Non era nei piani

Non appena arriva nel suo ufficio trova Ilario ad attenderlo: anche lui ha la faccia di uno che non ha chiuso occhio tutta la notte e lo sguardo colpevole.

"Toh, guarda chi si è rifatto vivo! Ilario!" esclama Mimmo chiudendo la porta in modo tutt'altro che delicato.

"È stato un errore andare a letto con Marica..."

"Sai cosa, lei potrei anche capirla, l'avevo delusa e voleva farmela pagare. Ma tu...tu no, non hai giustificazioni!"

"Non ne ho, è vero..."

"Ma so anche che tu non sai resistere alle donne, e Marica è una donna..."

"Cosa stai cercando di dirmi, che non ce l'hai con me?"

"Beh, non proprio. Non aspettarti che io mi comporti con te allo stesso modo di prima, o che ti rispetti, visto che tu non lo hai fatto con me. Però non voglio che ne risenta il nostro lavoro, quindi manterremo rapporti civili qui dentro...lo dobbiamo anche a tutte le persone che lavorano con noi..."

"Oh, non mi aspettavo questa tua reazione...dopo aver visto Luigi..."

Mimmo, dopo aver parlato mentre si sedeva alla sua scrivania e accendeva il pc, alza finalmente lo sguardo sul suo amico.

"Lo hai visto anche tu?"

"Ero venuto a cercarti a casa e ho trovato lui..."

"Dimmi che non ti ha detto nulla!"

"Mi dispiace per quello che è successo ad Arianna, Nico..."

A quel punto Domenico si alza come una furia e si avvicina minaccioso ad Ilario, affrontandolo a muso duro.

"Questa storia non deve uscirti dalla bocca, non devi parlarne con nessuno, neanche con un cane, hai capito?"

Davanti alla minaccia dell'amico Ilario rimane in silenzio e si limita ad annuire con la testa. Quando Mimmo si allontana lui riprende a respirare.

"Non so come siano andati i fatti, so solo che l'ha..."

Domenico gli rivolge un altro sguardo furioso e Ilario chiude di nuovo la bocca. Esce dall'ufficio con un senso di tristezza addosso che non riesce a nascondere neanche agli altri colleghi, che a loro volta lo guardano spiazzati. D'altronde Ilario si è sempre divertito, si è sempre goduto la vita.

Intanto anche Marica si reca in ufficio. Anche lei ha dormito male e poco e non è riuscita a coprire le occhiaie neanche con tutto il trucco che si è spalmata sul viso. Le sue colleghe non le dicono nulla fino all'ora di pranzo, anche se l'hanno vista distrarsi parecchio durante tutta la mattinata. Poi Chiara la prende sotto braccio mentre attendono che arrivi il pranzo e la porta in bagno, per avere un po' di privacy.

"Che è successo?"

"È finita, Chiara! Ho confessato a Domenico di essere andata a letto con il suo amico!"

"E non ti senti più leggera?"

"Leggera? No, Chiara: Domenico non mi perdonerà mai, lo capisci? Io lo amo!"

"Ma lui no, Marica: lui non ti ama! È stato lui il primo a lasciarti per mettersi con un'altra! Lui che non voleva sposarti o fare figli, te la sei dimenticata la cena dai tuoi?"

"No che non l'ho dimenticata. Ma Ilario era il suo migliore amico, Chiara!"

"Credi che se ti fossi scopata uno incontrato in giro, di cui la mattina dopo non avresti ricordato neanche il nome, sarebbe cambiato qualcosa? Credi che Domenico sarebbe tornato da te e avrebbe dimenticato Arianna?"

"No..."

"E allora basta, è andata così. Non continuare a tormentarti. Senti, ho un buono per un giorno alle terme, ti va di venire? Prenoto per questo fine settimana, ho una mia amica che lavora in un centro fantastico, mi deve un favore..."

"Sai che c'è? Sì, ci vengo volentieri! Un giorno lontano da qui mi farà prendere una boccata d'aria!"

"Così mi piaci!"

Il fine settimana arriva presto e le due amiche/colleghe arrivano tranquille al centro termale. Si sistemano in camera, fanno un brindisi e poi vanno dirette verso le piscine. Ad un tratto Chiara fa una faccia strana.

"Cazzo, no!"

"Che succede?"

"Mi stanno tornando le mestruazioni, devo andare in camera a cambiarmi, per fortuna ho portato gli assorbenti interni! Ci metto dieci minuti, tu rilassati!"

La ragazza corre via e Marica rimane sola, sulla sdraio. Anche a lei dovevano tornare le mestruazioni, pensa. Prende il cellulare e fa un rapido calcolo controllando il giorno esatto in cui le è tornato il mese precedente. Ha sette giorni di ritardo. Il suo ciclo non ha mai sgarato di un giorno, né per il cambio di stagione, né per lo stress. Quando torna Chiara fa finta di nulla e continua così per tutta la giornata. Il giorno dopo, domenica, non appena rientra in casa si accorge di essere sola. I suoi saranno andati a fare qualche giro per negozi e lei non si dà neanche il tempo di disfare le sue cose. Cerca una farmacia di turno e vi si reca per comprare un test di gravidanza. Quando torna a casa i suoi non sono ancora rientrati: si chiude in bagno e segue la procedura, poi aspetta. I minuti sembrano non passare mai mentre lei prega che per la prima volta, in quasi trent'anni, il suo ciclo abbia solo un comune ritardo. Invece no. Sul piccolo display compare la scritta «incinta, 1-2 settimane» e a quel punto la ragazza ha la conferma che il bambino sia di Ilario. Inizia a piangere mentre sente il portone che si apre e si chiude e le voci dei suoi genitori che borbottano qualcosa. Si lava la faccia, nasconde tutto nella borsa ed esce velocemente dal bagno.

