13- L'oscurità diventa padrona
Papà.. non volevo.. scusami..
Io e Boomy ci separammo nuovamente, ma questa volta per salvare il mondo degli umani e quello dei lumi.
Lui avrebbe dovuto smantellare l'arma con cui il Fondatore voleva distruggere il nucleo, mentre io, a malincuore, dovetti tornare nel luogo che segnò la mia esistenza.
Ero lì, nella terra della luce perenne; il Regno del Bagliore.
A differenza del Città Oscura, c'erano delle mura che impedivano agli esiliati di avvicinarsi al regno. La regina stessa le fece costruite, e la sua volontà le rese invalicabili.
Erano presenti di simili anche intorno al nucleo, così che per assorbire la sua luce si dovesse implorare la regina.
L'unico modo nel quale potevo entrare nel regno era passare per l'entrata principale, sorvegliata da una guardia.
-Mi sembra solo ieri che ti avevano lanciato fuori da queste mura, Sky- la guardia dalla lunga barba era molto più grande di me e reggeva una grande lancia. Sulla sua testa spiccava il grigio elmetto alato, simbolo delle guardie della città del bagliore. Era molto differente dallo scuro casco delle ombre soldato, che al centro aveva un pennacchio più chiaro, simile a quello degli antichi romani.
La guardia era la stessa presente nel giorno in cui lasciai il regno definitivamente.
-Non sei divertente, sai?- a braccia conserte feci un'espressione infastidita alla grande guardia.
-Fammi entrare, è urgente-
-è così che parli a un vecchio amico?- sorrise gentilmente.
Non riuscivo a sopportarlo in quel momento. Per un breve periodo fu come un nonno per me, era l'unico che mi rimaneva accanto in un regno che mi detestava.
Eppure, quando venni esiliato, fu il primo a spalancare le porte per farmi andare via.
-Non ho tempo da perdere con te-
-Pensavo fossimo amici.. mi ferisci così- provò a poggiare una mano sulla mia testa, ma mi allontanai prima del contatto.
-NON HO TEMPO PER QUESTE COSE, devo vedere la regina, ORA- lui si fece serio un attimo.
-Dopo quello che hai passato, deve essere difficile dimenticare..- abbassò lo sguardo.
-Dimenticare? Tutta la mia vita è stata segnata da quel giorno..-
-Però, se tu fossi rimasto qui, cosa ti sarebbe accaduto? Ho chiesto io di esiliarti, io ho parlato con il Fondatore così che tu avresti potuto avere una seconda possibilità. Sono stato il primo a volerti fuori di qui perché ero l'unico a sapere davvero quanto tu soffrissi-
Asciugai le lacrime prima che lui potesse vederle.
Non pensai mai che tutto quello che aveva fatto fosse per me.. scoprire questo mi commosse.
-Posso portarti dalla regina, se vuoi l'aiuto di un vecchietto come me- lui continuava a sorridere, probabilmente aveva visto le mie lacrime.
Io annuii in silenzio e lo seguii.
Il cancello si aprì, io camminavo a testa bassa, sperando nessuno mi riconoscesse.
Eppure, anche in quel contesto, ero l'unico diverso. Tutti avevano qualcosa per distinguersi, chi bracciali, chi collane, qualcuno con copricapi particolari e i più anziani barbe e baffi di ogni tipo e lunghezza. Io ero l'unico senza nulla, solo il contorno nero intorno alla bocca che marchiava gli esiliati da sempre.
-Quindi tu sapevi del Fondatore?-
-Esatto. Quando avevo la tua età ho esplorato a lungo l'affascinante mondo degli umani, e la mia guida fu proprio lui. Sapevo che potevo fidarmi, quindi gli affidai te. Come mai sei voluto tornare?-
-Perché la creatura di cui ti fidi tanto vuole distruggere questo mondo e lasciare alle ombre l'invasione del mondo umano-
Lui si fermò all'improvviso, poi continuò a passo spedito.
-Se è come dici dobbiamo immediatamente avvertire la regina. Sky.. grazie, per non aver abbandonato questo regno-
-TU HAI UCCISO IL RE DEI LUMI?!- che reazione prevedibile.
-Volevo il potere, Dyana. Loro avevano tutto, noi niente. Se oltre all'immortalità fossimo stati immuni alla luce, a questo punto sarei a capo di tutto. Voglio far prosperare la nostra razza, mi basta solo questo. Lasciati assorbire, così che io posso distruggere il nucleo. Non ci sarà più luce e le ombre comanderanno persino gli umani. Alla fine di tutto, ti lascerò il mio corpo. Io morirò e tu, come meritano tutte le ombre, vivrai nel mondo che desidero dall'alba dei tempi, quando capii di poter aspirare a qualcosa di più-
-Tu.. moriresti per le ombre?.. Perché non mi assorbi e basta?-
-Perché devi essere tu a doverti consegnare a me-
Le vidi perdere la calma, la paura tornò dentro di lei.
Ma non importava. Dovevo portare a termine il mio compito il prima possibile.
Non volevo che succedesse come in passato..
I lumi al comando e le ombre a eseguire i loro ordini. Come all'epoca, l'unico modo per stabilire ordine è creare scompiglio.
Il re Arthur era pronto a darci ordini, ma quando scoprii che i sogni umani sono più forti della luce li sfruttai contro di lui.
La schiavitù finì, ma dopo quella dei lumi arrivò la tirannia umana. Impararono a usare la luce, la controllarono, e per noi ombre era pericoloso anche il regno delle creature in carne e ossa.
Per una volta volevo che la supremazia toccasse a noi ombre, ero stanco di vedere il mio popolo vivere nella paura costante. Senza nucleo non c'è luce, e senza luce l'oscurità diventa padrona.
A differenza della telepatia dei lumi nobili, io potevo manipolare le menti delle ombre. Come eliminai i ricordi a Boom potevo convincere Dyana a lavorare per me, e infatti lo feci.
Mi bastò poggiarle una mano sulla testa.
La nube si dissolse, anche se il macchinario era ormai distrutto il Fondatore era lì.
Non riuscii a trovare i sogni umani, ma riuscii a leggere una quantità spaventosa di scritti che parlavano del piano del Fondatore. Lumi che perivano e uomini che si piegavano. E una miriade di altre cose che non riuscii a finire perché troppo macabre.
Però il piano era finito, Sky in quel momento avrebbe dovuto parlare con la regina, eppure..
-Boom.. pensi davvero che questo potrà fermarmi?-
-Dov'è Dyana?-
-Proprio qui, dentro di me..-
Aveva preso mia figlia.. ero pronto per lanciarmi contro di lui, ma riuscì a fermarmi con solo lo sguardo.
-Sono più forte ora.. sono indistruttibile, immortale. L'arma, quel gigantesco cannone, non mi serve più. Posso manovrare i sogni con le mie sole mani-
Aprì le braccia e intorno a lui una quantità enorme di polvere argentea fluttuava leggera. Prese una lancia, la accese e toccò con una mano la luce.
Non si ferì
Il piano era finito, non riuscivo a fare nulla.
Dalla grande arma uscì tanta luce, abbastanza da permettergli di arrivare nel Regno del Bagliore.
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