Capitolo 28: I poteri di Austin
– Cugina, sveeglia –mormora Lucy accarezzandomi i capelli. – Sono le dieci. Jeremy tivuole parlare. Sicuramente ti vorrà... – Si ferma proprio quandoapro gli occhi. Rabbrividisce e capisco che è per colpa del coloredei miei occhi. – Ti vorrà far allenare... Io credo.
Laporta si spalanca e le urla mi fanno venire subito mal di testa. –Cassie, fai ragionare quel pazzo idiota che, se non sbaglio, dovrebbeessere la tua anima gemella? – Austin mi guarda con le mani alcielo. – Pensa che un po' di allenamento non mi farebbe male. Maquesto allenamento dev'essere in un parco dove è pieno di gente,che non sa nemmeno dell'esistenza di lupi mannari che, a quantopare, vogliono uccidere qualsiasi cosa.
–Cristo, Austin! – esclama Jeremy, sembra esasperato emaledettamente stanco. – Cos'è che non capisci del fatto che alparco non ci sarà nessuno, oltre a noi? Cassie, diglielo tu, vistoche sembra abbastanza duro di comprendonio.
–Come fai ad essere sicuro che non ci sarà nessun altro, oltre a noi?– urla Austin.
Jeremysi avvicina a lui, con uno sguardo che mi fa rabbrividire. – Primadi tutto, abbassa il tono quando parli con me, lupo mannaro. Ti stofacendo un favore, quindi vedi di smetterla di comportarti come unbambino che ha bisogno di sua mamma per avere la conferma di farequalcosa. Vai da lei, se non ti piacciono le regole qua.
–Mia madre è scomparsa, coglione – ringhia Austin. facendoirrigidire ancora di più Jeremy. Quando capisco che Jeremy sta pertirargli un cazzotto, mi metto proprio davanti al mio migliore amico,scansandolo un po', e alzo le mani per parare. Ma il cazzotto nonarriva.
–Non fare così, Jeremy – mormoro io. – Austin è abbastanzapreoccupato per sua madre, non mettertici anche tu, ok? Per favore.Non sa niente di questo mondo, permettimi di spiegargli comefunziona, quali sono le regole... e vedrai che andrà meglio.
Rimanein silenzio per molti secondi, guardando prima me e poi Austin, conla mascella dura e le labbra che sono diventate tutto d'un trattofinissime. – Bene. Ma vi aspetto in salone tra un'ora. Lucy,piccola, vieni con me.
Lucysi alza subito e prende la sua mano, cerca di non sorridere mentre sene vanno. Per qualche strano motivo, sento una stretta allo stomaco,qualcosa che mi ricorda la gelosia. Scuoto la testa, cercando di nonpensarci, e mi giro verso Austin. – Dannazione, Austin! Cosadiavolo ti è saltato in mente? Jeremy è...
–Un deficiente! Hai visto come mi guardava? – m'interrompe lui. –L vorrei semplicemente uccidere. – I suoi occhi diventano gialli ecosì faccio un passo indietro. – E quella Lucy... ha qualcosa chenon mi piace. Credo di...
–Austin – mormoro io, cercando di toccargli la spalla, ma lui siallontana e si trasforma subito in un lupo mannaro. – Austin! –urlo io, mentre mi guarda con quello sguardo... Capisco quindi cheper lui sono una minaccia, quando è solo un lupo. – Austin, sonoio. Per favore.
Faper attaccarmi, quando gli do un cazzotto in pieno muso. Austin sitira un po' indietro, continuando a ringhiare e a scuotere latesta. Si avvicina ancora una volta e l'acqua invade tutta lacamera. Tossisco e mi allontano da Austin, finché impazzisce percercare dell'aria, che purtroppo non può trovare. Quando vedo chesta per perdere i sensi, sento l'acqua risucchiarci e scomparire.Austin tossisce, ormai umano.
–Mi dispiace – piagnucola lui. – Mi dispiace così tanto.
