Confronti
La cena rimane quasi intonsa. Prendono la macchina e vanno a casa di Ilario. Quando lui se li ritrova entrambi davanti, mentre Marica sparecchia la tavola, quella scena gli sembra quasi surreale. Non dice nulla, Ilario: semplicemente si scansa e li lascia passare. Marica abbandona le stoviglie sul tavolo e tutti e quattro vanno a sedersi sul divano. L'ultima volta che sono stati in quell'appartamento erano alticci, quattro ragazzi spensierati che si godono la serata. In realtà, a ripensarci adesso, quella sera del compleanno di Marica, è stato davvero l'inizio della fine.
"Come hai fatto a sapere che ero qui da Ilario? Spero tu non gli abbia detto nulla..." dice Marica, guardando prima uno, poi l'altro ingegnere.
"Ti ho seguita ieri, Ilario non mi ha detto una parola al riguardo...e ho anche ascoltato mentre parlavate, so del bambino..."
Marica e Ilario non fiatano, come neppure Arianna, anche se dentro sta morendo. Continua a sperare che la sua rivale si affretti a dire che il bambino non è di Mimmo, che è sicura di voler abortire, che non le porterà via l'uomo che ama.
"È mio? Il figlio che aspetti è mio, Marica?"
I secondi di silenzio che seguono fanno tremare Arianna: Mimmo la sente perché le loro spalle si sfiorano e le stringe una mano, quando anche lui avrebbe bisogno di più coraggio.
"Non è tuo, è di Ilario..."
Arianna respira e incassa la testa tra le spalle, abbassando il viso e iniziando a piangere. Mimmo invece non sa se sentirsi più sollevato o più dispiaciuto perché dentro di sé l'idea di diventare padre non lo dispiaceva affatto. Solo che la donna che vorrebbe come madre dei suoi figli non è Marica, ma Arianna. La attira a sé e la bacia sulla testa, mentre anche Marica inizia a piangere e scappa in bagno. Ilario non sa che fare: se seguirla o restare lì ad affrontare Domenico, optando poi per restare.
"Chi dei due non vuole questo bambino?" chiede Arianna, asciugandosi il viso.
Il silenzio di Ilario non lascia dubbi.
"Marica vorrebbe tenerlo?" continua a domandare l'influencer.
"Non ci amiamo, non stiamo insieme..."
"Le hai chiesto se lei voleva tenerlo?" continua Arianna.
Ilario fa no con la testa e lei si alza, raggiungendo il bagno e lasciando i due uomini da soli. La porta non è chiusa a chiave, quindi Arianna entra senza difficoltà. Marica è seduta sul water con i gomiti appoggiati alle ginocchia e le mani a coprirsi il viso: piange e l'influencer non può che provare una gran pena. Si inginocchia davanti a lei e gli accarezza un polpaccio.
"Non sei costretta ad abortire..."
"Sì che lo sono, Arianna."
"Se Ilario non vuole prendersi la responsabilità hai sempre la tua famiglia che può aiutarti, hai un lavoro e..."
"Arianna, i bambini dovrebbero essere voluti e crescere con una madre e un padre!"
"La vita non va sempre come ci aspettiamo vada. Mio padre se ne è andato di casa quando avevo dieci anni eppure io sono cresciuta lo stesso, tra parecchie difficoltà..."
"Se tenessi questo bambino dovrei spiegare ai miei come l'ho concepito. Non lo accetterebbero mai. Fuori dal matrimonio, una notte di sesso e con un uomo che non lo vuole..."
"E allora, se sei così sicura della tua scelta, perché piangi?"
"Lo vuoi davvero sapere, Arianna? Perché io un figlio lo volevo, ma da Domenico! Perché se mi avesse chiesto di sposarlo gli avrei detto subito di sì! Perché non dovevo andare a letto con Ilario, io e Nico non avremmo dovuto lasciarci, tu non saresti dovuta tornare e non avresti dovuto portarmelo via!"
Marica aveva quasi urlato e tutta la sua rabbia si era sfogata addosso all'influencer. Dal canto suo Arianna non aveva fiatato, aveva accusato il colpo come era giusto che fosse, era rimasta in ginocchio, sul pavimento, anche mentre Marica si alzava, si asciugava la faccia e usciva dal bagno senza più guardarla. Mimmo e Ilario non avevano detto una parola e avevano sentito le grida di Marica provenire dal bagno. Quando la donna era tornata in cucina non aveva guardato neppure loro, aveva ripreso ad occuparsi delle stoviglie portandole nel lavello e iniziato ad insaponarle. Mimmo avrebbe voluto raggiungere Arianna, ma sapeva che lei era forte e che lo sfogo di Marica, dopo tutto quello che aveva dovuto passare nella vita, non l'avrebbe di certo uccisa. Si avvicina alla sua ex, le chiude il rubinetto e la prende per le spalle, facendola ruotare verso di lui.
"Arianna non è l'unica colpevole in questa storia, Marica, e lo sai. Sono anche io che l'ho voluta, come la volevo ai tempi del liceo. Siamo stati tre anni insieme e non abbiamo mai parlato di figli né di matrimonio: poi prende l'argomento tuo padre e tu, succube, te le prendi con me..."
"Dove vuoi arrivare, Domenico?"
"Al fatto che noi stavamo bene in quel modo, nelle nostre abitudine, con il nostro lavoro. Non ci mancava nulla, o forse ci mancava tutto!"
"Io ti amo Domenico!"
"E ti amavo anche io, ma non come amo Arianna..."
"Quindi non eri felice con me, è questo che stai dicendo?"