"Marica, sei tornata, come è andata la spa, rilassante?" le chiede sua madre.

"Dalla sua faccia non si direbbe..." osserva suo padre.

"Ho dormito poco, sapete che faccio fatica quando cambio materasso. Ho dimenticato una cosa in macchina di Chiara, vado a riprenderla..."

"Ma non può riportartela lei domani in ufficio? Cos'è tutta questa fretta di uscire di nuovo?"

"Mamma, è il costume bagnato, poi puzza, non voglio che debba lavarlo lei. Torno per cena!"

Marica esce trafilata da casa e si infila in macchina. Dopo venti minuti è sotto l'appartamento di Ilario. Inizia a bussare sperando di trovarlo e per fortuna c'è. Ha una tuta, le pantofole ai piedi e si sente la tv accesa.

"Marica..."

"Devo parlarti!"

Lui si sposta e la fa passare. Lei non ci gira tanto intorno: posa la borsa sul tavolo, prende il test di gravidanza e glielo mette in mano. Quando Ilario legge lo schermo sbianca e ha quasi un mancamento.

"Dimmi che non è tuo..."

"È mio, invece!"

"No, cazzo, no! Non puoi essere incinta!"

"Lo sono, ed è tuo!"

"Cazzo, sei stata anni con Nico, non è mai successo! Per una volta che scopiamo noi resti incinta?"

"Ilario, che facciamo?"

"Che facciamo? Marica, io non lo voglio un figlio! Siamo finiti a letto insieme, ma tu non ami me e io non amo te!"

"Questo non cambia le cose, amore o meno io sono sempre incinta!"

"A chi lo hai detto?"

"A nessuno, sono corsa qui appena l'ho saputo..."

"Non posso fare anche questo a Domenico, non posso dirgli di aver anche ingravidato la sua ex!"

"Sembra tu stia parlando di una vacca..."

"Scusa ma non riesco a pensare in modo così lucido, Marica! Devi sbarazzartene, prima che lo venga a sapere qualcuno!"

"Lo fai passare solo come un mio problema, io non mi sono ingravidata da sola, Ilario!"

"Marica, non lo voglio un figlio!"

"Ho capito, lo hai già detto, ho capito!"

I toni si erano alzati, erano entrambi fuori di testa. Marica si getta su una sedia e inizia a piangere, Ilario si passa una mano sugli occhi e poi torna a guardare quella scritta sul test, a conferma che è tutto vero ed è tutto un gran casino. Posa quel pezzo di plastica sul tavolo e si accovaccia davanti a Marica.

"Mi dispiace, sono stato uno stronzo..."

"Non era così che mi immaginavo sarebbe andata la mia vita, Ilario. Mi vedevo fare un test di gravidanza ma con Domenico accanto a me, mi vedevo esultare dalla felicità per la conferma di essere incinta; mi vedevo in abito bianco che entravo in Chiesa con Domenico ad attendermi davanti l'altare, mia madre che piange in prima fila e mio padre con la sua espressione austera che mi accompagna sotto braccio dal mio sposo..."

"Un bambino dovrebbe nascere dall'amore, Marica, non sei d'accordo anche tu?"

"Sì..."

"Puoi venire a stare qui per tutto il tempo che ci vorrà, puoi dire ai tuoi genitori che vai a stare da un'amica. È vero, sono stato anche io a combinare questo casino, non devi affrontare il problema da sola..."

Per la prima volta dopo tanti giorni, Marica vede di nuovo l'uomo con cui era andata a letto quella notte, l'uomo comprensivo che fa tanto lo spavaldo da nascondere in realtà una bontà d'animo che forse solo lei riesce a tirargli fuori.

"Grazie..."

Ilario la attira a sé e la abbraccia e Marica si abbandona a quel calore, che non le dispiace affatto. Anche Ilario si meraviglia di provare un senso di protezione nei confronti di quella ragazza che conosce poco, in fin dei conti, anche se porta suo figlio in grembo. Suo figlio: suona così strano quel pensiero per Ilario.

"Devo andare...i miei mi aspettano per cena. Sono corsa via di casa, prima..."

"Cosa gli dirai?"

"Ho inventato una scusa, dovrò fermarmi in qualche negozio di cinesi per comprare un costume e bagnarlo..."

Ilario la guarda con un sopracciglio alzato, senza capire perfettamente.

"Lascia stare, tranquillo, me la cavo..."

"E per..."

"L'interruzione? Chiamo la mia ginecologa, è sempre molto disponibile. Vedrai che nel giro di una settimana sarà tutto finito..."

Marica esce dall'appartamento e Ilario non può fare a meno di sentirsi la coscienza pesante.  

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