Miallontano da lui fino ad arrivare al letto, abbraccio le mie gambe ecerco di far rallentare il battito del mio cuore. – Non ti vedrànessuno al parco, perché uno dei nostri maghi ti farà unincantesimo per renderti invisibile. Oltretutto, non ci sarà gente,perché noi Cacciatori abbiamo fatto un patto con il presidente: noili aiuteremo a tenerli al sicuro, se loro ci assicureranno di tenerela gente all'oscuro di noi. Quindi se abbiamo bisogno di un parco,il presidente farà in modo che quel parco sarà chiuso, usando unascusa. L'Istituto dove noi Cacciatori vivevamo era nascosto da unbosco. Tutti gli umani che passavano davanti al bosco, non provavanonemmeno ad entrarci. Sanno che è contro le regole, una di quelleregole ferree. In qualche modo, sanno che non possono entrare perchéè la casa di qualcun altro. Qualcuno che non conoscono.
Austincontinua a starmi lontano, appoggiato alla parete davanti a me. Miguarda con attenzione, come fa ogni volta che sta ascoltando unargomento che gli interessa davvero. – Cosa succede se un umanoentra nel bosco?
–Prima di tutto, ci vuole del tempo per entrare nel bosco. E una voltadentro il bosco.... I poliziotti o una squadra di Cacciatori cercanodi fare il prima possibile per arrivare a quell'umano. Dentro ilbosco è pieno di demoni, perché è un luogo freddo e buio. Ricordodi averci trovato Christian, dentro quel bosco, ed era appena statomorso da un vampiro. I genitori sono morti. Succede questo quandodegli umani decidono di attraversare il confine, ma devono esseredegli umani coraggiosi e la maggior parte delle volte hanno degliantenati Cacciatori.
–Non sto capendo – borbotta Austin.
Se un umano entra nel bosco, lo fa perché capisce che quel posto non è sicuro, e la parte più remota di quell'umano, che appartiene ai Cacciatori, prende il sopravvento. Riescono a vedere i mostri che si aggirano per la città senza farsi vedere, i vampiri e i lupi mannari. Non riescono a vedere noi Cacciatori, se siamo sotto incantesimo. Il fatto è che... se un umano, è solo un umano, c'è sempre un motivo. I suoi antenati possono avere deciso di non essere più dei Cacciatori, o possono essere stati cacciati. C'è sempre un motivo.
– Ese mia madre avesse questa parte remota? – chiede Austin, con gliocchi pieni di lacrime. – Magari sapeva che mio padre era un lupomannaro. Magari sapeva che, prima o poi, sarei diventato proprio comelui. Forse adesso mi sta cercando proprio in quel bosco e...
–Austin, tranquillo – lo fermo io. – Se tua madre fosse entrata inquel bosco, ci avrebbero avvertito. Louis ci avrebbe avvertito. Manessuno l'ha fatto, il ché significa che tua madre è ancora fuorida questa vita, da qualche parte.
–Dove, però?
Rimangoin silenzio e abbasso lo sguardo. – Questo non lo so.
Chiudolo sportello della macchina e sento il rumore degli altri tre. Oggisiamo solo io, Austin, un lupo mannaro che sembra molto bravo a farinnervosire ancora di più Austin, Jeremy e Lucy. A quanto pare, io eAustin abbiamo molto bisogno di esercitarci.
–Cerca di non far innervosire Austin, va bene? – chiedo io a Jeremy.– Oggi è più nervoso del solito. Ho cercato di calmarlo, masembra veramente impossibile. So che Louis sta già cercando la madree il padre, però stavo pensando che magari potremmo aiutarlo e...
–Come pensi di aiutarlo? E da quando io e te siamo una coppiainvincibile? – chiede Jeremy con un tono aspro. Il mio cuore fa unostrano rumore, sembra aver perso dei battiti. – Non sei un'eroina,Cassie, anzi. Vorrei ricordarti che sei stata dalla parte dei cattiviper un bel po' di tempo, e i tuoi occhi inquietanti ne sono laconferma.
Rimangoin silenzio, cercando di non scoppiare a piangere. – Perché faicosì adesso? Tu... mi hai aiutata fino ad adesso.
–Aiutata? – chiede lui sorridendomi. – E come? Senti, quello cheho fatto, l'ho fatto perché è il mio lavoro da quando io e Louislavoriamo insieme. Quindi smettila di pensare tutte queste cose dolcisu di noi. Non siamo una coppia. Non siamo proprio niente ed io stocon tua cugina. – Fa una smorfia. – Cerca di non essere egoista,per una volta, e lascia che questa storia con lei vada avanti.
