Dobbiamo parlare
Intanto Arianna si sveglia, trova il bigliettino di Mimmo che la fa sorridere e le dà la carica giusta per affrontare la giornata. Dopo essersi fatta il caffè e aver scaldato il cornetto lasciatole da Domenico, si prepara per raggiungere sua madre: non la vede da parecchi giorni e crede sia arrivato il momento di spiegarle cosa sta cambiando nella sua vita. Perché nella sua vita è cambiato tanto nelle ultime settimane, lei stessa si sente cambiata. Quando arriva da Sara la abbraccia prima che lei possa chiederle qualsiasi cosa.
"Beh, cosa è successo in questi giorni che non ci siamo sentite? Ti vedo euforica!"
"Lo sono, mamma: mi sono innamorata!"
Sara sgrana gli occhi davanti a quella confessione della figlia.
"Qualcosa mi dice che tu ti sia finalmente decisa a lasciar stare quel Danco, o come si chiama..."
"Danso. Sì, lui è acqua passata! Ho trovato un uomo, mamma, un vero uomo!"
"È la volta buona che me lo fai conoscere?"
"Credo sia il caso visto che io ho già conosciuto sua madre!"
"Stasera?"
"Stasera!"
Le due donne escono a fare la spesa e passano la giornata a cucinare. Arianna invia un messaggio a Mimmo e lo informa della cena, mentre lui è preso da un progetto di ristrutturazione di una libreria che gli sta dando non pochi grattacapi. Quando esce dal suo ufficio e si volta verso quella di Ilario nota che è già tutto buio, segno del fatto che il suo collega e forse ex amico è già andato via. Arianna lo aspetta sotto l'ufficio, in modo da fargli strada mentre si dirigono a casa della madre. È euforica all'idea di presentargli sua madre e Mimmo è felice di vederla così serena, quasi da riuscire a dimenticarsi del malumore di sua madre, del diverbio con Ilario e di suo fratello che spera di non rivedere per i prossimi dieci anni. Mimmo rimane colpito da Sara, una donna nuova rispetto a quella che dieci anni prima si era persa lasciando in balia del mondo sua figlia. Risponde alle domande che la donna gli rivolge, Sara è così contenta che per la prima volta sua figlia le abbia presentato qualcuno. Arianna gli tiene una mano sotto il tavolo, li osserva parlare ed è felice di vivere quell'esperienza che sa di normalità, parola che nella sua vita ha usato ben poche volte. Tutti e tre sparecchiano e poi c'è chi lava i piatti, chi li asciuga e chi li mette a posto. Poi Sara lascia i due a parlare sul divano e si ritira in camera per riposare.
"Mia madre sa tutto: Luigi è stato da lei prima di andarsene e le ha raccontato ogni cosa..."
"Questo è un bel problema..."
"Credo che dovresti prendere in considerazione l'idea di raccontare tutto anche a tua madre..."
"Non reggerebbe, Mimmo!"
"Arianna, tua madre adesso sta bene, mi pare. Deve sapere, è giusto così, lo sai anche tu. Non possiamo continuare ad omettere cose, hai visto cosa è successo alla mia famiglia?"
"Ok, le parlerò domani mattina...quasi quasi passo la notte qui, così evito di cambiare idea..."
Domenico è d'accordo con lei, restano ancora un po' a farsi qualche coccola sul divano e poi lui va via. Quando è per strada, fermo ad un semaforo, nota, due macchina avanti a lui, l'auto di Marica. Sono le undici passate e si chiede dove stia andando a quell'ora da sola. Sa che non sono più affari suoi, ma l'impulso a seguirla è più forte del buon senso. Marica era uscita di casa dopo che i suoi genitori si erano ritirati a riposare, aveva messo due cose dentro un borsone e aveva lasciato un biglietto scrivendo che andava a stare per qualche giorno da una sua amica. Non poteva affrontare sua madre vis a vis, le avrebbe fatto troppe domande e alla fine avrebbe dovuto confessarle tutto. Aveva scritto un messaggio ad Ilario avvisandolo del suo arrivo e poi si era messa in macchina. Avendo la testa tra le nuvole per via di tutto quello che le era successo negli ultimi giorni, non si accorge di Mimmo che la segue a debita distanza. Quando parcheggia sotto casa di Ilario e scompare velocemente con il suo borsone dentro l'edificio, Mimmo si sente ancora più tradito. Ancora una volta prevale l'istinto e sale a due a due i gradini fino all'appartamento di Ilario. Quando sta per bussare però rimane con la mano a mezz'aria e resta in ascolto di una conversazione tra i due proprio lì all'ingresso.
"Che hanno detto i tuoi?"
"Non sanno nulla, stavano dormendo...ho lasciato un biglietto che leggeranno domani mattina..."
"Hai chiamato la ginecologa?"
"Stamattina...mi farà tutte le analisi domani in giornata. Le ho detto che deve essere il più veloce possibile..."
"Come ti senti?"
"In balia degli eventi, come se la mia vita stesse proseguendo da sola e io stia solo cercando di non affondare in un mare di disperazione!"
