Capitolo 43: Ad una condizione
I Cacciatori sono nervosi. Tutti ci stiamo muovendo in modo caotico, in attesa di altre notizie. Louis purtroppo ha deciso di declinare la mia proposta di attaccare per primi.
Ci attaccheranno qua. In quella che è stata casa nostra per quella che sembra un'eternità, ora come ora. Eppure, sono passati solo pochi mesi.
Mi trovo fuori, la mano rivolta verso il sole... Non brucia più. Non è come prima, ma mi toglie più energie del previsto stare al sole.
Come un demone.
Jeremy si ferma accanto a me, osservando la distesa di alberi che ci separa da quella che è la vita degli umani. - Andrew mi ha detto che rimarrà sempre del sangue demoniaco dentro di te - mormora. - Ma il fatto che non ti dia più così tanto dolore è una buona notizia.
Stringo le labbra in una linea fina. - Dobbiamo pregare che ci attaccherà durante la notte, altrimenti... Non so se sarò in grado di combattere al vostro fianco.
- Non dovrai combattere, Cassie - replica, con la voce distaccata. Tuttavia, il modo in cui i muscoli della mascella continuano a guizzare mi fa capire che non è affatto indifferente a quello che sta per dire. - Un tentato omicidio nei confronti di Cole e lui risponderà. Devi solo trovare il modo di avvicinarti a lui.
Mi irrigidisco, capendo che in realtà non ho mai pensato a questo: come mi sarei avvicinata a Cole?
- Troveremo il modo - aggiunge Jeremy, dopo avermi letto nel pensiero. - Lo troviamo sempre.
Annuisco. So che è così. Louis conta su di me. So che mi aiuterà anche lui. - Dobbiamo trovare Ellie e Scott.
- Ho parlato con Louis.
Mi giro immediatamente verso di lui. Erano le dieci del mattino! - Quando?! - chiedo.
Mi lancia un'occhiata sorridendomi maliziosamente. - Stamattina presto. Tu ancora dormivi.
Arrossisco leggermente e torno a guardare avanti a me. Poi mi schiarisco la gola. - Ti sei svegliato presto.
- Alle sette - risponde tranquillamente lui. Lo guardo con la coda dell'occhio, nervosa, e lo trovo ancora a sorridere. - Non ti preoccupare, Cassie - aggiunge ridacchiando. - Non dirò a nessuno quello che è successo stanotte.
- A chi lo dovresti dire? - chiedo.
Fa spallucce. - A nessuno.
- Bene - borbotto. - Quello che succede tra me e te non è affare degli altri.
- Tra me e te - ripete lui a bassa voce, senza guardarmi. I muscoli della mascella si irrigidisco, ma non aggiunge niente. - Comunque, Louis ha proposto una riunione tra me, te, lui e il drago.
Ridacchio. - Lilith è pronta a parlarmi senza ridurmi in cenere?
- Sembrerebbe di sì - replica con un sorrisino. - Cerca di non farla innervosire troppo però. Ed evita di usare l'acqua a tuo vantaggio.
- Mi togli tutto il divertimento così, Jeremy - lo prendo in giro.
Mi sorride maliziosamente. - Sei terribile, Cassie. - Faccio spallucce, indifferente. - Il sul fuoco è sicuramente più potente del mio. Sono riuscito a malapena a contenerlo con il mio, quando ha cercato di renderti un maialino sullo spiedo.
- Mi stai mettendo a confronto con un maiale - lo riprendo ridacchiando. - Non è molto carino da parte tua.
- Mi è uscita effettivamente male - ammette. - Ma cerca di capirmi: ho dormito poco e male.
- Anche io, ma non ti sto paragonando ad un maiale - rido.
- Ti sei svegliata poco fa, Cassie - mi dice, dandomi una spallata. Si ricorda troppo tardi della maledizione che mi attanaglia da tempo. Il sorrisino gli sparisce dal viso ed un'ombra sembra scurirlo in volto. - Avrai dormito male, ma non poco - cerca di finire, ma la voce è ridotta ad un bisbiglio.
