Sei tutto

"E così tu e mio fratello state insieme..."

"..."

"Ho detto qualcosa di sbagliato?"

"..."

"Si può sapere perché mi fissi in questo modo? Tutto ok, perché non parli? Sembra tu abbia visto un fantasma!"

"Dieci anni fa hai abusato di me, insieme ad un altro ragazzo di nome Guido, ti ricordi, pezzo di merda?"

Luigi sbianca e tutta la prestanza fisica non riesce a comunque a farlo apparire più forte di come si sente lei in quel momento.

"Tu sei quella ragazza...Cristo...fuck!"

Luigi si alza in piedi e inizia a camminare per la stanza senza una direzione precisa.

"Senti, mi dispiace, mio padre era morto da poco, io stavo attraversando un periodo di merda e facevo uso di droghe...di quella notte ricordo poco, ho fatto incubi per un anno, il senso di colpa non mi abbandonava neppure durante il sonno..."

Arianna si alza di scatto e a muso duro va a sfidarlo.

"Sappi che ti sei salvato solo perché in quel periodo per me erano più importanti i soldi. Se mi fosse successo un anno fa tu staresti ancora pagando, non ci avrei pensato due volte a denunciarti!"

"Mi dispiace, devi credermi!"

"Non me ne faccio nulla delle tue scuse, dovevi pensarci dieci anni fa! Sai cosa significa andare a letto con qualcuno e non avere mai orgasmi? Ho avuto problemi per anni! Ero vergine, una ragazza aspetta di farlo la prima volta con qualcuno che almeno le piaccia, non di essere stuprata!"

"Abbassa la voce, ti prego!"

"Mimmo! Puoi tornare in salotto, per favore?"

"Arianna, che vuoi fare?"

Domenico, seguito da sua madre, esce dalla cucina. Il ragazzo è più tranquillo ma non sa ancora quale altra bomba sta per abbattersi su di lui.

"Che ne dici se andiamo a casa mia e portiamo con noi Luigi? La serata è stata movimentata, lasciamo in pace la signora Michela..."

"Sì, hai ragione, andiamo..." concorda fiaccamente l'ingegnere.

"A dire il vero anche io sarei stanco a causa del fuso orario..."

"Non facciamo tardi, promesso...tra un'ora sarà tutto finito!" conclude lapidaria Arianna.

Luigi deglutisce e dopo essersi infilati tutti e tre le giacche salutano la padrona di casa ed escono. In macchina Luigi si siede dietro: Arianna lo osserva dallo specchietto che si morde le unghie e muove freneticamente una gamba. I loro sguardi si incrociano per un attimo, poi la ragazza chiude frettolosamente l'aletta parasole e torna a guardare davanti a sé. Mimmo guida in silenzio e resta in silenzio anche quando entrano nell'appartamento di Arianna. Luigi rimane in piedi: ha iniziato a sudare ed è sempre più agitato. Mimmo si siede sul divano e la ragazza gli porta un bicchiere di acqua.

"Non ho sete, grazie..."

"Ti servirà per dopo...mi dispiace doverti continuare a rovinare la serata ma c'è una cosa che devi sapere..."

"Un'altra, Arianna? Non credo di farcela!"

"Devi sapere, Mimmo: io non farò l'errore di Marica e Ilario. Mi hai chiesto di non fingere mai con te e io non voglio farlo. Non voglio ci sia nessun segreto tra di noi..."

Arianna guarda Luigi, ormai in trappola. Il ragazzo va a sedersi accanto a suo fratello.

"Nico, ascolta...non so da dove cominciare..."

"Va dritto al punto, Luigi...che è successo?"

"Sono stato io, insieme ad un altro ragazzo a..."

"A...? Che hai combinato?"

"Ho stuprato io Arianna dieci anni fa, Domenico!"

