Professionalità

Passa una settimana e di Arianna nessuna notizia. Domenico si concentra sul lavoro, sui suoi allenamenti di calcetto, la cena del sabato sera a casa di sua madre e la domenica a pranzo dai genitori di Marica. Il lunedì mattina, non appena arriva in ufficio, nota un gran fermento, troppo per essere inizio settimana.

"Oh, Nico, per fortuna che sei arrivato! A mezzogiorno arriva Arianna insieme al suo manager per discutere della pubblicità..." lo mette al corrente Ilario, con tanto di caffè in mano e sigaretta elettronica pronta all'uso.

"Hai deciso di smettere di fumare?" gli chiede, cercando di non pensare all'arrivo imminente dell'influencer.

"Macché! Diciamo che utilizzando questa oggi riuscirò a resistere ed uscire il meno possibile. È una cosa grossa, Domenico, ne vale il nostro futuro e tutti gli sforzi fatti fino ad adesso!" dice Ilario, quasi a mo' di minaccia, avvicinandosi al viso del suo amico e soffiandoci sopra del fumo.

Un tempo fumava anche Mimmo, soprattutto prima di qualche esame o durante la preparazione, per abbassare lo stress. Per fortuna non è mai diventata una dipendenza e aveva smesso senza che questo gli fosse costato troppa fatica. Si ritira nel suo ufficio e accende il pc per leggere le varie email ricevute durante il fine settimana. Tra le tante ne trova una di un indirizzo non salvato, con l'oggetto inesistente e uno stringato messaggio: "A lunedì. A." Non ha bisogno di pensarci su, sa chi è ad averlo inviato: Arianna. Salva il suo indirizzo, ma non le risponde, sarebbe inutile visto che non c'è nessuna domanda nel testo e per giunta è stato inviato due giorni prima alle tre del mattino. È tranquillo e rimane tale fino a che lei non fa il suo ingresso in azienda. È affiancata da un uomo sulla cinquantina, pelato e ben piazzato e un ragazzo nero, alto due metri e con un corpo tonico e capelli riccissimi rasati sui lati. Quando Arianna vede Mimmo lascia quello che deve essere il suo manager a parlare con Ilario e gli si avvicina salutandolo con due baci sulla guancia. Li raggiunge il suo ragazzo, il rapper Danka (abbreviazione di Danso Kantao), che lei si affretta a presentargli e poi li raggiungono anche Ilario con Maurizio, questo il nome del manager. Fatte le dovute presentazioni si dirigono in sala riunioni: Ilario apre la fila mentre Mimmo, come suo solito, la chiude. Danka scorta Arianna mettendole una mano sul sedere, oggi fasciato da un jeans skinny chiaro. Non ha tacchi, ma un classico paio di sneacker bianche: Domenico nota che tra lei e il suo ragazzo ci saranno quasi trenta centimetri di differenza. Al di sopra del jeans ha un top a collo alto e pancia scoperta color verde menta.

"Avremmo pensato di girare uno spot di tre minuti al massimo, in cui Arianna, dopo aver organizzato una festa, deve risistemare la sua casa completamente a soqquadro. Si ritrova una quantità enorme di rifiuti e chiama il numero di una discarica in cui è stato installato l'impianto per cui state cercando finanziamenti, e dopo meno di un'ora arrivano per portare via questi rifiuti. Arianna apre in accappatoio e, guardando verso la telecamera, dice una frase d'effetto riguardo l'efficienza. Che ne pensate?"

Il manager Maurizio sembra un tipo in gamba, la sua idea non dispiace affatto ai due ingegneri che infatti si guardano e si intendono subito.

"Ci piace!" dicono all'unisono.

Ordinano qualcosa dal bar di sotto e continuano a conoscersi parlando dell'azienda e del progetto. Di tanto in tanto Domenico osserva Arianna: sembra strana, tira gomitate al suo bellimbusto preso a sbirciare di continuo il suo smartphone.

"C'è un bagno da qualche parte?" dice ad un tratto il rapper, alzandosi dalla sedia.