- Jeremy...
- Non fa niente - mi ferma. - Non lo accetterò mai.
Sospiro, ma non aggiungo niente. Dopotutto, vista la battaglia imminente... - Mi aiuterai a raggiungere Cole? - gli chiedo, la voce ridotta ad un sussurro.
Per un attimo sembra esitare. - Sì, ti aiuterò.
🗡️🗡️🗡️
Ci ritroviamo in ufficio, a guardarci intorno. È Louis a raggiungerci per primo. - Vi chiedo pazienza - mormora, con un tono nervoso. - Non voglio mai più vedere una scena come l'ultima vostra piazzata. Non esiterò a cacciarvi.
Ridacchio. - Quanta premura per una creatura che ci ha mentito per gran parte del tempo - ringhio.
Sembri razzista, mi fa notare Jeremy. Trattengo una risata. Non è vero!
Louis ci osserva per un attimo. - Io lo sapevo sin da subito - ammette. - Ma, come tutti i draghi, è in pericolo. Non possiamo permetterci che gli altri lo vengano a sapere.
Stringo i denti. - Ad una condizione - annuncio. Lilith entra dentro la stanza, con la faccia di chi ha appena ascoltato tutta la discussione. Giro il viso verso di lei. Sento Louis sospirare, probabilmente già sapendo le mie idee. Sorrido al drago e la vedo irrigidirsi. - Raduna tutti. Li voglio in battaglia con noi.
Jeremy trattiene un sorriso, soddisfatto, ed incrocia le braccia. - Mi sembra un ottimo compromesso - commenta.
- Tutti pensano che siano estinti - ringhia Lilith. - Non possiamo permetterci di-
- Ed io non posso permettermi di perdere questa battaglia - la interrompo. - I demoni sono troppo forti. Lo sai.
- Ci sono i poteri dei Cacciatori - ribatte Lilith.
- Fanculo i poteri dei Cacciatori - ringhia Jeremy. - Ho sentito la differenza tra il mio potere ed il tuo fuoco, Lilith.
- Jeremy - lo riprende Louis, ma qualcosa nelle loro occhiate mi fa pensare che stamattina abbiano avuto una lunga conversazione.
- Un favore per un altro - riprovo, senza staccare gli occhi dal drago.
- Non scendo a compromessi con te, quando si tratta della mia specie - replica Lilith, rossa in viso.
- Ironico - commento. - Perché sei anche mezza umana e questo è il modo esatto per portarci all'estinzione.
- Appartengo ai Draghi - ringhia Lilith.
- Eppure sei qua, con noi - replica Jeremy. - Sai bene che questa battaglia porterà solo disastro anche nella vostra di vita. Hai conosciuto Cassie, sai che non scherza da quando è nata.
- Eppure il Mostro delle Ombre pensa che io sia simpatica - commento con una risata.
- Mi devo preoccupare del destinato di Ellie? - chiede Jeremy, con tono scherzoso, puntando gli occhi chiari su di me con un sorrisino.
- Neanche per scherzo!
- Ragazzi - ci richiama Louis.
- A quanto pare a qualcosa sono servita - ringhia Lilith. - Questo è il potere dei sogni.
- Non sei nella posizione di prenderci in giro, finta psicologa - ringhio, sulla difensiva.
Lilith guarda attentamente Jeremy. - Tu sei pronto. È lei a non esserlo. Non lo sarà mai, se non smette di distruggersi da sola.
Sbuffo. - Non ricominciare con le tue tattiche da psicologa da due soldi - ringhio. - Ci hai sempre mentito.
- Sono veramente specializzata in Anime Gemelle - ribatte duramente lei.
- E la tua sarebbe Louis? - sputo.
Lilith sussulta. Louis si irrigidisce.
- Quello che succede tra loro due non sono affari che ci riguardano - si intromette Jeremy. - Torniamo al compromesso.