"Ero sereno, ma non felice. Avevo il mio lavoro, il mio svago del calcetto e sapevo di tornare a casa e trovarti. Eri un porto sicuro, Marica. Non rinnego nulla del tempo che abbiamo passato insieme ma sai anche tu che era solo questione di tempo. Quando ti adagi troppo si spegne tutto."
"Parla per te!"
"Marica, se mi avessi amato così tanto credi che saresti riuscita ad andare a letto con Ilario, solo per farmi un torto? Oppure a tenermelo nascosto per giorni?"
La donna non risponde e guarda Ilario che continua a non parlare, anche se si è leggermente voltato e li osserva. Intanto anche Arianna torna in salotto: dall'espressione che Mimmo le legge sul volto immagina abbia sentito tutto quello che ha detto, a cuore aperto, a Marica.
"Non devo dirti io se tenere o meno questo bambino. L'unica cosa che mi sento di consigliarti è di non pensare alla tua famiglia e a quello che potrebbero pensare, né tantomeno dovresti farti demoralizzare dal fatto che Ilario non voglia figli. Pensa a quello che vuoi tu, solo quello conta."
Domenico si avvicina ad Arianna, la prende per mano ed escono da quella casa nello stesso modo in cui ne sono entrati: insieme.
Decidono di andare nell'appartamento di Mimmo e il ragazzo chiede all'influencer di aiutarlo a sistemare quello che è rimasto delle cose di Marica e di prepararle nel caso lei le richiedesse.
"Non credi che si sentirebbe ancora più allontanata? Visto quello che sta passando magari non userei tanta fretta..."
"Cos è che sta passando, Arianna? Le storie finiscono, nessuno l'ha obbligata ad andare a letto con Ilario. Sono stato fin troppo comprensivo..."
"Tu sei più arrabbiato con lui che con lei..."
"Sono arrabbiato con entrambi..."
"È tutto vero quello che le hai detto?"
"Certo!"
"Anche la parte che non l'hai mai amata come ami me?"
"Soprattutto quella parte..."
"E da cosa l'hai capito?"
"Da tante cose..."
"Fammi un esempio..."
Domenico lascia stare gli abiti che stava sistemando in un trolley e inizia a parlare: racconta del loro primo incontro, o meglio del pensiero che aveva avuto per tutto il resto del giorno di iscriversi ad un social solo per poter vedere cosa faceva l'influencer. Del fatto che quella sera aveva trovato Marica con la febbre, si era occupato di lei, ma poi si era addormentato e aveva sognato Arianna, e aveva continuato a pensare a lei quando aveva abbracciato Marica. Aveva mentito quando erano usciti insieme la prima volta, dicendo che non sarebbero stati soli ma ci sarebbe stato anche il manager dell'influencer. Si era sentito a disagio la sera del compleanno di Marica, aveva tremato quando Arianna e Marica avevano iniziato a parlare del passato e del rapporto che lui e l'influencer avevano potuto avere a scuola.
"Dopo che ci siamo baciati, a casa di Ilario, per colpa del gioco della bottiglia, è cambiato tutto...lì ho sentito che non sarei più riuscito a restare nel passato, ad accontentarmi della mia vita e far finta di non averti mai desiderata..."
Arianna cerca conforto tra le braccia dell'ingegnere e lui la accoglie ben volentieri.
"Io non dubbi su di noi, Mimmo, ma dopo quello che è successo a Marica credo che dovremmo andarci piano..."
Domenico si stacca da lei e la guarda negli occhi.
"Non voglio affrettare le cose, voglio conoscerti meglio, voglio viverti, voglio andare in vacanza con te, lanciarmi con il paracadute, fare bunging jumping, andare al cinema, stare in casa a cucinare, fare l'amore..."
"Non è quello che fa una coppia, due persone che stanno insieme e si amano?"
"Esatto, è la normalità, quella che io non ho mai vissuto con nessuno..."
Domenico le sorride, si alza da terra e le allunga una mano.
"Ti va di iniziare da stasera? Pop-corn e filmetto, che ne dici?"
Arianna afferra la mano di Mimmo e si lascia trascinare in cucina. Mettono il mais in una pentola e la coprono con un coperchio. Dopo qualche minuto i primi chicchi iniziano ad esplodere sbattendo contro l'acciaio e provocando le risate dei due ragazzi. Si tolgono le scarpe e si sistemano sul divano: Mimmo sceglie un film di paura e Arianna passa tutto il tempo attaccata alla spalla del ragazzo.
"Terribile! Lo hai fatto apposta, vero?"
"Forse! Ti ho avuta addosso per un'ora e mezza, non è male insomma!"
"Ti svelo un segreto: anche se fosse stato un film romantico ti sarei stata attaccata addosso tutto il tempo!"
"Ah sì? Buono a sapersi, la prossima volta metterò Titanic!"
"E adesso che facciamo?" chiede la ragazza, sorridendo.
"Io una mezza idea ce l'avrei..." le risponde Mimmo, guardandole le labbra.
"Confrontiamoci, magari mi interessa..."
L'ingegnere la afferra dietro la nuca e la tira a sé, baciandola con trasporto.
I due ragazzi avevano preso ad accarezzarsi quando il suono ripetuto del campanello li aveva disturbati. Arianna si era scostata e aveva permesso a Mimmo di alzarsi per andare ad aprire. Quando l'ingegnere si era ritrovato davanti i genitori di Marica non ne era rimasto così sorpreso. Arianna a quel punto si era alzata dal divano, mettendosi in piedi e restando a debita distanza, chiedendosi chi fossero quelle persone.
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