Luigi inizia a piangere, Domenico invece guarda Arianna: dallo sguardo della ragazza capisce che è tutto vero. Prende il bicchiere d'acqua e beve velocemente e poi, altrettanto velocemente lo lancia contro la tv, spaccando lo schermo a led. Si alza e Luigi fa lo stesso, ma non appena cerca di sfiorare l'ingegnere questo gli dà un cazzotto in pieno volto, facendolo traballare. Arianna sussulta: non gli piace quella situazione ma qualcosa dentro di lei pare tornare a posto. Nessuno ha mai saputo di questa storia, lei stessa aveva deciso di nasconderla, ma da quando Mimmo è entrato nella sua vita ha capito che è bello avere qualcuno dalla tua parte, che ti difenda e ti supporti davanti le ingiustizie. Per quanto le faccia male non ferma Mimmo quando fa partire un secondo pugno verso suo fratello, e non lo ferma neanche al terzo e al quanto. Poi Luigi cade a terra e a quel punto Arianna corre a stringere Mimmo, per impedirgli di saltare addosso a suo fratello e continuare a picchiarlo.

"Lasciami, Arianna!" grida l'ingegnere.

"Basta Mimmo, ti prego!"

"Noi adesso andiamo in commissariato e tu ti costituisci!" dice in modo minaccioso verso suo fratello, che continua a piangere mentre dal naso gli esce del sangue.

"No! Non voglio questo Mimmo!"

"Ma che cazzo dici, Arianna?"

"Io volevo solo che tu lo sapessi! Questa storia non deve uscire da qui, neanche tua madre deve mai venirne a conoscenza!"

Luigi si tira su a sedere, appoggiandosi al muro, mentre Mimmo si massaggia le nocche della mano con cui lo ha colpito più volte.

"Non riesco a capirti, Arianna..."

"Dopo quella notte, quando ho deciso di non denunciare, mi sono ripromessa che non sarei mai più stata la ragazzina indifesa che sono stata quella notte. È vero, ero drogata, avevo poco controllo di me stessa e non avrei potuto fare nulla, ma non avrei più permesso a nessuno di mettermi i piedi in testa. Io non sono una brava ragazza: un'altra al mio posto avrebbe pensato di salvare la famiglia, si sarebbe fatta da parte e non avrebbe rovinato un rapporto tra fratelli per una cosa successa dieci anni prima. Ma io non ho nessuna intenzione di farmi da parte, Mimmo. Tu sei troppo importante per me ed è necessario che tu mi conosca per ciò che sono davvero, nel bene e nel male..."

Mimmo pare soppesare le parole della ragazza. Poi estrae le chiavi del suo appartamento e le lancia addosso a suo fratello.

"Chiama un taxi, fatti portare a casa mia, ti mando l'indirizzo...se nostra madre ti vede così dovresti inventarle una cazzata. Passa la notte lì, domani prenota il primo volo che trovi e vattene. Questa è l'ultima volta che ci vediamo, Luigi..."

"Mimmo, ti prego, ascoltami, ero un ragazzino, nostro padre era morto da poco, ero allo sbando..."

"Anche io ero allo sbando, anche per me papà era morto da poco, anche per me era importante, Luigi! Ma non sono andato a stuprare ragazze in giro!" grida Domenico contro suo fratello.

"Ero fatto fino al collo, Guido lo avevo conosciuto in palestra, mi passava lui le dosi!"

"Non me ne frega un cazzo, Luigi! Non cambia la gravità di quello che hai fatto! Nostro padre era orgoglioso di noi, è un bene che sia morto prima di tutto questo! Vattene!"

"Se non fosse morto non sarebbe mai successo nulla, Nico!"

"Vaffanculo, Luigi! Vaffanculo!"

Luigi si alza, prende le chiavi di suo fratello e si avvicina alla porta, a testa bassa.

"Che fine ha fatto Guido?" gli chiede Arianna, mentre lui sta per aprire la porta.

"Guido è morto un anno dopo. Si era indebitato fino al collo, lo hanno fatto fuori alcuni spacciatori..."

Esce e si chiude la porta alle spalle. Mimmo continua a massaggiarsi la mano e Arianna corre in cucina a prendere del ghiaccio. Afferra delicatamente la mano del ragazzo e gli poggia su la busta fredda, cercando di dargli sollievo.