- Non farò niente.
Jeremy schiocca la lingua, divertito. - È un peccato, allora Cassie dirà di te e dei tuoi amichetti.
- Jeremy - lo richiama Louis, ma la sua mi sembra più una farsa per non darci troppo spazio che altro. Dopotutto, sa bene che ci servono i draghi.
- Lo farò - confermo io.
- Stai bluffando - ringhia Lilith.
Le sorrido con cattiveria. - Mettimi alla prova.
🗡️🗡️🗡️
Siamo riusciti a convincerla. Manderà un messaggio ai draghi, ma saranno Louis e Lilith a comunicare con loro. Mi va bene. Non sono così egocentrica ad aver bisogno di essere contattata dai draghi. L'importante è averli dalla nostra parte. Anche Jeremy mi sembra piuttosto soddisfatto, ma non aggiunge niente. Lilith invece è furiosa, ma per fortuna ci ha risparmiato il fuoco questa volta.
Louis ci ha invitato a raggiungerlo in sala principale. A quanto pare c'è un'altra riunione di cui non sapevo l'esistenza fino a pochi minuti fa.
È qua che noto Jeremy irrigidirsi. Lo osservo, ma non chiedo niente. Se avesse voluto, me lo avrebbe detto lui, e non l'ha fatto.
Quasi la maggior parte dei Cacciatori si trova già in sala. Parlano tra loro. Louis rimane in piedi, in una parte della sala che non è nemmeno centrale, eppure tutti si girano verso di lui. Io cerco immediatamente Ivy e mi fermo accanto a lei, che però nemmeno mi guarda.
È bella... la fiducia di tutte queste persone è completamente nelle mani di Louis. È bello e pericoloso allo stesso tempo.
Sospira, stanco. - Con la battaglia così vicina, non mi resta che darvi l'ultima notizia - annuncia. - Dopo varie ipotesi e conclusioni... Ho deciso che mi candiderò come Primo Anziano.
Nessuno si azzarda a parlare. Eppure tutti ci paralizziamo.
Apro la bocca, scioccata, mentre un dolore dentro il mio petto mi fa venire voglia di urlare. Jeremy è l'unico a non essere scioccato della notizia. Capisco quindi che Louis gli aveva già anticipato tutto questa mattina, ma in realtà... penso che lo avesse capito già da tempo.
Ivy, accanto a me, sta piangendo in silenzio. Scuote la testa, nascondendo il viso con le mani.
Le vorrei mettere una mano sulla spalla, abbracciarla, consolarla... Stringo le mani in pugni, frustrata. Ma è Jeremy ad avvicinarsi alla nostra amica e posarle un braccio sulle spalle, per attirarla a lui. Ivy lo stringe, singhiozzando, e lui abbassa lo sguardo su di me con tristezza. So che ha sentito i miei pensieri, i miei bisogni. Ma so anche che vuole molto bene ad Ivy. Fino a poco tempo fa... quando stavo ancora con Cole, ricordo di aver provato gelosia e paura. Paura che loro due potessero finire insieme.
Ironico, come Isaac sia in coma ed io sul punto di morire.
Ma adesso non c'è gelosia, non c'è paura... Solo il bisogno di vederli felici.
Forse, infondo infondo, un po' di progressi li sto facendo.
Insieme a Louis si aggiungono altri due uomini ed una donna... Mia nonna. La osservo mentre si candida Terza Anziana. E non provo niente. Nonostante quel periodo di distacco dai Cacciatori, loro nella mia vita non ci sono mai stati, proprio a causa di mio padre: troppo umano.
Lei mi guarda, sa quello che provo. E forse lo prova anche lei quel distacco nei miei confronti.
Certi affetti, dopotutto, non sono altro che catene sul punto di rompersi.
Mio nonno annuisce, con le lacrime agli occhi, ma sembra orgoglioso della sua scelta.
