Aveva solo 7 anni, quando iniziò a essere derisa e picchiata dai genitori,in quel periodo tra l'altro iniziò anche il bullismo. Quella bambina però sperava che quella situazione si sarebbe risolta col passare de tempo,infatti i bulli smisero di picchiarla,continuarono però a insultarla,ma i suoi genitori non la smisero,dicevano di farlo per amore,ma già a 10 anni quella ragazza aveva capito che "non può essere amore se ti fa solo piangere"  aveva voglia di gridare,di correre via perché non voleva vivere cosi,ma non lo fece.Forse aveva paura delle conseguenze,ormai non sapeva più niente,non sapeva cosa fare,cosa pensare,sapeva solo che voleva morire
Nel modo più veloce possibile,vide un temperino, prese la lametta che c'era dentro e la guardò per capire a cosa le sarebbe potuta servire quella lama così tagliente...
D'improvviso lo fece inizio a passare più e più volte la lametta sulla pelle, si sentiva più leggera, come se potesse toccare il cielo con un dito,come se tutti i suoi problemi fossero spariti,ma in realtà ne aveva creati di nuovi.
Continuò a tagliarsi fino ai 12 anni, ormai era in seconda media, era a inizio anno e quella donna che lei chiamava "mamma" la stava accompagnando a scuola, poi un'autobus gli venne addosso,lei chiuse gli occhi, appena li riaprì pianse,non sapeva perché ma pianse...
Lei decise comunque di andare a scuola,perché lì nessuno la picchiava, la prendevano in giro soltanto.
Una volta entrata in classe un suo compagno che la prendeva per il culo tutto il giorno, disse "Potevi non venire?" Lei disse "ci mancava poco e forse non venivo" i compagni scioccati rimasero in silenzio, passarono le ore e arrivò l'ora di educazione fisica, lei era stata allontanata da tutti come fosse niente,vide i maschi e quel ragazzo così stronzo nei suoi confronti,ridere e divertirsi. Corse nei bagni e prese la lametta che aveva nel taschino della camicia,si appoggiò alla porta fino ad arrivare a terra e inizio a piangere e a tagliarsi, pensando "perché lui può essere felice e io no?!"