Arianna lo fulmina con gli occhi mentre Ilario gli indica la direzione tornando a parlare con Maurizio. La ragazza lo segue, pare nervosa. Mimmo non resiste e dopo due secondi che sono usciti dalla porta li segue. Si ferma fuori e li sente litigare nell'antibagno in comune tra donne e uomini.

"Ti avevo chiesto un po' di serietà!" lo rimprovera lei.

"I seri non vanno in bagno a pisciare?" replica lui, con ironia spaccona.

"Sei stato tutto il tempo a guardare il cellulare, ma non ti frega proprio niente del mio lavoro?" continua lei.

"Cosa c'entri tu con questo progetto di alta ingegneria? Il tuo lavoro è mostrare il tuo bel visino, il tuo culo e le tue tette sui social per cercare di invogliare la gente a comprarsi quel poco che indossi e che usi per truccarti. Credi che i tuoi followers vogliano vederti rovistare nell'immondizia per creare energia?"

"Sei uno stronzo, un pezzo di merda!"

Domenico non fa in tempo ad andare via. Quando Arianna esce dal bagno, paonazza sul viso, se lo trova lì fuori la porta, che cerca di fare il vago.

"Non ti è passata la voglia di spiarmi, vedo!" lo accusa lei.

A quel punto Mimmo sente il calore colorargli il viso. "Scusami, non dovevo, hai ragione..." si affretta a dire, colpevole più che mai.

"Dovrai fare molto di più che scusarti a parole...mi offri una birra?" chiede Arianna, guardandolo in modo serio e non ammettendo un rifiuto.

"Ma certo...sì, si può fare..." le risponde, sperando di aver trovato le parole giuste.

"Hai da fare stasera?" domanda ancora, a braccia conserte.

Ho da fare stasera? Se lo domanda tra se e se cercando una risposta. Non ha nulla da fare il lunedì sera, Marica sta meglio, l'influenza è passata ormai da qualche giorno ed è tornata a lavoro.

"No, sono libero..." risponde, forse mettendoci qualche secondo di troppo.

"Ci vediamo al Maracanà, alle dieci può andar bene?"

"Ok, va bene..."

Poi Danka esce dal bagno: li guarda in modo interrogativo e Domenico a quel punto entra sperando creda che passasse lì davanti per urgenze fisiologiche. Quando torna in sala riunioni, dove tra Arianna e Danka la tensione si taglia con il coltello mentre tra Ilario e Maurizio pare essere nata una bella sintonia, Mimmo mette fine all'incontro. Saluta i tre futuri soci, (spera due visto che Danka è un rapper e la sua presenza è stata alquanto inutile) e si ritira finalmente in ufficio per cercare di fare mente locale. Ha un appuntamento con Arianna. Ha un appuntamento con Arianna quella sera stessa. Non combina quasi nulla per tutto il giorno. La sera quando torna a casa, dopo aver cenato insieme a Marica, le comunica dell'uscita.

"Stasera devo uscire, forse farò un po' tardi. Ho un incontro con i soci che ci aiuteranno a finanziare l'impianto, o meglio a trovare finanziatori...si spera!"

Era stato tutto il pomeriggio a cercare la cosa giusta da dire e il massimo che la sua mente era riuscito a tirare fuori era questo, ossia una mezza verità.

"Chi sono questi soci?" domanda Marica mentre sparecchia.

"Ti ricordi l'amica influenzer di cui ti parlavo? Lei insieme al suo ragazzo e al manager..." risponde Mimmo, restando sul vago.

"Viene anche Ilario?" chiede ancora.

"No, Ilario stasera ha il torneo di freccette"

Vero. Quest'ultima cosa non è inventata, forse la cosa più vera che abbia detto a Marica durante tutta la conversazione.

"Farai tardi?" chiede premurosa.

"Spero di no. Tu comunque non aspettarmi sveglia, almeno domani sarò l'unico ad avere sonno in ufficio!" cerca di scherzare.