- Senza spada non possiamo fare molto, se non anticipare il rito - continua Louis. - Come sapete avviene a porte chiuse. Voi - aggiunge, guardando i tre futuri Anziani, - venite con me. Decideremo la data.
Quando si girano per dirigersi verso l'ufficio di Louis, è Jeremy il primo ad applaudire. Ben presto, tutti lo imitano, e dentro la sala nessuno prova ad emettere un suono diverso dal semplice rumore delle mani che applaudono.
C'è da esserne fieri. Sono poche le volte in cui tutti gli Anziani si sono candidati volontariamente. Non è un lavoro semplice quello del Cacciatore, figuriamoci quello dell'Anziano. Mi farà strano non vedere Louis Dempson come preside dell'Istituto di Boston.
Poi mi ricordo che morirò il giorno della battaglia, quindi probabilmente non lo potrò nemmeno vedere come Anziano con la Spada.
🗡️🗡️🗡️
Austin e Floyd stanno ascoltando il nostro racconto. Floyd non dorme da giorni. Il fatto che suo fratello sia disperso lo sta facendo impazzire. Cerca di non darlo a vedere, ma esattamente come Ivy, le sue occhiaie parlano per lui.
Forse non abbiamo mai passato un periodo così difficile.
Io non l'ho mai passato con loro accanto.
Ho passato molto tempo insieme a Cole, e lui ha sempre vissuto questa guerra con freddezza. In questo edificio ci sono così tante emozioni che a volte non mi sembra di respirare.
Nonostante il dolore sia più vivido qua, non ho mai pensato di essere nel posto sbagliato.
Loro sono la mia famiglia.
Prima o poi smetterò di odiarmi per le mie azioni azzardate.
- Quindi non abbiamo né il Mostro delle Ombre né i draghi? - chiede Austin.
Jeremy riduce le labbra in una linea sottile. So che non gli piace mentire, ma purtroppo non possiamo permetterci che Cole venga a sapere dei draghi. - Esatto - mormora, la voce roca. - Non ci resta che combattere con tutte le forze che abbiamo.
- Non capisco come gli altri Istituti non possano aiutarci - ringhia Floyd. - Siamo completamente lasciati allo sbando. Noi di Boston avremmo aiutato chiunque.
- Penso che ci aiuteranno - annuncia Jeremy. - Stamattina ho parlato con Louis e so che molti istituiti stanno aspettando soltanto un nostro messaggio per partire. I maghi li accompagneranno.
- Dovremmo avere qualcuno con lo scudo - ringhia Floyd. - I miei antenati avevano questo potere, ma Scott ed io sembriamo... privi di poteri.
Scuoto la testa. - È praticamente impossibile - mormorò. - Vedrai che ci vorrà solamente più tempo.
- Ma a noi serve adesso - borbotta Floyd.
- Magari ci sarà qualcun altro con questo potere - commenta Jeremy. - Non possiamo saperlo. Dobbiamo avere... fede.
Austin ridacchia, senza avere l'aria di uno divertito. - Come no.
Jeremy gli lancia un'occhiata di fuoco, ma non aggiunge niente. Questi due una volta non si sopportavano e litigavano sempre o mi ricordo male?
- Dovremmo andare a cercare Scott ed Ellie - se ne esce Floyd, torturandosi le mani. - Non possiamo lasciarli così. Hanno bisogno di noi.
- Ellie ha il Mostro delle Ombre - gli ricordo. - Non smetterà di proteggerla, ora che l'ha trovata. - Non sono affatto sicura di tutta questa storia. Anche le parole mi escono con poca sicurezza. Sono molto preoccupata anche io per i miei due amici, ma mi rendo conto di non avere tempo di andare a Madrid per cercarli. Non ci resta che credere nel... Che diamine, non ci resta che credere nell'amore destinato di quei due.
🗡️🗡️🗡️
La notte ci sta consumando. Sappiamo che tra poche ore tutto cambierà: Cole ci attaccherà e non potremo far altro che rispondere.
