Capitolo 2
-Amber-
Una voce ovattata, come proveniente da molto lontano, mi sveglia.
-Amber sveglia-
Borbotto e mi copro le orecchie con i palmi delle mani, nascondendomi sotto il morbido tessuto che mi avvolge.
È troppo bello stare al caldo... ASPETTA...
Spalanco gli occhi e mi metto seduta. Mi guardo intorno, confusa. Questo mantello non è mio...
-Buongiorno eh- sbuffa Erin.
Mi è seduto di fronte e mi guarda annoiato. I ricci cadono morbidi sulla sua fronte, i raggi solari accentuano i loro riflessi caldi come il fuoco.
Accenna un sorriso -È mezz'ora che ti chiamo-
-ops- bisbiglio togliendomi il mantello di dosso -è tuo questo..?-
Alza gli occhi al cielo -vedi altra gente qui?- sbuffa.
-effettivamente...- mi sorprendo a giocherellare con una ciocca dei miei capelli e mi costringo a stare ferma -...e perché ce l'ho io..?-
-faceva freddo stanotte- risponde lui con un'alzata di spalle.
-non risponde alla mia domanda- borbotto sottovoce.
-che ti importa?- Erin si alza e sorride -Ho fame... tu no?-
Cambia pure discorso... mah. In effetti però anche io ho un leggero languorino...
Forse nemmeno troppo leggero.
Annuisco -torniamo a casa..?-
Erin fissa i suoi occhi nei miei e mi studia, come non fosse sicuro di qualcosa.
-Cosa c'è? - abbasso lo sguardo, a disagio -perché mi guardi così? -
-nulla, andiamo-
Ripiega il mantello con rapidi movimenti, poi mi tende la mano e mi aiuta a rialzarmi.
Il tragitto verso la locanda è fin troppo breve, in pochi attimi siamo alla porta e un forte senso di vuoto si espande nella pancia.
-ehy tutto bene?-
Annuisco debolmente mentre il ragazzo mi squadra dalla testa ai piedi.
Varcata la soglia sembra tutto diverso, l'intera locanda è avvolta da un silenzio quasi spaventoso e vengo colta subito da un brivido di freddo che si diffonde fino al petto.
Una mano mi si posa delicata sulla spalla, dalla sua pelle si sprigiona uno strano tepore che sembra quasi incitarmi a farmi forza e andare avanti.
Raggiungiamo la cucina.
-Vado a prendere qualcosa, aspetta qui- sussurro dirigendomi nella dispensa.
Erin sembra titubare un secondo ma si lascia scivolare su una sedia che scricchiola all'istante.
Senza Will e il suo sorriso questo posto è così freddo... sento gli occhi diventare lucidi e faccio un respiro profondo per non piangere. Afferro alcune provviste e torno dal ragazzo a passo svelto.
Mentre mangiamo rimango in silenzio, la mia testa è un turbine di pensieri e ho paura di scoppiare in lacrime se solo provassi a parlare. Erin sembra capire e se ne sta sulle sue.
Gli lancio un rapido sguardo, è distratto, sta giocherellando con la forchetta e non si accorge che lo sto osservando.
Sospiro un "grazie" e alza improvvisamente gli occhi verso di me.
-Hai detto qualcosa?- domanda confuso.
-no- torno a fissare il piatto ormai vuoto, imbarazzata.
Lo sento sospirare e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere impercettibilmente.
•~•
Giro per la locanda deserta, l'aria in questo posto è insopportabile, mi sento soffocare.
Oramai trascorro sempre più ore nel bosco, ma il tempo passato qui dentro sembra essere infinito e nemmeno la compagnia di Erin riesce a distrarmi dalla nostalgia e dalla tristezza che mi distrugge come un veleno quando sono a casa.
Mi sento un po' un peso, il ragazzo le prova tutte per cercare di distrarmi, ma è inutile. Qui tutto mi fa pensare a Will ed è impossibile concentrarmi su altro e svagare un po'.
Sono terrorizzata dall'idea che si stanchi di me e mi lasci qui da sola. Ora che ho scoperto di trovare conforto nella sua presenza, sarebbe molto più difficile sopportare anche un suo addio.
Ogni tanto mi capita di sorprenderlo quasi demoralizzato, dopo la mia ennesima crisi di pianto, quando pensa di essere completamente solo. Vederlo così mi fa sentire molto in colpa, alla fine non è obbligato a starmi accanto e sopportarmi però lui ce la mette tutta e non si lamenta mai del tempo perso.
Chissà dove avrebbe potuto essere ora se avesse deciso di non rimanere, se non avesse ascoltato Will. Chissà quanto tempo sta sprecando con me...