Mifermo, mentre lui fa tutto il contrario. Lucy lo raggiunge e loprende per mano. Austin mi tocca il braccio, facendomi sobbalzare. –Tutto bene, Cassie? Che ti ha detto quel deficiente?
Scuotola testa, furiosa. – Sai cosa? Hai ragione. È proprio un coglione.
Arriviamoal parco e Austin viene allontanato da me, per andare con il lupomannaro ad allenarsi. Li guardo da lontano, nel frattempo cerco disbollire la rabbia che provo verso Jeremy. Non lo capisco. Lui mi haaiutata ed il modo non sembrava affatto collegato al "semplicelavoro da fare", sembrava fatto da bravo amico, da bravo...ragazzo.
–Hai intenzione di fare qualcosa oggi? – chiede Jeremy, attirando lamia attenzione.
Sospiro,oggi Jeremy Ruterful vuole proprio morire. Mi giro verso di lui. –Stavo pensando di allenarmi con te. Una battaglia corpo a corpo –ringhio io, fulminandolo con lo sguardo. Lucy ci sta guardando dalontano, sembra quasi arrabbiata. Non capisco il perché, dopotutto èil suo fidanzato, non il mio. – O magari preferisci farequalcos'altro corpo a corpo con la tua ragazza, quindi perché mihai portata qua?
–Non essere ridicola, Cassie – dice lui, anche se mi sembraarrossito un po'. – Ti ho portata qui perché è proprio nellabattaglia corpo a corpo che fai schifo.
–Wow. Grazie mille – ribatto seccamente. – Continuo a chiedermicome faccia mia cugina a sopportarti. E sia chiara una cosa: non homai pensato a noi come una coppia dolce. Continuo a non fidarmi dite, e il fatto che tu continui a dire a Louis che...
Miritrovo Jeremy a pochi centimetri da me in un secondo, la mano sullamia bocca per non farmi parlare. – Basta con le chiacchiere. Sta'zitta. Sta' zitta e basta – ringhia lui con gli occhi spalancati.Un secondo prima sto in piedi e il secondo dopo sono a terra, senzafiato. – Vedi? Non ti sei nemmeno accorta che avevo un piede dietroil tuo per farti inciampare, e poi...
Glitiro un cazzotto sul naso così forte che lo sento scricchiolare. Masembra non farci tanto caso, fa quindi per tirarmi un cazzotto,tuttavia lo paro e gli do una gomitata in pieno stomaco. Mi prende dadietro con il braccio stretto al collo per non farmi respirare. Cercouna via di uscita, annaspando per cercare aria, che però non arriva.Ringhio, graffiando il più possibile il braccio di Jeremy, senzafare un granché però, dato che non si muove. Salgo quindi con lemani fino al suo viso e arrivo agli occhi, affondo i pollici nellepalpebre chiuse fino a quando non mi lascia. Ho a malapena il tempodi girarmi per proteggermi, ma non faccio in tempo e mi ritrovo aterra con il labbro inferiore spaccato.
–Non ti vergogni a menare una ragazza? – ringhio io sputando ilsangue che mi ritrovo dentro la bocca. Tossisco un po', sentendo ilsapore amaro del sangue e mi giro verso di lui lanciandogliocchiatacce.
–Lo sto facendo per renderti una guerriera migliore. E se questo èmenare, allora stiamo messi veramente male. Non sto usando nemmeno lametà della mia forza.
–Sei un maschio! Ed io una femmina con il corpo più esile del mondo.
Vedoil suo pugno avvicinarsi e così mi allontano giusto in tempo perprendere il suo braccio e trascinarlo a terra. Salgo su di lui ecerco di tirare più pugni possibili sulla sua faccia da istruttoreantipatico, in modo da fargli così male da farlo stare zitto il piùtempo possibile. Sono così arrabbiata che non riesco più afermarmi, non che abbia molta importanza, visto che dopo poco tempomi ritrovo a terra, con Jeremy che mi tiene i polsi sopra la miatesta
–Ti prego, dimmi che sai fare molto di più – borbotta lui. Gli douna testata e lo faccio barcollare, mi alzo in piedi e gli tirogiusto un paio di calci, poi riesce ad alzarsi e mi tira un pugno inpieno viso. Un pugno così forte che mi fa cadere a terra, senza piùriuscire a respirare. – Pensa a qualcosa che ti fa arrabbiare.Pensa a Cole! – esclama lui, facendomi rialzare e continuando astuzzicarmi.
