La persona giusta esiste?
Vedere Domenico quella mattina era stato un ritorno al passato, per Arianna. Le erano tornati alla mente tanti ricordi legati al periodo del liceo che credeva di aver ormai dimenticato. Erano stati anni spensierati per lei, in cui, a parte un po' di studio, non aveva dovuto preoccuparsi di nulla. Adesso la sua vita invece era super incasinata. C'era da dire però che i soldi non le mancavano e questo non è un punto da poco. Se lo ricordava diverso, Mimmo: più basso, più grasso, meno curato. Lo aveva trovato davvero bene in jeans e camicia, forse lo aveva addirittura trovato piacente. Si ferma al semaforo rosso e abbassa l'aletta parasole per specchiarsi: il rossetto deve essere sistemato, dopo aver bevuto il caffè durante l'incontro le si è attaccato per metà attorno al bordo della tazzina. Ha un appuntamento con Danso per pranzo, prima che lui si ritiri in studio per registrare i suoi nuovi pezzi. Si sono conosciuti pochi mesi fa, si sono piaciuti subito. A dire il vero è piaciuta più lei a lui che non il contrario. Arianna si era fatta corteggiare per un mese con fiori e regali vari prima di accettare di uscire a cena con lui. Non si era mai innamorata e non amava neanche Danso. In quel particolare momento della sua vita pensava solo al suo lavoro e non ad avere una storia seria. Arianna non era come le altre ragazze, non pensava di sposarsi in abito bianco e fare figli nel giro di qualche anno. I bambini le piacevano ma non voleva essere lei a partorirli né a crescerli. Non aveva avuto una madre premurosa e suo padre le aveva abbandonate quando non aveva ancora compiuto dieci anni. Si era rifatto una vita, aveva una nuova compagna e un figlio, Flavio, che adorava. Si erano incontrati qualche volta, anni fa: aveva cercato di essere felice per suo padre ma non lo riconosceva perché con lei non si era mai comportato in quel modo. Aveva dato la colpa a sua madre Sara, per questo: non le stava mai bene nulla e finiva sempre per cercare il litigio. Soffriva di depressione e Mauro, suo padre per l'appunto, non se ne era mai accorto. O forse gli era convenuto non accorgersene. Adesso che lei poteva permetterselo la faceva seguire dalla migliore psicologa in circolazione e le comprava tutti gli psicofarmaci che le servivano. Le faceva regali costosi solo per vederla sorridere e la rendeva partecipe del suo lavoro facendole leggere tutte le mail e i messaggi che i suoi followers le scrivevano. In questo modo le teneva occupate le giornate e quando la sera rientrava sua madre le segnalava i peggiori e i migliori a cui puntualmente lei rispondeva. Non abitavano insieme ma Arianna cercava di andare a trovarla almeno tre volte a settimana.
Arriva a casa di Danso in perfetto orario, dà un piccolo colpetto di nocche sulla porta e lui le apre dopo pochi secondi. Arianna non è mai stata, prima di Danso, con qualcuno che non sia italiano. Anche se abita stabilmente in Italia da ormai dodici anni e parla benissimo la lingua, viene dal Mali. La prima volta che Arianna se lo era trovato davanti le aveva messo soggezione: altissimo, quasi due metri, robusto ma non pompato, cosa che lei odia nei ragazzi, con capelli riccissimi e nerissimi e due occhi profondi come la notte. Per di più anche più giovane di lei di tre anni. Sua madre e suo padre erano morti durante la traversata e lui dopo un anno in un istituto minorile era stato adottato da una ricca famiglia italiana che aveva subito riconosciuto il suo talento nel canto e indirizzato verso quella carriera.
"Ciao stella, come è andato l'incontro?"
"Bene, il progetto mi piace, mi metterò subito in azione per fare quello che mi hanno chiesto!"
"Che sarebbe?"
"Cercare finanziatori usando i social, quello che più o meno faccio tutti i giorni cercando consensi!"
Danso sa anche cucinare: quel giorno, mentre Arianna gli spiega per bene il progetto, lui finisce di cuocere due succulente bistecche accompagnate da patate al forno. A pancia piena e con un bel bicchiere di vino rosso Arianna si sente quasi una ragazza fortunata. Quasi perché Danso, prima di uscire per andare a registrare, si prepara una dose di cocaina e se la sniffa con il naso, proprio sullo stesso tavolo in cui fino a pochi minuti fa hanno mangiato e su cui ci sono ancora i piatti sporchi.
