mi possa ritirare signore...>>

San fece un piccolo inchino verso il padrone di casa portando poi lo sguardo sul ragazzo, non gli serviva che qualcuno glielo dicesse che quello era un figlio di papà data la chiacchierata avuto pochi secondi prima del suo arrivo.

<<Ohh certo sarai impegnatissimo... Spero che mio figlio venga trattato come si deve...>>

Il tono che usò l'uomo voleva dire tanto per San, sorrise cordialmente e salutò uscendo finalmente da quella casa... Quando aveva ricevuto la chiamata durante il pomeriggio da parte del segretario del presidente aveva immaginato tante cose, la più brutta era che gli ordinava di chiudere tutto e questo non lo avrebbe accettato visto che in quel locale ci aveva buttato la sua vita.

Stava per salire in moto quando una voce lo fece fermare, si girò notando il figlio di papà avvicinarsi a lui.

<<Posso fare qualcosa per te?>>

Per il tono freddo e scocciato che aveva usato nei suoi confronti gli avrebbe voluto rispondere "Si, darti un calcio nel culo.", però si contenne facendo un profondo respiro.

<<Volevo chiederti scusa a nome di mio padre...>>

<<Scusa per cosa? Alla fine voi figli di papà non fate questo?>>

<<Come scusa?>>

San ghignò nel vedere come sul volto del ragazzo si fosse creata una faccia sconvolta dalle sue parole, gli piaceva punzecchiare e con lui si sarebbe divertito parecchio a quanto pare.

<<Quello che ho detto... Ora cosa c'è il figlio di papà correrà dentro a dirglielo? Tsk... Sei una perdita di tempo... Ora se non ti dispiace IO devo lavorare...>>

Gli diede le spalle e senza aspettare risposta salì in moto accelerando e partendo, una cosa che odiava profondamente erano proprio i figli di papà che si pensavano di ricevere tutto senza fatica.

Wooyoung rimase lì immobile con la bocca aperta mentre vedeva il ragazzo prendere e andare via, lo aveva lasciato lì come un pesce lesso non dandogli modo di difendersi dalle sue accuse... Odiava quando le persone gli affibbiavano certe etichette, come odiava i prepotenti che si credevano di sapere tutto su tutti.

<<Credo proprio che il belloccio ti abbia azzittito senza mezzi termini...>>

<<Tsk... È solo uno sbruffone che si crede di sapere tutto... Odio queste persone...>>

<<Bhe... Cerca di litigarci a fine serata... Vorrei non essere buttato fuori dal suo locale...>>

<<Farò ben altro Lix... Lo farò una merda mentre lavora...>>

Se una cosa avevano ragione le persone era proprio che Wooyoung era capriccioso e vendicativo, tutti i suoi amici o per meglio quelli stretti sapevano che era così per questo non gli andavano mai contro.

Felix scosse il capo prendendolo per il polso e tirandolo verso la macchina, una volta al suo interno mise la musica a palla partendo per il punto di incontro con i ragazzi... Attraversarono quasi mezza città per ritrovarsi dopo una mezz'oretta nei parcheggi del fatidico BR dove videro già il gruppo dei loro amici, scesero raggiungendoli e Wooyoung non fece in tempo a dire A che si trovò subito una ragazza dai lunghi capelli neri e occhi marroni, che si strusciava al suo braccio con il suo seno grosso, alzò gli occhi al cielo sospirando.

<<Irene dammi tempo di salutare almeno...>>

<<Amore mio mi sei mancato tanto...>>

<<Non sono il tuo amore... E staccati...>>

Cercò di liberarsi dalla presa ma sembrava tutto inutile, arreso alla ragazza se la lasciò attaccata iniziando a salutare il resto della combriccola, persero tempo a chiacchierare non rendendosi conto che il parcheggio si stava già riempiendo e questo li portò a iniziare a camminare verso l'ingresso.

Wooyoung era talmente preso da i suoi pensieri che mentre camminava qualcosa o per meglio qualcuno gli andò addosso e quando portò lo sguardo a terra vide una chioma rossa e due occhi verdi come lo smeraldo che lo guardavano.

<<Mi dispiace signorina... Sta bene?>>

Gli porse la mano che venne subito afferrata e l'aiutò ad alzarsi.

<<Si, scusa tu...>>

La ragazza davanti a lui abbassò lo sguardo sull'orologio notando che era in ritardo, diede una scusa veloce per poi lasciare il ragazzo lì da solo che la guardava andare via.

<<Amore tutto bene?>>

Distolse lo sguardo nel sentire la voce di Irene che lo chiamava, gli fece solo cenno di sì raggiungendo il resto del gruppo.

Entrarono nel locale e si sorprese di vedere come quel posto anche se aveva una grande nominata per le serate che creava, fosse elegante e al tempo stesso accogliente, una cameriera dai lunghi capelli neri e occhi viola si avvicinò a loro facendo un inchino e sorridendo a tutti.

<<Salve io sono Minerva, sarò la vostra cameriera personale per tutta la serata...>>

<<Piacere Minerva... Io sono Jung Wooyoung... Ho prenotato...>>

<<Ohh certo, venite vi accompagno al vostro tavolo.>>

La ragazza gli indicò le scale facendogli strada, li portò sull'area superiore dove ad attenderli vi era un corridoio e varie porte, li condusse davanti la prima porta e quando i ragazzi entrarono nella stanza si sorpresero di ciò che videro.

Era una stanza grande con muri neri e rifiniture in oro abbellite da quadri di ogni tipo, il pavimento era di legno scuro e al centro erano posti dei divanetti con divani di un rosso acceso che risaltavano parecchio, davanti a questi divanetti erano posti alcuni tavolini in vetro e su di esso poggiati degli stuzzichini di benvenuto, la cosa più bella di quella stanza era che ci si poteva affacciare come se fosse un balcone e osservare il tutto nella pista.

<<Wow... Ora capisco perché anche i ricchi ne parlano bene...>>

Wooyoung avanzò poggiandosi alla ringhiera osservando il palco e notando il ragazzo che stava a casa sua poggiato al bancone che parlava con un altro ragazzo.

<<Se volete potete anche chiudere e avere più privacy...>>

Minerva si avvicinò alla parete dove vi era la ringhiera e premette un tasto, delle lastre di vetro iniziarono a muoversi finendo per chiudersi e i ragazzi si resero conto che la musica sembrava solo un leggero fondo e potevano parlare tranquillamente senza urlare.

<<Sempre più fica questa cosa... Non trovi Woo?>>

<<Si, devo ricredermi... Le chiacchiere che ho sentito valgono tutte...>>

<<Sopra i tavolini se avete notato ci sono dei tablet che potete usare per ordinare, abbiamo un pò di tutto anche se volete da mangiare... Ora vi lascio qualsiasi cosa cliccate sul bottone del tablet chiama cameriere e io arriverò...>>

<<Ti ringrazio...>>

La ragazza sorrise e uscì dalla stanza lasciando i ragazzi da soli che si guardavano attorno per poi iniziare a ordinare e dare inizio alla loro serata che prevedeva bere e divertirsi a più non posso.


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