Cerbero ti ha assaltato
in un gelido inverno.
Si è aggrappato ai vestiti
e ti ha trascinata giù
con sé sotto la terra,
dietro una lastra di marmo.

Mi manca averti a fianco,
la tua vestaglia azzurra a fiori,
dormire in camera insieme,
il tuo rossetto alla sera in casa.
La tua assenza mi demolisce
e la malinconia mi assale.

Piango tristezza dagli occhi
e il cielo bagna il mio corpo
privo di voglia di vivere, per te.
Una scheggia di vetro nel petto
infilza la mia carne sempre più.

Così ci ritroviamo ancora
negli incubi e nel vuoto,
vicino alla tua tomba solitaria
e bianca come i tuoi capelli.

Così ci ritroviamo ancora
io, con l'anima che grida dolore,
tu, tra le nuvole che mi osservi.

Così ci ritroviamo ancora
io, con il mascara sbavato,
io, con gli occhi rossi e gonfi,
tu, in pace nel grigiore del cielo,
tu a sussurrare il mio nome.