"Non avevi detto che avresti provato a smettere?"
"Infatti ci sto provando, non mi faccio più tutti i giorni..."
Lui la bacia, cerca di avvinghiarla e di palparla ma Arianna ha già cambiato umore e lo scansa. Lui sorride ed esce. Vorrebbe sistemare la cucina, ma preferisce accendersi una sigaretta e tornarsene a casa: quell'abitudine di Danso non le piace ed è la prima volta che ha a che fare con un problema del genere. Non è mai stato aggressivo con lei: solo che, quando è parecchio fatto e la desidera, è un po' meno delicato del solito con lei. Arianna vorrebbe farlo parlare con la stessa psicologa che ha in cura sua madre, ma non è ancora riuscita a convincerlo. Non sa perché ha questa vocazione da crocerossina, forse, pensa, è la croce di tutte le donne. Visto che quel pomeriggio non ha impegni decide di andare da sua madre, la trova in cucina, che sforna una torta al cioccolato.
"Dall'aspetto pare buonissima..." osserva Arianna, avvicinando il naso per sentirne l'odore.
"Beh, allora non rimane che assaggiarla!" esclama Sara, portando la torta sul tavolo.
Accompagnano una generosa fetta con una tazza di caffè, parlano del lavoro della figlia e delle cure che sembrano fare miracoli.
"Non ti ho mai vista così..." osserva ancora Arianna.
"Infatti mi sento benissimo! E non è solo merito delle cure..." puntualizza la madre.
"C'è qualcosa che dovrei sapere?"
"Ho conosciuto un uomo, Ari...e mi piace tanto..."
Arianna rimane con la tazza a mezz'aria e l'espressione sbalordita sul volto. Sara inizia a raccontarle del loro primo incontro, avvenuto tre settimane prima in ospedale.
"Ero andata per fare delle analisi, come mio solito, quando mi hanno proposto un pacchetto per uno screening completo di mammografia ed ecografia all'utero. Sono tornata la settimana dopo e c'era lui. Non ti dico la vergogna quando mi sono dovuta togliere il reggiseno per l'ecografia!"
Arianna sorride. Sua madre ha cinquant'anni e non li dimostra affatto. Aveva appena ventidue anni quando aveva scoperto di aspettare lei, una ragazzina considerando i giorni d'oggi.
"Ti ha chiesto lui di uscire?
"Sì. Mi ha trovata su Instagram e abbiamo iniziato a parlare, poi mi ha chiesto il numero e poi abbiamo iniziato a vederci..."
"Perché non mi hai detto nulla?
"Un po' per vergogna, un po' perché volevo del tempo per rendermi conto se la frequentazione sarebbe proseguita..."
"E procede bene, a quanto vedo..." constata Arianna.
"Sì ma..."
"Ma cosa, mamma?"
"Ho paura Ari, sono troppi anni che non sto con un uomo..."
"Intendi fisicamente?"
"Anche. Mi ha invitato a casa sua stasera. È un uomo bellissimo Arianna, ha pochi anni più di me, due figli maschi, gemelli, appena maggiorenni ma che abitano al nord Italia con la madre. Non ha una relazione da diversi anni e dice che con me ha avuto un colpo di fulmine. Devo fidarmi? Che devo fare, Ari?"
Arianna sorride ancora davanti all'agitazione di sua madre. Le si avvicina, le prende le mani e le accarezza.
"Che cosa ti dice di fare il tuo cuore, mamma?"
"Andrei da lui anche adesso!"
"Allora hai già la risposta: anche se non andrà bene, se segui il tuo cuore non ti pentirai mai di ciò che hai fatto!"
Le due si abbracciano. Quando Arianna esce da quella casa prova un misto di felicità e tristezza. È felice per sua madre e per quello che le sta capitando: se lo merita, è troppo tempo che sta sola. Ma allo stesso tempo è triste per se stessa: sua madre non sa di Danso e non deve saperlo. Come non ha mai conosciuto nessuno delle sue frequentazioni precedenti. Nessuno era quello giusto. Mentre sale in macchina Arianna non può fare a meno di chiedersi se esista davvero la persona giusta e per qualche strano motivo torna a pensare a Mimmo.
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