19. Abisso

❝ C'è qualcosa di te che crea dipendenza di cui ne ho sempre più bisogno. ❞

BEATRICE POV

Sono cinque anni che il mio falso padre è morto, giusto in tempo per raccontarmi la verità.

A volte penso al mio vero padre, chissà come sarebbe stato con me, chissà che rapporto avremmo avuto.

In questi anni ho dato l'ordine di trovarlo ma, di lui non c'è nessuna traccia.

Anni fa sono andata anche nel suo vecchio bar, quello in cui andavo sempre con Maggie ma, nemmeno la nuova gestione non sa nulla di lui.

La speranza di poterlo rivedere una volta non muore mai, è sempre lì con me, sepolta nel mio cuore.

«A cosa pensi?» chiede Diego, al mio fianco, mentre mi accarezza i capelli.

«A mio padre, chissà dov'è ora» mormori con un filo di tristezza.

«Lo troveremo, non preoccuparti»

«Diego sono già passati anni da quando lo cerchiamo, non prendermi per il culo, potrebbe anche essere morto» dico acida, anche se, so che non dovrei prendermela con lui.

In fondo Diego non c'entra nulla.

E pensare che moltissimi anni fa l'ho incontrato, da subito ho sentito qualcosa che mi avvicinava a lui, un sentimento che non riuscivo a capire.

Chissà se lui sa della mia esistenza, chissà se vorrà anche me come sua figlia.

Suo figlio!

Cazzo, perché non ci ho pensato prima?

«Diego» dico scattando dal letto, «suo figlio... ma certo» mormoro facendo avanti e indietro nella stanza.

«Bea di cosa parli?»

«Lui ha un figlio, possiamo trovarlo tramite lui, no?»

«Ricordi il nome di suo figlio?»

«Sí, Tony Manzano» dico.

(Tony)

15 anni prima

«La mia ragazza preferita, come stai?» chiede Cristian, vedendomi entrare dal bar.

«Sto bene, grazie mille»

«Cosa vi porto? Il solito?» chiede dolcemente.

«Si, grazie» risponde Maggie con un sorriso, Cristian ci sorride e ci fa cenno di sederci.

Andiamo a sederci al nostro solito posto, quando si avvicina un ragazzo con l'ordine in mano «Cristian non viene?» chiedo delusa, tutte le volte ci serviva lui e, poi si sedeva accanto a noi.

Parlare con lui è così piacevole.

«Mio padre aveva delle cose da sbrigare, spero non vi dispiaccia la mia compagnia» dice sorridendo, «sei suo figlio?»

Annuisce, «tuo padre ci parla sempre di te» si intromette Maggie, il ragazzo sorride e si siede nella sedia accanto alla mia, «beh, allora spero che ne parli bene» dice verso la mia direzione, non badando a Maggie.

Arrossisco di colpo, è la prima volta che un ragazzo mi dà delle attenzioni, eppure che qualcosa che mi attira a lui, qualcosa che non riesco a spiegare. È successa la stessa cosa anche quando ho incontrato Cristian.

Sarà il fascino dei Manzano!

«Allora piacere io sono Beatrice, lei è Maggie» dico porgendo la mia mano, la stringe delicatamente, «Tony Manzano».

Presente

DIEGO POV

«Bene Aleandro, fammi sapere»

Chiudo la telefonata e mi avvicino a Bea, «ho avvisato Aleandro, lo troverà» la rassicuro.

So quanto sia difficile per lei, convivere con una persona mostruosa e poi scoprire che non è il vero padre.

Cercare il vero padre e non trovarlo.

Credo che dentro di lei sta letteralmente impazzendo.

Voglio renderla felice, voglio vederla ridere, scherzare, come un tempo.

Ma da quando ha scoperto la verità si mantiene fredda, triste e d'altronde come darle torto? Vuole trovare il suo vero papà.

Recuperare ciò che ha perso in questi anni.

«Come stai?» chiedo dolcemente avvicinandomi a lei, «non hai più il solito sorriso, sei così spenta»

«Sono solo stanca. Stanca di tutto questo!» esclama sarcastica, facendosi scappare un sorriso poco amichevole, «tutti questi segreti che, anche se svelati, non riesco a risolvere. Mi sento così impotente, è tutta colpa mia. Quando l'ho incontrato ho sentito una connessione con lui e, non me ne sono resa conto subito della mia somiglianza con lui»

«Non è colpa tua!» rispondo con tono acuto, «non assumerti colpe che non hai! Non sapevi la verità!»

Annuisce, tirando su col naso, «avrei dovuto capirlo, adesso che lo cerco non lo trovo. Non gli ho potuto dire nemmeno addio»

«Non sappiamo se sia morto o meno, il tempo risolverà le cose»

«Di quanto tempo ha bisogno il tempo? È da cinque anni che aspetto»

«Vieni qui» mormoro allargando le mie braccia, per accogliere lei.

«Bea?» sentiamo urlare da fuori la porta, «si,mamma. Entra»

«Scusami, Chloe ti cercava» si scusa Tiana, entrando con Chloe in braccio.

«Stasera portiamo Chloe fuori?» chiedo cercando di distrarla un po'.

«D'accordo» mormora, si gira verso di Chloe, «che dici, piccola? Vogliamo andare al parco?» chiede a Chloe con un gran sorriso.

Raramente vedo quei suoi sorrisi così belli, li rivolge solo a Chloe. Forse per non fargli capire che c'è qualcosa che non va, la bimba già inizia a capire e fa delle domande.

L'altro giorno l'ha sentita piangere e mi ha detto ''papá perchè la mamma piange?'', gli ho dovuto mentire, dicendole che aveva la bobbo (bua) nel ginocchio, perché era caduta.

Ciò che ha fatto Chloe dopo mi ha lasciato senza parole, è entrata in bagno dalla mamma e gli ha dato un tenero bacio sul ginocchio rosso, visto che aveva la stampa, stando in ginocchio davanti al water, poi teneramente gli ha detto ''mamma non piangere, la bua passerà'', solo in quel momento Bea si è ripresa dal suo stato.

Sostengo che l'unica che possa salvarla da questo abisso, in cui piano piano Bea si sta lasciando andare, sia proprio Chloe.

Non posso comprendere cosa si prova nel ''non sapere dove sia il tuo vero padre'' ma, posso capire cosa significa perdere un genitore.

Dopo la morte di mia madre, anch'io ero caduto in un abisso senza uscita, da solo, nel buio. Ma grazie a mio padre sono riuscito a fuggire, ho superato la perdita della donna che mi ha messo al mondo, anche se, alle volte ci penso a lei.

Lei ha passato cose decisamente peggiori delle mie, i maltrattamenti di suo padre, le bugie di sua madre, la violenza di Tiago, i rapimenti per colpa mia.

Credo che lei sia la donna più forte e coraggiosa che io abbia mai conosciuto.

«Diego?» una voce mi distrae dai miei pensieri, «eh? Mi chiamavi?»

«Si, a cosa pensavi?»

«A nulla, cosa dicevi?»

«Che ne dici, ci prepariamo per uscire?»

«Si» dico solamente.

La vedi annuire incerta, poi prende Chloe e si dirige in bagno.

Poco dopo escono entrambe sistemate, «mi trucco e sono pronta, nel frattempo vai a lavarti»

Mi dirigo in bagno, e lascio che l'acqua calda mandi via tutti i brutti pensieri che stanno riaffiorando nella mia mente.

Il ricordo della morte di mia madre mi destabilizza totalmente.

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