3- L'assemblea degli anziani

-Papà, papà! Non voglio andarmene.. ho paura! Fammi rimanere con te!-

Questa voce.. la conosco.. queste parole..

Ma.. c'è qualcuno che sta urlando?.. Sembra un urlo di dolore, deve aver sofferto tanto.. aspetta.. ma.. non sono io quello che sta urlando?..

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Mi svegliai di botto. Quello.. era un sogno? Non mi era mai capitato prima di quel momento di addormentarmi e sognare.

Però, in quel sogno, sentivo di provare lo stesso sentimento di quando urlai contro Dyana. Lo stesso dolore indescrivibile che mi consumava l'anima ogni volta che si faceva spazio dentro di me. E poi, a seguirlo, una sensazione di vuoto, come se qualcosa che avevo di importante mi fosse stato portato via. 

Eppure, non riuscivo a ricordare.. se mi aveva fatto soffrire così tanto, allora era importante. Ma perché non ricordo nulla?

In quel momento di svegliò anche Dyana.

-Boom.. siamo arrivati?- mi chiese subito.

Mi guardai intorno e degli imponenti edifici tinti di uno scurissimo grigio accompagnavano il nostro percorso, che era quasi arrivato al termine.

-Sì, ci siamo. Questa è la Città Oscura, dove sono nato. Qui si terrà a breve l'assemblea degli anziani, gli unici che potrebbero sapere come fai a vedermi-

Dyana era visibilmente emozionata, anche se non ne vedevo il motivo.

Quando la barca si fermò perché il fiume era finito, io presi la lanterna e scesi. Poi aiutai Dyana a scendere.

Le altre ombre ci guardavano con facce stranite, eravamo un esiliato e una bambina umana, dopotutto.

-Boom.. sbaglio o tu sei l'unico qui con le labbra bianche?- mi chiese Dyana.

Ed in effetti era vero. Il colore delle labbra viene cambiato ai "traditori", a coloro che avevano commesso uno sbaglio talmente grande da segnarli per l'eternità. E a segnarlo c'erano le simboliche "labbra bianche". Io non venni solo segnato, ma addirittura cacciato, bandito dalla città. Ma il motivo lo avevo dimenticato molto tempo prima.

Glielo spiegai, ma lei non sembrava concentrata su quello che dicevo.

Guardava spaventata le altre ombre, che ricambiavano quello sguardo con uno colmo di disprezzo.

Mi strinse la mano e si fece più vicina a me.

-Non mi piace qui, Boom..- mi disse.

-Non preoccuparti, non ti faranno nulla, ci sono io qui con..- mi bloccai un attimo.

Era tornato, quel sentimento di indescrivibile tristezza. 

Era come se quelle parole io le avessi già pronunciate.. ma chi era che volevo proteggere? Chi aveva bisogno della mia protezione?

In quel momento ci fu però un nuovo sentimento, molto più forte di quella malinconia; era il senso di colpa.

Ma di cosa? Forse centrava con il sogno che avevo fatto, o addirittura con il motivo del mio esilio..

Scossi la testa per riprendermi, ma più stavo in quella città più quei sentimenti si facevano forti.

-Non piace neanche a me questo posto, ma dobbiamo trovare delle risposte..-

La bambina sembrava preoccupata per me, ma io le sorrisi per calmarla.

Insieme ci dirigemmo alla Torre Maggiore, un enorme edificio che spiccava sulla città, dove nel piano più alto si erano riuniti gli anziani.

Una volta davanti, le guardie di sicurezza mi guardarono stranite.

-Scusatemi, ma dobbiamo partecipare alla riunione. È una situazione abbastanza urgente- spiegai, ma loro non sembravano intenzionati a farci passare.

-Ci dispiace, ma tu non potresti essere in questa città. Sei stato esiliato, no? E poi.. quell'umana non dovrebbe essere qui, e la sua presenza potrebbe causare confusione in tutto il regno- mi rispose una di quelle guardie.

-È proprio la sua presenza il motivo per cui devo consultare gli anziani. Lei è riuscita a vedermi-

A quel punto le guardie si scambiarono uno sguardo veloce, poi tornarono a guardami.

-Va bene, ma io verrò con te- disse l'altro.

Io sorrisi, e venni poi scortato nella sala riunioni.

Quando il grande portone, situato nel piano più alto dell'edificio, si aprì, ci trovammo davanti a delle ombre giganti e molto massicce. 

Avevano spalle larghe e altezze enormi. Al centro, una di quelle ombre era molto più grande e imponente delle altre. A distinguerla vi erano inoltre due grandi corna ai lati della sua testa. Quello era l'anziano di riferimento, il Fondatore.

Lui fu la prima ombra a mettere piede sulla Terra, e alcune leggende dicono che sia esistito molto prima.

Guardandolo, dentro di me si risvegliò un potente odio.

Mi venne l'istinto di saltargli addosso e di farlo soffrire nel modo più atroce possibile.

-Mi ricordo di te.. tu ci hai fatto rischiare una catastrofe, vero?- mi disse.

In quel momento tutti i ricordi di cui ignoravo l'esistenza colpirono fino all'interno della mia anima.

Ricordai cos'era successo 1000 anni prima e cosa feci per farmi esiliare. Ricordai anche cosa aveva fatto il Fondatore per farmi arrabbiare tanto, e scoprirlo non fece che alimentare la mia rabbia.

Ma tutti quei ricordi, uno dopo l'altro, e tutte quelle emozioni, risvegliate tutte insieme, erano troppo forti per essere sopportati tutti insieme, così persi i sensi e caddi a terra, svenuto.

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