Io e Jeremy abbiamo deciso di dormire nella stessa stanza. Lo osservo mentre dorme, accanto a me. Non è completamente rilassato e probabilmente il sonno è leggero, ma almeno è riuscito ad addormentarsi.
Io non ci riesco. L'ansia mi sta divorando. Ho paura. Ho paura di non riuscire a trovare Cole durante la battaglia, ho paura di non riuscire a catturare totalmente la sua attenzione... Ho paura di morire.
So che è giusto così, infondo sento che... è scritto così.
Dopotutto, le Whitesun non vivono mai a lungo.
Eppure, guardando Jeremy... Non penso di essere pronta a lasciarlo andare. Non sono pronta a lasciar andare niente, in questa vita. Forse hanno ragione, forse dovrei capire di essere stata sopraffatta dagli avvenimenti in un momento della vita in cui ero troppo vulnerabile.
Tra pochi giorni farò gli anni.
Che bel regalo di compleanno.
Stringo le labbra, osservando Jeremy. Cerco di sentire quello che è il nostro potere, di stringerlo a me... Mi rendo conto: mi sto preparando a tirare.
Mi alzo dal letto, per poi infilarmi una vestaglia degna del premio "migliore nonnina". Esco dalla stanza senza fare troppo rumore e raggiungo la porta di quella che pensavo potesse essere l'ultima persona sulla faccia della terra con cui voler passare l'ultima notte da viva.
Busso alla porta ed i suoi passi sono veloci e decisi. Quando apre, non sembra affatto scioccata di vedermi. Non sorride. Ha i capelli biondi raccolti in una coda e lo sguardo di chi è pronto ad ucciderti da un momento all'altro.
- Vedo che non sono l'unica a non riuscire a prendere sonno - mi prende in giro.
- Posso? - chiedo.
- No - replica Lilith.
Faccio una smorfia. - Va bene, me lo merito... forse - borbotto. Cerco di guardare oltre il suo corpo, mettendomi in punta di piedi. - Forse c'è Louis-
- Andiamo in salone - bofonchia lei, chiudendo la porta dietro di lei. Accenno un sorrisetto malizioso, che lei finge di non notare. Non ha freddo. Va in giro con un leggero pigiama di seta, la signora.
Ci sediamo sulle poltrone. Lei incrocia le braccia. Sbuffo. - Ti stai chiudendo, Lilith.
- Non psicoanalizzarmi, ragazzina - ringhia. - Che cosa vuoi da me?
Sospiro e giocherello con le mie stesse dita, più per imbarazzo che altro, visto che non ricavo alcuna soddisfazione da tale movimento.
- Vuoi provare a sopravvivere - traduce lei con voce dura.
- Mi rende così codarda? - chiedo, tornando a guardarla.
La sua espressione si fa per un attimo più dolce. - Sei solo una ragazza, Cassandra - mormora. - Hai tutte le ragioni per voler sopravvivere.
Stringo i denti. - E allora perché sento che non sto facendo la cosa giusta? - chiedo, con le lacrime agli occhi.
Non mi sembra voler rispondere. - Ci sono cose che sono al di fuori delle nostre scelte e desideri - sussurra. - Cose che il destino ci comunica. Ma, alcune volte, potrebbe essere solo... paura.
- Adesso chi è che sta psicoanalizzando chi? - cerco di sdrammatizzare.
Non ride.
- Il bello di te è che stai sempre al gioco, Lilith - la prendo in giro.
- Abbiamo solo una notte per riuscire ad imparare - dice lei, con lo sguardo determinato. - Direi di smetterla con le battute ed iniziare.
Passiamo ore a collegarci con il potere di Jeremy, senza che lui se ne accorga. Riesco a sentire le sue emozioni, la sua paura e la rabbia. Riesco a sentire il suo potere, la potenza del fuoco ed il modo in cui è quieto quando Jeremy dorme. Un tempo non era così semplice per lui tenere a bada il suo potere.