Marica gli sorride e lo manda a prepararsi per non fargli fare tardi all'incontro. Domenico si sento in colpa, tremendamente in colpa, ma fa come dice e la lascia sistemare la cucina da sola. Quando esce di casa Marica si è già sistemata sul divano, con il televisore che trasmette un episodio della sua serie preferita su Netflix. Mimmo arriva al locale con dieci minuti d'anticipo e rimane fuori, in attesa. Si accorge di non avere neanche il numero di Arianna e che, se volesse dargli buca, non verrebbe neanche a saperlo. Forse pensa questo perché sarebbe più contento che gli desse buca. Si ripromette che se non la vede arrivare entro venti minuti se ne torna di corsa a casa. Guarda l'orologio, mancano cinque minuti alle dieci. Ancora quindici minuti, poi è libero di andare. Ne passano altri cinque, di minuti, poi dieci. Cinque minuti prima che il tempo scada Arianna arriva. Ha un vestitino corto, blu, e una giacca di pelle color borgogna sulle spalle. Un paio di stivali dello stesso colore della giacca ai piedi, alti fino al ginocchio. Si ferma a parlare con qualcuno che di sicuro conosce, poi si guarda intorno e quando vede Mimmo lo saluta e lo raggiunge ancheggiando. Gli si piazza davanti per qualche secondo, si guardano senza parlare.

"Sei venuto...credevo mi avresti dato buca..."

"Cerco di farmi perdonare...ne vale anche il futuro dell'azienda, non vorrei tu ti tirassi indietro..."

"Ah sì, quindi è per convenienza che sei qui? Tranquillo, sul lavoro sono seria, non mi tiro mai indietro...Entriamo?"

La segue. Si dirige al bancone e si siede su uno sgabello. Gli indica quello di fronte a lei, vuoto: Mimmo lo occupa e inizia a guardarsi attorno, mentre lei si rivolge al barman per farsi servire due birre. Gli passa la bottiglia, le fanno tintinnare e bevono una sorsata.

"Stasera ho voglia di ubriacarmi, ti avviso!" dice Arianna.

"Problemi?" le chiede.

"Avere un fidanzato imbecille non ti sembra un bel problema?"

"Potresti sempre lasciarlo, nessuno ti obbliga a rimanere con lui..."

"E invece tu, con la tua compagna... come hai detto che si chiama?"

"Marica..."

"Marica, sì...tra di voi le cose vanno bene?"

"Sì, Marica è una brava ragazza..."

"State già pensando a matrimonio e figli?" chiede ancora Arianna, bevendo di tanto in tanto.

"A dire il vero no, non ne abbiamo mai parlato..."

"Prima o poi ne parlerete...è quello che vogliono tutte le donne..."

"Anche tu?" chiede a quel punto l'ingegnere, curioso.

"No, non io. Non ho mai sognato l'abito bianco né tantomeno mi vedo madre. Il mondo fa schifo, Domenico, più che essere coraggiosi per mettere al mondo un figlio si dovrebbe essere dei grandi egoisti."

Non le dà tutti i torti. Si fa sempre più fatica ad affermarsi, il costo della vita aumenta sempre di più, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Ma lei non dovrebbe parlare in quel modo, visto come si guadagna da vivere, pensa lui.

"Non mi sembra così male la tua vita, dovresti essere più positiva..." le fa notare.

"La mia carriera, se così la si può definire, è appesa a un filo. Il mondo del web cambia ogni giorno, come anche i gusti degli utenti...la tua ragazza è social oppure anche lei sfugge alla tecnologia?"

"No, Marica ha vari profili, ma non credo ti segua...si dice così, no?"

Arianna ride, si toglie la giacca ed estrae dalla borsa il suo smartphone. Qualche secondo dopo si alza, gli si piazza accanto, in piedi, e inizia a riprendere entrambi. Lui si gira, le chiede cosa stia facendo. Lei ride e poi fa una panoramica del locale. Poi posta la storia, come la chiama lei.

"Ho voglia di ballare!" dice, risistemando lo smartphone nella borsa.

"Ma non c'è musica..." osserva lui.

"Infatti non è questo il posto giusto! Prendi la tua macchina e seguimi!"