Delleimmagini di lui che mi guarda in quel modo che mi fa rabbrividirem'invadono la mente. Indietreggio, spaesata. Sono sicura ditrovarmi davanti Cole, ma quando apro gli occhi vedo solo Jeremy. Mida un cazzotto sul braccio e poi sullo zigomo sinistro. Indietreggio,continuando a pensare a Cole. Cosa farò quando lo avrò davanti?Cosa farò quando mi si presenterà davanti, sanguinante e morente?Cosa farò quando lo staranno per uccidere? Mi rendo conto che nonriuscirei a sopportare di perdere una parte della mia anima. Nonvoglio provare il dolore che ha provato così tante volte Jeremy,quando per pochi secondi la mia anima si è staccata dal mio corpo.
Conuna delle mosse che mi ha insegnato Cole, faccio cadere Jeremy aterra e inizio a tirare calci, pugni, tutto quello che riesco. Mirendo conto di vedere Cole sotto di me e non Jeremy. Mi rendo contodi star piangendo, mentre continuo a menarlo, senza fermarmi unsecondo.
Miallontano quando non ce la faccio più e si alza, con il viso gonfioper le botte che ha appena preso. Fa per dire qualcosa, maindietreggio ancora di più. – Cosa succede, Cassie?
Guardole mie mani: le nocche spaccate dove esce del sangue e le unghierotte. Alzo lo sguardo verso di lui, che però tutto d'un tratto èCole. Mi tocco la pancia, pronta a sentire i battiti del mio bambino,però è piatta. Mi guardo intorno, spaesata. Non so perché, ma finoa poco fa ero convinta di stare a casa di Cole. Nello scantinato, adallenarmi insieme ad uno dei suoi demoni. Mi tocco la fronte, percercare di capire il perché tutto d'un tratto mi giri in questomodo la testa. Riesco a ricordarmi tutte le mosse che mi ha insegnatoCole, tutte. Riesco a ricordarmi tutti i punti deboli chehanno gli umani, tutti i miei punti deboli e quelli che devo usareper vincere.
Pocodopo Jeremy è a terra, con la faccia sbalordita. Uso mosse che nonavrei mai immagino di sapere usare, do pugni che non pensavo di avermai avuto occasione di dare, do gomitate e ginocchiate che non avevomai dato.
–Cassie, ti sei impazzita, per caso?! – tuona Lucy, prendendomi dadietro e tirandomi il più possibile le braccia per farmi stareferma.
–No, Lucy! – esclama Jeremy. – Stava andando benissimo. Io stobene!
–Stai scherzando, vero? – chiede lei continuando a tenermi ferma. –Ti sei visto? Sei viola! Tutto questo non ha senso, poi come pensi diguarire? Perché vi dovete fare male in questo modo, se non statenemmeno combattendo per una buona causa!
–Lasciala stare! – tuona Austin. Riesco a vederlo, mentre sitrasforma in lupo mannaro e corre verso di noi. L'uomo gli urla dicombattere la bestia dentro di lui, gli dice di non essere cosìstupido, di combattere perché sennò avrebbe fatto del male a me e aLucy; eppure Austin sembrava non sentirlo.
Quandocapisco che Austin non ha la minima intenzione di fermarsi, mi mettodavanti a Lucy per proteggerla. – Austin! – urlo io, sperando ditranquillizzarlo, ma non succede e così decido di usare ancora unavolta il mio potere. Sento Jeremy urlare il nome di mia cugina. Lucynon è più dietro di me e sono quasi sicura che l'abbia toltaJeremy di mezzo. Una mano - sicuramente quella di Jeremy - mi prendedi scatto ma Austin è più veloce e mi fa cadere a terra. L'urlodi Jeremy mi distrae e così non riesco a usare il mio potere intempo e Austin mi morde il braccio.