"Mi dispiace per questo bambino, Marica, davvero..."
"Sarebbe dovuto nascere da una relazione stabile, Ilario...non ho voglia di parlarne, voglio solo cercare di dormire se non ti dispiace..."
Domenico ha un mezzo mancamento. Si appoggia alla porta mentre la conversazione all'interno dell'appartamento finisce e i due si allontanano, lasciando dietro di loro solo il silenzio. Marica è incinta e da quel poco che ha capito vuole interrompere la gravidanza. Torna lentamente in macchina e rimane nell'abitacolo a fissare il vuoto davanti a lui, perso nei suoi pensieri. Marica porta in grembo suo figlio, non lo ha detto a nessuno, né a lui né ai suoi genitori. Ilario è l'unico che sa e che le starà vicino durante l'aborto. Le parole di lei che dice ad Ilario che quel ragazzino sarebbe dovuto nascere da una relazione stabile non lasciano dubbi: il figlio deve essere suo perché con Ilario c'è stato solo un incontro di una notte, i due non sono mai stati insieme. Torna a casa sconvolto: si prende una birra e si getta sul divano, al buio. Quando la mattina arriva in ufficio ha l'aspetto di uno zombie: i suoi colleghi lo guardano preoccupati, lui li ignora e va direttamente da Ilario. Ma lui non è in ufficio. Non sa che fare, va nel suo ufficio e si chiude dentro. Intanto Arianna gli manda un messaggio, dicendogli che sta per parlare con sua madre. Non le risponde neppure, getta il cellulare sulla scrivania e si passa le mani tra i capelli. Quando Arianna lascia l'appartamento di sua madre, dopo che hanno pianto per ore mentre lei confortava sua madre e la donna le chiedeva scusa, torna al suo appartamento più leggera, e scrive un altro messaggio a Mimmo comunicandole il suo stato. Non ha tralasciato nulla della storia, neppure la parte riguardante il fratello di Domenico. Non appena rimette piedi nei suoi spazi corre a farsi una doccia e poi si prepara un centrifugato per pranzo. Si chiede perché Domenico non le risponda, ma poi pensa che forse è incasinato al lavoro e pensa a fare altro. Si allena, mangia una barretta energetica e fa un'altra doccia. Intanto il suo manager le comunica che stanno attaccando in giro per la città i cartelloni della pubblicità per il marchio di biancheria intima. Per occupare il tempo prende la macchina e va a controllare lei stessa: quando trova il primo si complimenta con sé stessa per il fisico che riesce a mantenere e per la bravura del fotografo, a cui si era raccomandata di usare ben poco photoshop. Passa davanti un ristorante cinese e le viene voglia di mangiare sushi: invece di scrivere un altro messaggio a Mimmo, che potrebbe continuare a non risponderle, decide di chiamarlo. Le risponde dopo quattro squilli, con una voce bassa e apparentemente priva di emozioni. Le dice che deve parlarle e che il sushi va bene, anche se non ha appetito e non ha neppure pranzato. Arianna non infierisce e attende di vederlo di persona. Prende le sue pietanze preferite anche se l'appetito è passato anche a lei dopo aver sentito l'ingegnere. Quando arriva a casa lo trova parcheggiato lì sotto: è sceso dalla macchina e la attende fuori dall'abitacolo. La raggiunge e la aiuta a portare su le buste con la cena. Arianna gli dà i suoi tempi: ha la faccia scura e la testa piena di pensieri. Apparecchia mentre lui la aiuta, in silenzio.
"Marica è incinta..."
Arianna rimane con un raviolo al vapore sospeso a mezz'aria: allenta la presa sulle bacchette e questo ricade nella scatolina di cartone.
"Te lo ha detto lei?"
"Ieri sera l'ho seguita..."
"L'hai seguita?"
"Me la sono ritrovata davanti mentre tornavo a casa. È andata a casa di Ilario e li ho sentiti parlare...vuole interrompere la gravidanza, dice che il bambino sarebbe dovuto essere concepito in una relazione stabile..."
"Mimmo, anche con Ilario non aveva una relazione stabile..."
"Hanno scopato una volta, Arianna..."
"Quindi? Quello che non succede per anni potrebbe succedere nel giro di un'ora. Noi ne siamo l'esempio..."
"Ma se fosse mio?"
"Penso che dovresti affrontare Marica..."
"Arianna, non ce la faccio! Se mi dicesse che è mio, io..."
"Tu? Continua, avanti..."
"Mi prenderei le mie responsabilità, le chiederei di non abortire e..."
"E...?"
"Sarei costretto a sposarla: i genitori di Marica non mi permetterebbero mai di crescere il loro primo nipote nei ritagli di tempo dal mio lavoro e della mia relazione con un'altra donna. Ma io non voglio rinunciare a te!"
"Neppure io, Mimmo...quindi che vuoi fare? Far finta di non sapere nulla, lasciare che prosegua, che abortisca...ce la faresti ad andare avanti come se nulla fosse?"
"No, non credo..."
"Allora non hai altra scelta...non abbiamo altra scelta: dobbiamo parlare con Marica!"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top