Mimmo lascia una banconota da dieci euro sul bancone senza avere neanche il tempo di prendere il resto. Arianna lo prende per mano ed escono dal locale. È fine ottobre, la sera comincia a fare fresco, eppure Arianna non si infila la giacca. Ha la schiena completamente scoperta, il vestito si tiene su solo grazie a due bretelline trasversali. Domenico nota gli sguardi di chi li vede passare affianco a loro: guardano tutti lei, come dar loro torto? pensa. Recupera la macchina e segue Arianna. Ha la tentazione di svoltare e tornarsene a casa, ma non lo fa. Da troppi anni la sua vita è un susseguirsi di giorni più o meno uguali, in cui difficilmente accade qualcosa di diverso ed esaltante. Arianna è l'ignoto, come d'altronde è sempre stata per lui. E l'ignoto ha il suo fascino. Dopo dieci minuti si fermano sotto un bel palazzo. Mimmo parcheggia accanto all'auto di Arianna e la segue su per le scale, fino al secondo piano. Non è tranquillo, prova un misto di ansia e adrenalina e non sa quale delle due sensazioni prevale sull'altra.

"È casa tua?" le chiede, mentre lei torna dalla cucina con altre due birre.

"Sì...e no, non ci vivo con Danso, se è questa la prossima domanda che hai intenzione di farmi..."

"Veramente volevo chiederti perché non mi hai portato in una discoteca, visto che avevi voglia di ballare..."

Si osservano. C'è una tensione strana tra loro, che non promette nulla di buono.

"Mentre ero in macchina mi è passata la voglia. Io non sono una che perde tempo, Domenico, vado dritta al punto: so che non ti sono indifferente, come non lo ero ai tempi del liceo. Ho visto come mi guardi. E non mi sei indifferente neppure tu..." dice in modo secco e sbrigativo, avvicinandosi sempre più a lui e bevendo una lunga sorsata di birra.

Mimmo fa lo stesso, scolandosi però quasi la metà della bottiglia. Dovrebbe andarsene, ogni fibra del suo corpo gli dice di uscire da quella casa e allontanarsi da quella tentazione.

"Non credo sarebbe professionale se scopassimo, Arianna..."

"Che parole scurrili, Mimmo...magari se non lo facciamo mi tiro indietro..."

"Mi stai ricattando? Non sei quella seria che non si tira mai indietro?"

"Mimmo, Mimmo..."

"Non chiamarmi così, per favore..."

"E come vuoi che ti chiami? Domenico, Nico? Per me sei e sarai sempre Mimmo..."

"E Danso, dove lo mettiamo?"

"Danso, ehi, dove sei? Non c'è!" grida Arianna, girando su se stessa.

"Siamo troppo grandi per fare cazzate, Arianna..."

"Hai mai fatto cazzate tu, Mimmo? Io sì, tante, ma non me ne sono mai pentita!"

"Non ho mai tradito Marica e non voglio iniziare adesso..."

"Come vuoi..." dice Arianna, andandosi a buttare sul divano.

A quel punto Mimmo se ne va. Si infila velocemente in macchina e cerca di calmarsi. Il suo cuore batte talmente forte che ha paura possa prendergli un infarto da un momento all'altro. Sa di aver preso la decisione giusta: andare a letto con Arianna non era il caso. Allora perché gli sembra di aver sprecato una grossa occasione? Accende la macchina e parte. Quando arriva a casa Marica dorme sul divano: la tv è ancora accesa e trasmette pubblicità. Ha voglia di fare l'amore con lei. La sveglia, lei gli sorride.

"Sei tornato presto, che ore sono?" gli chiede stropicciandosi gli occhi.

Non le risponde e la bacia. Le toglie la coperta che ha addosso, la prende in braccio e la porta a letto, gettandosi sopra di lei.

"Che ti prende, come mai tutta questa foga?" gli domanda, spiazzata.

"Mi sei mancata, avevo voglia di te..." le risponde, iniziando a spogliarla.

Marica è perplessa, ma Mimmo sa quali sono i punti giusti da toccare per farle perdere il controllo e farle spegnere il cervello. Dopo l'amplesso si sente più rilassato, come se avesse voluto dimostrare a se stesso che poteva fare a meno della tentazione di Arianna, che la sua vita era perfetta così, che non gli mancava niente. E questa convinzione lo accompagna per due giorni, fino a che l'influencer non torna a far parlare di sé.

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