Torno in camera e mi accomodo alla finestra. Da qui posso scorgere la torre nord del castello, la più alta. La fortezza incombe sul villaggio con le sue 4 possenti torri di pietra scura. Da piccola spesso le avevo ritratte, sognando di poter diventare una principessa e vivere anche io in un immenso castello in cima ad una montagna.
Sognavo ampi vestiti sfarzosi che svolazzavano nelle sale da ballo a tempo di una lenta melodia che ricordava il fruscio delle foglie. Per molto tempo avevo sperato nell'arrivo di un principe azzurro sul suo cavallo bianco, proprio come nelle fiabe, che veniva a prendermi per portarmi in un castello e farmi diventare regina. Poi saremmo stati felici e contenti.
Invece il re aveva mandato i soldati con i loro destrieri chiazzati, e non per prendere me e darmi la vita che avevo tanto desiderato, ma per separarmi prima da mio zio e poi da mio cugino, per portarli a combattere al confine.
Altro che lieto fine... sono finita ad odiare il regno che mi ha rubato la famiglia e il sorriso...
-posso entrare?-
Una voce profonda mi strappa ai miei pensieri.
-certo, entra pure-
Il ragazzo si appoggia allo stipite della porta e sbircia fuori dalla finestra aperta.
-volevi dirmi qualcosa?- domando scrutandolo, Erin annuisce e si schiarisce la voce.
-Penso di dover partire...-
Il mio cuore manca un battito.
-continua-
-il mio posto non è qui, devo continuare il mio viaggio...-
-sei venuto a salutarmi?- bisbiglio, il cuore il gola.
-volevo chiederti di venire con me... non me la sento di lasciarti qui da sola...-
Erin si avvicina e si siede di fronte a me.
-Io...-
Non so cosa dirgli... una parte di me ha sempre voluto fuggire da questo paesino e cogliere quest'occasione significa abbandonare finalmente la noiosa quotidianità, dall'altra parte, però, andare via mi sembra come tradire Will.
E lo so che Will avrebbe voluto che viaggiassi, che non rimanessi tutta la vita a piangere sola nella locanda, che trovassi la mia strada... però ho promesso di aspettarlo...
Lui non sparirà come lo zio, voglio essere lì quando tornerà, pronta ad abbracciarlo... deve tornare...
-lo so che è difficile per te lasciare il posto che ti ricorda i tuoi cari, però...-
Non lo ascolto più, so già quello che sta per dire, è quello che dicono tutti... vuole convincermi che mio cugino ormai è andato, che dovrei smetterla di aspettarlo, che tanto non tornerà più, come molti prima di lui. Ma lui è Will, deve tornare per forza.
-Quando Will torna devo essere qui-
Erin tace, il silenzio nasconde un'oscura verità, una verità che conosco fin troppo bene ma a cui non voglio credere.
-Amber...-
-lui torna- mi brucia la gola e lacrime amare minacciano di uscire... cerco di respirare piano, con l'unico risultato di tossire.
Erin mi prende la mano, un brivido scende lungo la schiena a quel contatto, il cuore accelera ma mi sento inspiegabilmente più tranquilla.
-per favore, Amber, vieni con me... cambiare aria ti farà bene e mi sentirei più tranquillo sapendo che non sei qui sola...-
La sua voce si incrina e mi costringo a guardarlo negli occhi...
-...e se quando torna non mi trova?-
-torniamo qui da lui-
Più lo guardo più mi sento affogare in quelle iridi chiare, distolgo lo sguardo, incapace di sostenere quel contatto visivo.
-me lo prometti..?-
-te lo giuro- mi lascia le mani e prende a giocherellare con un riccio ribelle.
-...mi serve del tempo per decidere...- sussurro.
Annuisce -appena sei pronta fammelo sapere- e lascia la stanza, chiudendo la porta alle sue spalle.
Rimango di nuovo sola con i miei pensieri, forse dovrei semplicemente accettare e seguirlo, tanto in questo villaggio non ho mai realmente trovato una casa.
Per tutta la vita ho desiderato partire, viaggiare verso l'ignoto, ma ora che mi capita l'occasione perfetta... sono titubante. Ho paura, forse non sono pronta a lasciarmi tutto alle spalle e partire all'avventura, forse merito una vita mondana e noiosa...
Tutte queste domande mi fanno esplodere la testa, sento le palpebre pesanti e fatico a pensare lucidamente.
Meglio dormirci su e poi all'indomani decidere... da riposati si ragiona meglio.
Mi stendo nel letto e affondo tra le lenzuola profumate di lavanda.
Uno strano fruscio mi fa aprire gli occhi. Mi do una rapida occhiata intorno, non sono nella mia camera... ma in un bosco. Una luce flebile, come quella di un focolare, sembra dire il mio nome. Senza far rumore mi dirigo verso di lei, piano.