"Va meglio?"

"Sì..."

"Mimmo, mi dispiace..."

"Non sei tu a doverti dispiacere...lui non me l'avrebbe mai detto, ha preferito fuggire...ma sinceramente non capisco perché tu non abbia voluto che si costituisse!"

"Cosa mi cambierebbe? Mi ridarebbero la mia verginità, o la dignità di donna che mi hanno tolto quella sera, Mimmo?"

"Avresti giustizia!"

"Giustizia? Io sono un personaggio pubblico, avrei giornalisti alle calcagna, sai quanto pesa uno stupro al giorno d'oggi? Dovrei dire che ho preferito farmi pagare, che impressione darei? Mi distruggerebbero, Mimmo!"

"La mia vita sta crollando a pezzi, Arianna...il mio migliore amico è andato a letto con la mia ex ragazza, e la mia nuova ragazza è stata stuprata da mio fratello...come supero tutto questo?"

"Lo superiamo insieme, Mimmo! Lo superiamo insieme!"

I due ragazzi si abbracciano e rimangono incastrati per un tempo lunghissimo. Arianna gli consiglia di farsi una doccia e intanto prepara due thè. L'ingegnere la raggiunge in salotto stretto nel suo accappatoio: stretto nel vero e proprio senso della parola, perché pare che quella spugna stia per esplodere. Arianna non può fare a meno di ridere mentre gli porge la tazza fumante e si accomodano sul divano. Mentre l'influencer si appoggia con la testa sulla spalla del ragazzo e sorseggia la bevanda ad occhi chiusi, Mimmo continua a ripensare agli eventi della serata.

"Torna da me, Mimmo..."

"Il pensiero di quello che può averti fatto mio fratello mi disgusta..."

"È passato tanto tempo..."

"Vuoi dirmi che hai dimenticato e hai perdonato quei due ragazzi?"

"No, non potrò mai dimenticare chi ha distrutto la mia vita, Mimmo. Ma sono riuscita a rialzarmi, guardati attorno: ho una bella casa, ho soldi, successo e adesso anche un uomo vero al mio fianco!"

"Fratello del pezzo di merda che ti ha stuprata..."

"Mi credi così sciocca da confondere tuo fratello con te? Tu non hai nulla di lui, non sei lui! E per me neanche lui è più quel ragazzo di dieci anni fa!"

"Ma come fai?"

"A fare cosa?"

"Ad essere così comprensiva, ad essere riuscita a perdonarli..."

"Il risentimento mi avrebbe schiacciata e non sarei mai arrivata dove sono adesso. Avrei continuato a piangermi addosso senza combinare nulla nella vita, il tempo sarebbe passato e io sarei diventata sempre più infelice. Volevo che la mia vita avesse uno scopo, Mimmo, diverso da quella di essere compatita da tutti...è tanto strano?"

"No. È l'esatto comportamento di una donna forte...e di cui io credo di essere innamorato..."

"Credi?"

"Credo anche di essere sempre stato innamorato di te, Arianna. Anche quando a scuola non ci parlavamo, quando ti guardavo da lontano e mi immaginavo dei discorsi che avrei voluto fare con te...ma non mi sembrava mai il momento giusto..."

"Non lo era. Dovevamo soffrire un po' prima di trovarci davvero..."

"È questa la volta giusta per noi due, Arianna?"

"Credo di sì, credo proprio che questa sia la volta giusta!"

La ragazza allunga il braccio e poggia la tazza a terra, poi la toglie anche dalle mani di Mimmo, che non ha bevuto nulla e la appoggia vicino alla sua. Si alza e chiede anche al ragazzo di farlo: Arianna torna a sorridere per quanto quell'accappatoio chieda pietà, quindi glielo slega e glielo toglie. Mimmo le permette qualsiasi cosa, non si opporrebbe mai a lei, visto la fiducia che è riuscita a conquistarsi, molto più di persone che credeva di conoscere come le sue tasche e che si sono rivelate traditrici.

