5- Il furto dei sogni
Boom portò fuori Dyana dalla Torre Maggiore, creando un portale per ritornare nel mondo degli umani.
-Boom.. cos'è successo?.. eri svenuto, e io mi sono preoccupata per te..- fece la bambina all'amico, che rispose sorridendole.
-Non preoccuparti, sto bene.. mi sono solo ricordato di una brutta cosa che mi avevano fatto..-
Poi l'ombra guardò il cielo, e intravide la luce arancione del sole cominciare a colorare lo scuro manto della notte.
-Dyana.. non posso rimanere qui per molto, presto sorgerà il sole.. però ti prometto che ci vediamo domani, alla stessa ora di questa sera. Io nel frattempo ho altro da fare-
-Ci vediamo domani, allora. Io qui a casa ho i miei nonni che mi fanno compagnia-
-Nonni?.. e i tuoi genitori?..-
-Non li ho- disse la bambina, senza però avere neanche un minimo di tristezza sul volto.
La piccola non ebbe mai l'occasione di conoscerli, né di vederli. In effetti, i nonni di cui parlava non erano neanche i suoi nonni biologici, ma degli anziani che la avevano trovata per caso davanti alla loro porta e che avevano deciso di prendersene cura.
Boom allora accarezzò i capelli di Dyana e aprì un altro portale, che mostrava una pianura sconfinata con alle spalle una grande foresta. La bambina invece tornò a casa, nella sua cameretta.
Il luogo scelto dall'ombra, che si trovava da qualche parte dell'Islanda e nel quale stava anche lì per sorgere il sole, era dove i lumi esiliati si riunivano.
Lo aveva scoperto vagando per la Terra senza meta, ma in quel momento quella sua conoscenza era particolarmente importante; il lume che era entrato nella cameretta di Dyana quella notte aveva le labbra nere, simbolo per i lumi di esilio.
Mi nascosi nella foresta lì vicino per ripararmi dall'imminente luce, aspettando l'arrivo dei lumi.
Dopo un po', quando il sole era alto nel cielo, li vidi arrivare.
Tra loro c'era anche quello che incontrai la notte prima, con sé la sacca.
Ma guardando bene, notai che tutti lì avevano una sacca con loro.
-Con questi dovrebbero rimanerci ancora 100 anni..- disse uno di loro.
-A me non è andata molto bene; per poco un'ombra non mi beccava- disse il lume che si intrufolò nella camera di Dyana.
-Allora temo che dovremmo lasciarti indietro; una sacca piena basta a malapena per una creatura, e da quello che vedo la tua non è neanche a metà-
-No, aspetta.. posso mostrarti quello che ho raccolto.. dammi un attimo..- aprì la sacca, ma il suo contenuto volò fuori. Si immobilizzò guardando quella polverina brillante muoversi nell'aria e allontanarsi sempre di più.
-Mi dispiace, ma senza sogni non puoi venire con noi- disse uno dei lumi che stava assistendo alla scena.
Tutti gli altri se ne andarono, lasciando da solo quel poverino con la sua sacca ormai vuota.
Preso dalla scena mi stavo avvicinando sempre di più alla pianura dove c'era il sole, e per sbaglio misi la mano un po' troppo in là, e venne bruciata dalla luce del giorno.
Mi feci sfuggire un urlo di dolore, e lui si accorse di me.
-Non sei bravo a spiare le persone in silenzio, vero?- mi disse l'altra creatura.
Io ero immobilizzato nel cespuglio in cui mi ero infilato precedentemente; era la prima volta che parlavo con un essere della luce.
Lui si avvicinò a me, rimanendo alla luce del sole.
-Immagino che tu adesso abbia molte domande.. ti spiegherò ogni cosa, dopotutto non mi rimane molto da vivere- continuava.
-Tu.. cosa hai rubato a Dyana?- chiesi. Avevo l'occasione di parlargli, quindi ne approfittai chiedendogli l'informazione che più mi interessava.
-Intendi la bambina? Quello che ho "rubato", come dici tu, erano i suoi sogni. I sogni degli esseri umani hanno una potente energia, e il vostro capo ne è interessato, quindi glieli vendiamo e lui in cambio fa vivere noi esiliati più a lungo-
Ero ancora più confuso di quanto lo ero prima, e lui lo capì perché lo guardavo come se stesse parlando in una lingua sconosciuta.
-Noi lumi non siamo come voi ombre, voi potete vivere all'infinito, ad eccezione se toccate la luce. Noi lumi, un po' come le candele, abbiamo il tempo contato, perché la nostra luce dopo un po' va "ricaricata", e per farlo abbiamo bisogno della luce del nostro regno. Fino a qui ci sei?-
Continuavo a guardarlo con aria interrogativa.
-E cosa c'entra il Fondatore con questo?- chiesi.
-Lui ha proposto di fornirci la luce a noi necessaria in cambio dei sogni delle persone, che andranno usati per l'energia della vostra città. La loro è una luce molto maggiore delle vostre fiaccole blu, e inoltre non è dannosa per voi. Il problema è che è leggermente illegale e il solo possesso è un grave crimine- spiegò.
-Grave quanto?-
-Pena di morte-
Sgranai gli occhi. Come poteva della polverina innocente causare la morte di qualcuno?
-Sai, privare gli esseri umani di questa polverina potrebbe causargli delle quasi totali perdite del sonno, quindi estrarla è visto come un atto contro gli umani che noi dobbiamo proteggere. Ma non preoccuparti per la tua piccola umana, non avrà grandi effetti collaterali. Non ne ho estratta tanta-
Era come se aveva letto nella mia mente la domanda a cui pensavo. Inoltre aveva capito che io e Dyana eravamo amici. Chi era quello?
-Questo è il motivo per cui mi hanno esiliato, sono nato con la capacità di leggere i pensieri. È una capacità che ho sempre avuto, il perché.. è una storia un po' lunga da spiegare. Gli altri mi vedevano come un mostro, quindi hanno deciso di liberarsi di me-
Anche se aveva rubato i sogni a Dyana, quel lume non mi sembrava affatto una brutta persona, e poi avrebbe potuto darmi molte informazioni utili. Decisi dunque che sarebbe diventato un mio alleato. E poi, avevo un dubbio; e se quello che vide mia figlia molti anni prima fosse centrato con questa storia del furto di sogni?
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