Cercodi non urlare e così mi mordo il labbro inferiore. Sento il sanguedentro la mia bocca e mi concentro su quello, nel frattempo conentrambe le braccia cerco di allontanare Austin. L'unica cosa chedevo fare è non guardare la ferita, perché so che il mio braccio èmesso veramente male. Austin è a pochi centimetri dal mio collo,pronto a morderlo. Il mio cuore continua a battere veloce, ma le miemani stanno iniziando a tremare veramente troppo. È troppo forte.Poi però lo sento guaire e apro gli occhi, con il cuore in gola. Siallontana da me e si accascia a terra.
–Austin! – urlo io andando da lui. Jeremy gli estrae la spada dallaschiena, con un espressione vitrea. – Che cosa hai fatto? – urloio piangendo. – Austin, ti prego, svegliati. Austin... Austin!
–Allontanati! – tuona Jeremy trascinandomi via. – Cassie,guardami! – Mi tiene il viso fermo, mentre cerco di liberarmidalla sua presa. – I lupi mannari guariscono da soli, proprio comei vampiri. La ferita è abbastanza superficiale. Ora quello che tideve preoccupare è il tuo braccio. Guarda la ferita, Cassie!Dobbiamo assolutamente andarcene.
–Non lascio Austin – ringhio io allontanandolo, ma non sembraascoltarmi: mi trascina fino alla macchina. – Lasciami andare! Nonpuoi costringermi a venire insieme a te! Non lascio Austin qua. Mirifiuto di... – Urlo, frustrata e mi impongo di rimanere ferma.Jeremy mi guarda in cagnesco. – Non me ne vado senza Austin.
Jeremyimpreca strappandosi praticamente i capelli. – E va bene! – tuonalui. – Portiamo il lupo mannaro con noi!
Entratiin macchina, mi rendo conto che devo assolutamente vedere come sta lamia ferita, non posso fare finta che il dolore infinito che provo siasolo frutto della mia immaginazione; quindi abbasso lo sguardo versoil braccio destro e sussulto. Riesco a vedere la carne fresca e ilsangue che esce senza fermarsi un secondo. Sapevo che era una bruttaferita, ma non fino a questo punto. Austin si trova nei sediliposteriori, insieme all'uomo che non conosco e mia cugina; io eJeremy siamo seduti sui anteriori.
–Bé, mi fa piacere vedere che il mio sangue stia tornando normale –borbotto io, continuando a guardare la mia ferita. Austin continua alamentarsi a causa del dolore. Mi giro verso di lui e rabbrividiscoquando vedo che i suoi occhi sono ancora gialli.
–C'è qualcosa che non va – annuncia l'uomo tenendo fermoAustin. – La ferita ci sta mettendo troppo tempo a guarire, e credoche sia perché non si sente al sicuro, però non capisco il perché.Voi lo conoscete, vero? Si fida di noi, non è così?
Lancioun'occhiataccia a Jeremy. – Il ragazzo accanto a me si comportacome uno stronzo con Austin. Molto probabilmente è colpa sua se nonriesce a guarire.
PeròJeremy fa finta di niente e continua a guidare, con quel suo sguardoche non ti fa capire niente di niente. – Fa davvero così schifocome lupo mannaro? E come farà durante la guerra, quando sarà sulserio in pericolo? E comunque, mia cara Cassie, molto probabilmentenon si sente al sicuro perché, in questo momento, sente la tuaenergia oscura.
Rimangoin silenzio, visto che in effetti ha senso. – Oh – bofonchio iomettendomi a sedere un'altra volta. Lancio un'occhiataimbarazzata a Jeremy, che sta cercando di non sorridere, sicuramenteperché sa che questa volta ha vinto lui. Perché ha vinto lui,questa volta. Purtroppo vincerà sempre quando avrà la scusa del TuEri Un Demone Una Volta, e lo sa benissimo.
Sentoun ululato e, poco dopo, Austin si trasforma ancora una volta in unlupo mannaro. – Austin! – urlo io, spaventata all'idea di avereun lupo mannaro in macchina. Lucy urla così forte che le mieorecchie iniziano a fischiare, sento i poteri della sirena andare intilt, non facendomi capire più niente. Anche Jeremy sembra diventarevittima del potere di Lucy e perde il controllo della macchina fino afarci rivoltare.