"Così però non siamo alla pari..." osserva Arianna guardando il corpo nudo di Mimmo di fronte a lei.

Inizia a spogliarsi, lascia cadere a terra quei tessuti che accarezzavano la sua pelle, la scaldavano e la coprivano dagli sguardi del mondo.

"Vorrei che fossi solo mia, che nessuno fantasticasse sulle tue foto..."

"Io sono solo tua, Mimmo. Voglio che tu sia l'unico uomo che possa avermi davvero, fisicamente e spiritualmente...il mondo può solo guardarmi in superficie..."

"Vorrei poterti far vedere cosa succede dentro di me ogni volta che mi sei vicina..." sussurra lui avvicinandosi a lei e posando la testa sulla sua spalla.

"Credo sia la stessa cosa che succede anche a me?"

"Io credo in noi, Arianna, voglio crederci con tutte le mie forze!"

"Anche io voglio crederci, Mimmo...perché ti amo, e non lo credo solamente, ne sono assolutamente sicura!"

Mimmo alza la testa e la guarda negli occhi: Arianna ha un leggero sorriso, gli accarezza i capelli e lo guarda con espressione amorevole, quella che forse fino a quel momento non le aveva mai visto esprimere nei suoi confronti. Lui la issa per i fianchi e lei si ancora con le gambe attorno alla vita del ragazzo. Gli prende il viso e lo bacia, delicata e passionale al tempo stesso. Mentre la sorregge per i glutei e continuano a baciarsi, prende la direzione della camera da letto. Si quasi gettano sul letto.

"Mimmo..."

"Ti prego, non dirmi che non vuoi fare l'amore perché pensi ancora a Danso, stasera non reggerei anche questo!" la quasi supplica lui.

"Danso, chi?"

Mimmo sorride e riprende a baciarla, scende sul seno e le succhia un capezzolo.

"Sono abbastanza per te, Mimmo?"

Il ragazzo si blocca all'istante e torna a guardarla negli occhi.

"Ma che stai dicendo?"

"Ti stancherai di me, ne sono sicura!"

"Arianna, ma da dove ti vengono questi pensieri?"

"Sai quante ne trovi meglio della sottoscritta?"

"Arianna, smettila..."

"Qualcuna laureata, con un lavoro normale, che andrebbe più a genio a tua madre, che non dovrebbe chiederti di scegliere tra lei e suo fratello perché non è mai stata violentata e non ha mai chiesto dei soldi in cambio..."

"Arianna, io voglio te!"

"Mi lascerai, lo so!"

"Non ho nessuna intenzione di lasciarti, io voglio te, mi hai sentito?"

Domenico si tira su a sedere e trascina anche la ragazza dietro di sé. Le prende il viso tra le mani e la accarezza. Lei inizia a piangere e Mimmo la abbraccia stretta.

"Non sono sempre così forte come faccio vedere..."

"Non vedevo l'ora che questa tua parte uscisse fuori...e immagino dipenda dall'aver rivisto mio fratello..."

"Se solo ti avessi dato una possibilità dieci anni fa...magari non sarebbe successo nulla..."

"Forse sì, forse saremmo già sposati..."

"Forse avremmo già un figlio..."

"E se Marica fosse rimasta incinta in questi anni?"

"Il destino non ha voluto che accadesse..."

"E se fosse successo?"

"Mi sarei occupato di mio figlio..."

"E se poi fossi arrivata io? Mi avresti evitata? Ci saresti riuscito?"

"Non lo so, Arianna, perché mi stai facendo tutte queste domande basate su ipotesi?"

"Sono abbastanza per te, Mimmo?"

"No...sei più che abbastanza! Sei tutto per me, Arianna"

Mimmo non le permette di controbattere: la prende dietro la schiena e la tira ancora più vicina, facendola sedere su di lui. La penetra delicatamente e Arianna inizia a muoversi dapprima piano poi sempre più veloce, dimenticando ogni dubbio che aveva espresso a Domenico solo pochi minuti prima. 

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