Il focolare c'è veramente, al centro di una radura nascosta dagli alberi alti, circondato da spoglie tende di paglia. Devo trovarmi in un accampamento... Lo scoppiettio del fuoco mi attira, impedendomi di muovermi. Mi sento osservata ma rimango ferma, in attesa che succeda qualcosa.
Uno scricchiolio rompe il silenzio alle mie spalle. Mi volto, ho il cuore in gola, ma non è paura. L'ombra scura si fa strada verso di me, spostando i rami che intralciano il suo percorso. Aspetto, il respiro veloce.
-Amber?-
Sgrano gli occhi dallo stupore.
-Will!? Sei veramente tu??-
Non oso avvicinarmi, come un bambino che guarda da lontano una bolla di sapone, sperando non scoppi.
-Che ci fai tu qui?- mi chiede, facendo un passo in avanti.
-Io... non lo so...- la consapevolezza mi piomba addosso come un macigno -è un sogno...-
Will sorride, nei suoi occhi un bagliore nuovo, rabbrividisco.
-No, non è proprio un sogno...- sussurra scompigliandomi i capelli.
-Allora cosa ci faccio qui..? Stavo dormendo...-
-Stai dormendo- ride.
-Will non capisco... se sto dormendo e questo non è un sogno, come posso essere qui a parlare con te? Perché ridi??- punto i miei occhi nei suoi e mantengo il contatto visivo.
Lui in tutta risposta sospira -ora non ho tempo per spiegartelo... non capiresti-
Sbuffo.
-Amber abbiamo poco tempo per parlare... se sei qui ci deve essere un motivo più grande.- mi solleva delicatamente il mento verso di lui -Devi accettare la proposta di Erin-
-cosa..? Tu come fai a sapere..- lo guardo, confusa.
-Te l'ho già detto... non capiresti...- sorride -Accetta il suo invito, il villaggio non è il tuo destino.-
-cosa ne sai tu? Come posso crederti se non so nemmeno se tutto questo- indico la radura con un gesto del braccio -esiste veramente e non è solo un sogno?-
-se il Fato ha fatto in modo che ci incontrassimo di nuovo, ci deve essere un motivo. Fidati di me, fai ciò che ti dico... niente di tutto ciò è successo per caso, sei destinata a qualcosa di più.-
-io...-
-Ascoltami, tutto succede per un motivo. Tu sei qui per un motivo, quel ragazzo e la sua proposta sono qui per un motivo... Devi partire, lo so... altrimenti perché sarei a conoscenza di tutte queste cose senza averle sapute da te..?-
-forse hai ragione ma... non voglio abbandonarti...-
-Ma Amber... devi vivere la tua vita, non mi stai abbandonando...-
-Will... Tornerai?-
-...-
-Will ti prego dimmelo-
-...Amber... non lo so, veramente...-
Una lacrima scorre calda sul mio viso.
-Devi partire Amber, io farò di tutto per tornare, ma mi devi promettere che accetterai la sua proposta.-
-...-
-non abbiamo tempo... Amber ti prego, promettimelo-
-Va bene Will... però tu cerca di tornare-
-Certo-
-e quando sarai tornato, tornerò anche io.-
-Grazie, Amber... - mi lascia un bacio sulla fronte mentre mi accarezza la guancia con il palmo ruvido -buona fortuna-
Tutto diventa sfocato, la sua voce via via più lontana e ovattata.
-No aspetta non lasciarmi!- le parole rimangono incastrate in gola, muovo le labbra ma nessun suono ne viene fuori. Una forte luce mi accompagna di nuovo alla realtà.
Apro gli occhi, fuori le prime luci dell'alba.
Sono fradicia di sudore, dalla testa ai piedi. I capelli incollati al guanciale del cuscino sono umidi di lacrime e sento le guance appiccicose. Devo aver pianto nel sonno...
Erin compare sulla porta, mi guarda preoccupato.
-Amber tutto bene?! Ti ho sentita gridare- si avvicina e posa la sua mano fredda sulla mia fronte -Accidenti, scotti-
-eh... tutto okay, credo... ho solo fatto un sogno strano...- uno spiffero gelido entra dalla finestra semiaperta e rabbrividisco -devo aver gridato senza accorgermene...-
-sicura di sentirti bene..? Hai la febbre...- Erin si affretta a chiudere la finestra mentre mi avvolgo in un lenzuolo. -cosa hai sognato?-
Bella domanda, non sono nemmeno sicura di aver sognato... sembrava tutto troppo realistico per essere un semplice sogno.
-uh ehm...- posso veramente raccontarglielo..? Qualcosa mi dice che potrei fidarmi di lui, che non riderebbe dell'assurdità della cosa... -Io... ho sognato Will...-
-ah-
-cioè... non era proprio un sogno...-
-vai avanti, ti ascolto- Erin si siede sul letto accanto a me, non stacca lo sguardo dai miei occhi.