Sentoun rumore assordante e poi diventa tutto silenzioso e nero.
Jeremytossisce e apre gli occhi, ci mette un po' a rendersi conto chesiamo sottosopra e che tutti sembrano aver perso i sensi. Si slacciala cintura di sicurezza e cade completamente sul tettuccio dellamacchina. Si gira verso di me e trattiene il respiro vedendo untaglio profondo sulla mia fronte e il sangue uscire sia da quellaferita, che dal naso. – Cassie? – mormora lui, piangendo. Riescoa sentire i suoi pensieri, riesco a percepire la sua paura diperdermi ancora una volta. – Per favore, non mi lasciare, Cassie.
Qualcunodietro di lui tossisce. – Che cosa è successo? – chiede Lucy. –Cosa sta succedendo? – chiede Lucy, facendo diventare la sua vocecosì sottile da far venire ancora più mal di testa a Jeremy. –Jeremy, dobbiamo uscire.
–Oh, mio Dio – mormora l'uomo. – Austin, mi senti? –chiede. Jeremy sente i piccoli schiaffi che l'uomo sta dando adAustin, per farlo rinsavire.
Decide di prendere in mano la situazione e con un calcio rompe ilsuo sportello. – Voi ce la fate ad aprire i vostri? – chiede lui,con voce tremante. Non sente nemmeno le risposte, che va al lato delpasseggero e rompe lo sportello. Mi prende in braccio e mi fa uscire.Il suo cuore continua a battere velocissimo, sta piangendo a dirotto.
–Cassie? – chiede Austin avvicinandosi a noi con cautela
–Non la toccare, lupo mannaro! – sbotta Jeremy, guardandolo male.– È colpa tua se adesso sta così! È colpa mia se lei adesso stacosì! È colpa di Lucy se adesso sta così! Dio! – Mi stringe alui continuando a piangere. – Ti prego, Cassie. Non mi lasciare.Non lo potrei sopportare.
–Sì, Louis, sono Austin. Qua... abbiamo fatto un incidente edovete assolutamente venire – dice Austin balbettando. – Sì, sì,Cassie sembra...
–Questa è una morte naturale! – tuona Jeremy ,stringendomiancora di più. Sta tremando. – Quindi digli di muovere il culo! –Mi toglie i capelli biondi dal viso, che ora come ora sono macchiatidi un rosso/nero. – Tu – dice guardando l'uomo, – dammi latua cintura. Sbrigati. E, Lucy, prendi la scatoletta che sta nelportabagagli.
Lucyannuisce con gli occhi spalancati e va verso la macchina barcollando.L'uomo gli passa la cintura e Jeremy me la allaccia sul braccio,prima del morso, dove esce il sangue, e stringe il più possibile.Austin continua a parlare con Louis al telefono, bianco come uncencio e il viso bagnato dalle lacrime tanto quanto quello di Jeremy.
Sisente un tonfo e Lucy cade a terra, l'uomo corre da lei. – Èsvenuta! – annuncia l'uomo prendendola in braccio e portando consé la valigetta del pronto soccorso. – Che devo fare con lei?
–Dammi la valigetta – ringhia Jeremy, prendendo di scatto lavaligetta e usando dei prodotti per disinfettare le ferite. – Lucyè semplicemente debole. È svenuta perché...
–Forse ha sbattuto la testa da qualche parte – dice l'uomo. –Jeremy, Cassie non è l'unica a stare male. Anche tu ti sei fattomale. Lucy ha perso i sensi, ci sarà un perché.
–Non mi interessa! – sbotta Jeremy. – Lei... Questa è unacausa naturale. Io... non posso perderla. Non posso. Non voglio...Perché non si sveglia?! – Alza lo sguardo verso l'uomo e riescoa leggere il panico nei suoi occhi che continuano a lacrimare.
– Il cuore batte, giusto? – chiede l'uomo.
–S-sì.. Sì, batte – balbetta Jeremy, continuando a stringermi.
– Eallora vedrai che i maghi riusciranno a guarirla.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top