Ad un certo punto mi sembra di poter vedere anche il sogno che sta facendo.
Sussulto e Lilith mi avvicina il fazzoletto al naso. Mi sta uscendo il sangue per lo sforzo? Aggrotto la fronte, confusa. - Non dovrebbe essere così difficile, o sbaglio? - chiedo.
- Purtroppo il sangue demoniaco compromette le vostre capacità - replica lei. - Ma Jeremy è completamente aperto, questo è sicuramente d'aiuto.
Annuisco, poco convinta.
Dopo un'altra ora ci rendiamo conto che sono troppo debole per continuare. Devo rimettermi in forze, o non sarò pronta per la prova finale. E neanche per la battaglia.
Quando si alza, senza aggiungere altro, le chiedo: - Louis sta bene?
Abbassa lo sguardo su di me, cauta. - No - risponde, a bassa voce. - La procedura per diventare Anziano è lenta e dolorosa. C'è un motivo se nessuno diventa Anziano di sua spontanea volontà... fino a questo momento.
- Mi mancherà vederlo - ammetto. - Sono stata un inferno con lui, ma... mi ha salvato fin troppe volte.
- Adesso dovrai iniziare a salvarti da sola, Cassie.
Alzo lo sguardo su di lei, spaventata, ma annuisco. Lo so.
Torna nella sua stanza, in silenzio, senza girarsi. Sono io che non riesco a muovermi, a causa delle forti emozioni che sto provando. Mi sento in preda ad un caos, da cui mi sembra impossibile uscire.
Come se la stanza non fosse già abbastanza al buio, il nero inghiottisce anche la leggera luce della luna. Per un secondo, il panico prende il sopravvento. Mi sembra di poter morire soffocata da un momento all'altro...
Poi una voce, un sussurro: - Vieni fuori.
E così faccio: mi dirigo fuori, senza nemmeno indossare le scarpe. Il buio mi accompagna, ma questa volta è meno intimidatorio. Mi schiarisco la voce. - Non mi sembra gentile da parte tua, infilarti nelle stanze senza annunciarti - borbotto.
- Non sono in vena di scherzare, Whitesun - mi riprende il Mostro delle Ombre.
- Vorrei almeno sperare che, con il tuo potere smisurato, tu sia riuscito ad intercettare la tua anima gemella - ringhio, stringendomi le braccia al petto. - Potresti evitare di soffocarmi in questo modo?
- Sì - replica lui. - E no.
- Almeno una cosa la sai fare - borbotto.
- Stai mettendo a dura prova la mia pazienza.
- Senza offesa, ma mi sembri privo di pazienza.
Silenzio.
- Sta bene? - chiedo, a bassa voce. - Stanno bene?
- Ellie è tenuta prigioniera - risponde duramente il Mostro delle Ombre. - Ma sta bene. Riesco ad essere con lei per gran parte del tempo.
- Non metterle paura - lo intimo.
- Non lo farei mai - ringhia.
- Chi l'ha presa? - chiedo.
- Il tuo ex fidanzato - risponde duramente lui. - Prima o poi, Whitesun, capirai di chi fidarti veramente.
- Vorrei non sbagliarmi almeno con te. Dimmi che non ti ha convinto a stare dalla sua parte. Ti prego.
- Se anche fosse non lo verrei a dire a te, sciocca ragazzina.
- E tu saresti solo un pezzo di merda a spalleggiare-
Il nero si fa più denso, non facendomi respirare. Capisco quindi che è il momento di tacere, di non esagerare, visto il carattere del Mostro. - Non esagerare con me - mi minaccia, e forse per la prima volta ho veramente paura di qualcuno. - Io non sto dalla parte di nessuno. Sono qui solo ed esclusivamente per una persona.
Sorrido. - Ellie non sceglierebbe mai di stare dalla parte di Cole.
- Fai silenzio, Cassandra - mi intima. - E ascoltami.
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