-Will ha detto che non era proprio un sogno e che non aveva tempo per spiegarmi cosa stesse succedendo...- mi fermo un secondo per cercare le parole adatte -ha detto che se ero lì a parlargli ci doveva essere un motivo-
Erin rimane in silenzio, sembra pensieroso -tutto qui..?-
-no...- ammetto -lui... ha detto che dovrei partire...-
-E tu?-
-Mi fido di Will... forse ha ragione, forse c'è veramente qualcosa di più grande dietro a tutto questo... almeno credo...-
Il ragazzo non dice niente. Forse non avrei dovuto raccontare proprio tutto, ora sicuramente starà pensando che sia una pazza che ha le allucinazioni...
-probabilmente era solo uno strano sogno dovuto alla febbre... non farci caso...- incomincio.
-No- mi blocca lui -Non ti devi preoccupare... succede anche a me ogni tanto...-
-Di fare sogni strani per la febbre?-
-di "sognare" qualcuno che non è fisicamente qui e di ricevere consigli da questa persona...-
-veramente..?-
Erin annuisce.
-E tu come fai a sapere che non sono solo stupidi sogni..?-
-lo so e basta... spesso il Fato ha strani modi per aiutarci a prendere una direzione...-
-forse hai ragione... anche Will parlava del Fato prima... Erin, ma quindi, era veramente Will quello?-
-non posso dirtelo con certezza, ma penso proprio che fosse lui. Non so spiegarti come possa essere possibile.-
-E i consigli che ti danno nei tuoi sogni... sono giusti..?-
-Quello dipende da te, se senti che quella cosa sia giusta da fare, dovresti farla. Indipendentemente da cosa pensano gli altri...Tu pensi sia giusto partire?-
-Io...- mi fermo un attimo a riflettere, parte di me mi dice ancora di rifiutare, ma lo strano incontro con mio cugino mi ha dato il coraggio di cui avevo bisogno per decidere -credo di sì, penso che dovremmo partire-
Mi chiudo la porta alle spalle e tirò fuori una valigia di pelle scura da sotto il letto.
Sono passati solo pochi giorni da quando ho deciso di andarmene, eppure mi sono sembrati un'eternità. Quella sera la febbre era già passata, probabilmente si era alzata a causa del troppo stress.
Dopo aver accettato la proposta di Erin, e dopo aver rivisto Will in sogno, le giornate sono state un po' più leggere, come se mi fossi finalmente tolta un peso di dosso. Ora che però devo realmente dire addio al luogo che mi ha vista crescere per più di 10 anni... sento qualcosa che mi preme sul petto mentre un brivido di paura mi percorre piano la schiena.
Erin mi ha detto di non esagerare con i bagagli, la gran parte del viaggio sarà a piedi o a cavallo, e portarci dietro quintali di roba sarebbe molto scomodo.
Rido a questo pensiero, non sono per niente tipo da portare vestiti su vestiti...
Scelgo due paia di pantaloni comodi e meccanicamente li piego per riporli in valigia, la stessa cosa per maglie e biancheria. Mi guardo intorno, ovviamente la mia sacca verrà con me, al suo interno ho conservato alcuni disegni a cui sono affezionata, nel caso dovesse succedere qualcosa in mia assenza... almeno questi si salverebbero.
Il mantello sulla sedia è un po' rovinato, a causa dei suoi molti anni, però fa ancora bene il suo lavoro.
Mi alzo, sto per andare via quando mi viene in mente una cosa. Senza pensarci due volte apro il doppio fondo dell'armadio e tiro fuori una fotografia sbiadita e un vestito ancora impacchettato da una ruvida carta scolorita.
Ripongo tutto in valigia ed esco dalla stanza con i miei bagagli, lanciando un'ultima occhiata alla camera che per anni mi ha protetta, prima di chiudere la porta alle mie spalle e, con lei, un capitolo della mia vita.
•
•
•
💫ANGOLO AUTRICE 💫
questo capitolo è più breve del primo, ma non per questo meno intenso.
Ci tenevo a pubblicarlo subito, senza andare avanti con la storia, perché secondo me già così è abbastanza pesante da digerire. Non so bene quando avrò tempo e ispirazione per continuare, ma mi auguro di riuscirci entro la prossima settimana. 🌛
Ringrazio coloro che si sono presi la briga di leggere sta roba (sinceramente non ci credevo granché, ma vedere anche poche visualizzazioni in così poco tempo mi rende molto più fiera di quanto vorrei ammettere)...
E niente, spero che questa storia sia di vostro gradimento e abbiate voglia di sapere cosa accadrà ad Amber (e perché no anche ad Erin). Se vi va commentate e fatemi sapere cosa ne pensate :)
Ci vediamo presto con nuovi aggiornamenti! 💫😗
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top